Day of Calamity

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    Il Guardiano della Luce.


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    Quel maledetto, orrendo, ostinato pezzo di ferraglia non voleva proprio saperne di crepare. Si stavano dando tutti un gran da fare (bisognava ammetterlo, persino quella specie di ciocco di legno si rendeva utile), e i danni su quell'affare li vedeva abbastanza chiaramente. Era ferito, scoppiettava di numerosi guasti sul suo corpo metallico, emetteva fumo, ma c'erano ancora gli arti di Miasma e nemmeno averlo colpito agli occhi, dal basso o dall'alto riusciva a metterlo davvero fuori gioco. Dovevano continuare a colpirlo? Benissimo, allora avrebbero continuato a farlo a pezzi finché non si fosse più rialzato. Non c'era di che preoccuparsi.
    Tuttavia, la sua mossa era stata troppo avventata; e quando si ritrovò afferrato e lanciato bruscamente per aria, poté solo rimproverare la sua leggerezza. Doveva davvero stabilire dei limiti alla sua idea di affrontare le situazioni via via che si presentavano, forse era meglio giocare un minimo in anticipo almeno di un paio di mosse; ma era una creatura istintiva, lui. Valutare rischi e benefici era solo parte del suo ragionamento, e gli serviva solo per gettarsi all'attacco con maggior certezza di vincere.
    "FIGLIO DI-" Ringhiò, ma dovette ammutolirsi prima di mordersi la lingua. Cercò di riequilibrarsi anche grazie all'agilità garantitagli dal Kwami, giusto in tempo per vedere quel coso prepararsi a sparare a zero su tutti. Forse era il suo canto del cigno?
    Lo avrebbe strozzato, altro che lasciarlo starnazzare.

    Sussultò quando l'onda oscura lo avvolse, avvolse tutti quanti, le parole gli morirono in gola. Fiamme arsero sui suoi pugni, si dimenò e cercò di crearsi uno spazio, ma sentiva quell'energia maligna penetrargli persino nella tuta come acqua gelida. Una fitta tremenda alla testa gli fece percepire per intero persino il dolore del Kwami. Che razza di magia poteva ferire in questo modo un Eone?
    Continuò a dimenarsi, la sensazione di soffocare che aumentava solamente. Sentiva i polmoni, le viscere, invasi di quell'energia spaventosa che cercava di farlo a pezzi dall'interno. Si agitò ancora, non riuscendo più nemmeno ad emettere una voce, un mugolio d'aiuto, lo sguardo gli si offuscò di lacrime d'impotenza e paura. Si erano gettati tra le sue fauci senza sapere, e si domandava a cosa fosse servito allora fare tutto il possibile per eliminarlo, per affrontarlo e distruggerlo, perché avessero addirittura ascoltato quella tizia sconosciuta sul ponte, se doveva finire tutto in quel modo. Le sue mani si muovevano per puro istinto di sopravvivenza, ma non sentiva nemmeno la magia scorrere. Non sentiva più niente.
    Non riusciva più a respirare.
    Deku... Izuku... si era sentito così? Sommerso da quegli Shadow che gli laceravano il corpo, a chiamare inutilmente aiuto, aveva fatto i suoi stessi pensieri? E Darian... Aprì la bocca per gridare, ignorando il calore bruciante delle lacrime sul viso, l'unico segno che era ancora vivo. Non sentiva la propria voce, e ovunque si voltasse vedeva solo oscurità. Il pensiero che quella fosse la fine, nonostante tutto ciò che aveva fatto per diventare più forte, per resistere, lo attanagliò come artigli di ghiaccio.
    Aveva così tanta paura. Nel silenzio, nessuno lo sentì cercare persino il conforto dei suoi genitori.

    E poi quell'istante troppo lungo e terribile fu spezzato, come il canto del gallo che scacciava via le tenebre, come il primo rintocco della campana infrangeva il silenzio della notte. Tutto fu luce; e la donna lucente parlò. Le sue parole lo cullarono come le braccia di un genitore dopo un orrendo incubo. Chiuse gli occhi per un momento. Inspirò a fondo, l'aria di nuovo si faceva largo nei suoi polmoni, mentre la donna chiedeva loro di scacciare il miasma e sconfiggere il Cataclisma, qualunque cosa fosse.
    I suoi piedi toccarono di nuovo terra. Tutti furono riportati a pochi secondi prima, le stesse posizioni, eppure l'ammasso di ferraglia riportava ancora tutte le ferite che gli avevano inflitto. Respirò, notò ogni singolo movimento del proprio petto, seguì la strada che l'aria faceva dentro di lui, lo scorrere del suo sangue, il soffio del vento sulla sua fronte sudata. Strinse i pugni, riprendendo pian piano la cognizione di dove si trovava, la presenza oltremodo rassicurante del pescione (ma non gliel'avrebbe mai detto) accanto a sé ancora una volta.
    "Non c'è neanche bisogno di chiederlo." Rispose alla donna lucente, sempre che potesse ancora sentirlo. "Era..." Recuperò parzialmente il proprio sorrisetto strafottente. "Era mia intenzione spaccare ogni testa di cazzo che minaccia questo postaccio strambo."
    Bella Hyrule, nulla da dire, ma non ci avrebbe vissuto mezza giornata.

    Si accorse che ai suoi pugni c'era qualcos'altro, ora: dei tirapugni con uno strano simbolo. Sollevò le sopracciglia, e il suo ghignetto si fece più sicuro. "Certo che da quando sono qui mi riempite di regali." Commentò. Non era solo l'oggetto: c'era un potere inspiegabile dentro di lui, da quando erano tornati coi piedi per terra. Una nuova saggezza animava il suo pensiero, gli dava la forza di fare qualsiasi cosa, il coraggio di compiere anche le scelte più difficili se erano necessarie a liberare quel mondo da una simile minaccia. Non si era mai sentito così potente in vita sua e sentiva che non lo sarebbe stato mai più.

    Ma non era solo questo.

    Nel suo petto batteva qualcos'altro. Rigenerante e bello al punto di essere soverchiante.
    "La luce..." Mormorò. Gli sfuggì un'altra lacrima. Sorrise appena, guardando la propria mano splendente. "E' così calda." La sua mente, il suo cuore, volavano a ricordi che credeva passeggeri. Le risate e i giochi con i suoi genitori, con gli amici quand'era bambino. La gratitudine verso Izuku quando lo aveva salvato da un criminale che gli avrebbe tagliato la gola, se avesse continuato a provocarlo. Gratitudine che aveva schiacciato per vergogna. Ma c'erano anche altri ricordi, cosa che non pensava neppure di valutare. Tutte le volte che lo avevano coinvolto in qualche uscita con gli altri, quella stupida della guaritrice, lo spilungone scemo, il mandarino petulante. Quella volta che aveva parlato con il Comandante di cosa fossero davvero gli eroi, delle loro idee diametralmente opposte sull'argomento. Ogni volta che il suo cuore sembrava scaldarsi un po' di più in mezzo a così tante persone, aveva sempre più paura. Di deluderle? Di non essere all'altezza di aspettative che nemmeno contemplavano? E poi, sentì di nuovo quelle parole che lo perseguitavano, e che gli regalavano un calore quasi insopportabile al petto.

    Grazie, Katsuki...

    Voleva tornare a Radiant Garden. Improvvisamente, c'erano così tante cose che voleva fare. E così tanti ricordi, così tante emozioni, che riteneva spazzatura, brillavano ai suoi occhi e nella sua mente. Persino quella befana era quasi sopportabile. E il pescione? Praticamente un amico.
    "Ma non montatevi la testa..." Sogghignò, mettendosi in guardia. Il nemico era davanti a loro, ora. Pronto a venir finito una volta per tutte. "Ehi, Longg. Dammi tutta la potenza che ti rimane. So che non è tantissima, ma basterà... ti do tutto il tofu che vuoi quando finiamo."
    Quando era in quella forma non potevano davvero comunicare, ma sentiva che avesse capito. E apprezzato.
    Le scie arancioni sulla tuta divennero di un bianco dorato, un vento bianco spirò e turbinò intorno a lui, e si concesse un ghigno ancora più largo e soddisfatto di fronte alla potenza smisurata che sentiva scorrergli in corpo. Un colpo, uno solo, una rivalsa contro gli orrori che quella cosa, anche se per pochi secondi, gli aveva fatto vivere. E che gli avrebbe fatto pagare cari, altroché.
    Non avrebbe mai saputo dire a voce alta i pensieri che gli frullavano in testa. Non sarebbe mai stato in grado di superare l'imbarazzo, e avrebbe avuto troppa paura di infrangere quella bolla. Ma li avrebbe espressi così, proteggendoli, comportandosi il più possibile come gli eroi che ammirava.
    E facendo anche un bello spettacolo nel processo.

    Fiamme accompagnarono la sua ascesa, cercò di schivare i tentacoli di miasma, le sue orrende mani, altri tentativi di soffocarlo; un'unica potente spinta verso l'alto, mentre altro potere già veniva convogliato alle sue mani. Si sarebbe fermato al di sopra di quell'orrendo mostro, brillando come un'unica cometa.
    "Ordini dall'alto, bello." Ghignò. "Dobbiamo chiudere la partita!"
    La luce ruggì nelle sue mani. Tutto il potere di Longg si scatenò e si propagò nella sua tuta come un incendio, la luce incontenibile quasi esplodeva da essa, mentre Katsuki scendeva in picchiata verso il proprio avversario; una scia di luce ad accompagnare la sua trionfale caduta verso l'avversario, un pugno pronto ad abbattersi sulla sommità della sua fin troppo resistente testa, per distruggerlo, abbatterlo definitivamente con tutta la forza di cui era capace. Era sua? Di Hylia? Di Longg?
    Una volta ci avrebbe riflettuto a lungo. Aveva anche discusso col suo Kwami per quello, ma la verità era una sola. Quel potere, affidato a lui, era suo. E lo avrebbe usato per spazzare via i suoi nemici e proteggere gli innocenti. Non perché si sentisse un eroe, non perché volesse distinguersi come grande e coraggioso membro dell'Esercito di Sora, ma perché era la cosa giusta, come gettarsi contro un proiettile per salvare qualcuno.

    Gridò nella picchiata. Liberò tutta la sua rabbia, tutta la sua forza, dando fondo ai propri polmoni.

    "RADIANT..."

    Colpì con tanta forza da far tremare il ponte. Che andasse giù con quel ponte del cazzo, non gliene importava nulla! I ponti si potevano ricostruire, anche meglio di prima! Quello che contava era che quella minaccia venisse debellata, che gli abitanti di Hyrule venissero salvati. Li avrebbe portati uno ad uno in volo fuori dalla città, se serviva. Ma se far crollare il Guardiano e il ponte era l'unico modo di liberarsene, l'avrebbe fatto senza il minimo ripensamento!

    "...ROAR!!"

    La luce avvolse ogni cosa, con una potenza smisurata. Katsuki avrebbe colpito con una potenza pari a cinque Luxga, in un singolo, tremendo colpo.

    Katsuki fa un sacco di cose.
     
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    Ged non era troppo preoccupato per la situazione attuale. Non la sottovalutava nemmeno, anzi, riconosceva quanto quella battaglia si fosse fatta dannatamente complicata nel momento in cui il Guardiano Sheikah era entrato in campo e la Luna Rossa si era levata nel cielo, indebolendo tutti loro. Ed era innegabile che quel nemico che si parava davanti a tutti loro fosse indubbiamente forte e resistente, pericoloso, una minaccia seria da tenere in considerazione, specialmente se in combinazione con quel misterioso miasma
    Tuttavia, appunto, non era quella battaglia in sé a preoccuparlo, per quanto difficile. Era la consapevolezza che ci dovesse essere qualcosa o qualcuno che stava scatenando tutto quel putiferio ad Hyrule, e se non avessero scoperto di cosa si trattava ed avessero lasciato la minaccia incontrollata, questo non solo avrebbe potuto condannare il regno, ma anche l’intera Camelot e gli altri mondi di conseguenza.

    Quando la figura misteriosa sprigionò il suo potente contro-incantesimo, a Ged parve come se fosse riuscito a prendere il respiro dopo un lungo periodo di apnea. Certo, la Luna Rossa splendeva ancora alta in cielo, indebolendo tutti loro, eppure sentiva che la morsa che questa aveva su di sé si fosse in qualche modo indebolita… Presente sì, ma non in grado di trattenerlo oltre.
    Si sentì pervadere da un’incredibile potenza che non avvertiva come propria, una sensazione che già aveva provato in quella sorta di sogno ai Limiti della Creazione, in cui era stato attirato contro la propria volontà e costretto ad affrontare Pitioss di nuovo. Già allora, per mano di quel misterioso ragazzino dai capelli argentati, Ged era stato in grado di richiamare a sé un Keyblade… anzi, tecnicamente nemmeno uno solo, ma una miriade! Persino al tempo si era sentito incredibilmente potente, pervaso da una forza sconosciuta ed estranea a lui. Stavolta la differenza era una sola: la Luce ora albergava nel proprio Cuore. Aveva ceduto all’Oscurità non molto tempo addietro in realtà, a malapena uno o due anni prima, e da allora non si era più guardato indietro. Percepire di nuovo quella luce dentro di sé era… alienante. Come riesumare una versione di sé che si pensava di aver ormai dimenticato. Una versione che, a dirla tutta, non gli mancava particolarmente.
    E lui non fu l’unico la cui natura fu completamente stravolta per adattarsi a quel nuovo, lucente potere. Persino il proprio bastone, Belial, era stavo avvolto da quella stessa luce e trasformato in qualcosa di diverso: una sorta di tridente dall’aspetto cristallino e puro. Nell’origliare il giovane Bakugo riferirsi ai loro regali, Ged si ricordò di avere ancora ben due bombe pronte all’uso, che poteva incorporare nel proprio attacco.

    Ged sospirò, seccato.

    Seguendo le orme del ragazzo, quindi, Ged alzò il tridente al cielo, e una colonna di luce si innalzò rapida verso il cielo, come un flusso di energia che ascese in alto fino a concentrarsi in un unico punto. Si sarebbe trattato di una mossa che aveva già usato più volte in passato, solo riadattato al potere della Luce che in questo momento lo pervadeva. Un drago di luce si andò infatti a formare in cielo, sorvolando brevemente la zona dall’alto, proiettando una luce persino più scenica di prima alle spalle di Bakugo mentre questo prendeva il volo. Appena questo calò sul bersaglio come una cometa, quasi imitando quest’ultimo, anche il drago esplose subito dopo, come un fuoco d’artificio, trasformandosi in una miriade di piccoli draghi di luce che precipitarono dal cielo come una sorta di pioggia di comete.
    Ad un esame più attento, si sarebbe potuto notare che Belial non si trovasse più tra le mani dello stregone. Tra le comete che stavano piovendo dal cielo, c’erano anche il tridente e le due bombe donate dal regno. Ged puntò la mano sul Guardiano, e tutte le comete fino a quel momento sparse avrebbero iniziato a convergere nella loro caduta vero il pezzo di rottame, inondandolo di una raffica di colpi, tra i quali si sarebbero potuti notare due esplosioni di luce dovute alle bombe, ed un tridente che sarebbe precipitato andando a conficcarsi nel corpo del Guardiano, aumentando il carico del peso che già il suo studente aveva impresso con il proprio colpo.

    Ged utilizza Sancta (usato per effetto scenico allo stesso modo di Flame Burst). Tra la pioggia di comete che si abbattono sul Guardiano, ci sono anche le due bombe (effetto Luxra) ed il tridente che si conficca nel nemico spingendolo contro il pavimento (infusione Luxga).
     
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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino

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    Il Guardiano, per quanto barcollante, per quanto ancora perseverasse, sembrava iniziare a sorbire tutti quegli attacchi, e i danni si fecero sentire. Il raggio laser venne intercettato dalla rapida e precisa freccia di Rochelle, impedendogli di mirare correttamente e deviandolo quel poco che bastasse per evitare che venissero colpiti. Ged e Bastien riuscirono abilmente ad evitare la manata del Guardiano, mentre quest'ultimo si occupò immediatamente delle cure di quei due pazzoidi. E anche Erza non fu da meno, che ancora potenziata dalla magia di Impa, riuscì con l'ennesimo fendente a tagliare un'altra gamba ancora, facendola miseramente cadere a terra. Guardandosi velocemente attorno poté notare che oramai di gamba ne mancava solo una, ma si trovava dall'altra parte.
    Mancava così poco, finalmente.
    "Ci siamo quasi, un ultimo sforzo!" Urlò a tutti i presenti in segno d'incoraggiamento, la sua corsa leggiadra e scattante mentre era già intenta a puntare all'ultimo suo obiettivo affinché potessero poi lanciare giù dal ponte il Guardiano. Ma questi non sembrava della stessa idea e, come fu per tutti gli altri, ecco che anche su di lei avvolse velocemente la sua mano, ritrovandosi ancora una volta stritolata dalla sua forza. Lo stridio che emise la costrinse a tapparsi le orecchie mentre il viso si contorceva in una smorfia dolorosa, catturata esattamente come un attimo fa, solo che stavolta venne pure lanciata in aria. I suoi occhi corsero su tutti i presenti, mentre la realizzazione di cosa sarebbe accaduto di lì a breve fece sì che un lungo brivido le percorresse la schiena. Digrignò i denti alla vista di quel maledetto pallino rosso puntato direttamente al suo petto, altezza del cuore, la consapevolezza che non vi era niente che potesse fare le fece mordere insistentemente il labbro inferiore. Il suo sguardo si soffermò sull'occhio rosso del Guardiano, mentre l'Oscurità inglobò tutti loro. E, come se fosse già pronta ad accettare il suo inevitabile destino, Erza per un attimo chiuse gli occhi.
    Aveva sempre ritenuto un onore morire in battaglia, in difesa dei più innocenti, in difesa di una Midgar in cui credeva, in cui non vi vedeva alcun tipo di corruzione. Perché lei sapeva, sapeva che, in cuor suo, quel paese non aveva ormai niente per poter essere giustificata. Un paese ormai corrotto, con una fame sempre più crescente per il potere, che aveva addirittura rivolto il proprio sguardo su paesi adiacenti, dichiarandogli apertamente guerra. Inizialmente convinta dalle belle parole che le avevano sussurrato all'orecchio, sembrava quasi crederci in quel per cui la facevano battere.
    Ma, dopo aver visto come avevano deciso di gestire l'attacco da Partizan, quel sogno si era sgretolato in mille pezzi.
    Erza, tuttavia, non smise di battersi, non smise di credere in una Midgar più rigogliosa, non smise di difendere chi reputava innocente, ed Hyrule non fu da meno. Spinta nuovamente da quel sogno, seppur affievolito e ormai nascosto nei meandri del suo cuore, non appena posò lo sguardo su quella gente che si stava facendo in quattro pur di difendere la propria casa, pur di difendere il suo Re...
    Una voce femminile solenne sembrò risvegliare tutti i presenti, e stavolta quando aprì gli occhi, non vi era più Oscurità, ma solo un'accecante e incontrollabile luce.
    Si ritrovarono ancora una volta sul ponte, come se niente di quanto successo un attimo fosse realmente avvenuto. Osservò silenziosamente ma con profonda ammirazione quella figura, quella... Dea? Sembrava una Dea a tutti gli effetti. Mai aveva avuto l'occasione di vedere di persona un vero e proprio Eone, motivo per cui la vista di una simile creatura, la conferma dell'esistenza di queste entità, le fece sollevare gli angoli della bocca. Accettò tacitamente quel suo dono, lasciando che quel tepore che in un attimo le aveva tolto ogni dubbio le avvolgesse il corpo. Si sentì improvvisamente un po' più appensatita rispetto a prima, e non appena aprì gli occhi, poté notare che il suo petto era completamente ricoperto da una nuova armatura. Non una di quelle in grado di evocare lei stessa, ma qualcosa di nuovo, un dono da Hyrule, un dono che non avrebbe tardato a sfruttare immediatamente.
    Erza partì alla carica, lasciando il dominio aereo a Katsuki e Ged, prediligendo il sano terreno, contentissima di essere tornata ad avere i piedi a terra. Con un urlo viscerale, come a voler minacciare direttamente il Guardiano stesso, come a volerlo attirare su di sé mentre gli altri erano intenti a colpirlo dall'alto, Erza strinse forte l'elsa. Diverse Lame attorno a lei sarebbero comparse a semicerchio, sguardo furibondo che fissava dritto sul Guardiano, non temendolo più. Le lame, in totale una decina, pari in tutto a 5 Luxga, sarebbero sfrecciate addosso al Guardiano con l'intento di impalarlo e bloccargli i movimenti.
    "FORZA!" Incitò gli altri, la spada che invece impugnava che, una volta caricata da dietro, avrebbe conficcato a terra. Migliaia di piccole spade avrebbero iniziato a vorticare attorno a lei, mentre su tutti loro avrebbe avuto un effetto benefico, come se si trattasse di una calorosa carezza gentilmente offerta dalla Dea di Hyrule, per poi concentrarsi anch'esse sul Guardiano e investendolo in un'Ondata di pura Luce.

    Erza, dopo aver agrato il Guardiano(?), evoca in tutto 10 spade con l'effetto comunque di 5 Luxga, che lancia verso il bersaglio per cercare di piantarlo a terra e renderlo una facile preda per i suoi compagni. Per concludere in bellezza, conficca la propria spada a terra per evocare Salvation affinché curi tutti i presenti e investa ancora una volta il Guardiano in un'ondata di luce.
     
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    Aveva più volte sottolineato mentalmente quanto le sue abilità con l’arco fossero quanto mai non sufficienti in una situazione del genere, se escludeva gli effetti della luna rossa si sarebbe già arrampicata braccio per braccio su quella creatura, roteato la spada pezzo per pezzo, cavato i suoi occhi e tenuti come trofeo per mostrarli ai posteri.
    Aveva soltanto la possibilità di un colpo, un colpo che potesse colpire la fonte di quel raggio di luce che altrimenti avrebbe fatto chissà quanti danni a tutti loro. Teneva il respiro fermo e l’arco saldo, l’aria sul ponte di Hyrule si era fatta inaspettatamente fredda, un freddo che esisteva soltanto fra lei ed il suo bersaglio e che aveva il sapore di casa. Teneva fermo l’arco di famiglia, prendeva la mira e nel mentre non riusciva a non pensare a chi le aveva insegnato a tirare. Alistair era sempre stato più bravo in quello fin dall’infanzia, l’aveva sempre ammesso e la sua presenza in quella bolgia sarebbe stata più che rinvigorente. Avrebbe voluto che fosse lì presente mentre lasciava andare la corda e la freccia.
    Fu un attimo in cui, quasi inconsciamente, sperò che la freccia non mancasse il bersaglio e quel raggio venisse quindi scatenato, non tanto perché si preoccupasse per la sua vita quanto più del suo orgoglio ed in contemporanea quindi dell’intera Casa. E sempre fu un attimo quello che separò il momento delle riflessioni personali e quello dell’attacco effettivo. Lo schiocco della corda fu il suo risveglio effettivo, la freccia volò verso la creatura incontrastata nonostante la melma corrosiva che circondava Hyrule e raggiunse il suo bersaglio svanendo coperta da luci e ombre. Il raggio cristallino che stava fuoriuscendo dalla creatura non diede più alcun segno di vita se non i lamentii del suo sovrannaturale padrone. Rimase ferma ad osservarlo girarsi su se stesso come un inerme pesce fuor d’acqua e la nebbia rossa sembrava avvicinarsi, lo fissa come un bravo cacciatore osservava una preda colpita.

    “Sì!” Esultò rumorosamente in una grossa risata, a metà fra l’euforico e l’isteria, un pugno chiuso come a stringere il Guardiano segno della sua vittoria personale, un altro ninnolo da aggiungere alla sua collezione privata. Continuò a ridere anche mentre la nebbia si avvicinava e la Sheikah la sollevava in aria allottandosi dal pericolo. “Sono ancora degno di tutto!”
    Continuò ancora durante il volo di Impa e la sua rapida discesa verso la creatura che nel frattempo aveva fatto ricrescere alcuni dei suoi arti, il fumo rosso ripartiva denso e rapido dal suo corpo e veniva puntati da una miriadi di luci rossi. Importava molto relativamente, si stava e voleva continuare a godersi il suo momento di vittoria fino all’eventuale fine. Ma come nelle leggende arrivò una santa mano a proteggerli proprio dall’oblio, un muro di luce circondò tutti loro oltre che all’intera Hyrule sembrava e la figura appena visibile di una donna fluttuò di fronte a tutti. La sua voce l’attraversò come un chiaro sussurro, la sua singola implorazione era che proteggessero quel regno dal male che la stava ghermendo. Quel regno nascondeva così tante cose su cui porsi altrettante domande, almeno quante se ne era fatte durante i suoi primi passaggi in quegli altri strani mondi.
    La creatura era lì di fronte, spezzata e distrutta ma che ancora rappresentava una minaccia che il potere di quella Dea ormai diventata familiare avrebbe lavato via come neve al sole, un arco più elegante ed unico stretto nelle sue mani assieme ad echi di una voce lontana ed indecifrabile. Ora era arrivato il momento della rivalsa e dal suo arco sarebbero partite frecce dirette ad occhi e punti aperti nell’armatura del Guardiano e gli avrebbe fatto assaggiare quanto di meglio poteva offrire.
    Rochelle scaglia una sventagliata di frecce verso occhi e braccia del Guardiano [SPOILER]
    [SPOILER]Tiratore, seconda classe combattente

    Magie utilizzate:
    Tecniche utilizzate:
    Slot azione utilizzati:
    Salute: Ferita
    Mana: 95/95
    Stamina: 30/105

    Abilità Passive

    Cooldown Abilità:
    ///

    Equipaggiamento

    Extra
    Tecniche disponibili
    -Volt Shot;
    -Piercer;
    -Happy Trigger Havoc
    -Dazzling Strike
    -Furia Ardente
    -Scatto Glaciale
    -Quick Blitz
    -Shock Chain
    -Shield Blast
    -Peacemaker
    -Colpo Perfetto
    -Blazing Cannon
    -Dodge Roll
    Magie disponibili:

    Borsa oggetti:
    Clouds’ Cape: questo mantello aumenta le capacità di schivare un colpo con l’uso di Dodge Roll, permettendo anche un rapido movimento o un ampio balzo al di fuori del raggio di azione del nemico. (1 Slot Azione aggiuntivo a Dodge Roll, 10 Stamina)

    La Gioiosa: Una spada di pregiata fattura, dalla lama il cui filo emana sottili scintillii dorati sotto la luce del sole. Ha la particolarità di essere particolarmente efficace contro gli Heartless, i Nessuno e gli Unversed e di ispirare coloro che circondano il suo portatore, dando loro forza anche nelle situazioni più critiche. Questa particolarità si riflette sull'utilizzatore, rigenerando parte delle sue energie e ferite per ogni creatura sconfitta
     
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    Librandosi in aria Bastien cercò di muovere appena le proprie articolazioni in virtù dell'imminente impatto successivo. Avere i muscoli contratti sarebbe stato deleterio in caso di schivata, dopotutto, oltre a una sfacciata buona sorte, uno charme impossibile da resistere, una facciaccia tosta ed una incredibile capacità di vincere ogni gioco nel quale sia mai stato chiamato in causa; il Tricheur era agile. Schivare ogni attacco per poi rispondere con le giuste maniere, era questa la filosofia dell'Occitano, certo di vincere ogni sfida grazie anche alla sua proverbiale abilità nelle magie curative.
    Questa volta, però, si dovette affidare all'inventiva dello stregone albino. In un clima così opprimente come quello della Luna rossa non avrebbe potuto fare altrimenti, o così o la morte (probabile) dei suoi compagni di avventura.
    La morte annoiava tremendamente Bastien, la fine di tutto; la fine dei giochi, la fine di qualsiasi sfida.
    Perché andarsene all'altro mondo?
    Esisteva?
    Dove si trovava?

    I quesiti filosofici nonché metafisici non erano per niente il pane quotidiano del Tricheur, il quale, a domande del genere rispondeva con risate sardoniche o sguardi di pietà mista a commiserazione per i poveretti che consumavano il loro tempo di fronte a questioni impossibili da risolvere.

    Dopo alcuni pensieri estemporanei, invero alieni al suo modo di pensare, Bastien ritornò concentrato sugli eventi in gioco.
    Apparentemente la sua fortuna era davvero cambiata.
    Il baro, quel guardiano che per fronteggiare il suo gruppo dovette persino indebolire così pesantemente l'occitano ed i suoi compagni non sembrava per niente invincibile. A dire la verità sembrava persino sull'orlo del tracollo.

    Bastien sorrise, sentiva ormai la vittoria in pugno.

    Guardandosi in torno poi, il tutto preannunciava un trionfo senza precedenti.
    Luci ovunque che risplendevano, cariche di gioia e urli virtuosi da parte di Re Rhoam ed i difensori di Hyrule.

    Finalmente poteva fare ciò che amava di più in assoluto dopo i suoi giochi: nulla.
    Il dolce far niente, bighellonare senza pretese cincischiando e sprecando tempo. Pura apoteosi di piacere.

    Poteva già immaginare come si sarebbe svolto il tutto.
    Avrebbero vinto anche senza di lui e finalmente sarebbe potuto tornare nella sua vita mondana a casa, lontana da queste faccende in cui inciampò indirettamente. Poco gli importava se, nella realtà dei fatti, era stato lui a sottrarre l'invito al professore.
    Diamine che brutta scelta aveva fatto, voleva vedere un regale buffone e si ritrovò persino a dover lavorare. Qualcosa di ripugnante a detta sua.

    Allorché, subitaneamente, gli capitò in mano un libro antico.
    Il primo istinto di Bastien fu quello di guardarlo per capire a braccio quanto potesse valere da un rivenditore.
    Lo sfogliò svogliatamente senza preoccupazione, cosa avrebbe mai capito di una lingua così strana e aliena?

    Ma un sorriso gli comparve sul volto, gli occhi brillarono ed una risatina orgogliosa fuoriuscì dalla sua bocca.

    Non c'è davvero fine al mio genio!

    Che ci credesse o volesse solo boriarsi non era dato sapere.

    Amateur ti farò davvero vedere cosa vuol dire essere un mago.
    Sfogliando velocemente questo grimorio ho già imparato conoscenze che ad altri incantatori sarebbero serviti millenni.
    Fatti da parte di fronte al vero protagonista di questa giornata.


    Aprì una pagina dell'arcano libro ed esclamò
    QUAS! Magia della creazione.
    Improvvisamente dietro Bastien 52 carte si posizionarono in ordine serrato come soldati in attesa di ordini.

    WEX! Magia della trasfigurazione!
    Le carte iniziarono a brillare, con grande intensità, di luce propria.

    EXORT! Beccati questo, ferraglia!
    Grazie alle sue invocazioni le carte divennero delle vere e proprie sfere lucenti.
    Queste dopo un'iniziale vibrazione si scagliarono con impeto nei confronti del guardiano, riversandosi come proiettili nei confronti dell'entità nemica di Hyrule.

    Il Tricheur chiuse il manuale soddisfatto del risultato.
    Si voltò verso Ged e disse senza troppa serietà.

    Spero che la mia lezione ti sia servita! Nonostante le tue evidenti lacune credo molto nel tuo potenziale.
    Gli fece, infine, un occhiolino per rimarcare ancora di più l'animo scherzoso della situazione.

    Bastien lancia 52 luxga contro il Guardiano
     
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    Pronto a cadere in acqua assieme a lui. A spezzarsi e a sputare sangue, pur di riuscire a mantenere la propria promessa. Di poter uscirne tutti vivi e sani e salvi da li, in qualunque modo fosse possibile. E se per farlo doveva essere lui a finire con un enorme bernoccolo sulla testa… lo avrebbe fatto volentieri! Lo faceva per loro. Per propri compagni, per gli alleati del proprio regno, per portar un po’ di luce e speranza in quel mondo costantemente minacciato ed avvolto dalle tenebre. Lo faceva genuinamente, spontaneamente, senza mai pensarci o avere dubbi del proprio operato…
    Ed ogni singola volta, manteneva quel sorriso dannatamente ampio e affilato sul muso, pur in caduta libera assieme al Guardiano! O almeno, questo avrebbe voluto… se non fosse stato fermato ed afferrato al volo dalle sue mani, pronto per essere lanciato in aria come un vero pesce fuor d’acqua!
    <> AOOOO! MA A FAI FINITA!? <>
    Resisteva. Ancora, ancora, ed ancora, duro a cadere e testardo a piegarsi fino alla fine. Fino all’ultimo respiro, loro o del nemico. E nonostante la situazione più che precaria e pericolosa… non si arrendeva. Era già pronto a riprendere il proprio martello, a scatenare la potenza della terra su di lui, a costo di spezzare l’arma o direttamente se stesso… perché non dubitava nemmeno per un momento che qualcosa avrebbe funzionato. Che quel bocciolo di oscurità nel proprio cuore gli avrebbe permesso di sopravvivere a quella del Miasma, anche quel poco che bastava per creare una breccia a tutti gli altri.

    Fiducia incrollabile. Testardaggine totale. Nessun dubbio, nessuna esitazione anche innanzi alla morte. Solo lui, i suoi muscoli e la sua volontà di spezzare a suon di pugni anche il velo più cupo e torbido. E a tanto sarebbe forse arrivato… se la carezza della luce non li avesse salvati per tempo. Un incanto sconosciuto, potente, accecante… ma terribilmente confortante e luminoso, capace di rasserenare una creatura turbolenta come lui con la sua sola presenza.
    <> Questa è…? <>
    Una purezza che non percepiva da anni. Li aveva riportati a terra, lontani dalle minacce, uniti per un’ultima manovra… e carichi di un potere che a sua volta non poteva saggiare fin dall’adolescenza. Una vera e propria Stella che danzava al fianco del buio, un calore che poteva solo essere collegato all’abbraccio della Luce, che poteva graziarlo e accoglierlo ancor una volta. Un’eccezione, un evento unico, ed una vera pace che lo portò ad… espirare.
    A calmarsi, come mai aveva fatto prima d’ora.
    Ad essere lucido, senza più pensieri difficili a rendere turbolento il suo modo di fare.
    E a chiudere gli occhi, lasciandosi cullare tanto dall’augurio… quanto da quel dolce sussurro alle proprie orecchie, di qualcuno che poteva e non poteva riconoscere al tempo stesso. Un istinto, che lo guidò a sollevar il capo e…
    <> ...Principessa...<>
    ...E a sussurrar qualcosa, senza nemmeno rendersene conto. Un flash, un collegamento alle nobili radici degli Zora, e alla promessa che sempre avevano mantenuto di proteggere Hyrule. Ed ora era lui, l’eroe a vestire quel mantello, assieme a tutti coloro che lo avevo accolto a loro volta.

    Era contento. Davvero, davvero felice. E quando tornò in sé, strinse le mani non su un martello, ma su una magnifica spada di enormi dimensioni, eppure leggera come se non fosse nemmeno li, almeno per lui. Non sapeva dire da dove provenisse, o a quale popolo poteva ispirarsi, ma ebbe immediatamente una forte connessione con essa, al punto che quella Stella iniziò a brillare visibilmente, al centro del suo petto. La impugnò con entrambe le mani, si concesse un unico momento per divenir un tutt’uno con essa e…
    <> Ora tocca a noi. Per… Hyrule! <>
    Uno sguardo a Katsuki, uno ad Erza, alla compagnia… ed infine al nemico. Colui che ben presto sarebbe caduto!
    Per Korax, fu… semplice, agire. Naturale, come avesse fatto quell’azione da sempre. Per tutta la vita. Non un’arte da spada, quanto di pura furia e ignoranza, desideroso di colpire ancora, ed ancora, ed ancora il costrutto fino a ridurlo in briciole. Se non con le nocche, con il “filo” contundente della sua arma, abbattuta su di lui come un giudizio divino. Così forse sarebbe apparsa a lui… e a tutti, gettandosi senza alcuna paura nella Luce che stavano scagliando su di lui, fin a perdere forma e consistenza per un singolo momento.
    Fino ad essere lui stesso, la Luce guida e guardiana per tutti.
    Dove la magia colpiva, un colpo di arma avrebbe impattato subito dopo.
    Ad ogni crepa, ad ogni debolezza, alla più singola e minima fragilità del mostro, un fulmine bianco e impossibilmente veloce avrebbe attaccato, esplodendo in una folgore dall’elevata potenza. Non eccessiva nel suo piccolo, ma quando le decine, centinaia… innumerevoli quantità di colpi si sarebbe unite all’unisono, altrettanto all’unisono sarebbero esplosi su di lui, con un fragore che avrebbe ricordato una piccola Supernova sacrale!
    Doveva solo seguire il suo cuore, e tener fede a tutto ciò in cui credeva. Ora più che mai.

     
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    Il Castello Bianco che Non (Dovrebbe) Esiste(re)

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    Il Guardiano gridò, un lungo verso statico di pura rabbia che sarebbe stato udibile per tutta la Capitale. Un suono così terrificante ed innaturale che avrebbe atterrito qualunque Cuore nella distanza di miglia.
    Così non fu.
    La Luce aveva rischiarato ogni malvagità e corruzione, aveva infuso Coraggio in ogni soldato, Eroe o Viaggiatore lì presente. Le Guardie di Hyrule esultavano ad ogni avanzata, il Re spronava tutti, guidato dal caldo ricordo del sorriso di sua figlia. Loro non sarebbero stati da meno, portando finalmente pace in quelle terre corrose del male. Non importava quanto Potere possedesse quella creatura, non importava quanto avessero sacrificato fino a quel momento per poterla portare a terra. Quella benedizione non aveva fatto altro che risvegliare qualcosa che già possedevano, donandogli una Saggezza che soltanto una divinità poteva dare.

    Questo era il loro Crescendo.



    Le mani di miasma si accanirono su tutti loro, ma quel canto del cigno costò caro all’Heartless. Il giovane Bakugou volò alto, lasciando che l’ondata di miasma si abbattesse sull’altra sponda del ponte, distruggendo completamente la fiancata. Esse provarono a seguirlo, stagliandosi verso l’alto verso la figura del ragazzo, ma Rochelle intervenne prontamente, sbaragliando una portentosa tempesta di frecce lucenti, trafiggendo ogni singolo palmo di ogni mano, spezzando i loro occhi. Il miasma si dissipò rapidamente, risplendendo e pietrificandosi davanti a simili precisi colpi, impedendo la loro avanzata.
    Il Guardiano provò a sistemarsi, ma partirono i colpi di Ged ed Erza: rapide meteore dal cielo accompagnarono l’ascesa del loro compagno, il tridente si conficcò nel centro esatto dell’automa, costringendolo al suolo, mentre le lame della paladina spezzarono anche l’ultimo legamento meccanico che possedeva. Le restanti meteore e lame iniziarono a tartassare tutta la struttura, spezzandola in vari punti ed ammaccandola con diversi solchi.
    Bastien sfoggiò la propria creatività con magie portentose, evocando un intero mazzo a ridosso del Guardiano, accompagnato dalle daghe di Impa che costellarono l’Heartless di miriadi di sigilli. La creatura si animò, scuotendosi, dibattendo come meglio poteva dalla sua prigione, ma non poté far altro che rimanere inerme ad osservare il proprio destino dispiegarsi davanti ad essa.
    Bakugo, Korax e Rochelle terminarono il tutto con pesanti colpi: il pugno del giovane Eroe fece scuotere il terreno sotto i loro piedi, piegando ulteriormente il ponte sotto il peso dei loro colpi, lo Zora continuò a colpire e colpire e colpire, finché la sua ombra stessa non sembrava altri che un riflesso della luce, la Gerudo non potè che guidare i loro colpi, assalendo il corpo centrale con la furia di mille tempeste di fulmini.
    Le ondate delle magie di tutti loro, nessuno escluso, esplosero in un trionfo di lucentezza che avvolse completamente il Guardiano. I vari colori elettrici che ne indicavano la chiara vitalità presto si spensero, lasciando davanti a loro nient’altro che un guscio vuoto.


    Crack.



    La parte di ponte al di sotto di loro cominciò a crepitare, rompendosi su più punti fino a crollare verso il baratro sotto di loro. Non avrebbero trovato difficoltà a muoversi verso la sponda opposta alla Capitale, mentre il corpo dell’automa precipitò nel crepaccio. Per un attimo esso roteò. Un’ondata d’acqua si sollevò al contatto col fiume, portando via con sé numerosi ingranaggi e pezzi metallici che si sparsero intorno a loro.
    Avevano vinto.
    Ci fu un lungo silenzio, accompagnato solamente dal vento attorno a loro. Se avessero alzato lo sguardo, avrebbero notato la Luna Rossa dissiparsi lentamente, le ondate rosse che la costituivano si spezzarono e turbinarono fino a scomparire, lasciando nel cielo unicamente pesanti nuvole nere. Le macchie di miasma che avevano intriso le loro armi ed armature scomparirono a loro volta, bruciando in un fumo dello stesso colore. La terra attorno a loro apparve più verde, priva di quella malignità che l’aveva corrotta poco prima. Si sentivano pieni delle loro forze, curati grazie a Erza e Ged.
    I doni che gli erano stati fatti smisero di brillare e la Luce abbandonò tutti loro, ma la melodiosa voce che li aveva assistiti risuonò nuovamente chiara nelle loro menti.
    Eroi di Hyrule… Vi ringrazio per il vostro aiuto. Son priva di nome, poiché unicamente forgiata ad immagine della nostra amata Regina. Ascoltate…!
    Una flebile luce avrebbe toccato i Cuori di ciascuno di loro, togliendo loro alcun residuo di forza mancante.
    Il Re dei Gerudo, il Signore dei Ladri… Ganondorf. Egli è l’artefice di questo diabolico piano! Non potrò più protegger il Castello dalle sue grinfie, ma voi potete ancora impedirgli di giungere lì! Egli si è sbarazzato del Cavaliere Destinato alla Lama che Purifica il Male e della Saggia del Tempo per…
    Basta così.
    Non avrebbero avuto il tempo di festeggiare. Alle loro spalle, il rumore di zoccoli li avrebbe probabilmente colti impreparati, costringendoli a girarsi verso la fonte di tale rumore. Poco lontano da loro, ad appena un metro di distanza, si ergeva una creatura su quattro zampe dal corpo umanoide ricco di ferite di guerra, con un maestoso manto leonino a coronare il capo con quattro corna: due frontali arcuati, uno simile a quello di un cervo ed un altro più vicino ad una sciabola. I maligni occhi ambrati giudicavano ciascuno di loro, mentre dal naso violente fumate nere fuoriuscivano ad ogni sbuffo. Non era stata essa a parlare. Se ne sarebbero accorti solamente quando il Lynel si mosse appena lateralmente, mostrando sul suo dorso un cavaliere dall’elmo scheletrico, su cui spiccavano a sua volta due corna arcuate. I due occhi gialli, accompagnati da un terzo sulla propria fronte, osservarono il gruppetto lì raccolto.
    Avete coraggio da vendere. Affrontare di petto una delle macchinazioni del passato senza sapere alcunché…
    Sembrava divertito da tutto ciò. “Cosa possono pensare di risolvere dei ragazzini, uno Zora senza armatura, una traditrice ed una Sheikah ignorante?
    Il… Re… Dei Gerudo…?” Balbettò Elor, muovendo qualche passo all’indietro.
    Ma mi piace la vostra attitudine.Il Lynel alzò il proprio arco verso di loro. Se tenete ancora alla vostra vita, fatevi da parte. Il ritorno del Re Demone… E’ ormai inevitabile!
    L’Heartless quadrupede caricò verso tutti loro, ruggendo, mentre scoccava cinque frecce intrise di elettricità, provando a colpire Korax, Rochelle, Bastien, Erza e Bakugou. Una volta avvicinato successivamente a loro, però, la sua forma mutò, scomparendo in una rossastra nebbia che li attraversò rapidamente. Come un fulmine, tali nubi si spostarono dall’altro lato del ponte distrutto, mostrando ora i due galoppare oltre il portone d'ingresso. Le risate del cavaliere risuonarono nell’aria, sbeffeggianti.


    Scadenza il 10 Aprile!
     
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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino

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    Uniti contro un unico nemico, gli attacchi in successione di tutti i presenti furono devastanti per il Guardiano. Le sue spade si conficcarono in successione affinché il Guardiano rimanesse fermamente bloccato a terra, mentre Bakugou e Korax si scagliarano dall'alto con incessanti colpi. Rochelle scoccò una quantità indefinita di frecce, Bastien invocò la forza probabilmente del sole stesso, mentre lei e Ged si occuparono di curare le ferite rimaste aperte per fin troppo tempo. Finalmente la fitta perpetua al suo occhio si fermò, concedendosi un sospiro di sollievo, mentre le ferite subite in precedenza si rimarginavano.
    Socchiuse un attimo gli occhi dinnanzi a tutta quella Luce così accecante, osservando comunque il Guardiano oramai inerme e sconfitto, quando d'un tratto il ponte che fino a un attimo fa lo sentiva stabile, iniziò a tremare. Indietreggiò abbastanza da essere su un punto sicuro, aiutando eventualmente chi ne aveva bisogno per mantenere stabilità e tirandoli indietro, soprattutto quel folle ragazzino che ancora si trovava sulla testa del Guardiano. Sapeva che stava bene, del resto lo aveva appena curato, ma il suo sguardo non poté far a meno di squadrarlo per qualche istante, voltandosi poi verso Korax, sospirando sollevata.
    Erano una combo decisamente interessante, e nonostante i loro piani folli, funzionava. Forse lì in mezzo, tra tutti, era lei quella coi piedi più a terra. Ma, del resto, era proprio conosciuto per questa sua peculiarità.
    Rinfoderò la spada, concedendosi un attimo per osservare meglio la nuova armatura che aveva appena ricevuto in dono. Un'altra da aggiungere alla collezione! Il pensiero la fece sorridere sommessamente.
    La sua attenzione, tuttavia, venne nuovamente catturata dalla stessa voce che aveva sentito rimbombare nella sua testa poc'anzi, sollevando lo sguardo e osservando la figura che si era palesata davanti ai loro occhi. Sembrava brillare di Luce propria, malgrado l'aspetto - a detta sua - rassomigliasse a quello della Regina di Hyrule. Tale informazione, per lei che era completamente esterna a questo regno, non le fu di enorme aiuto, ma poteva dedurre che per Impa e per tutti gli altri abitanti, doveva essere un onore ritrovarsi dinnanzi a lei. Fece comunque un leggero inchino in segno di rispetto, attenta a quanto aveva da comunicare, quando una profonda voce interruppe la temporanea quiete.
    Erza si voltò di scatto, osservando la creatura che si stava lentamente avvicinando a loro. Sembrava una via di mezzo tra un leone e un cavallo, non aveva mai visto una creatura simile, e per quanto maestosa e stoica, la figura che lo cavalcava le provocò ribrezzo e collera.
    Alle sue parole, tuttavia, sbuffò.
    "E' lui Ganondorf?" Chiese per un attimo ad Elor, osservando la sua reazione. Non comprendeva appieno del perché si riferisse a lei come traditrice, né del perché il Re dei Gerudo fosse il Signore dei Ladri. Che avesse quindi tradito il suo stesso regno? Sapeva così poco di Hyrule, ma se si erano rivolti all'esterno per soccorrere in loro aiuto, non sarebbe di certo indietreggiata dinnanzi questo Re. "Lo prenderò come un complimento per avermi dato della ragazzina." Sguainò la spada, lo scudo gentilmente offerto dal Re di Hyrule riprese la sua forma più grande, puntando con decisione il piede a terra e aprendo gli occhi. I disegni di guerra dipinti sulle sue guance non sparirono, l'armatura che risplendeva ora più che mai, soprattutto ora che la Luna Rossa non c'era più.
    "Giammai." Rispose con semplicità al retorico invito della figura Oscura, sollevando il poco che bastava lo scudo, e preparandosi di conseguenza a contrastare la sua carica.
    Non mostrò paura né indietreggiò, malgrado il Lynel fosse bello robusto e alto. Se cadeva e quella creatura le correva sopra, sarebbe rimasto ben poco dei suoi resti. Caricò le frecce, scoccandole contemporaneamente e facendole sfrecciare verso ognuno di loro. Erza avrebbe puntato il piede a terra, sollevando lo scudo prima che la freccia la raggiungesse, lasciando che il simbolo sopra di esso si illuminasse di luce bluetta e cercasse di respingere l'attacco al mittente. Pronta poi in un qualche modo a fermare la carica del Lynel, strabuzzò gli occhi quando questa semplicemente li superò tutti, sparendo in una nube rossastra e, a giudicare dalla risata, probabilmente riapparendo oltre il ponte.
    "Mer- non fategli raggiungere i civili!" Urlò, agendo subito d'istinto e imitando lo spostamento che aveva fatto il Lynel, solo più velocemente e accompagnato da un crepitio di fulmini e saette. Sarebbe quindi riapparsa di fianco la creatura, lo scudo rimpicciolito e una lama di Luce alla mano. Cercando di farlo il più velocemente possibile, avrebbe lanciato la spada di Luce verso le gambe del Lynel, intenzionata a colpirgliene una o più di una affinché arrestasse la sua carica, sperando che anche i suoi compagni fossero altrettanto veloci e scattanti.

    Erza attiva l'abilità dello Scudo Antico (2 slot) per pararsi dalla freccia ed eventualmente, se possibile, rispedirla al mittente. Si teletrasporta (2 slot) subito dopo oltre il ponte e lancia un Lux (1 slot)verso le gambe del Lynel, con l'intento di arrestare la sua galoppata e sperare in una caduta di faccia(?)


    Erza Scarlet
    Bonus Combattente

    Magie Utilizzate: Lux (20 Mana)
    Tecniche utilizzate: Scudo Antico (15 Stamina), Teletrasporto (30 Stamina)

    Salute: Illesa
    Mana: 50/70 (20)
    Stamina: 170/215 (45)
    Slot: 5/5

    Effetto Luna Rossa

    Abilità Passive
    Sprint

    Tecniche:
    Tecniche di movimento
    - Dodge Roll [5 Stamina a incremento, 1 Slot]
    - Teletrasporto [30 Stamina, 2 Slot]
    - Carica Scivolata [5 Stamina, 1 Slot]
    - Impatto Sonico [5 Stamina, 10 se impatta con nemico, 1 Slot]

    Tecniche elementali
    - Quick Blitz [10/20/30 Stamina, 2 Slot]
    - Shock Chain [20 Stamina, 2 Slot]
    - Salvation [50 Stamina, 5 Slot]

    Tecniche offensive
    - Aerocolpo [5 Stamina, 1 Slot]

    Tecniche difensive
    - Shield Blast [20 Stamina, 2 Slot]

    Magie:
    - Tutte le magie di primo livello
    - Thunder, Thundara
    - Energia, Energira
    - Reflex, Reflera
    - Lux

    Equipaggiamento
    Heart Kreuz Armor: una semplice armatura che copre il busto, le spalle e gli avambracci. Assieme all'armatura compare anche la sua spada in acciaio. Gambe e schiena sono però scoperte.
    Blue Wing Armor: un'armatura di Irisvield completa, con scudo e la stessa spada in acciaio. A differenza della prima limita un po' di più i suoi movimenti, ma in compenso ha un'ottima difesa.
    Clear Heart Clothing [attiva]: terza "armatura" di Irisvield. Leggera e priva di protezioni, concedono totale libertà di movimento e non l'appesantiscono.

    Scudo Antico: questo scudo risale a tempi ormai dimenticati da Hyrule stessa, modificato ad hoc da Rovely e Pruna. Comodo da portare, si riduce ad un semplice disco su braccio per volontà di Erza. Al costo di 15 Stamina e 2 Slot azione, Erza può respingere un proiettile di media o bassa potenza al suo avversario. Può provare, con la stessa tecnica, a respingere anche colpi fisici, ma dovrà essere estremamente precisa.
    Al di sotto del Castello di Hyrule sono state ritrovate numerose tecnologie risalenti a più di migliaia di anni fa. Eppure qualcosa del genere non dovrebbe essere possibile a Camelot: che sia il segno di un possibile trasferimento della famiglia reale da un altro mondo?

    Extra
    Borsa consumabili: Panacea x1, Granpozione x2
     
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    Tutti i presenti si impegnarono a sconfiggere il Guardiano grazie ad i doni e relativi poteri concessi loro dalla figura misteriosa. Tutti diedero sfoggio di incredibile forza, qualcuno più di altri… Bastien, infatti, grazie al grimorio in suo possesso diede una dimostrazione di magie distruttive a dir poco sorprendente, forse addirittura esagerando un pochino…
    Aveva messo in scena un vero e proprio “spettacolo”, così lo avrebbe definito probabilmente il Tricheur. Si proclamava come genio, pavoneggiandosi tutto impettito per ciò che era riuscito a fare, e che —a sua detta, almeno— altri incantatori avrebbero dovuto spendere millenni al suo posto anche solo per avvicinarsi al suo livello. Un’affermazione in effetti un po’ grossa, esagerata, sopra le righe, esattamente come la maschera che il giovane indossava costantemente.
    Ed in effetti, Bastien era l’eccezione: il ragazzo infatti era l’unico caso specifico in cui Ged riusciva a capirne l’ironia ed il sarcasmo, forse proprio per il fatto che quella era di fatto la norma quando interagiva con lui, e non il contrario. In un certo senso, il Tricheur per lui era fin troppo prevedibile, il che era di fatto un bene per le interazioni sociali che aveva con quest’ultimo. Se fosse successo l’opposto e per qualche assurdo motivo il compagno avesse deciso di parlare seriamente, questo probabilmente avrebbe mandato Ged in crisi. Per il momento, invece, quel momentaneo equilibrio sembrava funzionare e persino mentre il Tricheur pareva canzonarlo apertamente, lo stregone riusciva ad interpretare quelle parole come gioco e quindi senza prenderle sul personale. Anzi, in questo modo riusciva pure a ribattere.
    - Sai, esiste anche una cosa chiamata “contegno”.- rispose a tono, con un ghigno complice, forse facendo riferimento ad uno stesso commento che lui stesso aveva ricevuto in passato dopo qualche dimostrazione eccessiva di potere. - Ti dev’essere sfuggita come parola, mentre cercavi in quel vocabolario antiquato.- avrebbe aggiunto, puntando il dito al grimorio in questione. Nel frattempo il Guardiano era cascato nel fiume, insieme alle macerie di parte del ponte.
    I doni che avevano ricevuto smisero di brillare e la Luce abbandonò tutti loro. Persino l’aspetto di Belial tornò alla normalità, mentre gli effetti della Luna Rossa poco a poco andavano a svanire. La figura misteriosa che aveva l’aspetto della regina di Hyrule parlò di nuovo, spiegando loro come dietro a tutto quello ci fosse un certo Ganondorf, Re dei Gerudo, ovvero della stessa razza di cui Elor faceva parte. Finalmente Ged aveva un nome da associare all’entità di cui aveva ipotizzato l’esistenza fino a quel momento, e si domandò se quella persona fosse di fatto un Heartless umanoide di elevata potenza, pur sempre inferiore ad Ailani, certo, ma comunque abbastanza pericoloso da rappresentare una minaccia per Hyrule e tutta Camelot con essa. Dopotutto quello strano fenomeno della Luna Rossa e la sua capacità di evocare interi eserciti di Heartless parlavano già da sé sul calibro di questa misteriosa ed oscura figura…
    Fortuna voleva che forse non avrebbero dovuto attendere poi così tanto tempo prima di farne la sua conoscenza. Accanto a loro, infatti, si palesò all’improvviso una creatura mostruosa simile ad un centauro, una figura che per certi versi gli ricordava incredibilmente da vicino ciò che lui, Bastien ed Elor avevano già affrontato in passato durante la missione nel deserto, sebbene purtroppo questo Lynel in particolare sembrasse essere su tutt’altro livello rispetto ai suoi simili.
    Sorrise divertito nel sentirsi chiamare “ragazzino” dal cavaliere dall’’elmo scheletrico a cavallo dell’Heartless. Per quanto si sentisse incredibilmente vecchio per la propria età, e forse persino il suo aspetto dimostrasse un decadimento precoce, lui a conti fatti era ancora piuttosto giovane. Talvolta era lui stesso a dimenticarsene.
    Mentre costui parlava, perdendo tempo in un breve monologo, Ged avrebbe approfittato per cercare di leggere le Scie di Mana che aleggiavano intorno alla figura del cavaliere, anche solo per vedere fondati i propri sospetti, nonostante fosse stato già parecchio palese il fatto che si trattasse di un Heartless per via degli occhi dorati… Tuttavia non poteva esserne mai completamente certo, Eileen stessa possedeva occhi del medesimo colore, per qualche assurdo motivo.
    Dopo averlo analizzato, si sarebbe comunque messo in guardia. Nel momento infatti in cui questo avesse caricato verso di loro e scoccato una freccia verso alcuni di loro, Ged avrebbe evocato una barriera magica davanti a Bastien e chiunque avesse avuto accanto. Non voleva sprecare troppo energie cercando di proteggere l’intero gruppo, e difendere il loro guaritore avrebbe avuto sempre la priorità, a prescindere da quanto insopportabile quest’ultimo potesse rivelarsi a volte.
    Sperava con quella barriera di frenare anche la sua corsa, tuttavia entrambi i nemici, cavalcatura e cavaliere, sembrarono passare attraverso loro come un cumulo di nubi rossastre. Ripresero forma al di là dopo averli oltrepassati, galoppando oltre il portone d’ingresso.
    - Non credo si tratti di Ganondorf, altrimenti non avrebbe parlato di un suo “ritorno”, riferendosi per giunta a quest’ultimo in terza persona.- volle rispondere rapidamente alla SOLDIER, basandosi più che altro sulla comunicazione letterale del misterioso individuo. Certo, poteva essere stata una frase detta ad effetto drammatico e semplicemente il Re in questione aveva un ego smisurato, ma questo Ged non poteva saperlo né comprenderlo, lui che non capiva certi modi illogici di comunicare. - In ogni caso, io lo seguirò dall’alto e proverò a farvi da guida.- disse infine, mentre la propria figura perdeva consisteva e si slanciava in un guizzo verso l’alto, assumendo solo dopo in un rapido istante le sembianze di un grosso rapace, uno sparviero per la precisione. In forma animale quindi Ged si librò in cielo, sorvolando la città alla ricerca della posizione del Lynel e del suo rispettivo cavaliere.



    Ged casta Reflera davanti a Bastien (2) e Scan (1) sul cavaliere misterioso.Dopodiché assume forma di sparviero e si lancia all’inseguimento dell’Heartless sorvolando la città dall’alto.

    Ged Fawkes
    Mago Supporto

    Magie Utilizzate: Reflera (30 Mana)
    Tecniche utilizzate: Scan (10 Mana)

    Salute: Illeso
    Mana: 500-40= 460/500
    Stamina: 95/95

    Abilità Passive: Focus.

    Equipaggiamento
    Belial, un bastone per incanalare magia, come quello che usa semplicemente un qualsiasi mago, ma che assicura all'utilizzatore il triplo degli MP, se utilizza la magia solo con esso durante il combattimento, e che può essere utilizzato anche come bastone potente d'attacco nell'evenienza.
    Bonus MP attuale: +240
    Mantello dello Scudo, un manto scuro e logoro. Una volta ogni quattro turni, il mantello può difendere Ged da un attacco fisico, proteggendolo come se fosse uno scudo. Dopo, però, tornerà ad essere un normale mantello; Ged deve scegliere il momento giusto per buttarsi nella mischia.
    Cintura della Concentrazione Astrale, una cintura dalle curiose decorazioni che sembrano rappresentare astri e pianeti in scala ridotta. Consente all'utilizzatore di lanciare una Magia (di primo o secondo livello) o una Tecnica in più rispetto al normale per ogni turno, ma solo due volte per combattimento. [2/2]

    Accessori:
    ► Turtleneck Swater - Magie & Tecniche di elemento Fuoco potenziate
    ► High-top Sneakers - Probabilità di riuscita di schivate e movimenti migliorata
    ► Denaro e Potere - + 30 Mana
    ► Formal Bag - + 2 Slot Oggetti

    Borsa Oggetti Consumabili:
    ► Etere
    ► Etere
    ► Granpozione
    ► Granpozione
    ► Panacea

    Extra:
    Bombchu, queste bombe seguono senza tregua gli avversari scelti. La loro esplosione fa danni Fira, propagando le fiamme anche verso nemici vicini. Possono essere infusi di magia per essere velocizzati (Thunder), esplodere con più forza (Fire) o colpire bersagli che volano (Aero). Usabili massimo tre volte per combattimento. [3/3]

    Tecniche disponibili:
    ♦ Focus
    ♦ Dodge Roll
    ♦ Carica Scivolata
    ♦ Teletrasporto
    ♦ Scatto Aereo
    ♦ Glide
    ♦ Superglide
    ♦ Double Shot
    ♦ Esplosione
    ♦ Flame Burst
    ♦ Velo del Tornado
    ♦ Scan
    ♦ Protezione
    ♦ Shape of Water
    ♦ Halos
    ♦ Tectonis
    ♦ Nitris Empowered

    Magie disponibili:
    ♦ Fire, Fira, Firaga
    ♦ Blizzard
    ♦ Thunder
    ♦ Aero
    ♦ Idro
    ♦ Quake
    ♦ Magnete, Magnetera
    ♦ Stop, Stopra, Stopga
    ♦ Haste
    ♦ Reflex, Reflera
    ♦ Protect
    ♦ Shell
    ♦ Energia, Energira
    ♦ Esna
    ♦ Rigene
    ♦ Reiz
    ♦ Aura
    ♦ Dark, Darkra
    ♦ Antima
     
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    Ianua!

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    Bastien gioì cullandosi nella propria vittoria, quel tomo magico era micidiale! Qualsiasi cosa vi fosse dentro era inarrestabile; mai avrebbe potuto lanciare un simile bombardamento magico solamente con le proprie forze. Riconosceva, pertanto, quanto quello spettacolo fosse più merito del grimorio che suo, ma i libri non parlano. Sono dotati sì di parole, ma solo di ciò che c'è scritto; se, per caso, il giovane occitano avesse rivendicato il successo grazie solamente al suo estro e alla sua forza, nessun essere animato avrebbe potuto negare quanto detto. Al massimo avrebbe potuto manifestare dei, decisamente legittimi, dubbi, ma la verità assoluta non esisteva. Un sorriso sinistro si palesò sul suo volto quando Ged iniziò a parlare. Mosse il capo nella sua direzione con una soddisfazione impagabile.

    "Nah-ah! "Contegno"? Esiste come parola? Forse noto dell'invidia nel tuo parlato, mon cher? Tranquillo, quello che hai visto è stato un raro momento d'impegno. Non intendo rubare certo la tua posizione di mago supremo o qualsiasi altra cosa ti abbiano dato quei bambalucchi per cui lavori. Era giusto un assaggio del mio potere supremo. Insomma, farti capire cosa potrei essere se usassi anche solo una minuscola parte del mio segreto sapere arcano."

    Nella verità, Bastien non era nemmeno convinto di come funzionassero le sue magie. Si limitava ad immaginare che una cosa funzionasse e, grazie alla sua determinazione di piegare il destino a proprio piacimento, riusciva a farlo. Ovviamente con dei limiti, ma, nel caso più recente, grazie alla sua visualizzazione fu capace di strappare Elor dalle grinfie del tristo mietitore. Un risultato, tutto sommato, più che valido.

    Detto ciò, potrei anche dire di aver scritto questo libro. Ho un grosso e rinomato passato accademico, non te lo scordare. Gli fece un vistoso occhiolino.

    Ad un tratto percepì una voce vicina, sebbene lontana, mentre nel suo cuore riscontrò una forza lucente rinvigorendolo a pieno.

    CITAZIONE
    "Eroi di Hyrule… Vi ringrazio per il vostro aiuto. Son priva di nome, poiché unicamente forgiata ad immagine della nostra amata Regina. Ascoltate…!

    “Il Re dei Gerudo, il Signore dei Ladri… Ganondorf. Egli è l’artefice di questo diabolico piano! Non potrò più protegger il Castello dalle sue grinfie, ma voi potete ancora impedirgli di giungere lì! Egli si è sbarazzato del Cavaliere Destinato alla Lama che Purifica il Male e della Saggia del Tempo per…”

    "Signore dei Ladri? Non credo proprio, quel titolo se proprio deve appartenere a qualcuno non può che essere mio."

    Ma un'altra voce improvvisa arrivò sul campo di battaglia, questa volta però manifestava un tono tutt'altro che amichevole.

    A quanto pare il ritorno di un sovrano dai mille epiteti era imminente; poco male, pensò Bastien, un altro re da ghigliottinare.

    Vide Elor stranamente tentennante, a quanto pare questa terra era più collegata di quanto si aspettasse con quell'angolo di deserto di Agrabah. Curioso.

    "Ma chère Elor. Non mi dirai che un sovranucolo da strapazzo che ha più appellativi che regalità ti mette in soggezione? Quest'araldo fanfarone è venuto ad annunciare in pompa magna l'avvento prossimo di un re. Sai cosa si è fatto ai re farabutti nella mia patria d'origine? Li si è decapitati!" Concluse con un amorevole sorriso. Alzò la voce come a rispondere ora al messaggero. "Senti, brutto... ceffo che non sei altro. Il signore dei ladri sono io e se il tuo re deve compensare a qualche sua mancanza fisica da avere un corteo che preannuncia il suo arrivo non m'interessa per niente. Vedi un po' di chiudere quella boccaccia che già abbiamo vinto con un occhio chiuso e una mano dietro la schiena contro la ferraglia sotto la luna rossa."

    Non fece in tempo a chiudere le sue parole che il nemico manifestò chiare intenzioni ostili: "Mi sembra di aver capito che vuoi fare la stessa fine..."

    Fu l'ultimo commento del mago occitano.

    Reagendo d'istinto, Bastien fece una piroetta aiutato dalla magia di Ged per coprirsi dall'attacco. Una cosa fu però inaspettata: il nemico si dissolse in una nube cremisi per poi ricomparire all'aldilà del ponte. E dire che Bastien immaginava una possibile spinta verso il burrone; non aveva certo previsto un esito del genere.

    "Vola via veloce, Amateur, in qualche modo ti raggiungeremo, ma è meglio se usiamo appena possibile le maniere forti."

    Cercò di capire le intenzioni dei loro compagni ma, prima di poter reagire, notò Erza già dall'altra parte del ponte. La guardò incredulo, come si era mossa così velocemente? Ma soprattutto, cosa diamine stava cercando di fare contro quella carica? Poteva finire malissimo, ma volle aiutare la caparbietà della guerriera.

    Agitò le proprie mani verso di lei cercando di supportarla come meglio possibile, magari sarebbe riuscita a stordire un cavaliere. Infine, guardò i suoi compagni rimasti al di qua del ponte.

    "E ora che si fa?"

    Bastien schiva (1) usa nitris empowered su Erza (1)
     
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    Stringeva quell’arco in mano con una delicatezza che le era innaturale, quella figura così delicata e così terribilmente somigliante alle figure che abbellivano Hyrule, quelle frecce imbevute di luce perforavano il miasma rosso come fosse semplice carta straccia, i suoi occhi infranti come vetro scadente e le sue braccia bucate come una groviera. La Creatura che con tanta tracotanza e possanza era apparsa sotto quella luna rossa e malefica, che tanto aveva creato terrore e sgomento fra le fila dei difensori stava finalmente accusando il colpo, indietreggiava e soffriva ad ogni loro assalto, ad ogni lampo di luce e meteora che si scagliava sopra di essa il suo corpo produceva rumori che non riusciva a non interpretare come lamentii e sofferenza. Continuava a dimenarsi e ad indietreggiare fino a quanto il ponte che la stava sostenendo non cedette in un sonoro e grandioso frastuono, grandi pezzi di pietra e mattoni rotolarono e si schiantarono contro la creatura che veniva seppellita man mano e la sua figura senza controllo roteava verso la fine, immergendosi in un’esplosione d’acqua una volta colpito il fiume sottostante.
    Ruppe il silenzio che si era creato mentre il miasma sembrava cominciare a diradarsi e la luna rossa a scomparire, correndo verso il baratro del ponte ormai crollato ed estendendosi appena per vedere quella carcasse morta.

    “Chi è il migliore, allora?! Chi è il migliore?!” Urlò a squarciagola, sollevando ed agitando energica quell’arco e Gioiosa, finalmente liberi dalla maledizione della nebbia. Un nemico potente era stato abbattuto, aveva visto la morte in faccia anche più e sul sentiero di guerra troneggiava vittoriosa e compiaciuta, doveva per forza festeggiare. “Chi è il signore di Redcliffe? Io. E tu sei morto, figlio di puttana!”
    Si interruppe nel momento in cui notò che la sua voce latrante era l’unica che si sentiva lunga tutte le mura, ma non per l’imbarazzo -potesse morire l’imbarazzo- ma era meglio che sì interrompesse prima che potesse urlare la storia della sua vita dopo aver fatto tanto per tenerla nascosta. La luce di cui era stata infusa fino a quel momenti cominciò a dissiparsi, una voce intanto li raggiunse ed era la stessa che prima aveva protetto tutta Hyrule. Quasi in un gesto automatico avrebbe fatto per inginocchiarsi alla sua presenza invisibile per poi invece ritornare ritta in piedi subito dopo. Raccontò loro chi era l’artefice di quell’attacco e probabilmente anche dell’apparizione di quella luna.
    “Rei dei Gerudo?” Avrebbe ripetuto osservando Elor, aveva intesto ormai che le Gerudo fossero solamente donne quindi la nomina di un Re suonava abbastanza peculiare. La voce della donna venne interrotta, dopotutto non esisteva riposo per gli empi e i malvagi, seguito da un rumore di zoccoli possenti che si avvicinava verso di loro, un vero e proprio centauro dal corpo segnato da ferite. Il suo invito sul farsi parte e lasciare Hyrule alla sua mercé venne riposto in molti modi, incluso il suo.

    “Fottiti anche a te e famiglia.” Gli avrebbe fatto piena d’orgoglio compiendo una capriola in modo da evitare le frecce intrise di fulmini che aveva scagliato contro loro per poi dirigersi verso la città.

    “Lo inseguiamo, lo cacciamo e poi cerchiamo anche questo Ganondorf.” Avrebbe risposto verso Bastien estraendo la spada con risolutezza, la battaglia non era ancora finita.
    Rochelle usa Dodge Roll per schivare l’attacco del Lynel [SPOILER]
    [SPOILER]Tiratore, seconda classe combattente

    Magie utilizzate:
    Tecniche utilizzate: Dodge Roll (5)
    Slot azione utilizzati: 1
    Salute: Ferita
    Mana: 95/95
    Stamina: 105/105=100/105

    Abilità Passive

    Cooldown Abilità:
    ///

    Equipaggiamento

    Extra
    Tecniche disponibili
    -Volt Shot;
    -Piercer;
    -Happy Trigger Havoc
    -Dazzling Strike
    -Furia Ardente
    -Scatto Glaciale
    -Quick Blitz
    -Shock Chain
    -Shield Blast
    -Peacemaker
    -Colpo Perfetto
    -Blazing Cannon
    -Dodge Roll
    Magie disponibili:

    Borsa oggetti:
    Clouds’ Cape: questo mantello aumenta le capacità di schivare un colpo con l’uso di Dodge Roll, permettendo anche un rapido movimento o un ampio balzo al di fuori del raggio di azione del nemico. (1 Slot Azione aggiuntivo a Dodge Roll, 10 Stamina)

    La Gioiosa: Una spada di pregiata fattura, dalla lama il cui filo emana sottili scintillii dorati sotto la luce del sole. Ha la particolarità di essere particolarmente efficace contro gli Heartless, i Nessuno e gli Unversed e di ispirare coloro che circondano il suo portatore, dando loro forza anche nelle situazioni più critiche. Questa particolarità si riflette sull'utilizzatore, rigenerando parte delle sue energie e ferite per ogni creatura sconfitta
     
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    Il Guardiano della Luce.


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    Quel fin troppo coriaceo, corrotto ammasso di ferraglia finalmente cedette. In effetti sarebbe stato difficile che avvenisse il contrario, con tutto ciò che gli era stato lanciato addosso: era già tanto che fosse rimasta una città da difendere, dato che tutti loro avevano attinto al potere concesso da quella figura luminosa a piena mani. Lampi di luce così forti da far sembrare che il sole stesse avesse deciso di incendiare la terra si susseguirono dilaniando il loro nemico, che cadde sconfitto, e con lui anche buona parte del ponte.
    "E stai giù." Disse in un ringhio, guardando giù dal ponte distrutto.
    La tuta svanì in un flebile, pallido luccichio, lasciandolo con nient'altro che i vestiti che aveva prima: i pantaloni e gli stivali, neri dalla suola bianca, della divisa di Radiant Garden, e una maglietta nera senza maniche; il chocker, sotto forma di un girocollo nero disadorno, era ben visibile. Era anche sudato fradicio, e l'aria che gli soffiò sulla pelle improvvisamente scoperta lo fece rabbrividire. Stanco e rammaricato per non essere riuscito a mantenere oltre la trasformazione, Longg gli riservò un'occhiata esausta e gli si sedette sulla spalla.
    "Ehi, bel lavoro." Commentò con un sorrisetto. Frugò in tasca e tirò fuori un involto con qualche quadrato di tofu fritto, ancora intinto di salsa di soia.
    "La prego di non trattarmi come un canarino domestico, signorino Bakugou." Rispose Longg, piccato. "Lei è pur sempre un Custode del Miraculous, dovrebbe comportarsi con piùl-"
    Katsuki alzò un sopracciglio. "Lo vuoi o no?"
    "Dia qui." Longg glielo strappò di mano. "Sappia che non approvo il suo comportamento."
    "Ma la mia cucina la approvi."
    "A malapena passabile."
    Il sorrisetto di Katsuki si incrinò in un nuovo ringhio. "SENTI-" Si trattenne, mettendosi una mano sul fianco. "Mangia e riprenditi, Longg. Mi sa che i guai sono appena cominciati."
    "Se avessi un Munny per ogni volta che ho visto una situazione simile, sarei ricco." Disse Longg, addentando il suo tofu con piccoli morsi garbati e facendo attenzione a masticare. Come masticasse un drago non ne aveva idea, ma sorvolò.

    L'entità che li aveva aiutati li ringrazio per aver protetto la città. "Sì... altrettanto." Commentò, con un gesto sbrigativo della mano. "Da dove viene questa roba? Chi c'è dietro?"
    Lei rispose, in un certo senso, facendo riferimento a un tale Ganondorf, che oltre ad avere un nome che gli ricordava una marca di prosciutti, sembrava un pezzo grosso, un malvagio demone che aveva allontanato due persone dai nomi importanti per fare... qualcosa che, ovviamente, non poté sentire. Perché in quel momento si presentò una specie di centauro a rovinare la festa.
    "E ti pareva, porca puttana." Ringhiò Katsuki, voltandosi verso il nuovo arrivato; non era stato il centauro a parlare, ma una strana roba scheletrica che aveva sulla groppa, e che si divertì molto a canzonarli, dicendo che nessuno di loro sarebbe riuscito a fare un accidente per fermarlo; purtroppo per quel coso, però, Katsuki non era tipo da rimanere fermo a lasciarsi insultare da strani esseri con un ego troppo cresciuto.
    "Signorino-" Cercò di interromperlo Longg.
    "Riprenditi. Ora si balla."

    Katsuki digrignò i denti in un ghigno pieno di trepidazione; e mentre il centauro finiva il suo discorso per attaccarli, si circondò di nuovo di fiamme rubizze. Non sarebbero state ugualmente forti senza il supporto di Longg e i tirapugni sembravano aver perso ogni potenza; ma i bracciali funzionavano ancora.
    Sarebbe comparso in un'esplosione fiammeggiante davanti al nemico, mentre quello abbassava l'arco; quell'azione avrebbe dovuto permettergli anche di evitare la freccia in arrivo, e Katsuki avrebbe quindi cercato di piantare la mano sul brutto muso del centauro prima di farglielo saltare in aria.
    "Ammira il gran cazzo che me ne frega, stronzo! Hai delle risposte da dare, quindi resta-"
    "BAKUGOU!" Gridò Longg.
    Nella sua foga, non si accorse che quell'affare stava proseguendo la propria corsa. Stava già per tirargli una magia, ma c'era qualcosa di strano; il suo corpo sembrava inconsistente, come se stesse per svanire nel nulla. "Stramaledetto figlio di puttana!"

    Non ci voleva un genio per capire dove volesse andare; il suo obiettivo era la città, e col ponte distrutto avrebbero faticato parecchio a raggiungerlo. Tranne forse la brutta copia di Merlino, visto che poteva cambiare forma. E lui... be', di certo non avrebbe atteso che quel tizio facesse quel che gli pareva nella città, non dopo tutto il casino per proteggerla.
    Si diede una robusta spinta con la magia del fuoco, facendo una capriola in aria e portandosi sopra il livello del cancello mentre il loro avversario, assumendo la forma di nebbia rossa, superò il loro sbarramento come se niente fosse.
    "Sarebbe stato troppo facile. Perché ho esitato?" Si disse, facendo attenzione a dov'era diretto quell'affare. Forse avrebbe potuto raggiungerlo, se si fosse messo d'impegno. Longg ebbe l'accortezza di non rispondergli, sarebbero state parole sprecate in quel momento. Era stato un idiota a non intervenire subito. Chi se ne importava di Re Demoni e altre cose? Potevano chiamarsi come volevano, rimanevano feccia e li avrebbero fatti tutti saltare per aria.
    Si sarebbe quindi dato una forte propulsione, superando le mura e cercando di star dietro al centauro senza attendere ordini.

    Katsuki ciba Longg (1). Usa Teletrasporto (2) sul Lynel. Fire per allontanarsi da lui (1), Double Shot Fire (1) per inseguirlo in città.


    Katsuki Bakugou
    Mago/Lottatore

    Magie Utilizzate, con Costo: Fire, Double Shot Fire (20)
    Tecniche Utilizzate, con Costo: Teletrasporto (30)

    Salute: Illeso
    Mana: 200/220
    Stamina: 50/80

    Oggetti Speciali dalla Quest
    Bracciali che aumentano la potenza della Magia Fire

    Equip
    Longg (Kwami)

    Magie e Tecniche
    - Fira
    - Aerora
    - Magnetera

    - Dodge Roll
    - Scatto Aereo
    - Carica Scivolata
    - Teletrasporto
    - Impatto Sonico
    - Double Shot
    - Focus
    - Howling Winds
    - Blazing Struggle
    - Flame Burst
    - Velo del Tornado
    - Meteor Strike
    - Esplosione
     
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    Quell’emanazione di potere era… unica. Potente, incredibile… e nessuno ci avrebbe creduto alla sua esistenza, quando sarebbe tornato a casa per raccontarla! Si fermò solo quando raggiunse lo stremo delle forze, sia per riprendere fiato sia per capire cosa stesse accadendo. E doveva dire che ce l’avevano fatta, finalmente!
    <> DAJEEEE! <>
    Buttato giù, abbattuto ed infine… vittoria per tutti loro! Per quanto gli dispiaceva perdere quella Luce presa in prestito, il discorso ricevuto e le aspettative positive gli strapparono comunque un bel sorriso solare, carico di fiducia per il regno appena salvato. Aveva nominato qualcosa, una creatura che risuonò vagamente familiare nella sua mente, ma a cui parve non dare peso. O forse ne era troppo distratto...

    O almeno, finché non arrivò quell’ultimo e potente nemico. Un problema tanto per loro… quanto per ciò che rappresentava, nominando qualcosa che finalmente rischiarò la sua mente e lo faceva tornare in sé, riconoscendo la pericolosità della situazione.
    <> Re demone. Ganondorf… QUEL Ganondorf!? Beh... <>
    Divenne ben più serio, per un momento. Abbastanza da non perdersi in troppi fronzoli, tentanto di evitare la freccia rivolta al suo muso semplicemente sporgendo di molto il corpo di lato. Lievemente di profilo, testa inclinata, sguardo fisso… e il dardo volerebbe via, sopra la spalla e sotto il corno, senza che potesse folgorare il pesce. Uno che aveva assottigliato lo sguardo in sua direzione, dannatamente serio e senza più il ghigno presente.
    <> Prevenire il suo ritorno sarà la mia iniziazione per l’Armatura, allora. VIENI QUI! <>
    Avrebbe voluto menar le mani subito! Ma per sua sfortuna, dovette invece correre dietro di lui. Non era propriamente l’elemento più rapido e celere del gruppo, per questo strinse per bene la spada e diede animo ai passi, pesanti ma mai affaticati, non più almeno, così che potesse escogitare un piano per fermarlo.


    Korax Dodga (1) e corre dietro la manzino.
     
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    Il Castello Bianco che Non (Dovrebbe) Esiste(re)

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    L’improvvisa apparizione non colse nessuno di loro alla sprovvista. Fu solamente Elor ad avere un attimo di titubanza, ma ciascuno di loro sembrava più che preparato ad eventi simili.
    Erza respinse rapidamente la propria freccia, lasciando che l’elettricità si propagasse su tutta la schermata bluastra del proprio scudo, ma senza che questa la ferisse in alcun modo. Il proiettile, come se non si fosse mai fermata, proseguì il proprio viaggio in direzione opposta, atterrando tra le fiere gambe del Lynel Argentato. Il secco sbuffo del centauro trasmise una sensazione che non avrebbe saputo riconoscere su due piedi. Era… Incuriosito?
    I suoi compagni non tardarono ad evitare il colpo a propria volta, sfoggiando ancora una volta la loro bravura in rapide magie di difesa e veloci schivate: fra la capriola di Rochelle ed il preciso movimento di collo di Korax, la magia a specchi di Ged aiutò facilmente sia lui che Bastien ad ignorare completamente il danno del colpo.
    Bakugou azzardò un assalto frontale, ma vista la decisa cavalcata del Lynel pensò bene ad una ritirata strategica, sfruttando la propria magia per potersi catapultare all’indietro. Il ruggito di sfida fu l’unico suono che emise prima di scomparire nella nebbia rossastra che l’avrebbe portato dall’altro lato del ponte.
    Non capisci…” Fu la risposta di Elor alla frase di Bastien: per quanto incoraggiante fosse stato, c’era qualcosa che ancora la turbava. “Ganondorf era stato il Re dei Gerudo secoli e secoli fa. Nei Gerudo, un tempo nasceva un maschio che sarebbe divenuto Re una volta ogni cento anni. Ma dopo di lui, non vi fu più nessun altro. Dovesse essere lo stesso… Cos’è diventato dopo tutti questi anni?
    Rimaneva il problema di come inseguirlo: il giovane Katsuki, Erza e Ged avevano i propri mezzi per poter inseguire il loro avversario, ma loro?
    Ci penso io! Elor, una mano?” Fece Impa.
    Entrambe poggiarono le proprie mani al suolo, lasciando che un ampio arco di cristallo scintillasse davanti a loro, permettendogli senza problemi di proseguire con l’inseguimento.
    Vi raggiungiamo subito!” Disse la Sheikah. “Manteniamo al ponte e siamo lì!

    Ged volò al di sopra delle mura, seguito a terra da Bakugou, e poco dopo, Erza. Il Cavaliere al di sopra del Lynel continuò a ridere, ma nel momento in cui la magia di luce della SOLDIER accorciò le distanza fra di loro, si ammutolì, mentre la belva si apprestava a saltare in aria…
    E a rimanerne sospeso.
    Veloci… Ma abbastanza veloci da superare la mia tecnica? En garde!
    Le loro figure iniziarono a scemarsi rapidamente, finché i tre non videro tre diverse coppie proseguire il loro cammino in tre direzioni differenti: una di esse proseguì sui tetti degli edifici, le altre due fra le vie della città.
    Vediamo se le vostre promesse valgono più di futili parole al vento!” Li schernì il Cavaliere sul Lynel fra i tetti, che avrebbe mirato Bakugou ed Erza nuovamente con il suo arco, questa volta con frecce che emanavano una gelida energia magica.
    La creatura guardò in alto, osservando lo sparviero al di sopra di loro ed alzò il braccio in alto. Improvvisamente tutti loro, ma particolarmente Ged avrebbero potuto percepire una forte energia attirarlo verso il guerriero oscuro, arrivando addirittura a sollevarli da terra, mentre il povero sparviero avrebbe visto da due rapide braccia della stessa sostanza che aveva corroso il guardiano partire dal palmo del loro avversario ed apprestarsi a raggiungerlo.


    Dopo qualunque azione avessero intrapreso i due guerrieri a terra e successivamente alla scelta di quale avversario inseguire, il resto del gruppo sarebbe giunto oltre le cancellate, giusto in tempo per vedere le altre due copie correre nella città e separarsi in due diverse vie.
    Che accidenti-?!” Fu l’esclamazione di Elor, arrivata da poco in un soffio di vento con Impa.
    Ci vogliono dividere, palese!” Ringhiò Impa. “Dobbiamo scegliere in fretta! Uno è andato verso il campo d’addestramento, a Nord, l’altro verso la periferia ad Ovest!


    Scadenza il 24 Aprile


    Phantom Ganon


    - Agli occhi di Ged, tale creatura non appare come un Heartless, neppure come un essere vivente.
    - Debole a ???
    - Resistente a fuoco, terra ed oscurità
    - Le sue tecniche d’Oscurità impediscono di distinguere il vero dal falso.
    - ???
    - ???

    Lynel Argentato
    -
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    -
     
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