Symphony of a Transformation

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    Il Castello Bianco che Non (Dovrebbe) Esiste(re)

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    Ci volle un po’ che si liberassero di quel nemico. Fra una carrozzina persa, tigri fulminanti, palazzi crollati e magici poteri che l’avevano salvati da un possibile nuovo scontro, tutti loro si erano riusciti a raggruppare per raggiungere lo Shibuya River. Quando vide che effettivamente si trattava di uno dei soliti condotti fognari della città, la ragazza ci rimase parecchio male, quasi offendendosi per non aver saputo trovare un posto che era palesemente identico a tutti gli altri. Di certo non si immaginava lo Stige fatto dei resti delle persone nel letterale senso della parola, ma a qualcosa di un po’ più degno magari sì! Con sua somma sorpresa scoprirono che effettivamente quel fiume non emetteva alcun odore… e non era neppure un fiume! Cioè, già non lo era, ma non era manco fatto d’acqua!
    Troppe cose cosose in una sola giornata.” Si ritrovò a borbottare la ragazza, per quanto preferisse ciò dall’essere trafitta da una katana oblunga.
    Sorpresa maggiore fu che attraversata la prima parte, il fiume invece c’era eccome! Ancora una volta le stranezze dei mondi coglievano la giovane Ayazaki impreprata e particolarmente sconvolta.
    Capisco tutto, Underground nel Reale senso della parola.” Si ritrovò a pensare ad altavoce, annuendo alla sua stessa affermazione. “Certo che però un paio di lampadine in più non avrebbero fatto male. O boh, i Reaper hanno gli occhi bionici?
    Domanda a cui non avrebbe mai trovato - e forse era per sua fortuna - una risposta. Giunsero al trono - dei troni? - e Rindo era seduto su di esso, apparentemente addormentato. Tutto quel collegamento fra sonno e morte le appariva sempre più stretto. Già con Pitioss aveva avuto la conferma di come il sonno potesse essere in realtà una gigantesca arena da combattimento.
    Col ca’ che ci mettiamo ad ammazzare uno per tutti.” Rispose Hikari, incrociando le braccia. “I grandi sacrifici del singolo non servono mai ad un cavolo. O altrimenti prendete la risposta di Honoka che mi sembra molto più elegante della mia.” Sbuffò, sistemandosi la frangia. “E poi, ci piacessero le vie facili, avremmo potuto decidere di seguire il piano ed ammazzare i Reaper prima, no? Invece siamo tanto bravi ed in modalità Extra Hard!” Ormai tergiversava fin troppo.
    Fu presa anche la decisione di salvare Rindo attraverso un’immersione nella sua anima - immersione?! Altri Squali o Tentacoli?! No, accidenti! La giovane Keyblader si avvicinò a Safira, tenendosi le braccia incrociate dietro la schiena, appoggiando il mento sulle sue spalle.
    Vediamo di tornare integri. Non so se avrò modo di ricambiarti il favore immergendomi nei Cuori altrui.” I suoi occhi si illuminarono come due piccole stelle. “Però sarebbe assolutamente figo poterlo fare, visto che sono una Keyblader. Sai che figata, SafSaf?
    Dopo un fugace bacio sulla guancia, si voltò verso il resto dei suoi compagni, poggiando i pugni contro i fianchi.
    Molto bene! Come possiamo risolvere le cose immergendoci in Rindo se là fuori ci sono degli uccelli del malaugurio e proprietario? Personalmente direi che ci serve un piano ben studiato prima di gettarci alla rinfusa… ed io non so fare i piani.” Inclinò la testa. “Spiace!
     
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    ᛏᚿᚴᚱᛐ

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    Correndo a perdifiato ed inseguito da un'orda sciamante di creature da incubo, Kyros riuscì ad unirsi agli altri. Vennero così tutti convogliati verso ciò che sembrava un'enorme cloaca, un cupo e grigio ambiente a malapena illuminato.
    Ma il mago di Città di Mezzo aveva imparato che in quel mondo le apparenze ingannavano; infatti, non appena ebbero attraversato una sorta di “velo”, la placida acqua di scolo si tramutò in un fiume; non vasto, verde, pullulante di vita ed industrioso come si era immaginato, ma un tristo rivolo che si approfondava nelle grigie viscere della città di cemento - un luogo infernale più che terreno.
    E tale impressione rimase con lui e si intensificò quando sbucarono in un'enorme camera senza pareti e senza soffitto, dove al centro si innalzavano tre grosse ed incombenti colonne.
    “Questo posto non mi piace. Per niente.” pensò immediatamente. Gli metteva i brividi.

    Alla base della colonna centrale notò che vi era lo scranno di un trono, e lì giaceva in stato comatoso nientemeno che Rindo.
    Tutti quanti accorsero a lui, Kyros invece ne approfittò per sedersi a gambe incrociate sul freddo pavimento e riprendere fiato.
    Mentre riposava e rinfoderava la pesante Spada di Mithril che si era portato da Città di Mezzo, la gente discusse sul da farsi e sulle opzioni che rimanevano loro per sopravvivere e far ritornare Shibuya ad una sembianza di normalità. Emerse una criticità, in particolare: Uccidere il ragazzino o entrare nella sua “anima” e tentare di sollevarlo dal giogo di Kubo.
    La prospettiva di togliere la vita a qualcuno che li aveva aiutato, così a sangue freddo, solo per migliorare di poco le proprie prospettive di sopravvivenza disturbò molti, ma non tutti.
    Saphira si dimostrò più distaccata e menefreghista degli altri, quasi stesse lì solo per fare a tutti un piacere. Il Kyros di qualche minuto fa avrebbe voluto sbottarle in faccia, dirle di rimanere indietro se tanto le dava peso, ma adesso era proprio stanco.
    D'altro canto, la quasi totalità degli altri si era era espressa a favore di salvarlo. Non c'era molto altro da aggiungere, la maggioranza aveva deciso e non vi era ragione alcuna di litigare.
    Kyros si alzò, si sistemò il colletto del suo vestito, si stirò con le mani al meglio i suoi pantaloni neri e si lisciò i lunghi capelli neri, ormai sciolti.
    – Io non vedo alcun problema. Si entra, si fa quel che si deve fare e si esce. Quanto ci possiamo mettere, cinque minuti d'orologio? – disse, con un vago sorrisetto sotto i baffi. Fece un occhiolino a Fret, che era più di ogni altro ansioso del destino del suo amico – Non c'è bisogno di porre fine ad alcunché. Anzi, che stiamo aspettando? Sicuramente non i Noise. –
    In più, e questo non voleva dirlo, era curioso di sapere come si potesse accedere all'anima di qualcuno. Se quello che dicevano era possibile, sarebbe stata sicuramente un'esperienza formativa.


    Edited by .Kourosh - 15/4/2024, 20:25
     
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    I lupi andavano al galoppo con velocità, l’intensità del loro cavalcare corrispondeva alla personalità della loro padrona. Safira non era cambiata affatto, trovò il tempo di riflettere mentre gli spiegava a grandi linee cosa fosse successo durante il suo lungo e strano sonno, era rimasta la stessa che aveva conosciuto ai tempi della sua -ennesima- quasi morte. I Noise alle loro spalle li stavano ancora inseguendo, gracchiando alle loro prede in un’assurda e assordante sinfonia.

    “Ho capito, più o meno.” Ci sarebbe stato molto di cui dire e molto su cui riflettere ma questo richiedeva una tempo che in quel momento era più che insufficiente, dovevano rapidamente pensare ad un piano d’azione altrimenti non ci sarebbe stata alba per Shibuya, puntualmente quella città veniva minacciata da un qualche male che andava al di là delle sue possibilità su tutti i piano materiali esistenti e la situazione era anche peggiore se si pensava che al di là di loro e dei Reaper la città fosse praticamente inerme e inavvertita riguardo quella minaccia.
    Continuarono a correre e a correre, il gracchiare dello stormo di Noise sembrava farsi sempre più lontano come se fossero stati trattenuti da qualcosa mentre i lupi continuavano a galoppare, le loro zampe risuonavano in quel canale fognario che però appariva solo come tale agli occhi di chi non sapesse cosa cercare. I muri di cemento lasciarono rapidamente il passo a quello che diventò un fiume in tutto e per tutto che proseguiva in lungo fino a raggiungere una camera etera, un soffitto talmente vasto da non poterne vedere i confini come fosse un cielo invisibile. Il trono del Composer era posizionato in un’ideale centro, contornato di catene argentee ma su di esso non sedeva il cosiddetto dio di Shibuya, bensì uno di quei tre poveri ragazzi che sembrava assopito in un sonno interminabile con i suoi amici che tentavano in tutti i modi di svegliarlo. Non riusciva a non compatirli, erano stati praticamente usati e per un momento li avevano trattati come nemici ed ora il loro amico stava venendo usato come una specie di catalizzatore per amplificare i poteri di Kubo.
    C’era un piano, suggerito dai Reaper, ovvero quello di entrare all’interno dell’anima del ragazzo assopito in modo da distruggere quel collegamento che stava creando tutto quello che attorno a loro. Entrare nell’anima di una persona, pensò portandosi una mano al mento, non sarebbe certamente stata la cosa più strana che avesse mai visto o fatto.

    “Faremo quanto in nostro potere per salvarlo.” Avrebbe fatto verso Fret e Nagi cercando di rassicurarli come poteva, erano delle vittime e non riusciva a concepire l’idea che dovessero fare del male al loro amico, ci sarebbe stato sicuramente il modo di salvare tutto e tutti. Intanto i Noise si stavano avvicinando, il pavimento cominciò a tremare sotto la forza del loro attacco, avrebbero dovuto contare sui Reaper per difenderli mentre loro si tuffavano nel cuore e nell’anima di Rindo.

    “Se dobbiamo farlo ci conviene cominciare in fretta!”
    [SPOILER]
    [SPOILER] Antonio Kimyo
    Keyblader

    Magie Utilizzate:
    Tecniche utilizzate:
    Slot azione utilizzati:
    Salute:
    Mana: 220
    Stamina: 225

    Abilità Passive
    Focus
    Sprint

    Equipaggiamento
    Il vero Pendente:Il regalo fattogli da Serena rivela di essere molto più che un semplice ornamento. Entrato in sintonia con il ruolo affidatogli nell'investitura a Keyblader, il Pendente adesso è in grado di proteggere Antonio dalla Magia Oscura di primo livello, attutendo quella di secondo del 50%. Inoltre, gli Heartless minori (Shadow, Propulsore Aereo, Soldato) che entrano nella "zona sicura" del pendente hanno un 80% di probabilità di venir distrutti all'istante
    Condottiero: Gli alleati in un raggio di cinque metri intorno ad Antonio sono più resistenti ai danni da qualsiasi fonte, e se uccide un nemico gli alleati intorno a lui possono guarire piccole ferite (3 Turni di ricarica). In aggiunta, Antonio infligge più danni ai nemici per ogni alleato che lo circonda, fino al doppio se intorno a lui ci sono almeno 3 alleati.

    [Hydrosoar] (Regalo di Sora)
    Il Keyholder di Antonio è stato potenziato da una potente magia. Adesso contiene tre cariche dedicate solo ed esclusivamente a quella di cura: durante un combattimento, Antonio potrà usufruirne senza sprecare alcun punto della sua barra personale. Ogni carica del Keyholder contiene un Energira, utilizzabile una volta ogni cinque turni. L'Energira è personale, e può essere "ceduto" ad altri solo ed esclusivamente se questi sono legati ad Antonio da un forte legame, come ad esempio l'amicizia. Una volta terminati gli slot, Antonio guadagna 20 Mana che possono aggiungersi fino all'esaurimento (o alla fine della role/quest) se la barra è piena.
    Borsa oggetti,
    Granpozione
    Etere
    Extra
    Evocazioni: Gilgamesh
    Gilgamesh è un'Evocazione particolare e dal carattere difficile. Collezionista di armi rare, amante delle sfide e dei duelli, combatte con ferocia fino all'ultimo respiro, ma solo se ritiene il combattimento degno del suo tempo. Se percepisce che Antonio può cavarsela da solo, o se viene evocato contro un nemico che ritiene troppo debole, Gilgamesh non solo non risponderà, ma ignorerà le chiamate di Antonio per il resto della Quest.
    Se Gilgamesh muore in combattimento, non potrà più essere evocato per il resto della Quest.
    In alcuni frangenti, Gilgamesh potrebbe scegliere di entrare in battaglia senza avviso. Queste situazioni sono di solito legate alla presenza di nemici con armi particolari. Se non gli verrà permesso di affrontare questi nemici, e se non riceverà la loro arma in dono, Gilgamesh rifiuterà la chiamata di Antonio per la quest successiva in cui lo chiamerà, e potrebbe anche scegliere di abbandonarlo del tutto. Se gli verrà concesso di tenere l'arma vinta, potrebbe sfruttarla nei combattimenti successivi.

    Autoinfusione: Gilgamesh irrora automaticamente la propria arma con l'elemento a cui è sensibile il nemico.

    Enkidu: Delle catene bloccano il nemico più forte per tre turni. Ogni tentativo di liberarsi ridurrà la sua Salute. (20%)

    ???: Questo attacco porta spesso il nome della spada che Gilgamesh ha scelto di usare. Il suo effetto varia a seconda dell'arma. Se ci sono altri Keyblader nella Quest potrebbe usare il loro attacco senza bisogno di impugnare il Keyblade. (50%)
     
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    La loro fuga non durò per molto tempo- Visto che tutti loro erano così occuparti nel correre via (almeno, il gruppo di Aoi lo era), la ragazza non ci mise molto ad arrivare all'entrata del fiume, la quale era (per una ragione o un'altra) adesso portata dalla figura del Comandante al posto di quella del matematico. Continuando a mantenere la sua presa (seppur in un modo leggero così da non infastidire Evan), la ragazza esaminò con leggera sorpresa i suoi dintorni mentre entravano nel fiume. Chiaramente, come qualunque normale abitante di Shibuya, si aspettava qualche sporca fogna- Invece, quello che vide fu una strada abbastanza pulita, che si estese per molto, molto tempo.

    Alla fine, tutti loro arrivarono in una stanza, anche se era difficile definirla tale: Era più simile ad una gigantesca caverna, di cui si poteva vedere soltanto l'area davanti al gruppo. Aoi fu chiaramente sorpresa- e anche spaventata- dalla presenza di quella stanza, come se fosse qualcosa a cui una persona come lei non avrebbe mai dovuto accedere- Almeno, non in questo modo. Quello che confermò quello stesso presentimento fu la presenza di un grande trono, su cui, al momento, si trovava la persona che stavano tutti cercando: Rindo.

    A quel punto, la ragazza chiuse la bocca, decidendo di ascoltare alle parole di Sho. Non c'era bisogno di analizzare lo sguardo della ragazza per capire che l'idea di uccidere Rindo non gli andava per nulla a genio- Qualcuno avrebbe anche potuto pensare che l'avrebbe infastidita, e non poco. Non conosceva Rindo, e non l'aveva conosciuto abbastanza da farsi un'idea di che tipo di persona era- Perciò, in un passato non così lontano, avrebbe anche potuto reagire nello stesso modo di Safira...

    ...Ma adesso, dopo tutta la morte a cui aveva assistito nei giorni dopo l'attacco a SHibuya, risolvere quella situazione in un modo così violento ed egoista sarebbe stata l'ultima delle opzioni per lei- Ma anche se fosse stata l'unica cosa disponibile, non avrebbe neanche avuto il coraggio di farlo. Uccidere, per quanto avrebbe potuto vantarsi di mantenere un sangue perlopiù freddo, era un passo che non voleva compiere, neanche se avrebbe salvato l'intero mondo. E perciò, doveva sperare che tutti loro sarebbero bastati.

    "...Beh, avete già detto tutto voi. E si, mi unisco anche io." Mormorò Aoi, avendo un tono quasi infastidito- Forse dovuto al fatto che l'unica opzione che riteneva giusta era quella più difficile. Ma, almeno, non stavano (forse) commettendo l'errore di prima- Qualcosa che, in parte, era già stato accennato da Hikari stessa. Nonostante ciò, per chi era attento alle sue parole, era chiaro che nascondeva un leggero astio per gli eventi di prima...Ma visto che, al momento, nessuno aveva apertamente dichiarato di voler prendere quella decisione più facile, la ragazza sarebbe rimasta in silenzio, pronta a dover affrontare quell'ennesima lotta.

    Aoi rifiuta di uccidere Rindo, preferendo di epurare la radice.
    Aoi Akarui
    Supporto

    Magie utilizzate, con costo: ///
    Tecniche utilizzate, con costo: ///
    Slot Azione utilizzati: ///

    Salute: Illesa.
    Mana: 180/220.
    Stamina: 75/75.

    Abilità Passive
    ///

    Cooldown Abilità:
    ///

    Equipaggiamento
    Coltello: Nel caso in cui un nemico si avvicina troppo a lei, Aoi ha un semplice coltello per difendersi. Non è molto affilato, ma è molto appuntito, rendendolo ottimo per gli affondi. L'unico problema di questa arma è Aoi, che potrebbe decidersi a non maneggiarla a causa della sua paura per oggetti del genere.

    Piuma di Fenice: Se Aoi si trova in una situazione di pesante svantaggio (ad esempio, si trova circondata da numerosi nemici), la piuma evocherà, in una fiammata, una sagoma di fuoco che la difenderà da qualsiasi attacco per due Turni, per poi svanire in una seconda fiammata che infliggerà danni da Fira a tutti i nemici intorno ad Aoi in un raggio di quattro metri.
    Questo oggetto può evolversi.

    Extra
    Tecniche disponibili
    ♦ Focus

    ♦ Dodge Roll
    ♦ Scan
    ♦ Tectonics
    ♦ Protezione

    Magie disponibili:

    Energia, Energira, Energiga
    Reflex, Reflera
    Stop
    Magnete

    Arcana Magis (1)
    Haste
    Esna
    Reiz
    Shell
    Protect

    Borsa oggetti:
    -x2 Etere
     
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    Il cavaliere della luce

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    Gilbert stava sfrecciando insieme ai suoi compagni per le strade di Shibuya, fuggendo dai Noise che li stavano attaccando e che non sembrava potevano battere, ma soprattutto per trovare Rindo e trovare un modo per porre fine a tutta quella storia. Sperava solo che ci sarebbero riusciti presto, anche perché la situazione diventava sempre più complicata e ingestibile. Erano comunque arrivati a destinazione, al fiume di Shibuya. Non aveva idea del perché proprio questo posto, che valore aveva? Non che fosse importante alla fine. L'importante era che appena passata l'entrata del fiume, questa bloccava l'entrata dei suoi nemici, mettendoli al sicuro almeno in quel momento. Gilbert scese da Kovu e diede una carezza all'animale, che lo guardo indifferente per il gesto, ma sempre accettare la sua gratitudine prima di andare via. Ovviamente Gilbert aveva messo in chiaro, che probabilmente l'avrebbe evocato nuovamente a breve. In quel momento però poteva andare via e riposare visto la bella corsa che si erano fatti e che si era fatta Kovu soprattutto.
    Gilbert si copri il naso nel sentire l'odore pungente di quel luogo visto che sembrava il tunnel di una fogna, ma presto quell'orrendo odore spari come i rifiuti e l'inquinamento che lo generavano. Il canale infatti si trasformo in una specie di fiume sotterraneo, naturale e pulito. Un po' come se la mano dell'uomo non aveva mai toccato questo luogo. Non si fece troppe domande al riguardo, si limito al silenzio e camminare al fianco dei suoi compagni.
    In fine entrarono dentro una strana caverna eterea, impossibile e immensa. Sembrava quasi un piccolo universo vuoto, anche se qualcosa di fronte a loro c'era. Rindo, era seduto su un trono addormentato. Gilbert rimase silenzioso nel vedere gli amici di Rindo correre verso di lui preoccupati, ma inclinando la testa un attimo stranito alla loro richiesta di non far del male al ragazzo. In effetti c'era la possibilità di risolvere tutto quel casino eliminandolo, ma al meno al Gilbert, l'idea non gli era piaciuta fin dall'inizio. Era lo soluzione più facile eliminarlo, ma non l'aveva valutata nemmeno come possibile e pensando ingenuamente che anche per i suoi compagni fosse cosi. Infatti molti affermarono che volevano salvarlo, anche Safira che però chiari che in caso di necessità l'avrebbe eliminato. Cosa in cui alla fine era d'accordo, ma allo stesso tempo era certo che ci sarebbero riusciti.
    - Sono d'accordo con Safira...Se le cose si complicano dovremmo eliminarlo, ma tranquilli. Non servirà...faremmo il possibile per salvare Shibuya senza sacrificare Rindo. - Aveva detto a sua volta seriamente, non volendo aggiungere altro. Non voleva però dire loro menzogne, se la situazione diventava ingestibile, dovevano eliminarlo per proteggere Shibuya e i suoi abitanti. Questo era ovvio, ma voleva rassicurarli nel suo piccolo, sul fatto che avrebbero fatto di tutto per difendere Shibuya e salvare Rindo senza sacrificarlo. Questo lo poteva assicurare.
     
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    Il Guardiano della Luce.


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    Lottarono e si dibatterono in mezzo ai Noise, facendone cadere a decine, forse centinaia, prima di raggiungere finalmente l'obiettivo che si erano prefissati: il loro percorso li condusse al Fiume come speravano, grazie alla guida di chi poteva effettivamente portarli fino a lì, mentre si lasciavano alle spalle migliaia di quei dannati corvi. Nemmeno combattendo tutto il giorno con altri cento guerrieri sarebbero riusciti a risolvere quella situazione con la forza bruta. Come spesso accadeva nel caso di Shibuya, bisognava grattare la superficie per trovare una vera soluzione ai problemi.
    Serena e un'altra ragazza di nome Leonore non aveva contribuito alla liberazione di Shibuya con la forza: anzi, la sconfitta del Minamimoto del loro mondo aveva solo costituito un ostacolo, aveva rallentato la vera motivazione della loro presenza al Trono. Solo dopo c'erano riuscite, tramite un viaggio che Serena non aveva voluto raccontare, ma che aveva solo definito come 'un'esperienza impossibile da descrivere, personale, ma che mi faceva sentire parte integrante di un tutto troppo vasto per essere misurato'. Parole poetiche, ma dopo che Joshua aveva spiegato come funzionava la Melodia, comprensibili.
    Arrivati a destinazione, Evan prese Aoi sulle spalle. "Ma mangiate, voi ragazzini?" Commentò. "Tra te, Nekibi e Fate non farete venti chili! Reggiti forte." Per assicurarla meglio alla propria schiena, Evan deformò le ali dell'armatura in modo che le facessero da seggio. Sarebbe stato un po' come portarla in un cesto sulle spalle, solo molto più metallico. "Se usciamo da qui, vieni a Radiant Garden. Posso farti commissionare qualcosa di più comodo per spostarti in agilità. E non dovrai pagare nulla." Avrebbe aggiunto, rivolgendole un sorriso gentile mentre avanzavano nel tunnel che li conduceva al Trono.
    "Ci si arriva tramite le fogne. Da qualche parte c'è una morale che mi sfugge." Scherzò Evan, guardandosi intorno. Una sala maestosa, ma c'era qualcosa che lo intristiva al vederla. Forse era la sua apparenza così ultraterrena, così estranea al resto del mondo, priva di qualsiasi segno di un vero contatto con esso: solo mura grigie e disadorne, pilastri, un trionfo di colori spenti che circondavano un alto, isolato scranno dove trovarono finalmente la persona che stavano cercando. "Attenti!" Esclamò, vedendo già i compagni affollarsi intorno a Rindo. Aveva una qual certa esperienza nel trovarsi davanti a persone appollaiate su un trono; stavolta però Rindo era inoffensivo.
    Se si escludeva che faceva da catalizzatore a quell'aspirante apocalisse.

    Sapeva bene di essere stato il primo a dire a Fret che, all'occorrenza, avrebbero dovuto uccidere Rindo; ma questo era prima di ricevere le informazioni da Minamimoto. Entrargli nell'anima avrebbe permesso di risolvere i problemi di Shibuya alla radice, anche se ancora gli sfuggivano le modalità. La via più facile, che già alcuni stavano contemplando più o meno velatamente, non gli fu per nulla invitante, anzi; Evan si rabbuiò nel sentire persino Gilbert prenderla come possibilità.
    Ora che avevano davanti il problema e le soluzioni per risolverlo, la sola idea di sacrificarlo gli dava la nausea. Strinse con forza la presa su Aliseo, fece qualche passo in direzione di Rindo. Gli mise un mano tra i capelli, lasciandosi sfuggire un sorriso amaro e rassegnato. Più tempo passava, più erano quei ragazzini a trovarsi invischiati in guerre e conflitti tra entità superiori il cui operato non sarebbe neppure dovuto essere visibile. E loro, con quale diritto distribuivano morte e giudizi? E perché?
    Per fortuna, era parere solo di pochi, a cui però non negò uno sguardo severo.
    "La via più facile è sempre la più ingannevole. Anche se uccidessimo Rindo adesso, nessuno ci garantisce che il problema non si ripresenti. Magari quando nessuno di noi sarà in giro per risolverlo." Lasciò il capo di Rindo con un pesante sospiro. "Chi ha il potere di aiutare gli altri non deve tirarsi indietro. Altrimenti perché lo avrebbe ottenuto? La morte di questo ragazzo non rientra fra le possibilità, neppure le più remote. Non è così che agiamo noi." Avrebbe concluso, con uno sguardo rassicurante a Fret. Quel ragazzo era abbastanza coraggioso, magari anche folle, da essere disposto a combatterli tutti pur di evitare che facessero del male al suo amico. Come poteva biasimarlo? Lui avrebbe fatto lo stesso per chiunque di loro, anche per chi lo avrebbe volentieri lasciato morire per salvarsi la pelle. Durante quello strano sogno in quel reame oscuro, lui stesso aveva messo in gioco la propria vita per un'ombra che neppure sapeva essere Sora. Portava sulla pelle numerose cicatrici, molte dovute alla sua ostinazione nel non voler lasciare indietro nessuno anche a costo della vita.
    Il suo sguardo scrutò tutti i suoi compagni, conosciuti e nuovi. "Chi non se la sente, può rimanere qui a difenderci. Non vi chiederò di rischiare la vita per una persona che nemmeno conoscete, né intendo ordinarvelo. Seguite il vostro cuore, ma abbiate fiducia in noi. Lo salveremo. In un modo o nell'altro." Infine, guardò Nagi e Fret."Avanti, fate ciò che dovete. Poniamo fine a questa storia."
     
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    La situazione è ormai un continuo mutare, un susseguirsi di eventi e di informazioni che si accavallano nella mente del felino, dati che non può perdersi e che deve archiviare con la massima priorità nella breve durata di quel viaggio che li porterà infine a raggiungere il Fiume di Shibuya. La coda si solleva per arrotolarsi lentamente attorno al collo, fungendo come sciarpa pelosa in cui nascondere la parte inferiore del muso, e con lo sguardo scarlatto non manca di perlustrare il circondario.
    Ciò che in principio appariva come un canale di scarico, ben presto si tramuta in un fiume sotterraneo che sfocia infine in una grande sala completamente diversa rispetto all'ambiente precedente, altro motivo per cui i cinque sensi della tigre vanno ad innalzarsi, onde evitare sorprese sgradite. Una grotta, un'immensa caverna così grande che il soffitto sembra inesistente, un luogo inaspettato... ed in cui spiccano quelle catene a cui il trono è legato: c'è da dire che il Composer sa come dare spettacolo e come sembra teatrale. Il "problema" maggiore è proprio la figura su di essa seduta, un individuo differente dalle loro aspettative e che i loro accompagnatori cercano di svegliare.
    La mano sinistra ancora stringe con presa salda l'impugnatura della Gunblade, il braccio rispettivo tuttavia si mantiene rilassato, e la mandritta invece si solleva per accarezzare distrattamente con i polpastrelli il pelo della coda attorno al collo, abbracciando ora il silenzio per diversi secondi. Ucciderlo? Risolverebbe poco
    "Non abbiamo intenzione di farlo, tranquillo" miagola verso Fret con un morbido sorriso sulle labbra, un'espressione gentile che tuttavia non perde la serietà richiesta dalla situazione. E' su Sho che porta lo sguardo poco dopo, ascoltandone le parole ben presto pronunciate e facendo infine scivolare lo sguardo verso Evan... anche in questo caso, almeno nei primi momenti, non proferisce parola di alcun tipo.

    Il gruppo sembra aver preso la sua decisione, da Honoka a Safira, passando per Hikari e Kyros, includendo Antonio, Aoi e Gilbert e terminando con Evena, dunque lo sguardo passa per un attimo su Kurama prima di ritornare sugli altri
    "Su questo mi trovate d'accordo" annuisce con un breve movimento di conferma del capo ed il braccio destro torna disteso lungo il fianco, rievocando tra le dita il knight shield e saldando la presa attorno al manico
    "La via più facile spesso porta ad un risultato opposto a ciò che si sperava... o si risolve la situazione in maniera temporanea" prende un bel respiro, lo sguardo scarlatto si posa adesso sul Rindo, come se sulla sua figura riuscisse a trovare un ordine nei suoi pensieri
    "E se anche fosse la soluzione migliore, non ho intenzione di sacrificare una vita innocente... non me lo perdonerei mai" non è così che si risolve un conflitto. C'è tuttavia da aprire una parentesi e lo fa ruotando lo sguardo su Safira, così da donare anche a lei un amichevole sorriso, più sereno rispetto a pochi secondi prima solo nel tentativo di rassicurarla o comunque risultare convincente
    "La situazione sarà sicuramente complicata... ma finché lavoriamo insieme, non correremo grandi rischi... quindi fidiamoci l'un l'altro e ce la faremo" ancora una volta, si ritrova a mettere la propria vita nelle mani degli altri ed al tempo stesso operarsi per proteggere quella dei suoi compagni.

    Lo sguardo infine si solleva verso l'ingresso, ad osservar quella porta dalla quale le creature stanno cercando di entrare... ma anche in questo caso, non c'è parola da parte del felino, non prima di ritornare su Neku, Sho e Shoka
    "Lo salveremo in fretta, lasciate fare a noi... e fate attenzione" pronto ad agire, non manca di donare un ultimo sguardo alla volpe alla ricerca di un cenno di intesa. Un altro azzardo, un altro salto nel vuoto in sua compagnia: avrebbero affrontato insieme qualunque sfida, qualunque pericolo, spazzato via qualunque ostacolo al loro legame ed al loro desiderio.

    Dremurr decide di procedere col gruppo
     
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    Di tutti i posto dove dovevano finire, dopo quella “ritirata strategica” chiamata dall’intero gruppo, lo sguardo di Kurama si posò sull’unico che lo faceva davvero rabbrividire da testa a coda. Poteva affrontare bestie giganti, draghi, heartless meccanici e ogni orrore che l’universo gli gettava contro… ma l’idea di metter piede in una fogna lo stava, piuttosto letteralmente, terrorizzando!
    - Wait wait wait… ! U-una fogna? Perchè una fogna!? Can’t we… Uuh… Dreeam!? -
    Sguardo sgranato, preoccupazione crescente… e tanta, tanta voglia di far dietrofront e basta, affrontando orde di Noise infinite piuttosto che rovinarsi il pelo là dentro!

    Dovette comunque sopportare e ingoiar l’amaro groppone, rimanendo per l’occasione particolarmente vicino al felino come se potesse proteggerlo pure dalla sporcizia. Magari poteva farlo con qualche altra diavoleria da Eater! ...Ma per sua fortuna, il muso venne risparmiato dal terribile odore di quei luoghi, così come si rese presto contro di come non fosse affatto il luogo orribile immaginato all’inizio, bensì una vera e propria caverna. Un luogo molto migliore che lo portò a sospirare di sollievo, piuttosto sonoramente fra l’altro. E le sorprese non finirono li, fra la porta che venne aperta e… il Trono del Composer stesso, su cui giaceva un Rindo del tutto svenuto e dormiente. Una scena particolare, al seggio del potere di Shibuya stesso.
    - I must say… che mi aspettavo qualcosa di diverso, non so perché. -
    Troppo abituato alle storie del proprio mondo invero, con località ben differenti per quello che dovrebbe essere una zona di potere per eventuali divinità locali! Ma non si faceva troppo domande, non con l’urgenza che incombeva su tutti loro almeno.

    La situazione era più che chiara. Entrar nell’anima del ragazzo e debellare qualunque cosa lo stesse tenendo in quello stato, scongiurando i piano di Kubo. Semplice… all’apparenza! Ma volle comunque spezzare una lancia in favore di un’idea non troppo popolare, dicendo brevemente la sua sull’argomento.
    - To be fair. Spesso i più grandi eroi sono coloro che si sacrificano per il mondo. -
    Diede un’occhiata al giovane, prese un profondo respiro… e si lasciò sfuggire un lieve cenno divertito, facendo spallucce.
    - Ma è una sua eventuale decisione, che non sta a noi prendere. La rispetterei se fosse una sua volontà, but for now… la mia Lancia è pronta a combattere, to free him! -
    Non sapeva fino a che punto avrebbero dovuto spingersi, ma come sempre… non si sarebbe tirato indietro, facendosi avanti a sua volta!


    Kurama prosegue col gruppo
     
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    Scappando a grande velocità dai Noise Laozillo si premurò di rimanere vicino ai suoi compagni, certo, la direzione non sembrava bellissima. Se aveva capito bene si stavano dirigendo verso l'impianto fognario della città e da che mondo e mondo le fogne sono sempre una cosa: puzzolenti.

    Sospirò rassegnato al prospetto di dover sopportare tale impiccio, ma se solo così potevano scappare dai Noise così avrebbe fatto.

    Si tappò preventivamente il naso sforzandosi di tenere gli occhi aperti, non voleva né respirare il tango putrido né vedere qualsiasi cosa si celasse tra le tubature di Shibuya.
    Una cosa fu però certa la sorpresa nella faccia di Lao quando tutto vide fuorché tranne ciò che si aspettava.

    Rimase molto confuso vedendo il panora, ma ovviamente ciò che non riusciva a comprendere fu la presenza del Rindo addormentato.

    Aguzzando le orecchie poté capire l'umore generale del gruppo e le relative opinioni.

    "Siamo arrivati fin qui e per quanto ci potrebbe essere una strada facile ci deve anche essere una strada giusta. Forse più tortuosa, ma senza dubbio moralmente migliore. Sono grato che certe responsabilità siano cadute su alcuni di voi."

    Disse guardando in particolare Evan.
    Per poi rivolgersia Kyros.

    "Penso poi che la situazione possa complicarsi più di quanto immaginiamo caro Kyros ho la netta sensazione che 5 minuti debbano essere intesi con il fusorario di shibuya"

    Tirò fuori il "suo'' cellulare che non usava da chissà quanto guardandolo.

    "Per esempio questa diavoleria tecnologica mi sa tanto che mi indica un tempo molto diverso rispetto a quando l'ho ricevuto"
     
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    -Mendokuse.-

    Ryurik non sopportava più quella giornata. Onestamente? Avrebbe dovuto preferire il morire di fame piuttosto che uscire dal proprio appartamento ed invischiarsi in tutto quello! Tanto non era la prima volta che rimaneva senza birra, tanto valeva rimanersene immobile a letto a dormire come faceva spesso in quei casi. Ma nooo, si era lasciato corrompere dalla dolce sensazione dell’alcol e dalle belle parole di tutti i presenti per andare avanti in quella faccenda. Si era affezionato a loro - cosa che aveva giurato di non fare mai più - ed odiava con tutto il cuore ammetterlo. Ma la gioia che aveva provato nel rivedere Antonio e Sol risvegliarsi era insolita ed estranea, tuttavia in qualche modo piacevole. Ringraziò mentalmente che anche il suo vestiario fosse tornato ad essere quello di quella mattina tirandosi su la mascherina: non voleva farsi vedere felice di ciò.

    Avevano corso, seminato uccellacci del malaugurio e stronzi con irritanti voci nasali, per giungere in un tunnel fognario. Seriamente? La sede operativa del gran capoccia di tutto era una discarica delle toilette? Si era preparato in anticipo, tenendosi la mascherina ben stretta, ma non era servito, poiché quel fiumiciattolo non emetteva alcun odore. Oh, beh, meglio così. Si erano mossi a seguito degli altri ed eccoli lì, con il ragazzino davanti a loro bello addormentato come se nulla fosse. Un sonno innaturale che sembrava poter giocare a loro vantaggio.

    -Mi prendete per il culo?- fu la risposta secca che diede alla sola possibilità di ucciderlo. Ma dopo tutto il casino fatto, come gli era venuto in mente potesse essere una scelta minimamente plausibile?!

    Schioccò la lingua, scocciato da quella situazione, incrociando le braccia alla spiegazione di quel che avrebbero dovuto fare per proseguire. Quando venne sollevata la domanda a tutti, inarcò un sopracciglio, mettendosi le mani in tasca.

    -Cosa stiamo aspettando, quindi? Andiamo? Il primo che propone di ammazzarlo, lo rendo un succo di frutta, sappiatelo- minacciò i presenti, abbassando la mascherina e mostrando un sorriso affilato che non raggiungeva minimamente gli occhi.
     
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    Il Buoi oltre la Siepe

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    Alle parole della maggior parte di loro, e in generale alla decisione raggiunta dal gruppo, Nagi sembrò rilassarsi, sospirando, ma Fret rimase attento e pronto a difendere Rindo da possibili attacchi improvvisi: quando Evan si avvicinò per toccarlo quasi scattò, nonostante il Keyblader come la maggior parte degli altri presenti avrebbe potuto eliminarlo in pochi secondi e quindi non fosse una grande difesa per Rindo, ma a Fret poco importava - e si bloccò solo per le parole dell'altro. Ma aveva le labbra assottigliate, le guance rosse dalla rabbia, ed era pronto a fare di tutto per proteggere il suo migliore amico. Tutto.
    Non ce ne fu bisogno, e anche Neku sospirò di sollievo - non era assolutamente pronto a sacrificare un ragazzino innocente. Le macchinazioni degli Angeli e dei Reaper, di cui ora faceva parte anche lui, avevano rovinato o comunque cambiato più di una vita inclusa la sua, vittime di scelte di divinità superiori a cui non ci si poteva opporre. Non era giusto che Rindo soffrisse per i loro peccati... e per i suoi peccati, visto quello che era successo. Certo, forse Kubo avrebbe comunque cercato Rindo ed i suoi amici per assassinarli, ma era evidente che il caos di Shibuya aveva nascosto le sue malefatte, seppellendole agli occhi di Joshua perché troppo distratto a risanare la città. Neku si sentiva responsabile, in parte, anche di questo.
    Anche Sho sembrava sollevato - per un attimo soltanto, ovviamente, poi tornò a sorridere strafottente come al solito. "Li terremo a bada il più lungo possibile, ma voi dovete concludere velocemente il teorema." Si voltò verso Laozillo in particolare. "Il tempo è relativo e non esiste. Potrebbero passare millisecondi così come ere- ma è molto più probabile la prima ipotesi. In ogni caso cercate di fare in fretta per sicurezza."
    "Buona fortuna." Disse Neku. "Il destino di Shibuya e di Rindo è nelle vostre mani."
    Shoka si avvicinò alla forma addormentata di Rindo, gli accarezzò la guancia. "Mi dispiace..." Mormorò, gli occhi lucidi, prima di staccarsi e asciugarsi velocemente le lacrime con la manica del felpone. Lei, Neku e Sho corsero via, verso l'entrata, pronti a difendere il Fiume di Shibuya e a guadagnare tempo per tutti loro.
    "Usare i nostri poteri..." Mormorò Nagi. "Beh, sì, è evidente che sia io che Fret abbiamo delle abilità legate più ad una persona che al combattimento, infatti contro i Noise sono utili fino ad un certo punto e di solito ci affidiamo alle Pin. Lui i ricordi, io i sentimenti, che sono alla base di ciò che forma una persona, se ci si dimentica di sé stessi è come non essere più noi- chiaro, chiaro, è tutto collegato all'anima. In qualche modo. Mi seguite?" La ragazza si sistemò gli occhiali. "Penso di sapere come fare, e penso che se il Composer Lord Sakuraba non ci ha dato istruzioni è perché sa che noi sappiamo. Fret, usiamo i nostri poteri insieme su Rindo, e ci vorrebbe una delle vostre chiavi almeno, per aprire la via, il cuore è collegato all'anima. Non ne so molto di questi 'Keyblade' ma il Protettore di Shibuya ne ha parlato ampiamente nella sua intervista e abbiamo visto i vostri ricordi durante il Reset, quindi ecco..."
    "...Diciamo che quello che sta dicendo Nagirl è: usate i vostri Keyblade su Rindo." Abbreviò velocemente Fret, rialzandosi, ma rimanendo comunque accanto al ragazzo addormentato.
    "E' quello che ho detto io, non c'era bisogno di... oh, stiamo perdendo tempo! Per favore avvicinatevi tutti, dovrò portarvi tutti dentro Rindo e siete davvero tanti!"
    Fret le si avvicinò, e le prese la mano. La ragazza sembrò per un attimo sorpresa, ma non fece nulla per scostarsi. "Sono qui, Nagi." Disse lui, la voce lievemente tremolante. "Salviamo il nostro amico, e salviamo Shibuya. E..." Si voltò verso di loro, li squadrò tutti. "...Grazie." Disse, semplicemente. Anche la mano gli tremava.
    I due ragazzi aspettarono che due Keyblader, in questo caso Evan e Gilbert, si facessero avanti, e puntassero il loro Keyblade verso il petto di Rindo. Si staccarono, e Fret toccò la mano di Gilbert che teneva il Keyblade, senza toccare l'arma stessa, mentre Nagi fece lo stesso con quella di Evan. Chiusero entrambi gli occhi, e quasi sembrarono illuminarsi, mentre incanalavano i loro poteri. Le punte dei Keyblade si accesero di una luce quasi accecante.


    Time for a reminder!


    Open thy minds unto me, and pardon the intrusion!




    La luce colpì il petto di Rindo, e tutto venne avvolto da essa.




    Quando fu possibile aprire gli occhi, il gruppo si rese conto di non essere più nella sala del trono. Era ancora una volta uno spazio indefinito, di neri, bianchi e grigi, e fluttuavano in esso senza problemi. Gli uccelli che avevano attaccato il gruppo, che venivano da Rindo, che avevano portato momentaneamente via Sol e Antonio, riempievano il cielo di quel luogo svolazzando sul posto, non dando segnale di volerli attaccare: erano milioni, forse miliardi, quasi come se fossero stelle.
    In sottofondo c'era come un rumore sordo, una folla che parlava e parlava continuamente ma era incomprensibile nel farlo, solo un ronzio fastidioso che impediva la concentrazione. Nagi si portò le mani alle orecchie, mentre Fret si guardava intorno: non era così assordante da far loro del male o impedire di pensare, ma era certamente molesto.
    Nagi voltò lo sguardo, e sussultò. "P-Penso che abbiamo trovato Rindo!" Esclamò, indicando in lontananza.

    Delle figure erano in cerchio poco lontano, incombenti su una più piccola, accucciata su sé stessa. Giravano in tondo, se ne burlavano e ridevano, le loro parole sussurrate ma che arrivarono al gruppo come se fossero vicinissimi.


    "Tutte quelle persone, tutte quelle vite, morte a causa nostra!" Stava dicendo un'ombra intermittente, una figura nera che sembrava andar via e tornare dall'esistenza ripetutamente, come un'interferenza televisiva. La sua fisionomia ricordava quella di Rindo, ma i suoi occhi spalancati fissavano famelici in avanti. "Perché siamo caduti nella trappola di Kubo, perché vogliamo sopravvivere. La sentiamo la sua melodia, la melodia di Shibuya? Cadrà a pezzi per le nostre decisioni!"


    "Quali decisioni?" Quasi come se fosse una statua di cera, impassibile, una forma pallida e vestita di nero di Rindo guardava in basso con la testa piegata leggermente verso destra. "L'unica decisione vera che abbiamo preso, se fosse riuscita, ci avrebbe condannato. Sconfiggere chi ha deciso di salvarci. E anche quando abbiamo proposto un piano, ci siamo comunque affidati agli altri..."


    "Potremmo seguire il piano di Kubo, sai? Forse collaborare potrebbe essere la scelta adatta!" Disse un Rindo con ali da pipistrello, vestito di nero, la maschera tirata fino al naso a nascondere la parte bassa del suo volto e occhi di fuoco infuriati. "Ci vuole mettere sul Trono? Bene, lo faccia! Useremo i nostri poteri per levarcelo di torno. Sempre meglio del Composer attuale, sempre meglio di quel Conductor che ha condannato Shibuya!"

    "Ma Fret, Nagi, tutti gli altri..." Il mormorio veniva da un altro Rindo, trasparente quasi come un fantasma, che agli occhi del gruppo quasi sembrava impercettibile, come se non fosse davvero lì. "Li abbiamo condannati? Sono persi? E' stata tutta colpa nostra?"

    Al centro delle figure sedeva il vero Rindo, le braccia avvolte alle gambe, la testa contro le ginocchia a nascondere il volto. "State zitti..." Implorava, ma il ronzio aumentò. "State..."

    "RINDO!" Urlò Fret.

    Il ragazzo non alzò lo sguardo, come se non lo avesse ascoltato. Le quattro figure, tuttavia, voltarono contemporaneamente lo sguardo verso il gruppo, come un'unica entità. Ed il rumore di sottofondo cessò tutto all'improvviso, facendo calare un silenzio tombale per qualche attimo, forse un'infinità.
    Poi gli uccelli cominciarono a strillare contemporaneamente, e volarono tutti insieme, tutti verso un punto in particolare: le spalle dei cinque Rindo. Cominciarono a unirsi, a vorticare su sé stessi, a diventare un'unica entità. In pochi attimi, davanti a loro non c'era più uno stormo di creature, ma un'unica, enorme fenice, che svettava alle spalle dei Rindo e li fissava.
    La fenice strillò un'unica volta, e agitando le ali, delle fiammate di fuoco dai mille colori si scaraventò verso il gruppo, come un'unica onda, attraversando i Rindo senza far loro del male ma apparendo decisamente minaccioso agli occhi dei combattenti presenti.




    Scadenza il 30 Aprile alle ore 18.

    Ulteriori informazioni come i nemici presenti + statistiche verranno aggiunti domattina (ho sonno)


    Edited by Regla - 1/5/2024, 00:37
     
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    Il cavaliere della luce

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    Gilbert aveva notato lo sguardo cupo di Evan su di lui, dopo quello che aveva detto. Gilbert lo guardo a sua volta per poi spostare lo sguardo, abbastanza disinteressato dalla cosa. Ovviamente la sua non era apatia nei confronti di uno dei suoi più cari amici, non che tecnicamente suo cognato. Semplicemente Gilbert non poteva non escludere quella via. Ovviamente come pensava di aver fatto capire, ma evidentemente non era cosi. Non voleva prenderla come prima possibilità, anzi proprio come ultima spiaggia se le cose si sarebbero messe davvero male. Non avevano idea di cosa li avrebbe aspettati e il Cavaliere della Luce, non poteva mettere al repentaglio l'esistenza di un mondo per un singolo ragazzo. Ovviamente non avrebbe preso quella via con un sorriso in faccia, pensando di non incappare nelle dovute e giuste conseguenze. Se infatti fosse stata la sua spada a dover prendere la vita di Rindo, lo avrebbe fatto con tutti i dubbi e il dolore. In più era pronto alle conseguenze che questa sua scelta e azione avrebbe portato, come l'odio da parte degli amici di Rindo e cosi via. Sperava però che chi stesse intorno a lui, soprattutto chi lo conosceva come Evan stesso che era uno dei più vicini a lui li, che quella alla fine per lui era l'ultima carta da giocare e che avrebbe fatto di tutto per non metterla in campo. Evidentemente però non fu cosi.
    - Va bene...- Aveva detto in tono calmo alle parole dei due amici di Rindo e la loro spiegazione, che stava prendendo un po' di tempo. Aveva puntato il suo Keyblade verso Rindo insieme a Evan, pronto ad accedere all'anima del ragazzo. Una cosa un po' strana a parere sua. L'anima e il cuore non erano la stessa cosa? Forse gli stava sfuggendo qualcosa, ma in quel momento non aveva importanza. Senti la mano di Fret toccare la sua per poter canalizzare il suo potere nel suo Keyblade, cosi da permettere loro di accedere all'anima di Rindo. Gilbert non disse nulla, ma aveva guardato attentamente il ragazzo. Non volendo che toccasse il suo Keyblade, per ovvie ragioni. Comunque, quando la luce dai loro Keyblade parti e divenne accecante.

    Quando finalmente potte aprire gli occhi, Gilbert si ritrovo con il resto del gruppo in una aria non ben definita, piena di bianchi neri e grigi. In pratica una specie di area sfoglia e non ben definita, ma in qualche modo sembrava immensa. Era cosi l'anima o il cuore di una persona? Ripensando al suo tuffo era totalmente diverso. Forse era il cuore di Rindo ad essere diverso? Non aveva molta importanza alla fine, anche perché ciò che avevano sopra preoccupo molto il Keyblader. Quei strani uccelli riempivano il cielo sopra di loro, anche se non davano segnare di volerli attaccare, non erano una presenza che lo rassicurava particolarmente. Soprattutto perché quei uccellacci erano un infinita. Affrontarli sarebbe stato difficile se non impossibile, anche con attacchi ad area o tutti i Sancta che poteva lanciare. Comunque non voleva di certo fare la prima mossa contro di loro.
    - Che cazzo è? - Aveva detto Gilbert sentendo del rumore, che man mano che andavano avanti infastidiva di più Gilbert. Era come una folla che parlava ad alta voce, assordante, fastidiosa e molesta. Gilbert si tenne per un attimo una mano sull'orecchio, volendo attutire quel rumore, ma senza perdere la presa sull'arma. Doveva pensare anche a tenersi pronto per combattere in fondo.
    Sembrava che il suono veniva da una cerchia di persone, che stavano attorno una più piccola. Gilbert non la vide bene immediatamente, ma dalle parole di Nagi sembro si trattasse di Rindo.
    - O Dei...- Aveva commentato semplicemente alla scena che stava vedendo, non sapendo cosa fare in quel momento. Senza ombra di dubbio andava salvato da quell'illusione o ombre che sussurravano e si burlavano di lui. Soprattutto di un ombra in particolare, che sembrava ricordare vagamente Rindo. Lui non poteva fare molto e dubitava che attaccare quelle ombre sarebbe servito. Quelli dovevano essere i suoi sensi di colpa. Qualcosa che solo Rindo poteva affrontare, magari con l'aiuto delle persone vicino a lui, i suoi amici. Qualcosa però stava sbarrando la loro strada. Un enorme creatura, un Noise, che sembrava un enorme uccello di fuoco sbarro la strada tra loro e Rindo.
    - Noi possiamo trattenerlo, ma voi dovreste andare da Rindo se riuscite. Sembra tormentato dai suoi sensi di colpa...- Aveva detto Gilbert a Fret e Nagi. In realtà non aveva un idea ben chiara nemmeno lui, ma quella poteva essere un opzione valida. La fenice aveva sbattuto le ali mandando contro di loro un onda di fuoco di diversi colori, che non fece del male ai Rindo. Ovviamente non sarebbe stato lo stesso per loro.
    - Uniamo le forze! Innalzate barriere magiche, vento, acqua o reflex! - Aveva urlato Gilbert ai suoi compagni prima di innalzare una barriera di vento, più grand e potente possibile per proteggere se stesso e i suoi compagni. Sperando che anche loro avrebbero fatto lo stesso, per generare un unica difesa da quell'attacco. Oppure trovassero un metodo migliore.

    Gilbert usa Doble Shot per lanciare un doppio Aeroga (45 mana/5 slot azione), per generare una barriera per protegger se stesso e i suoi compagni dall'onda di fuoco.
     
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    Fu ferma nella propria decisione, e fu sollevata nel constatare come tutti più o meno fossero d'accordo con la sua idea. Avrebbero tentato la via più difficile e cercato di salvare Rindo a tutti i costi. Certo, c'era chi sarebbe stato pronto ad eliminare il ragazzo se questo avesse prevenuto la distruzione di Shibuya, ma almeno per il momento sarebbero rimasti tutti uniti verso un unico scopo.
    Come avrebbero fatto ad entrare nell'anima di Rindo…? La risposta che i due Player fornirono, si rivelò molto intrigante: sentimenti e ricordi, fondamenta dell'anima, un Keyblade per aprire la via… Giusto, ormai certe informazioni erano diventate di dominio pubblico in quel mondo grazie al Protettore di Shibuya. Le faceva ancora un po' strano pensare a quanto famoso fosse diventato quel ragazzo conosciuto per puro caso al Castello Disney, qualcuno che al tempo le era sembrato un po' imbranato e goffo, decisamente ridicolo con quell'enorme Vocabolario e le sue mosse chiaramente ispirate ad una Kamehameha… Una figura che, a maggior ragione, ora ammirava da lontano come esempio da seguire. Forse nemmeno lui si era accorto della crescita enorme che aveva avuto anche solo come persona nell'ultimo anno.

    Quando riuscirono ad entrare nella sua anima, Honoka si trovò davanti ad un gruppo di Rindo estranei distorti, forse manifestazioni della sua critica interiore, che circondavano quello originale. Per la ragazza fu come assistere dal vivo a ciò che accadeva ogni giorno anche nella propria testa… Provò grande empatia per il giovane, e trovò una convinzione persino più forte nel volerlo salvare. Peccato che prima dovevano liberarsi di quei fastidiosi uccelli… I Noise si raggrupparono fino a formare una grossa fenice. Le cose si stavano facendo più difficili, ma almeno così avevano un bersaglio più facile da colpire ed individuare rispetto alla miriade di piccoli Noise di prima…
    Annuì alle parole del Keyblader Walker. Se c'era qualcuno che poteva aiutare Rindo quel qualcuno erano Nagi e Fret. Loro avrebbero dovuto pensare a sistemare i Noise. E quindi affidandosi al giovane guerriero, Honoka avrebbe eseguito: evocando il suo scettro e il suo costume da Puella Magi, la maga avrebbe cercato di evocare una barriera di ghiaccio che si sarebbe innalzata per provare a contrastare le fiammate della fenice.



    Honoka Yukishiro
    Mago Supporto

    Magie Utilizzate: Double Shot Blizzaga (45-10 Mana)
    Tecniche utilizzate: ///

    Salute: Illeso
    Mana: 285-35= 250/330
    Stamina: 65/65

    Abilità Passive: Focus, Magie di tipo Ghiaccio Potenziate (Leviathan).

    Equipaggiamento
    Scettro di Betulla: Un semplice bastone bianco con uno zaffiro incastonato in cima. Lo zaffiro, vero contenitore del suo potere, può essere spostato su altre armi. Potenzia la magia Blizzard facendole infliggere leggermente più danno e abbassandone il costo di 5 al secondo e terzo livello.
    Diadema del Paladino: Ora, il Diadema di Honoka conferisce solo 50 Mana, ma quando lo indossa è anche più resistente ai danni magici, soprattutto quelli da Oscurità, che vengono direttamente dimezzati.

    Accessori:
    ► Shredded Jeans - Magie & Tecniche di elemento Ghiaccio potenziate
    ► High-top Sneakers - Probabilità di riuscita di schivate e movimenti migliorata
    ► Amore e Desiderio - + 30 Mana
    ► B.H.C.C Tote Bag - + 1 Slot Oggetti

    Borsa Oggetti Consumabili:
    ► Etere
    ► Etere
    ► Etere
    ► Elisir

    Extra:
    Sigillo della Pietà - Una grande Dea è misericordiosa.
    Honoka cura i suoi alleati del doppio che dovrebbe fare con le sue magie: i suoi nemici, nel caso, del triplo.
    Promessa delle Meteore: Una stella dorata. Non sembra avere alcuna utilità.

    Tecniche disponibili:
    ♦ Focus
    ♦ Dodge Roll
    ♦ Carica Scivolata
    ♦ Teletrasporto
    ♦ Glide
    ♦ Double Shot
    ♦ Frostbite
    ♦ Velo del Tornado
    ♦ Scan
    ♦ Protezione
    ♦ Shape of Water
    ♦ Nitris Empowered
    ♦ Halos

    Magie disponibili:
    ♦ Fire
    ♦ Blizzard, Blizzara, Blizzaga
    ♦ Thunder
    ♦ Aero, Aerora
    ♦ Idro, Idrora
    ♦ Quake
    ♦ Magnete
    ♦ Stop
    ♦ Haste
    ♦ Reflex, Reflera
    ♦ Protect
    ♦ Shell
    ♦ Energia, Energira
    ♦ Esna
    ♦ Rigene
    ♦ Reiz
    ♦ Lux, Luxra
    ♦ Sancta
     
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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino

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    Sentì gli occhi di alcuni dei presenti fermarsi su di lei nel sentire le sue parole, sguardi che tuttavia ignorò e si limitò a congedarli con un semplice sbuffo. Le sue parole erano chiare, i suoi intenti erano più che evidenti. L'opzione di dover uccidere Rindo era un'opzione che non scartava del tutto, ma che di certo non mise in primo piano, come aveva ben specificato a voce. Se gli altri volevano per forza vedere una cattiveria o una strafottenza lì dove non c'era, erano affari loro. Non fu lo stesso per Gilbert, di buon cuore rispetto a lei, che non appena si sentì preso in causa, alzò subito le mani tentando di giustificare il perché del suo consenso alle parole di SaFira. Al che, SaFira inarcò un sopracciglio: se erano sue vecchie conoscenze, perché mai si doveva giustificare con loro? In quanto amici, dovevano pur conoscerlo, saper leggere tra le righe.
    Ma, del resto, la Reaper aveva da sempre preferito agire anziché parlare, e tutto quel dover spiegare per filo e per segno ogni sua singola azione, giustificare ogni sua singola scelta... Che spreco di tempo e di risorse.
    Si avvicinò a Hikari, sfiorandole il dorso della mano affinché si concentrasse su di lei, accennando un flebile sorriso e concedendole il braccio qualora avesse avuto la necessità di aggrapparsi. Dal viaggio fatto non troppo tempo prima, con tutti quei ricordi e quelle voci inculcate nelle loro menti, aveva visto coi suoi stessi occhi le conseguenze che potevano scaturire su qualcuno la cui mente poteva essere... Particolarmente più fragile rispetto ad altri. Non era una sua colpa, né lo sarebbe mai stato. Semplicemente, il suo era un mero e semplice gesto di supporto, per assicurarsi che stesse bene una volta raggiunta l'anima di Rindo.
    Riaprì gli occhi di scatto, guardandosi prima a destra e poi a sinistra. Un piano esoterico relativamente comune, privo di particolari dettagli se non per gli stessi uccelli che fino a un attimo fa avevano cercato di attaccarli. Non stavano facendo altro se non tenersi fermi sul posto, battendo le ali verso il basso per reggere il loro peso, osservandoli in silenzio, dall'alto, come in attesa di una loro sentenza. Sentiva come uno strano brusio di sottofondo, una folla che parlottava dalla distanza, ma di cui non comprendeva una sola parola. Diverse figure oscure presero a parlare, come se stessero rappresentando i pensieri negativi di quel ragazzo, Rindo, come se rappresentassero quelle irritanti pulci nell'orecchio. In mezzo a loro, infatti, si trovava il vero Rindo.
    Fret urlò il suo nome, ma qualcosa dentro SaFira le sussurrava che non sarebbe servito a molto, e che anzi, non avrebbe fatto altro che attirare inutili attenzioni su di loro. Non che potessero contare più di tanto sull'effetto sorpresa visto quanti erano, ma al momento erano così concentrare a borbottare negatività alle orecchie di Rindo, potevano approfittarne! Imprecò quindi a denti stretti, evocando già la sua falce, abbastanza certa che non ci sarebbe stato dialogo questa volta a tenerli a bada.
    Le cornacchie sopra le loro teste prese a gracchiare, un rumore assordante e per nulla melodico, mentre le quattro ombre non tardarono a fiondarsi all'attacco. Si unirono, arrivando a formare una grossa fenice, che batté le ali invocando una fiammata dai mille colori verso di loro.
    Avrebbe sollevato la propria falce, facendola roteare sempre più velocemente affinché il vento intorno a lei rispondesse al suo richiamo. Unito alle magie già invocate di Gilbert, e ascoltando di conseguenza quanto richiesto dal ragazzo, SaFira avrebbe innalzato altro polverone ancora e unito a quello di Gilbert.
    "Al nostro segnale, correte più veloce che potete verso Rindo, intesi?" Urlò verso Nagi e Fret, per sovrastare l'ululato del tornado. Uno dei suoi fedeli Noise sarebbe apparso al loro fianco, invitando col muso a saltargli in groppa affinché fossero ancora più veloci. "Vi aiuterà. Consiglio di abbassarvi contro il suo dorso, per correre ancora più veloce." E detto ciò, SaFira si sarebbe preparata all'imminente scontro.

    Safira Lemaire
    Bonus combattente
    Reaper
    Shibuya: resistenza maggiore ad attacchi fisici, immunità alle magie d'Oscurità e lieve resistenza a magie di Luce

    Magie utilizzate: Aeroga (30 Mana)
    Tecniche utilizzate: Evocazione Garage Wolf (0 Stamina)

    Salute: Illesa
    Mana: 250/280 (30)
    Stamina: 325/325
    Slot: 4/5

    Abilità Passive
    Sprint: Aumenta perennemente di 100 la Stamina base del personaggio.

    Equipaggiamento
    Benda Vivente: L'origine di questa benda è ignota, ma sembra avere un legame naturale con Safira. Pare godere di autonomia propria, ma eseguirà qualsiasi suo ordine: può allungarsi fino a tre metri ed è in grado di stringersi automaticamente attorno al bersaglio. Nel caso di Heartless di piccola taglia (Shadow, Soldati, Sniperwild e altri), può trascinarli con violenza verso di lei, esponendoli ad un attacco diretto, o lasciare che la sua proprietaria li sbatacchi o scaraventi in giro. In alternativa, Safira può riavvolgerla come un rampino per scattare in una direzione. Vale anche per oggetti e superfici. L'effetto dura un turno. La benda si ricarica in tre turni. Gli avversari possono tagliarla per salvarsi, ma questo non la distruggerà né impedirà i futuri utilizzi.

    Axe of the Conqueror: (2 Slot Azione + 30 Stamina all'attivazione; 3 Turni di Durata) Quest'Arma Antica sostituisce la falce di Safira, che può comunque usarne eventuali proprietà. Ogni uccisione effettuata con quest'ascia aumenta i danni di quest'arma, fino a triplicarli dopo nove uccisioni. Valgono anche i nemici sconfitti non direttamente. L'effetto si somma di uso in uso fino al raggiungimento del danno massimo. [3/3 turni rimasti] [cariche 9/9]

    Blackhite: Una particolare falce unica nel suo genere, per il semplice motivo che anziché avere una sola lama, ne ha ben due. Rispetto a prima, l’arma ha subito un cambiamento nel suo aspetto, inghiottita dall’Oscurità di Safira e rinata come una nuova arma. Infatti, ogni volta che Safira la evoca, questa cambia costantemente aspetto, come se l’Oscurità stessa di cui è fatta fosse viva, sotto il totale controllo della sua padrona. Il suo aspetto principale, ovvero falce a doppia lama, rimane però immutato.

    Accessori
    B.H.C.C. Side Gore Boots: Un paio di stivaletti che aiutano a muoversi meglio sul terreno: indossarli aiuta la riuscita di schivate e movimenti.

    Denaro e Potere: Un orologio elegante che potenzia le tue abilità magiche: indossarlo aggiunge 30 Mana alla tua riserva magica.

    Tecniche
    - Teletrasporto
    - Dodge Roll
    - Scatto Aereo
    - Glide
    - Aerocolpo

    - Quick Blitz
    - Sonic Impaler
    - Ciclone
    - Colpo Tornado
    - Zantetsuken

    - Shattering Destruction
    - Dazzling Strike
    - Shield Blast

    Magie
    - Tutte le magie di primo livello
    - Aero, Aerora, Aeroga
    - Reflex, Reflera
    - Energia, Energira
    - Thunder, Thundara
    - Dark, Darkra, Darkga, Antima
    - Haste

    Borsa consumabili: Pozione x1, Etere x2

    Extra
    ///


    show
    Garage Wolf: [0/5]
    - Primo gratuito (5 turni di cooldown per il prossimo gratuito)
    - Secondo 20 Stamina se contemporaneamente
    - Terzo 30 Stamina (in aggiunta) se contemporaneamente
    - Quarto/Quinto 40 Stamina (in aggiunta) se contemporaneamente

    10 Stamina a turno per ciascun Noise oltre il primo per mantenimento

    Capacità
    - La loro velocità gli impedisce di essere legati alla distanza sul campo di battaglia. Possono percorrere tutta la mappa in un solo turno e raggiungere anche i nemici più lontani. Non possono raggiungere nemici che si trovano più in alto di due metri.
    - Sono resistenti alle magie di tipo Elettro e Quake, deboli all'Aero, immuni allo Stop.
    - Non usano magia ma attaccano fisicamente: i loro attacchi sono più veloci (perma Haste) e più difficili da schivare.

     
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    La situazione non degenerò, né ci fu bisogno di ulteriori discussioni. La decisione fu quella di impegnarsi a salvare Rindo, anche se ciò avesse richiesto ben più di qualche sforzo: non avrebbe accolto l'idea di uccidere quel ragazzo finché ci fosse stata anche un'infinitesima possibilità di salvarlo. Fare altrimenti avrebbe azzerato il confine tra loro e qualsiasi mostro avesse minacciato il Sistema negli ultimi anni.
    In ogni caso, fu tutto risolto. A lui e Gilbert fu richiesto di usare i Keyblade per accedere all'anima di Rindo; raggi di luce partirono dalla punta delle armi, e presto furono catapultati in una zona completamente diversa.

    Rindo era lì - o meglio, molti Rindo. Circondato da bizzarre copie di se stesso, il ragazzino sembrava sull'orlo di un baratro. Ma prima che i suoi amici potessero giungere in suo soccorso, le copie si voltarono all'unisono verso di loro e una gigantesca fenice piombò verso il gruppo, rilasciando una pioggia di fuoco.
    Be', non si aspettava nulla di diverso dalla via più difficile.
    "Preparatevi al contrattacco!" Disse, mettendosi in guardia. Si unì alla strategia di Gilbert, anche se il suo lato da Comandante prese il sopravvento e gli impose di approfondire gli ordini dell'amico. "Antonio, alza la tua barriera! La rinforzerò con la mia." E a riprova del suo ordine, Evan evocò una barriera di luce intorno al gruppo, trasparente ed eterea, di un bianco pallido. Da sola non sarebbe bastata, ma con Antonio avrebbero potuto fare molto. "Ryurik, tu e chiunque abbia capacità col ghiaccio cercate di colpirla. Gli altri, provate elementi differenti, controlliamo le sue difese. Se qualcuno può analizzarla lo faccia!"
    Di più per il momento non potevano fare. Lanciarsi contro quell'essere senza informazioni poteva metterli seriamente in pericolo.

    Evan usa Reflega (3), potenziato dal Keyblade, per difendere il gruppo.


    Evan Gallaway
    Keyblader

    Salute: Illeso
    Mana: 220/250
    Stamina: 265/265
     
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