Firelight

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    Il cavaliere della luce

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    La compagnia di Beira era veramente gradita da parte di Gilbert, come dalla parte di Kuro che amava farsi coccolare dal Warframe. Addirittura guarda speranzoso il ritorno delle mano di Beira, quando questa si metteva a scrivere per poter cominciare con Gilbert. Quest'ultimo in tutta risposta guarda la cosa abbastanza intenerito. Era un comportamento insolito da parte del gatto, come quella del padrone alla fine. Aveva anche spiegato la cosa a Beiranche la accolse con una certa sorpresa. Forse gli sembrava difficile che non fosse così accogliere con altra gente. Comunque dopo l'iniziale sorpresa il warframe disse che lo prendeva come un complimento, per aver fatto breccia nel suo cuore di ghiaccio. Quella battuta fece sorridere in modo un po' amaro Gilbert, ma non c'è l'aveva con Beira. Era una cosa normale però che la gente lo vedesse, come una persona seria e dal cuore gelido. Infatti in molti anche a Radiant Garden continuavano a tenerlo un po' lontano, e calcolando solo quando c'era da combattere. Era rispettato da più o meno tutti i soldati, ma nessuno si avvicinava a lui per conoscerlo davvero. Infatti a Radiant Garden l'unico che l'aveva fatto era stato Evan, che però ora non c'era più. Ovviamente un altra persona era Yuki che non si era fatta nessun problema ad avvicinarsi a lui, per poterlo conoscere per nulla intimorito da lui e il suo aspetto o quel suo modo pacato di comportarsi. Non l'aveva nemmeno scambiato per un Heartless...una cosa che succedeva tristemente molto spesso.
    - E chi se non la dea dell'inverno poteva farlo. - Aveva risposto in modo scherzoso a quello che aveva scritto Beira, intuendo il perché di quella battuta alla fin fine. Nonostante il sorriso iniziale fu un po' amaro, ora si era disteso risultando un po' più dolce. In generale doveva dire che per quanto fosse un modo strano di comunicare, stava funzionando più che bene doveva dire. Beira riusciva ad essere molto espressiva nonostante stesse solo scrivendo. Facendogli intuire i suoi sentimenti con i suoi disegni e in parte anche con il suo modo di scrivere. La guardo parecchio incuriosita quando inizio a parlare dei Warframe, degli altri Warframe e ovviamente del Dojo per rispondere alla sua domanda. Sembrava che questo Dojo non fosse solo un luogo per allenarsi, ma anche per riposarsi e meditare dove Beira e gli altri suoi simili andavano. Era ovvio che Beira non fosse l'unica, ma si chiedeva in quanti fossero e se erano tutti diversi o simili a Beira. Tipo che c'erano una serie di Beira o cose cosi. Sarebbe stato un po' triste a dirla tutta. Beira gli sembrava più unica, anche se non poteva dirlo con certezza. Sapeva cosi poco dei Warframe e di lei, anche se gli stava spiegando cosi tante cose.
    - In pratica è la vostra casa, no? Beh, almeno non sei da sola. Come sono gli altri Warframe? Come te? Mi pare di capire che alcuni si siano...già arresi a differenza tua. - Aveva chiesto Gilbert con curiosità, ma anche con una certa delicatezza. Non sapeva com'era la situazione tra lei e gli altri Warframe, come fosse la vita in quel modo. Ovviamente per come ne aveva parlato finora si era fatto un idea per cosi dire. Beira sembrava voler rimanere aggrappata alla sua umanità e doveva essere cosi anche per gli altri. Però lei diceva che non era una cosa facile per tutti, cosa che gli fece pensare che qualcuno doveva aver rinunciato. Gli dispiaceva ovviamente anche se non li conosceva. In fondo vivere in quel modo non doveva essere facile. Non riusciva tanto bene ad immedesimarsi, ma poteva provare a capire bene o male.
    - Beh se mi fai un bel disegno di Kuro, farò tutto quello che vuoi. - Aveva detto in tono scherzoso a Beira quando gli fece notare il suo pessimo gusto per l'arte. Beh, non era mai stato uno che andava nei musei d'arte questo era vero. Non era un esperto o altro, ma i disegni di Beira non gli sembravano davvero male. Erano chiari per lui non sapeva bene cos'altro dire. Comunque alla scherzosa proposta del Warframe, di questo scambio per cosi dire, richiese un disegno di Kuro. Il Gattino in quel momento capendo che stavano dicendo, si sposto al centro del tavolo. Si mise successivamente in una posa particolarmente composta, quasi rigida da nobile gatto con il musino all'insu e si era addirittura sistemato un ciuffetto ribelle. In pratica era pronto per un ritratto. Gilbert lo guardo stupito per un attimo chiedendosi che problema aveva il suo gatto domestico. Fortuna non aveva il suo collarino.
    Dopo questo le domande di Gilbert non si erano fermate. Era veramente troppo curioso di sapere come funzionavano i Warframe. al punto che pose involontariamente una domanda un po' strana. Non se ne accorse ovviamente troppo preso dall'aspettare una risposta dalla sua interlocutrice. Noto però subito l'attimo di agitazione di Beira come se per un attimo si fosse bloccata, per poi affrettarsi a scrivere qualcosa. Aveva scritto un semplice NO, con vicino una faccina con gli occhi sgranati e con il viso arrossati.. Gilbert non capi bene il perché di quella faccina. Aveva chiesto qualcosa di strano?
    - Ti ho messa a disagio per caso? Mi chiedevo semplicemente se potevi provare piacere tipo il solletico o cose simili, ma se non provi dolore non puoi provare nemmeno questo. - Aveva detto davvero non capendo cosa fosse il problema di prima, ma spiegando meglio cosa intendeva. La guardo per un attimo grattandosi il mento, pensando per un secondo ai Nessuno. I Warframe sembravano vivere più o meno come facevano i Nessuno, ma in modo diverso. Infatti come i nessuno non potevano provare sensazioni fisiche, ma a differenza loro hanno un cuore e subiscono le conseguenze di non avere un corpo normale. Doveva essere davvero difficile vivere in quel modo. Era davvero dispiaciuto per Beira e le sue condizioni, ma non voleva compartirla o cose cosi. Gli sembrava una persona ben più forte di quando sembrava. Era ammirevole come sembrava solare nonostante le sue condizioni, il modo in cui parlava. Gli ricordava davvero Yuki...forse era per quello che si sentiva tanto attratto da lei.
    Quei pensieri vennero presto messi a tacere alle domande di Beira su di lui. Si poteva dire che era il turno del Warframe, che pose delle domande che in realtà erano più complesse di quello che sembrava. Gli aveva chiesto infatti perché faceva tutto questo, perché combatteva gli Heartless e cosi via. Una cosa però lo fece veramente scoppiare a ridere. Una risata divertita e cristallina che non faceva da diverso tempo ormai. Persino Kuro era sorpreso.
    - E' la prima volta che qualcuno pensa che io sono fragile o un comune mortale. In genere pensano che sono una specie di macchina da guerra, oppure qualche nuovo tipo di Heartless intelligente o addirittura un Nessuno che non prova nulla ahahaha. Beh devo sembrare fragile a qualcuno che non può morire. - Aveva detto davvero divertito a quelle parole anche se poteva sembrare strano che qualcuno rida per ragioni simili. Gilbert però era davvero divertito, Beira lo stava trattano come una persona normale alla fine, una cosa particolarmente rara. La gente pensava sempre roba strana su di lui. Veramente tralasciando che alcuni pensavano che fosse un Heartless per via del suo aspetto, oppure un Nessuno per via della sua calma e la sua capacità di resistere al dolore, oppure che fosse un guerriero impossibile da abbattere. Ovviamente non era cosi anche se aveva datto più volte valore di se.
    - Scusa. Devo essere sembrato un idiota per ridere per una cosa cosi, ma in genere nessuno pensa che io possa essere fragile. Sia chiaro io non sono d'accordo con tutti gli altri, ma più con te. Alla fine sono un guerriero, ma sono ben lontano dall'essere invincibile o cose di quel tipo. In fondo...ho perso tante persone per colpa della mia debolezza e più volte ho pensato di arrendermi e anche lasciami morire... Certo alla fine non l'ho fatto, ma è stato cosi perché avevo delle persone a supportarmi nel bene e nel male. - Aveva spiegato Gilbert con un sorriso amaro in viso al ripensare a tutte le persone che aveva perso. Non parlava solo della madre quando era piccolo, oppure del maestro e di Yuki. Loro erano stati una perdita pensate per Gilbert, per il suo spirito e il suo umore...soprattutto Yuki. Nelle sue battaglie aveva perso molti alleati, compagni e persone che doveva proteggere. Lui stesso si era ferito più volte, era finito in coma per colpa di un Neoshedow per non parlare del rapimento di Creed. Non era invincibile, era solo un guerriero molto abile, ma ben lontano dall'essere invulnerabile. Comunque volle rispondere alal fine alla domanda fatta da Beira.
    - Umh...è un po' complesso spiegare il perché faccio tutto questo. Quando gli Heartless attaccarono Radiant Garden quando ero piccolo, io avevo iniziato a combatterli per sopravvivere e per vendicare la morte di mia madre e di mia sorella. Quando però ho scoperto cosa sono gli Heartless davvero le cose sono un po' cambiate. Il mio odio era subito sparito e avevo capito che combatterli alla fine era inutile...Anche se li eliminavo loro tornavano invita, senza sosta una marea infinita e implacabile. Praticamente combatterli era come cercare di spegnere un incendio a sputi....ma qualcosa mi ha sempre spinto a combatterli, di provare a spegnere quell'incendio o almeno di tenerlo a bada. Non fraintendere non lo faccio per penso di essere un eroe senza macchia e senza paura.. Io sono un guerriero, non un eroe o cose simili. Però ecco...anche se è una lotta senza fine, anche se sono fragile, anche se non sono un eroe...ho pensato che qualcuno doveva farlo. Volevo solo proteggere i mondi, per fare in modo che non ci fossero altre Radiant Garden e altri bambini senza più una famiglia...un po' anche per gli stessi Heartless che un tempo erano umani. In pratica lo faccio perché in cuor mio penso che sia giusto...tutto qui. - Aveva spiegato non sapendo nemmeno lui che cosa dire. Infatti si era dilungato parecchio in quel discorso.
     
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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino

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    Il sorriso che increspò le labbra del ragazzo era diverso rispetto a quelli precedenti, meno sincero, meno felice. Nelle settimane, Beira aveva passato tanto del suo tempo libero a studiare i Somebody, cercando di imitarli ove possibile e prendendo spunto su alcuni loro tipici comportamenti. Uno studio che di conseguenza l'aveva portata a guardarsi attorno con maggiore attenzione, notando diverse sfaccettature di diverse origini sugli esseri umani, sopratuttto sulle espressioni facciali. Ammirava e invidiava quanto fosse facile per loro esprimere le proprie emozioni, ma anche quanto gli risultasse difficile trattenere le reazioni naturali dei muscoli facciali.
    Quel sorriso intristì leggermente Beira, non consapevole di aver toccato un tasto parzialmente dolente per il ragazzo, sperando tuttavia di trovare al più presto un modo per rimediare. Era incredibile quanto ci tenesse al parere di quella persona, quanto facile le venisse da leggere le vere intenzioni di Gilbert. A tratti le risultava un vero e proprio libro aperto, riconsocendo subito cosa significasse quella scelta di parole, o cosa comportasse quell'increspatura differente delle labbra... Eppure non riusciva neanche lontanamente ad associarlo a ricordi del passato.
    O almeno, non per il momento.
    Che fosse una persona che conosceva già da prima ormai le era abbastanza chiaro e palese, ma chi effettivamente fosse, non ne aveva la benché minima idea. Per ora, quindi, si sarebbe limitata a farci amicizia, a conoscerlo meglio, ad approfondire quel profondo legame che li legava ancor prima si ritrovasse nel corpo di un Warframe.
    Mosse saltuariamente le spalle, stringendosi a sé e portandosi d'istinto una mano alla bocca, non riuscendo tuttavia a trattenersi. Senza neanche farlo apposta, Beira emise una risata meccanica e distorta che Gilbert avrebbe tranquillamente potuto udire. Le uscì naturalmente, senza risultare forzata. Una volta calmata, la penna riprese velocemente a scrivere sul foglio di carta, girandoglielo poco dopo.
    "Lo avrei scritto io ma mi sono trattenuta...
    Ma vedo che ci completiamo! = D"

    Stavolta il cuore lo fece con le mani, unendo pollice e indice opposto, piegando le dita così da creare la forma. Era sicuramente una pessima battuta, ma anche lei non poteva fare a meno di notare la coincidenza. E, come al solito, anche alle battute peggiori, Beira non riusciva mai a trattenersi dal ridere, anche se breve e mal trattenuta.
    Il petto le si gonfiò come a voler tirare un lungo sospiro, scrollando lievemente le spalle. Stavolta la scrittura fu, a tratti, più titubante, insicura, ponderando bene sulle parole che stava scegliendo. Non era decisamente come un normale dialogo, la scrittura infondo richiedeva tempo, e spesso si finiva con lo scegliere termini premeditati, specifici. Rendeva il tutto sicuramente più specifico per il loro tipo di dialogo, ma purtroppo lasciava momenti morti che Beira avrebbe gradito infinitamente di più riempire con la sua vera voce.
    "Sì, possiamo definirla tale (disegnino di una casetta con il camino fumante)
    Esatto, non sono sola. Con me ci sono altri Warframe, chi da più tempo e chi da meno... Alcuni hanno persino migliaia di anni! : O
    Purtroppo, quando si perde la cognizione del tempo e dello spazio, commettere un passo falso è un attimo. Come hai potuto vedere prima, siamo incapacitati al dialogo, fatichiamo nell'emettere suoni e, di conseguenza, a parlare con la maggior parte degli esseri umani presenti in questo universo.
    Questi Warframe, queste armature... Io non sono l'unica ad averla utilizzata. Stessa cosa per altri miei compagni. Quando si perde la forza di volontà, quando non ci si risveglia più dal secondo sogno, il Tenno si spegne, e sparisce per sempre. Il Warframe invece... Semplicemente aspetta la chiamata del prossimo Tenno, e ripete da capo il suo compito."

    Con la lastra di ghiaccio precedentemente utilizzata, ritirò fuori il disegno estremamente stilizzato di cosa fosse il Tenno e cosa fosse il Warframe. Cancellò il Tenno che aveva disegnato, creandone uno nuovo affianco e aggiungendo una freccia dal Warframe al nuovo Tenno.
    "I Warframe sono stati creati per proteggere lo spirito del Tenno, mentre il cuore e il suo corpo vengono riparati da innumerevoli danni, fisici e... Sentimentali."
    La riparazione di un Tenno era lenta e faticosa, c'era chi ci metteva meno e chi, come Rhino o Excalibur, passava migliaia di anni senza ancora raggiungere il loro scopo. Il pensiero di doverci impiegare così tanto e rischiare di non poter conoscere le persone che aveva amato nella vita passata la distruggeva internamente, ma era perfettamente consapevole che poteva essere un rischio.
    Un rischio che, tuttavia, avrebbe fatto di tutto per evitarlo.

    L'atmosfera tornò leggermente più leggera alla richiesta del disegno di Kuro, Con Beira che battè le mani dinnanzi a sé con fare felice. Prese subito a disegnare il modello che si era già messo davanti il suo taccuino, piegandosi in avanti per concentrarsi meglio e facendo diversi tratti per cercare di ridisegnare il micetto.
    Se ne tirò fuori con un Kuro altezzoso, stoico e fiero, con tanto di occhiolino. Il fatto che sembrasse disegnato da un bambino di dieci anni era un altro discorso, ma tanto chi era lei per giudicare il gusto sull'arte di Gilbert. Strappò poco dopo il foglio, mostrandolo al gatto con fare estremamente orgoglioso e allungandolo subito dopo al ragazzo.
    "Bene, poi penso al favore da chiederti >: D
    Le faccio sapere"

    A giudicare poi dalla reazione del ragazzo dopo la sua faccina arrossita, Beira comprese che no, Gilbert era tutto tranne che malizioso in quel momento, e che non aveva pensato a niente di particolare. O se lo aveva poi pensato, non lo aveva dato minimamente a vedere con le sue reazioni.
    "Noooo disagio? Cos'è disagio, si mangia?"
    ... E Beira, di conseguenza, si attenne a non intaccare e rovinare quel momento di innocenza, prediligendo il silenzio stampa.

    Saltò leggermente dalla sedia nel sentire l'ennesima risata cristallina di Gilbert, confondendo inizialmente l'armatura, ma sinceramente contenta di vederlo così divertito. Insomma, sapeva di risultare indirettamente l'animo della festa, ma da qui a far ridere a crepapelle un colosso così serio e silenzioso come lui... Il suo mazzo di carte doveva essere decisamente letale per dei tipi come Gilbert!
    Scosse vigorosamente il capo, posando il gatto sul tavolo e facendo il giro per avvicinarsi al ragazzo. Senza troppi preamboli, gli avrebbe preso entrambe le guance, avvicinandolo a sé e fermandosi a pochi centimetri dal suo naso, chinandosi in avanti. Studiò con estrema parsimonia quei pozzi gialli, osservandone ogni singola striatura, ogni singolo cambio di colore in base alla luce.
    "...Bellissimi..." Riuscì a dire, stavolta senza balbettii, senza dolore, senza timore. Erano effettivamente stupendi, e non ci sarebbe stato nessun altro che avrebbe anche solo potuto pensare a eguagliarne la bellezza. E avrebbe continuato a studiarli, se quell'improvvisa - di nuovo - vicinanza non l'avesse nuovamente riportata alla realtà. Si allontanò, allungandosi quel poco che bastava per raggiungere il taccuino, distraendosi da quel contatto con la scrittura.
    "Tu sei fragile Gilbert, in quanto essere umano. Non ti assocerei nemmeno per sbaglio a una macchina da guerra... Io lo sono, e come vedi, io e te siamo completamente diversi
    Ma hai un cuore forte, e anche se in passato hai perso persone a te care, tu sei qua, adesso. Io ti vedo, per quello che sei, ti sento forte e chiaro
    ... Sei Gilbert, ma sei anche di più. Molto di più"

    La mano le tremava, ma strappò il foglio di carta, lasciandoglielo come ricordo. A differenza delle altre cose che aveva scritto, dietro quelle parole vi era un forte significato, e voleva gli rimanesse ben impresso, che se lo conservasse gelosamente dentro il cassetto del suo comodino.
    "Il tuo è un gesto davvero ammirabile, Gil. Spesso tra voi Somebody si sottovaluta la capacità di rialzarsi, e di non arrendersi persino dinnanzi il nemico più grande e forte dell'intero Kingdom Hearts. Vi ammiro con sincera invidia
    So che ho fatto una promessa simile nella mia vita passata, quindi so che, molto probabilmente, ero come te. Quindi, finché possiedo questo Warframe, finché sono questa macchina immortale a cui in tanti ambiscono... Combatterò al tuo fianco, io voglio combattere con te, per te. Per tutti voi"

    Gli prese la mano, portandosela ad altezza petto, allungando subito dopo la sua e posandola sullo stesso punto, premendo giusto un po' di più. Voleva sentire il suo battito, voleva percepire quel cuoricino pompare incessantemente.
    "Per me, già così sei un eroe... Ma, se vuoi, posso diventare io il tuo eroe, e condividere la tua stessa causa ^^"

    Edited by Tomori_16 - 21/7/2023, 17:06
     
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