Fragments of Sorrowful Memories

Flashback Role per Shyron e Rikkenergy

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    Un momento davvero magico e speciale, da piccolo mai avrebbe immaginato dove il futuro lo avrebbe portato e che posti avrebbe visto, capitare in un posto del genere ed esser trasportato in volo da un drago era davvero qualcosa che non tutti potevano dire di aver provato nella propria vita, e Nekochan avrebbe davvero tesoreggiato di questo ricordo, si sentiva grato nei confronti di Alyon per ciò che gli aveva regalato ed addirittura per un momento si era lasciato andare ad un comportamento che di solito non mostrava a nessuno, non più almeno, non da quando aveva cominciato a crescere e sentirsi trattato fin troppo da bambino dalla propria famiglia, tanto che se n'era poi andato per conto proprio appena potè per dimostrare di voler davvero divenire un eroe.

    Veniva da chiedersi com'è che avesse così abbassato la guardia con lei a dirla tutta, probabilmente il fatto che non fosse un'essere umana, o che non vivesse nella civiltà che egli conosceva e nella quale era immerso dovendo viverci, dove certi modi di fare e standard erano d'obbligo, ma qui invece, a Berk in mezzo alla natura e dinanzi a un drago selvatico avrebbe potuto concedersi di lasciarsi andare, non aveva una facciata da sostenere. Più di tanto...

    Ora, se le sue prime reazioni sono un pò guidate dall'istinto, anche in base all'atterraggio maldestro eseguito dalla draghetta il micio di Disney Town si sincerò verosimilmente prima di tutto che lei stesse bene e non si fosse fatta male, lasciandosi andare poi subito dopo, cosa che parve sorprenderla, fu un gesto di certo avventato da fare nei confronti di un animale che probabilmente non aveva avuto molti contatti umani, ma davvero Nekochan non riuscì a trattenersi, e fu davvero un momento sereno.

    Poi si separarono, Nekochan dopo il suo tergiversare notò anche il suo di lei, ma notando qualcosa che non andava nella sua espressione immaginò che probabilmente la draghetta fosse insoddisfatta del proprio volo, forse era troppo piccola per farlo ed avendoci provato ugualmente ne aveva pagato le conseguenze Oh no, spero tu non ti sia fatta troppo male-nya! Esclamò preoccupato per un momento, rassicurato in parte dalle sue parole, portandosi un momento la zampa vicino alla bocca, poi lei lo chiamò a sè, come se lo invitasse a stare lì con lei un momento, forse c'era qualcosa che voleva dirgli e perciò ora inclinando lievemente la testa per la curiosità il gatto le si fece vicino trovandosi un ciuffo d'erba su cui sedersi da cui si poteva vedere il bellissimo sole calante all'orizzonte sul mare, al suo fianco le scaglie violacee ben levigate riflettevano la luce ormai quasi rossastra in sfumature rosate che parevano dare colori nuovi alla creatura che ancora non aveva visto.

    Poi lei gli parlò, Nekochan ascoltò cingendo le ginocchia con le braccia in una posizione comoda, interrogandosi sul significato delle sue parole, lo paragonò a luce nel buio e lo pose sopra gli umani, lasciandogli immaginare che forse la pace coi draghi di cui si parlava in quel luogo era ancora qualcosa di nuovo e non radicato come si voleva far pensare, cercò di non interromperla o obiettare affinchè lei riuscisse ad esprimersi viste le sue difficoltà, sentiva come se per lei questo fosse qualcosa di molto importante e non si sarebbe mai e poi mai perdonato se a causa della sua impazienza o irruenza lei non fosse riuscita ad esprimere i propri pensieri come voleva.
    Rettificò la propria natura di Alpha, qualunque cosa fosse, e credette in lui in quanto futuro eroe, ma dopo essersi sottovalutata dicendo quanto lui fosse meglio di lei, e dopo ai suoi gesti Nekochan capì che doveva esserci della tristezza in lei, se ne sentì dispiaciuto e sebbene protese una mano come sul punto di dire qualcosa, anzi no, urlare subito e con forza che no, non doveva pensarla così su di sè e che lei non doveva sentirsi inferiore a lui in nulla, che sarebbe divenuta Alpha anche lei se ci avesse creduto abbastanza...
    Si morse la lingua, finendo solamente per appoggiare col peso di una piuma la sua zampa sul suo fianco, non intervenendo solo perchè sapeva quanto danno avrebbe potuto causare se avesse esagerato come al solito, e la lasciò finire, arrivando ad un dunque che fece ad anch'egli calare lo sguardo sull'erba per la pressione che era calata in quel momento, sentiva i suoi occhi dorati su di sè, sentiva sulla propria pelle e sotto al fitto pelo biondo il pungente freddo di qualcosa di indecifrabile, simile alla solitudine che veniva trasmesso da ogni centimetro di quel corpo disteso al suolo a fissarlo in un'unica richiesta accorata.

    Nekochan sciolse perciò la presa sulle ginocchia e cambiando posizione stette su di esse ora per ritrovarsi più ritto, le mani per un momento poggiate sulle cosce, schiuse la bocca a prendere un respiro profondo e poi tirò su il mento, le mani si sollevarono per andare a sciogliere il nodo attraverso cui il suo prezioso foulard rosso era cinto attorno al suo collo, agli occhi di chiunque quel cimelio altro non era che uno straccio vecchio e malandato da un tempo infinito e dall'uso, come se fosse stato strappato ad un capo un secolo prima, e Nekochan l'avesse ripescato dalla spazzatura, in realtà l'unico ed ultimo ricordo materiale che il gatto aveva di quello che era stato il suo più caro amico e mentore, e non solamente un ricordo, ma anche un simbolo, l'emblema di una promessa reciproca e ragione che Spronava il gatto ogni giorno a farsi forza e a lottare contro l'impossibile.

    Fu così sciolto ed ora gli occhi di Nekochan incontrarono quelli di Alyon, sul muso di Nekochan vi era una serietà rigida e nettamente in contrasto con la lucidità dei suoi occhi su cui il riflesso prodotto dal sole all'orizzonte doveva sfarfallare abbastanza visivamente, con la bocca contratta dallo sforzo a mantenere coerente ciò che stava per dire, sembrava proprio che davvero il micio non volesse per nulla al mondo rovinare quel momento lasciandosi andare alle emozioni del momento.

    Alyon.. Noi siamo già amici-nya, qui, adesso.. e questo resta per sempre se tu lo vuoi.

    Avvicinò il Foulard che teneva in mano tenendolo basso verso una delle zampe della draghetta con un gesto che parve un invito per lei, e che solo lei poteva decidere se accettare o meno, intanto sul suo muso e nei suoi occhi oltre i capricci di un pretenzioso gatto, oltre le finzioni e gli artifizi per sembrare più forte di quel che era, oltre l'esuberanza e la sua tendenza a stare al centro dell'attenzione, oltre la sua curiosità.. Si poteva vedere il fuoco della sua determinazione, alimentato dal coraggio.

    Ed anche se può darsi che non ci vedremo per molto tempo quando sarò partito, questo ricordo mi accompagnerà sempre, e questa è una promessa-nya

    Stava a lei decidere, Nekochan l'avrebbe comunque ricordata e quel giorno sarebbe stato sempre nella sua memoria come un giorno felice, una promessa che poteva letteralmente portare con sè al collo da quel momento in poi, armandosi del coraggio necessario a portare tutte quelle di cui si era accollato fino a questo momento, fidandosi e credendo nel fatto che ce l'avrebbe fatta, per tutti coloro a cui doveva quel qualcosa.

    Se Alyon si fosse fidata di lui o meno, che avesse avvicinato la sua zampa o meno, Nekochan successivamente avrebbe poi con attenzione sollevato di nuovo il foulard, tirato su un mento da cui al di sotto veniva rivelato un collo il cui pelo pareva tanto schiacciato da apparire quasi sbiadito e diradato rispetto al resto a causa del fatto che quel fazzoletto consunto non veniva mai tolto, se lo allacciò dunque nuovamente al collo con l'attenzione tipica di qualcosa a cui si dà valore, e poi tornò seduto comodamente con le zampe in grembo, osservò Alyon qualche momento sereno, quindi esalò tranquillo.

    Mi piace qui-nya, possiamo rimanere ancora un pò, se ti va...

    End, almeno per quanto mi riguarda :D sono davvero contento di aver giocato questa role, ed auguro alla draghetta di crescere bene e in forze.
     
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    Poche volte, in tutta la sua vita, si è ritrovata a dover fare i conti con le proprie emozioni in uno stato così selvaggio e senza briglie, che le causano sussulti e sospiri pesanti come se fosse ancora una creatura vivente comune. È un frammento della vera Alyon che ancor si aggrappa alla sua anima con tutte le forze rimanenti, la semplice volontà di una creatura ancor giovane ed innocente che desidera, ambisce ardentemente di poter avere... anche le piccole gioie della vita, fra compagni di sangue come i Draghi di Berk o amici come... Nekochan stesso. È il vero motivo per cui ancor visita quel mondo, per cui torna alle proprie origini, in una vaga illusione che tutta la sofferenza avuta sia stata solo un brutto e terribile incubo in procinto di svanire. Ed è la ragione per cui ora è così vulnerabile innanzi a quel felino di Disney Town, al punto che nemmeno avrebbe le forze di reagire se l'altro decidesse di pugnarla proprio in quel momento, come moltissime altre creature hanno fatto in passato.

    Ma dentro di sé, per quanto anela ad essere ciò che era un tempo... non può in alcun modo rinunciare a ciò che ha “ottenuto” in tutti questi anni di dolore: non è più mortale, non deve temere più il tempo, l'età, quasi qualunque cosa che possa dar paura e pensiero ai comuni mortali. È un vero e proprio patto con il diavolo, che nella sua fragilità non riesce ad abbandonare, anche volendo, troppo codarda e paurosa di vivere come “chiunque altro”, di non poter gettarsi anche contro un intero esercito senza la consapevolezza che il dolce abbraccio dell'oscurità la farà tornare al sicuro, riaprendo gli occhi ai colori dell'universo. E dire che odia essere ciò che è, un animale divoratore di cuori che potrebbe continuare ad esistere perennemente da solo, affamato e saziandosi a volontà senza guardar in faccia a nessuno... È una dualità che la spezza nel profondo, la rende insicura persino di ciò che lei desidera realmente, come se fosse una sorta di anima perdura e tormentata, senza una meta o un vero scopo per il futuro. Se anche vi fosse un metodo per tornare viva... non saprebbe nemmeno se accettarlo o rifiutarlo, finendo probabilmente per fuggire da questo dolore come sempre ha fatto finora.

    Ed in tutto questo, oggi... vi è una piccola palla di pelo di luce che, con la sua semplicità, sta rimettendo in discussione ogni singola credenza maturata finora nella Dragonessa. Un cucciolo, nulla più, che ha teso la sua zampa verso un vero e proprio mostro, vedendo oltre ciò che è per reputarla sua pari... o almeno, di questo ora è fermamente convinta. Lo crede davvero che Nekochan abbia compreso e chiuso un occhio sulla sua natura di Heartless, fidandosi abbastanza di lei per poter instaurare qualcosa di più, senza fuggire, senza infine tradirla come fecero gli stessi umani che le insegnarono a parlare e comprendere la lingua comune. È un evento che le da una profonda e nuova speranza, potendo credere, finalmente, che forse le due realtà celate in lei possano coesistere assieme, senza che una prevalga sull'altra schiacciandola; sono bastate poche e semplici parole ed una cortesia ferina, porgendo l'altra guancia piuttosto che paura ed armi verso di lei...

    Dunque, non interromperà in alcun modo quel piccolo rituale del gatto, senza opporsi ai suoi tocchi ed ammirando con estrema curiosità ed interesse il porgere della sua sciarpa. Non ci aveva posto troppa attenzione a quell'indumento invero, non è abituata ad averne e li considera solo blande e fragili protezioni per gli umani, ma... per il compagno, sembrano avere un significato più profondo, questo lo capisce anche qualcuno come lei. Non tutti arriverebbero a non curarsi persino il pelo, pur di non toglierselo mai da sé. E poi.. quelle parole, quella genuina e purissima dichiarazione... la colpiranno nuovamente del profondo, con una semplicità a dir poco disarmante. - ...Neko... chan... - Per la prima volta, usa il suo nome realmente corretto, senza staccar lo sguardo da quello altrui, dorato ma sempre più lucido. Per la prima volta, la zampa che solleverà verso qualcuno non sarà per ferire e per uccidere, ma... per una promessa. Per adagiarla lenta, delicata, morbida come una piuma, sul foulard rosso a lei offerto, suggellando in tal modo quel legame indissolubile e ferreo fra due mondi opposti eppur vicini, comprensivi l'uno per l'altra.

    Non risponderà, non subito, dando tutto il tempo che desidera al felino si rimettere su di sé la sciarpa ed accomodarsi di fianco a lei, metabolizzando ed assorbendo quanto accaduto come se fosse qualcosa che, se raccontato, lei stessa non ci avrebbe creduto. Respira lentamente, si rimette maggiormente composta, sollevandosi a mirarlo a pari livelli ora, per lunghi ed interminabili secondi... prima che un vero, genuino e spontaneo sorriso felice si disegni in lei, potendo, per un giorno, dimenticare tutta la sofferenza subita e sofferta finora. Svanita, quasi dimenticata, tanta è la felicità che ha per quella palla di pelo così altruista! - Grazie. Grazie. - Lo ripeterà più volte, anche avvicinando vistosamente il capo a lui, emulando il movimento e strusciandone la fronte e la guancia sul corpo di Nekochan, spingendosi persino a scimmiottare una sorta di “fusa” per il momento... per quanto, ovviamente, si tratti solo di un grugnito rettiliano non troppo rauco o spaventoso. A differenza sua, non ha alcuna “timidezza” a mostrarsi, anzi... è come se un grosso peso si fosse appena tolto dalla sua coscienza, sentendosi leggera come una piuma e libera dal passato. - Ti... voglio bene. Gatto... sempre benvenuto... a Berk. -

    Di sicuro, accetterà l'invito per giocar ancor con lui, non appena si sarà ripresa del tutto. E con altrettanta certezza, lo attenderà per più giornate passate in allegria e spensieratezza, in quell'angolo di paradiso dove tutto ciò che è stato non avrà peso per lei. E si augura che questo possa durare per sempre, che nulla al mondo possa separare la Dragonessa dal Felino che ha saputo veder oltre.

    Nulla al mondo, qualunque cosa accada...


    End anche per me! Alla prossima puntata u.u
     
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