Qui si trova l'Abisso

Evento 2024

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Il Buoi oltre la Siepe

    Group
    Keyblader
    Posts
    3,437

    Status
    Anonymous
    Fate ne aveva viste di tutte, in quei mesi di guerra: da autoproclamatosi dei impazziti e sanguinolenti, città distrutte, oscurità immortali e primordiali, luoghi lontani, creature assurde... ma mai si sarebbe aspettato di trovarsi dentro quello che sembrava essere un vero e proprio tornado di Heartless. Era proprio questo, quello che avevano affrontato Evan e gli altri mentre lui lottava nell'Arena, lo stesso tipo di pericolo?
    Era quasi assurdo. Così tanti Shadow, che normalmente sarebbero stati innocui a un Keyblader ben attento... diventavano immediatamente letali per via del loro numero. Usagi era scomparso, sconfitto ma non ucciso ovviamente, perché anche se Fate aveva cercato di difenderlo, lo Spirito aveva comunque fatto il suo lavoro e l'aveva "protetto". Senza di lui, senza le armature che proteggevano i Keyblader, o le varie difese che avevano accompagnato tutti gli altri... quanto sarebbero sopravvissuti davvero? Sembrava quasi che la difesa di Antonio, interrotta brutalmente dagli Heartless, avesse persistito comunque un pochino in ognuno di coloro che aveva provato a difendere.
    L'oscurità, molto più degli Heartless stessi, terrorizzava Fate. Gli ricordava quel tempio abbandonato, quella trappola in cui lui, Ged ed Evan erano caduti. Ma non poteva arrendersi questa volta, non poteva piegarsi su sé stesso e piangere. Non in una situazione del genere, in cui tutti contavano gli uni sugli altri, e quindi anche su di lui.
    E poi, ormai l'oscurità gli era familiare, in qualche modo ne faceva parte. E se sé stesso ed il suo Keyblade erano ormai allineati con essa, non tutte le sue abilità gli impedivano di remarci contro.

    "Ryūjin, ho bisogno del tuo aiuto! Shining Hammer!" Chiamò, mentre evocava a sé lo spirito che gli si era affiancato dopo essere tornato dalla Stiria: per un attimo, una figura draconica gli girò intorno, prima di andare immediatamente a fondersi con lui. In un lampo di luce, Fate cambiò sembianze in quelle del suo nuovo Ryu Dragon: i suoi occhi, ora rosa, avevano pupille dalla forma strana, quasi come delle alucce, mentre fra i capelli erano spuntate delle piccole corna rossicce, e sulla schiena delle creste dorsali dello stesso colore. Il cambiamento più evidente era la coda draconica che gli era comparsa da dietro ma, sopratutto, le ali di sfumature dorate che adesso gli permettevano di muoversi più velocemente fra quell'oscurità da cui ora era decisamente più protetto.
    "Vi copro le spalle, ragazzi!" Urlò al gruppo, mentre caricava il Keyblade di magia e lo puntava verso l'alto: l'intenzione iniziale era quella di potenziare solo sé stesso, perché era quello che normalmente sarebbe riuscito a fare in una situazione del genere, eppure si sentiva... carico. Energetico. In qualche modo, si sentiva pieno di magia, e quando lanciò la sua magia del tempo, essa avvolse tutti i suoi alleati sul campo di battaglia, velocizzandoli come lui. Beh... non proprio, come lui.
    Ed era per quest'ultimo motivo che il ragazzo non poteva sprecare un minuto e individuò immediatamente il primo gruppetto di Heartless su cui teletrasportarsi. L'elettricità di Soaring Skylark lo precedette, e gli Heartless che stavano attaccando i suoi amici vennero immediatamente polverizzati mentre Fate passava subito a quelli successivi. Era un continuo teletrasporto, mentre il ragazzino cercava di bloccare qualsiasi creatura che passasse dalle difese, già ottime, dei suoi alleati.
    Si sentiva ancora più veloce del solito, come se quegli Heartless non potessero nemmeno sfiorarlo! Era facile parlare con i suoi amici quando gli atterrava vicino - sembrò quasi farsi più piccolo alle parole di Evan. Quante gliene perdonava... Durò poco, però, non era quello il momento di parlre di tutto quello che era successo! "Assolutamente!" Confermò, alla richiesta del suo comandante (e amico, e fratello), mentre con un saluto veloce si teletrasportava nuovamente via.
    Sembrarono minuti interminabili, forse addirittura ore, mentre si aggirava per il campo di battaglia in veloci lampi d'elettricità e luce. Quando Evan e Gilbert si lanciarono nella loro difesa, gli prestò soccorso, andando a bloccare qualsiasi cosa non riuscissero a fermare loro. Quando rimase solo con Evan e quel ragazzo dell'Esercito di Fastus, si concesse di prendere fiato un secondo - eppure no, nemmeno lì poté farlo per davvero: saltò alle spalle di Evan, eliminando lo Shadow che lo stava per attaccare - per poi arrossire alle parole del ragazzo più grande. "B-Beh, mai quanto te!" Rispose, calcandosi imbarazzato il cappello da moschettiere in testa. Decise di allontanarsi il più velocemente possibile con la scusa (che poi tanto scusa non era) di aiutare gli altri: non voleva che Evan lo vedesse diventare dello stesso colore dei suoi capelli!
    "Ciao, Lao!" Urlò, teletrasportandosi vicino a lui ed evitando a soffio la mazza del ragazzo che sbalzava via un gruppo di Heartless. "W-Wow, ci sei andato vicino! Hey, che ne dici di prestare un po' di potere magico a Yami? Già mi manca combattere con voi! Cioè, solo quello, la Stiria tutto il resto se lo può tenere." Rise, puntando il Keyblade verso il grosso drago acquatico che Yami e la nuova Keyblader, Honoka, avevano creato: la sua spada si riempì non solo di oscurità, ma anche di luce, qualcosa che solo la sua trasformazione attuale gli permetteva di fare - e muovendo il Keyblade dei rapidi fendenti di oscurità e luce raggiunsero il drago, non per sconfiggerlo ma per potenziarlo, fondendosi a quelli di Laozillo e avvolgendosi intorno a Leviathan come una lucente e oscura patina protettiva.

    Kouichi, nel frattempo, sembrava essere più concentrato che mai. Forse un tempo avrebbe avuto ansia, forse avrebbe dubitato delle sue capacità, ma sapeva chi aveva accanto e sapeva che se la sarebbero potuti cavare - non solo per la presenza di Basil, ma anche per tutti i suoi compagni, sia quelli di cui si fidava ciecamente, sia quelli a cui aveva deciso di prestare fiducia. Un gesto di fede che sarebbe stato così insolito per il ragazzo all'inizio del suo cammino, ma si sentiva così cambiato da poter pensare di contare persino su quegli sconosciuti. La sua ombra si distaccò da lui, più volte - in mezzo agli Heartless spuntarono altre figure oscure, ma queste non erano altro che sue copie, che sarebbero volate in giro ad aiutare chiunque nel avesse bisogno.
    Lui, invece, si affiancò immediatamente a Basil, sorridendogli genuinamente e quasi appoggiandosi contro di lui. "Non aspettavo altro... b-bro." Trasmise attraverso il legame (unico motivo per cui era riuscito a dire una cosa del genere) diventando leggermente paonazzo per l'imbarazzo ma mantenendo l'espressione determinata sul volto. Il peso familiare di Fate to Dusk venne sostituito da quello di Ancient Voice ancora una volta, e il suo Keyblade si illuminò di luce andando ad imitare l'oscurità evocata invece da Basil. I Keyblade si mossero all'unisono, due che diventavano uno, era un'illusione o era successo davvero? Difficile comprenderlo in un momento così frenetico, senza esclusione di colpi.
    Con un ultimo fendente di luce, si staccò da Basil facendo sparire Ancient Voice e riprendendo il suo Keyblade, lanciandogli un'occhiata veloce mentre quest'ultimo si teletrasportava via.
    Scorse con lo sguardo il campo di battaglia, cercando di capire se qualcuno avesse bisogno di lui o se potesse semplicemente lanciarsi contro gli Heartless dando sfogo a qualsiasi attacco che avesse - quando vide Antonio in un angolino, isolato, concentrato a evocare ripetutamente più barriere possibili fra le creature d'oscurità ed i loro alleati, piccole versioni di quella più grande che li aveva difesi dalla Demon Tide: in un'altra occasione Kouichi si sarebbe preoccupato a vedere una raffica di magie così ripetuta, ma anche lui si sentiva... energizzato, e poteva notare dallo sfoggio di potere di tutti gli altri che doveva essere così per tutti. Si sarebbe chiesto dopo del perché, mentre volava verso Antonio eliminando degli Heartless che stavano cercando di colpirlo alle spalle.
    "Pensa anche a te stesso, non solo agli altri!" Esclamò, accigliandosi verso il ragazzo. "...Ma buon lavoro." Aggiunse, un po' borbottando. Non era così semplice come lo faceva sembrare Basil. Si voltò, dandogli le spalle e rilanciandosi contro gli Heartless. "Ho un'idea, tu continua con quelle barriere!"
    Mentre un'ombra rimaneva a difesa del Keyblader, un'altra viaggiava fra i suoi numerosi Arrocco - e quando Antonio li rilasciava, utilizzava il Keyblade e la magia dello spazio per lanciarne i frammenti ovunque: essi non colpivano i loro alleati, ma i loro nemici sì, e furono come una pioggia di cristalli che colpiva tutto intorno a loro.
    Fra un'attacco e l'altro, Kouichi si ritrovò accanto a Nekibi. "S-Sen..." Si ritrovò ad arrossire, non era la denominazione in sé ad imbarazzarlo (anche perché, essendo giapponese, la conosceva bene!), era il rendersi conto di star venendo considerato a quel livello da uno dei suoi compagni Keyblader. "Va bene, Nekibi-kohai!" Esclamò, preparando il Keyblade e liberandone il potere oscuro dentro al segnale del ragazzo, un Dark Splicer che avrebbe fermato gli Heartless in modo che il giovane potesse invece bersagliarli con il fuoco. Certo che Nekibi era proprio un figo. Si voltò verso di lui, sorridendogli. "Lo stesso!" Disse, alzando la mano per un batti e cinque che non tardò a venir ricambiato - ah, se lo potesse vedere il Kouichi del passato! Stava socializzando.
    La sua attenzione venne distolta dall'urlo di Evan. Era quella la famosa mossa che gli avevano descritto da Port Royal. Beh, Kouichi non poteva di certo mancare ad aiutarlo, e Fade To Dusk avrebbe lanciato altra oscurità verso Evan per caricarlo. "G- Evan, fagli il culo!" Si ritrovò a urlare. Sì, Basil lo aveva influenzato fin troppo.

    Nel frattempo, in un altro gruppo, Volt andava in panico - per quanto la sua forma impedisse di mostrarlo agli altri. Dov'era finita Beira? Cavolo, aveva un solo compito che si era autoimposto: difendere i novellini Warframe! Dopo Banshee, dopo Shibuya, non voleva più abbandonarli - c'era un motivo se si era trasferito nel Dojo! E adesso alla prima missione insieme, se la perdeva di vista?
    Assurdo.
    Intorno a lui, i guerrieri sembrarono organizzarsi, e lui si ritrovò solo ad assecondarli con i consigli, anche se lanciò un'occhiata un po' stranita alla ragazza dai capelli neri che gli disse di conservare le energie - era l'unica cosa che poteva fare, in quel momento! Lui era un combattente veloce e silenzioso, adatto per missioni in cui ci si occupava di prendere di sorpresa gli avversari... rispetto a loro non aveva così tanto magie da sventolare in giro o tecniche altisonanti. Solo la sua spada... e la sua elettricità. Ed era ben felice di prestargliela.
    Non potevano vederlo, ma era come se avesse ghignato, mentre concentrava tutta l'elettricità possibile intorno a sé. "Oh, vi caricherò per bene." Avrebbe detto, anche se alle loro orecchie sarebbe arrivato solo uno statico acuto.
    L'elettricità scoppio da lui, andando ad eliminare gli Heartless che aveva intorno e a caricare il più possibile le due Keyblader lì vicino.





    Ruby atterrò sulla spiaggia di schiena, gemendo di dolore al contatto duro col terreno.
    Attorno a lui vice Riku e Kairi rialzarsi a fatica: il ragazzo dai capelli argentati, seppur un po' a disagio per il suo aspetto, gli porse pure una mano per farlo rialzare. Lui la rifiutò, barcollando e tenendosi la spalla ferita, guardando verso l'orizzonte.
    "Merda..." Mormorò, notando il Maelstrom in lontananza. "E' ancora lì! Non si è avvicinato lui, ci siamo stati attirati noi...?"
    "Che cosa è successo!?" Urlarono da dietro. I Dandelion erano ancora intenti a combattere contro gli Heartless, e c'erano delle nuove facce con loro: Riku poté riconoscere Hayner ad esempio, che sfoggiava sorprendentemente un Keyblade, ed altre figure fra gli alberi, non per forza Keyblader. "Siete scomparsi tutti e qui sono solo aumentati i casini!"
    "E'....!" Esclamò Klaus, guardando disperato verso il Maelstrom. "Oh cavolo, oh cavolo..." Continuò a ripetere, voltandosi verso Abelle. "Abelle, Abelle devo andare a recupeare Kyla! Se è finita dove penso sia finita...!"
    "Cosa vuol dire, finita? Sono dentro il Maelstrom, no?" Chiese Sarah, ma il ragazzo scosse la testa. Si rivoltò verso il tornado, poi verso la sua compagna, come se fosse indeciso su cosa fare.
    "Vai a fare quello che devi fare, qualsiasi cosa sia." Disse Noctis, mentre tranciava un Novashadow in due con la sua lama. "Finché questa lotta continua, siamo alleati. Sarebbe stupido attaccarla solo perché dell'altro Esercito. Gli Heartless ci divorerebbero nel frattempo!"
    "Tranquillo, occhi bi-color!" Esclamò Nyx. "Ci pensiamo noi alla ragazzina." Al suo fianco, Abelle alzò gli occhi al cielo, ma sembrava tranquilla. Klaus sospirò, e incrociò per un attimo lo sguardo di Ruby, prima di muovere la mano e scomparire in uno strano varco viola che Riku non aveva mai visto prima.
    "Che cosa sta succedendo?" Chiese Riku a Ruby, riproponendo la domanda di prima. "Dove sono finiti? Se sai qualcosa..."
    Ruby aveva il Keyblade abbassato, guardava verso la tempesta. "Dobbiamo pensare a queste Isole." Disse, in un soffio. "Non... loro non sono più la nostra priorità."






    Non c'è modo per salvarti.





    Nel lampeggiare di magie e in una tempesta di fendenti, sul volo di draghi di fuoco e nel rombo dei fulmini, la battaglia contro l'infinito vortice di Heartless rimaneva sul ciglio della disperazione per la pura forza soverchiante di quei numeri. Ressero e lottarono, uno sforzo valoroso dopo l'altro per ricongiungersi ai compagni, agli amici, alle persone amate, e per salvare dalla distruzione isole ricolme di innocenti quasi intoccati da quella guerra.
    Il vento intorno a loro ululava e fischiava. Il suono dei combattimenti era terminato e avrebbero sentito l'aspro sapore della sabbia e della polvere, l'odore del sangue e dell'acciaio e del legno bruciato, eppure i loro occhi vedevano solo oscurità, artigli e occhi gialli si avvicendarono finché essi non furono una massa così indistinta e impenetrabile da sembrare solo un'unica, immensa onda nera senza forma né quegli stessi occhietti malefici a punteggiarla.
    La massa vorticò, si schiantò su di loro come una mareggiata furibonda. Cancellò ogni cosa, li trascinò in un ululato feroce, i loro corpi furono sballottati in balia del vento e solo cercandosi l'un l'altro e tentando di tenersi come potevano, che fosse per mano, abbarbicandosi ad altri o addirittura facendo del proprio meglio per ripararsi dietro qualche magia, avrebbero avuto modo di evitare di venir del tutto spazzati via dalla furia di quella selvaggia ondata oscura.

    E poi, la tempesta finì.

    Si diradò, all'improvviso, così com'era iniziata; Eileen, Hikari, Kyla, Ged, Bastien, Korax, Yoru, Volt e Randy si trovarono così a galleggiare nel vuoto per un attimo. Il sole si posò sul loro viso, illuminò il paesaggio intorno a loro, mentre cadevano verso il terreno da pochi metri d'altezza.
    Una prateria si estendeva ovunque lo sguardo potesse vedere, ricopriva colline incoronate di alberi da frutto, si inerpicava fino alle pendici di monti dalle cime spoglie. Se non fossero riusciti a pararsi dalla caduta avrebbero scoperto che essa fosse ben più dolce di quanto auspicato: l'impatto con il terreno avrebbe causato solo qualche fastidio e dolori poco influenti, nulla che potesse rendere difficoltoso il rimettersi in piedi. Si sarebbero potuti rialzare, e guardarsi intorno.
    In cima alla collina dove erano atterrati potevano distinguere un villaggio protetto da una palizzata, mura buone a tenere alla larga gli animali e poco altro; le colline adiacenti erano state scavate con cura, per formare gradoni coltivabili. Le porte erano aperte, e l'aria portava con sé gli odori dell'estate.
    Era una giornata calda, potevano sentirla sulla pelle. Il vento offriva ristoro, riempendo loro le orecchie dei suoi sospiri. Dove fossero, non era dato saperlo; il paesaggio non aveva niente di familiare. Poteva essere Camelot come Jungle of Wolves, nemmeno l'architettura sarebbe venuta in loro aiuto. Kyla si sarebbe resa conto di essere completamente isolata. Non aveva modo di comunicare con l'esterno.

    In effetti, nessuno di loro avrebbe potuto.

    Guardandosi intorno c'erano poche cose da capire, ma avrebbero potuto comunque farlo. Se Eileen avesse voluto avrebbe anche potuto volare e vedere dall'alto la situazione, e in caso avrebbe potuto notare diverse cose e non tutte rassicuranti.

    Non lontano dal villaggio c'era un grosso albero dai rami nodosi, la cui chioma avrebbe potuto coprire una folta folla di persone. Non sembrava in frutto, né in fiore.
    Su uno dei rami, perso a disegnare chissà cosa con un carboncino, un ragazzino dai riccioluti capelli argentati, scalzo e mingherlino, dondolava le gambe sul vuoto. Aveva vestiti semplici, bianchi e grigi, su cui spiccava un fazzoletto rosso tenuto al collo. Tutto concentrato sembrava non averli neppure notati. Randy avrebbe potuto notare che doveva avere l'età di Nekibi.
    Qualcosa serpeggiava nell'aria. Un malessere, una tensione improvvisa. Come se da un momento all'altro qualcosa di orrendo sarebbe accaduto.






    Hai già pagato il prezzo.






    Ogni sforzo non era vano, ogni colpo era destinato a fare la differenza. Combattano con lealtà gli uni verso gli altri, con determinazione, col potere di un unione speciale a riunirli tutti. Coloro che erano amici, coloro che fino a quel momento erano stati sconosciuti, lottavano tutti per un unico scopo. La speranza di proteggere i loro cari, di rivedere i loro affetti, di far finire quell'incubo prima ancora che iniziasse. La speranza di poter rivedere la propria casa, e salvare quella degli altri.
    La magia avvolse tutto, ed il grande e potente Eone d'acqua che era stato evocato andò ad avvolgersi attorno al primo Keyblader ed al suo viaggio, mentre le magie, le speranze ed i sogni di ognuno di loro per la fine di quella battaglia si univano a lui. Un altro potere, familiare eppure allo stesso tempo sconosciuto, lo raggiunse, e due Keyblade che non aveva mai visto prima gli si affiancarono, ruotando intorno a lui insieme alle lame d'aria di Kurama.

    "Figuriamoci..." Mormorò Aedan, tenendosi in disparte, così lontano che nessuno avrebbe potuto sentirlo. Aveva reagito con un serio silenzio alle frasi rivoltegli, come se il suo umore fosse improvvisamente cambiato, come se non fosse più la stessa persona di prima, perennemente sorridente, perennemente pronta a scherzare. E aveva combattuto al loro fianco, ma pian piano aveva mosso il Keyblade un po' più lentamente, la sua magia era stata un po' meno potente. "Tutti che diventano più forti, e io che mi indebolisco... ma è chiaro. E se davvero è per il motivo che penso..." Il ragazzo sospirò. "Allora meglio che io non resti con loro."

    E poi, Radiant Spear colpì.

    E per tre volte quel giorno, il nucleo del Maelstrom fu trapassato da un colpo finale.

    La luce esplose, li avvolse tutti, spazzò via gli Heartless che li circondavano. Il boato che la accompagnò riempì le loro teste ed i loro corpi ed i loro cuori ma fu allo stesso tempo indolore, perché era il boato della vittoria. L'oscurità si infranse, la gravità riprese il suo corso. Precipitarono a terra, ma il loro atterraggio fu comunque delicato, indolore. Evan, Fate, Kouichi, Gilbert, Honoka, Yami, Beira, Nekibi, Laozillo, Dremurr, Kurama, Antonio, Nekochan e Basil finirono tutti sdraiati, pronti a rialzarsi, ma sotto di loro non c'era la sabbia delle isole.
    No, la roccia sotto di loro poteva avere lo stesso colore, ma era completamente diversa. Più dura, più arida. L'aria stessa era più opprimente del clima tropicale di quelle isole sperdute nel mare, simile più a quella pungente di un deserto. Intorno a loro, solo rocce, un panorama familiare per alcuni di loro, sconosciuto per altri.

    E lontano da loro, voci. Sconosciute, familiari, impossibili.

    "Allora avevo ragione! C'era davvero qualcuno che stava combattendo con me! Hey, ma quelli sono Keyblade!?"

    "A-Aspetta, potrebbe pericoloso! Non sappiamo se sia una trappola!"

    "Ma hanno bisogno di una mano!"

    Sentirono qualcuno correre davanti a loro, chinarsi per controllare se stessero bene. Passi veloci che lo seguivano. Alzando lo sguardo, avrebbero potuto notare che non erano soli, in quel cimitero di roccia. Un gruppo di guerrieri li fissava sospettosi o sorpresi, con in mano i loro Keyblade puntati verso di loro o pronti ad intervenire. Due giovani che sarebbero dovuti essere stati trascinati via dagli Heartless poco prima, una donna persa nell'oscurità. Un guerriero ed un re morti da tempo, e uno che dormiva in un posto lontano. Un mago ed un guardiano, che si erano avvicinati più di tutti gli altri, guardinghi e sospettosi.

    E, davanti a loro, Sora tese una mano in avanti, per aiutare il più vicino ad alzarsi. "State tutti bene?"



    E ti aspetta in fondo all'abisso.





    Continua in Paladini dei Giusti e Sussurri nel Buio.
     
    Top
    .
60 replies since 1/1/2024, 01:10   1246 views
  Share  
.