XIII - A Paradox of Life

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    Si sentiva davvero fuori posto in mezzo a loro, lui che non sapeva davvero nulla di cosa fosse un bug o un glitch. Già tanto che sapesse come accendere quel telefono che Hikari le aveva regalato! Aveva capito che l’atto di mandare messaggi fosse per lui l’equivalente di scrivere ed inviare delle lettere… solo in un modo più rapido e tecnologico. Come fare tuttavia a scrivere i suddetti messaggi… be’, questo era un problema completamente diverso ed a sé stante. Non aveva mai scritto infatti nemmeno una volta ad Hikari, ed era già tanto se sapeva come rispondere ad una chiamata. Non era nemmeno così sicuro di aver capito come lui stesso fosse riuscito a leggere l’annuncio, in effetti…
    Per lo meno, lì tra loro c’era Risa, che per quanto lo intimorisse in un certo senso, sapeva essere una brava persona, oltre che un viso conosciuto! Irina e Merruin, invece, almeno per il momento gli avevano fatto una buona impressione: anche loro sembravano essere meno avvezzi alla tecnologia avanzata di quei mondi, al contrario della donna loro compagna.
    - S-Sì, c-capisco…- annuì nervosamente alle parole dei Professori. Non era il caso che i suoi amici venissero digitalizzati, qualunque cosa volesse dire. Non sapeva come avrebbero potuto reagire, e preferiva non scoprirlo. Gli scienziati erano dello stesso avviso, contrari a testare una simile tecnologia su degli animali. - A-Allora v-… v-ve li a-affido.- concluse infine, balbettando. Non aveva capito bene di cosa stessero parlando, ma ipotizzava si stessero riferendo ad eventuali Pokémon a Paldea che potessero rimandare all’aspetto dei propri amici.
    I professori procedettero a spiegare loro come il gioco fosse già stato testato in sicurezza su degli esseri umani, e che un’eventuale sconfitta dei loro Pokémon —e con essi loro stessi— li avrebbe semplicemente fatti scollegare, riportandoli nel mondo reale. Non sembravano esserci altre domande, per cui vennero condotti verso delle stanze in cui avrebbero dovuto entrare per iniziare il processo di trasferimento. Salutò un’ultima volta i suoi due amici, affidandoli ai professori, dopodiché seguì il gruppo abbastanza passivamente, ancora con una leggera confusione in testa. Lasciò da parte tutti i propri oggetti, come la sua spilla che teneva a bada la pioggia, con essa la borsa —al cui interno vi erano le boccette contenenti liquido magico e curativo; così come vi erano anche gli altri strumenti che aveva da poco iniziato ad usare per compiere determinate altre magie grazie all’arte voodoo, sulla quale aveva iniziato ad informarsi grazie ai consigli della signora anziana della palude, amica di Tiana, nella speranza di un giorno riuscire a liberarsi da solo della propria maledizione— ed infine anche il proprio inseparabile ombrello, da cui in genere appunto non si allontanava mai per nessun motivo. Abbandonarlo infatti lo fece sentire come non mai inquieto. Sperava davvero andasse tutto bene. Ovviamente lasciò dietro di sé anche il cellulare, che dubitava gli sarebbe servito. Si mise anche lui in posizione, ed attese.

    Trattenne il respiro per tutto il processo di digitalizzazione.

    Quando riaprì gli occhi, poté sentire sulla propria pelle la fresca brezza dell’estate. Davanti a loro, una piccola metropoli dagli alti palazzi color metallo, ricolmi di insegne pubblicitarie e schermi di vario tipo. La confusione nella propria testa non fece altro che aumentare quando si rese conto che anche i suoi abiti erano cambiati. Rimandò il momento di specchiarsi a più avanti, il suo aspetto poteva… aspettare. Sorrise.
    Nelle tasche dei propri nuovi abiti aveva notato anche una nuova presenza: una sfera di metallo, bianca e rossa, dotata di un unico pulsante. Al solo tocco si sentì scaldare il Cuore, e ad un occhio più attento gli parve quasi di intravedere una sorta di filo d’energia violaceo collegare quello stesso oggetto al proprio petto… Che fosse il legame di cui i professori avevano parlato? Era dentro quella sfera che si trovava il loro Pokémon…?
    Si spaventò quando di colpo i loro cellulari comparvero dal nulla, svolazzando di fronte a loro quasi fossero animati di vita propria. Era la Professoressa Olim a parlare, la quale spiegò loro come richiamare a sé quelle nuove creature digitali, oltre che ovviamente a dar loro generali direttive su come approcciarsi al mondo che aveva creato. Blake annuì, esitante ed ancora poco convinto. Seguendo l’esempio di tutti gli altri, anche lui premette il pulsante sulla sfera e la lanciò poco distante in attesa dell’esito: era curioso di diventare nuovo amico con una nuova creatura, ma il fatto di sapere non fosse reale lo confondeva, e sapere nonostante ciò che l’avrebbe “usata” per combattere, lo faceva sentire comunque estremamente a disagio, oltre che in colpa… Forse si stava facendo troppi problemi, un passo alla volta. Prima doveva conoscere il suo nuovo amico, il Pokémon che gli era stato assegnato.
     
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    I dubbi appartenenti ai compagni del mago ricevettero ben presto risposta: Tra prove come la lista dei volontari, spiegazioni precise come l'esempio riguardo la connessione che avevano con i loro Pokèmon e giustificazioni ragionevoli come l'occuparsi della programmazione (qualunque cosa essa fosse), sembrava che potevano tutti fidarsi dei due professori. Certo, una parte di Merruin era ancora dubbiosa, ma non a causa delle persone davanti a lui- No, i suoi dubbi erano creati dall'inusuale situazione in cui si trovava il "mondo" di Paldea. Sarebbe veramente stato tutto così sicuro con questi "glitch" in giro? Nessuno, immaginava Merruin, aveva mai testato il processo in quelle strane condizioni. E si sarebbero davvero "sconnessi" e basta nell'eventualità della loro sconfitta?

    Per quanto aveva ancora questi dubbi, Merruin non si aspettava che i professori avrebbero potuto rispondergli, proprio a causa della natura di questa missione. Perlomeno, dubitava che qualunque cosa sarebbe accaduta, sarebbe stata fatta con un intento maligno da parte dei due: Sembravano, nel bene e nel male, fin troppo appassionati al mondo di Paldea per provare a danneggiarlo di proposito. Quindi, se c'era veramente qualcosa di sospetto in tutto ciò, dubitava che era stato scaturito dai professori...Ma, forse, questo era un giudizio fin troppo veloce- E perciò, avrebbe deciso di abbandonare quella linea di pensiero.

    La stanza in cui furono portati era abbastanza sorprendente: Sembrava un corridoio infinito, il quale sembrava portare ad un numero di stanze altrettanto infinito. Mentre stava iniziando di nuovo ad ammirare il tutto, si girò improvvisamente alle parole dette. "Tutto? Beh, ehm...Va bene, va bene." Rispose il giovane di Camelot, sospirando in un modo abbastanza triste. Fece come detto, lasciando tutti i suoi oggetti. Quelli che lo stavano osservando avrebbero potuto notare come aprì una pagina particolare del suo libro, sulla quale era raffigurata la figura di una specie di unicorno- E dopo aver cacciato un altro sospiro, chiuse il libro e lo posò. Non aveva avuto fin troppe occasioni di affidarsi a Kirin, quindi sperava che avrebbe potuto accompagnarlo in questa "avventura"- Ma, perlomeno, avrebbe avuto un'altra creatura ad accompagnarlo.

    Ben presto, Merruin entrò nella propria stanza, notando cosa lo circondava. Ogni volta che faceva un passo in una nuova stanza, il mago continuava a chiedersi come tutto quello che circondava poteva funzionare...Ma al momento, era meglio accettare la realtà dei fatti al posto di domandarsi quelle domande. Quello lo avrebbe fatto dopo la missione...Se, ovviamente, sarebbe riuscita a superarla senza troppi problemi. Ma come per quella missione tra le nevi, il mago credeva che i problemi potevano soltanto aumentare.

    La quantità di luci presenti fu abbastanza abbagliante per il mago, il quale era, al massimo, abituato a svegliarsi pigramente a causa della luce dell'alba- Ma superato quel leggero fastidio, si mantenne fermo, pronto per entrare in questa "simulazione". Il processo che venne dopo fu abbastanza peculiare e per certi versi spaventoso, ma in tutto ciò Merruin mantenne la propria calma, anche quando la luce si fece accecante e quando i vari apparati metallici continuavano ad aumentare in velocità.

    Tutto divenne bianco per un momento- Ma, eventualmente, Merruin riuscì a risvegliarsi. Prima di persino notare i suoi dintorni o la presenza dei suoi compagni, decise di controllare sé stesso e, in particolare, il suo cappello. Perlomeno, il suo vestiario non sembrava cambiato tanto- E per quanto sarebbe potuto sembrare anomalo con dei vestiti del genere, era felice così: Dopotutto, i suoi vestiti erano importanti per essere riconosciuto come un mago- Per non parlare dell'importanza del cappello!

    Il mago rimase abbastanza sorpreso dall'apparizione del telefono, ma dopo quella sorpresa iniziale, riuscì ad ascoltare tutto con molta calma. "Contenuti nelle sfere...?" Mormorò il giovane di Camelot, trovando abbastanza velocemente la sfera assegnata a lui. Ci mise un attimo per osservare la semplicità della sfera, decidendo poi di lanciarla leggermente verso l'alto- Eventualmente riprendendola quando sarebbe ricaduta. In un certo senso, era come se stesse giocherellando con una palla da baseball- O, nel suo caso, giocherellando con una roccia, pronta ad essere lanciata verso il lago più vicino.

    "E' abbastanza leggera per contenere un essere vivente." Mormorò il giovane di Camelot, mentre continuava a controllare la sfera- Ed in quel punto, gli venne l'ennesima domanda in testa. Una con una risposta che pensava fosse ovvia- Ma, in ogni caso, trovò meglio chiederla adesso. Meglio tardi che mai, no? "Se questi Pokèmon rappresentano tutte le nostre abilità, significa che noi non possiamo utilizzare le suddette abilità, giusto?" Chiese tramite il telefono Merruin, adesso mantenendolo con una mano al posto di lasciarlo fluttuare.

    Qualunque fosse stata la risposta, avrebbe poi rimesso il telefono in tasca, ascoltando le parole dei suoi compagni poco dopo- In particolare, quelle di Risa, visto che sembrava avere un piano. "Sono d'accordo, ma...Non vale la pena chiedergli qualcosa?" Rispose il giovane mago, puntando leggermente il dito verso la direzione dell'abitante lì vicino. Dopotutto, sembrava brutto ignorarlo- E se era qui fuori, doveva essere qualche specie di viandante, no?

    In ogni caso, Merruin avrebbe seguito le direzioni del gruppo- O avrebbe anche interagito con l'abitante nel caso fosse stato lui ad avvicinarsi. Qualunque cosa sarebbe successa, però, il mago avrebbe anche lui imitato le azioni dei suoi compagni, premendo il pulsante in mezzo alla sfera per rilasciare il proprio Pokèmon e vedere che creatura lo avrebbe accompagnato in questo viaggio.

    Merruin entra in Paldea e libera il suo Pokèmon.
    Merruin Magir
    Mago / Supporto

    Magie utilizzate, con costo: ///
    Tecniche utilizzate, con costo: ///
    Slot Azione utilizzati: ///

    Salute: Illeso.
    Mana: 340/340
    Stamina: 60/60

    Abilità Passive
    ///

    Equipaggiamento
    Grimorio: Il Grimorio del Merruin precedente. Non ha nessuna funzione combattiva, però può riempirsi automaticamente di informazioni sui mondi dell'Universo che Merruin esplorerà. In più, dopo che Merruin affronta una tipologia di Heartless/Nessuno/Unversed, il Grimorio se la ricorderà ed annoterà tutti i punti forti e deboli di essa.
    Dopo aver ricevuto una sovracopertina da un Moguri in un mondo innevato, il Grimorio di Merruin ha ottenuto un'abilità:
    Vera Conoscenza: Adesso, il Grimorio di Merruin può dargli automaticamente informazioni su un avversario che ha davanti, fornendogli a inizio combattimento un suo punto debole e una sua resistenza, aiutandolo quindi a poter combattere contro avversari anche sconosciuti. In più, se portato con sé, il Grimorio dona a Merruin il doppio degli MP base (+110 Mana).

    Extra
    Tecniche disponibili
    ♦ Focus

    ♦ Dodge Roll
    ♦ Glide

    ♦ Double Shot

    Magie disponibili:
    Fire
    Blizzard, Blizzara
    Thunder, Thundara
    Aero
    Energia
    Magnete
    Stop
    Reflex

    Lux
    Haste
    Protect
    Shell
    Esna
    Rigene
    Reiz

    Borsa oggetti:
    -x2 Granpozioni
    -x1 Etere

    Evocazioni:
    Kirin:
    - Agile e veloce, ma anche sorprendentemente resistente.
    - Può essere cavalcato, se il suo evocatore gli ispira abbastanza fiducia.
    - Può aprire e attraversare varchi oscuri a piacimento.
    - Lancia potenti magie del Tuono di secondo e terzo livello.
    - Se subisce troppi danni, si ritira nuovamente nel libro di Merruin e non può più essere evocato per il resto del combattimento.
     
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    Il Castello Bianco che Non (Dovrebbe) Esiste(re)

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    La curiosità ebbe la meglio su tutti loro: come poter rinunciare al pensiero di poter incontrare i loro nuovi compagni di viaggio? Se dovevano essere parte integrante del loro viaggio, tanto valeva la pena conoscerli! Così fu.
    Risa, Irina, Blake e Merruin tirarono fuori la loro sfera Poké e la lanciarono. Le sfere rotearono, illuminandosi improvvisamente con il rilascio di una lucente energia che saettò al di fuori di esse. In automatico, sarebbero tornate in mano a ciascuno di loro, evitando che si allontanassero troppo da loro.
    Risa notò come quel bianco lampo stesse assumendo una forma di altezza simile alla sua, finché pian piano non si liberò di quella copertura lucente. Su due zampe si ergeva una creatura dal viso volpino e la lunga chioma rossastra con diverse ciocche nere, raccolta in una coda unita da una sfera verde acqua. I due profondi occhi color ghiaccio si aprirono e visualizzarono subito la propria Allenatrice, piegando la testa leggermente di lato come a poterla studiare. Per la soldatessa, quella creatura sarebbe stata tremendamente simile ad un suo vecchio amico. Dopo un attimo, la creatura ghignò, gonfiando il proprio petto.
    Zor-Roark!” Si presentò la creatura, per quanto sembrasse più un verso, che un nome. Probabilmente perché erano entrambi? I professori erano stati molto originali con gli effetti sonori.
    Irina, invece, avrebbe percepito prima una forte ondata di calore riscaldare la sua pelle, mentre il lampo bianco iniziava a concretizzarsi in una forma quadrupede appena più alta di lei. Un potente ruggito fece crepitare e rompere quella bianca copertura, rilevando il fiero manto del suo Pokèmon. Un acceso arancione colorava la sua pelle, con diverse linee nere a fare da motivo, mentre il manto color crema copriva interamente il suo volto, fatta eccezione per gli occhi, e spiccava con qualche sbuffo sul petto. Osservò la donna intensamente, iniziando a girarle attorno per poterla annusare. Una volta soddisfatto del proprio giro, Arcanine si sarebbe seduto, esattamente come un cane, davanti a lei, iniziando a scodinzolare.
    Per Blake l’approccio fu molto diverso: la luce bianca spiccò il volo, iniziando a volteggiare in aria nel blu dei cieli sopra di loro, accompagnata da un dolce canto che lo avrebbe rasserenato. La figura si nascose fra le nuvole per solo un istante ed il ragazzo poté giurare di vederle muoversi e vorticare attorno ad essa come un mulinello. Dopo poco, fiondò dai cieli, iniziando a vorticare su sè stessa, ora molto più simile ad un uccello, ma con la particolarità che le ali ed il corpo erano ricoperte da nuvole. Due piccoli ciuffi ondeggiavano sopra il suo capo, mentre i piccoli occhietti neri, guardavano Blake durante la discesa. Si arrestò poco prima, battendo le ali per non colpirlo e rallentare la propria corsa. Altaria cinguettò felice, per poi strusciare il proprio capo lungo la gamba del ragazzo.
    Merruin venne avvolto dalla stessa luce, ma potè subito notare come diversi lampi elettrici stessero iniziando a formarsi sul terreno attorno a lui. Per quanto le scariche fossero espanse, non l’avrebbero mai toccato. La luce si ingigantì, assumendo a sua volta una forma quadrupede, questa volta molto più felina rispetto ad Arcanine. In tutto e per tutto, a Merruin sarebbe parso di vedere un leone dalla chioma nera e la pelle bluastra, rigido e fiero dinnanzi a lui con uno sguardo color ambra che avrebbe potuto penetrare anche le mura più spesse. La lunga coda si muoveva bassa, ma aprendo gli occhi verso di lui, Luxray lo fissò intensamente, fino a chinare il capo, quasi in segno di rispetto. Sembrava molto più restio rispetto ai suoi compagni in comparse spettacolari, ma ciò non tradiva la propria eleganza e maestosità.
    Assolutamente normale. I Rotomofoni sono oggetti comuni al pari dei nostri telefoni a Paldea.” Fu la risposta di Turum sul dubbio di Risa.
    E’ corretto, purtroppo.” Confermò Olim, rispondendo alla domanda dello stregone. “Le vostre abilità sono state trasferite, per mancanza di termini migliori, ai vostri Pokémon, adattandosi alle mosse che possono normalmente imparare. Per guidarli, basterà dire il loro nome e la mossa da usare. Per saperne di più…” La schermata del Rotomofono cambiò, aprendo automaticamente un’applicazione. “Potete consultare il vostro Pokédex. Saranno elencate mosse, statistiche e-
    Oh. Mio. ARCEUS!
    La squillante voce dell’abitante poco lontano da loro avrebbe attirato facilmente l’attenzione, ma ancora più notevole fu la corsa che fece nel raggiungerli. Il cappello a falde larghe venne tenuto per tutta la corsa, evitando di farlo volare via, mentre stringeva al petto coperto dalla tunica marroncina uno zaino verde smeraldo. I grandi occhi neri saettarono dai Pokémon ai loro allenatori e viceversa. Arcanine iniziò a scodinzolare più velocemente alla presenza dello sconosciuto, mentre Luxray si limitò a sistemarsi di fianco a Merruin, la coda ad indicare che fosse sul chi va là.
    Scusate il disturbo!” Disse, la voce squillante interrotta dal fiato spezzato. “Ma non ho potuto non notare i vostri Pokémon! Sono meravigliosi, guarda che belli!
    Il contagioso sorriso venne interrotto dalla realizzazione di non essersi correttamente presentato.
    Oh, scusate, scusate! In effetti non è normale vedere un’Allenatrice avvicinarsi di corsa solo per fare i complimenti e senza voler lottare…” Si mise una mano sul petto, inclinando appena il capo e socchiudendo gli occhi. “Io sono Ketsu! Venite da un’altra regione?! Caspita che bei Pokèmon…
    Gli occhi della ragazza erano pieni di luce e vitalità, entusiasti come non mai di quell’incontro. Il Rotomofono, silenziosamente, ritornò nelle tasche di tutti loro, ma non senza dare un’ultima notifica: dovevano essere il più naturali possibile ed, in caso, assecondare le richieste di eventuali NPC.
    Se vi serve una guida per Leudapoli, posso aiutarvi io!” Il vento smosse appena la sua chioma dorata. “Senza troppi riguardi, ovviamente! E’ che… ammetto che non posso far a meno di trovare i vostri Pokémon adorabili!
    Zoroark gonfiò il petto, indicandosi con orgoglio ed un fiero sorrisetto volpino. Altaria si limitò a stare sulla testa di Blake, quasi a far da nido.
    La scelta era loro.


    Scadenza il 24 Marzo! Ci sarà un Fato Intermedio in caso di risposta di almeno due persone.
     
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    La sua curiosità era tornata a stuzzicarla nuovamente, faceva finta di non notare il fremere delle dita ansiose di scoprire cosa si celasse dentro quella piccola ed innocua sfera che, a dire dei professori, doveva contenere una creatura in un certo senso unica. Era già difficile credere che qualcosa di così minuto che poteva tranquillamente stare in una borsa o una tasca abbastanza larga contenesse al suo interno una vita ma in quel frangente poteva dire che tecnologia e magia si assomigliassero in lati altrimenti insospettabili. La sfera stava compiendo i suoi ultimi giri ed un lato della sua mente le ricordava che tutto quello a cui stava assistendo non aveva nulla di reale ed soltanto frutto di dati, accurate rilevazioni e montagne di calcoli dettati da dietro uno schermo da degli occhi stanchi.
    La saetta di luce sprigionata dall’apertura diede vita ad una forma appena nascosta da essa, subito dissipata dal potente e fiero ruggito di chi abitava all’interno della sfera: una creatura quadrupede, la forma di un cane o meglio più assomigliante ad un lupo, il pelo corto ed una criniera di pelo coronata attorno alla testa come quella di un’animale esotico e che continuava lungo la coda.
    Si chinò per osservarla, i suoi occhi incontrarono quelli del Pokemon che la fissava con un’innaturale intensità: erano due creature dagli spiriti affini -dopotutto in esso esitavano parte delle sue capacità- e si stavano studiando a vicenda. Vedeva qualcosa di familiare nell’animale, simile al caldo tepore di un focolare casalingo, un luogo di riposo e calore dopo una giornata fredda e dura, l’odore di legno riscaldato e di cibo a bollire in pentola.
    ”Un cucciolo?” Adesso ricordava di aver accarezzato l’idea, da molto piccola, quando la sua innocenza era ancora lontana dall’essere macchiata ed infranta. Una richiesta infantile che non era mai stata esaudite e a maggior ragione visto che vivevano di quello che potevano nel mezzo dei boschi di della Britannia, non avrebbe saputo dove trovarlo ne come soddisfare le varie richieste che quella responsabilità richiedeva.
    Come regola di ogni buon canide cominciò ad farle un giro attorno, annusandola profondamente prima di ritornare comodamente al suo posto come nulla fosse accaduto, scodinzolava con fare allegro. Incredibilmente per lei abbozzò un sorriso, intenerita dall’immagine di quella creatura tanto straordinaria quanto ordinaria e si sarebbe piegata in avanti nella sua direzione, confusa su come ci si dovesse comportare con un’animale del genere. Avrebbe timidamente allungato una mano attendendo una sua reazione.
    “Allora.” Gli avrebbe fatto, la voce acuta squillante, nuovamente curiosa. “Sei un maschio o una femmina?” La domanda balzava al momento giusto, non poteva continuare a riferirsi senza avere un’idea chiara di cosa aveva di fronte. Avrebbe atteso la sua reazione per poi accorgersi che non erano soli, uno degli NPC di quella realtà si era unito a loro, sembrava una persona in tutto e per tutto piuttosto che una creazione virtuale.

    “Sì, siamo qui da poco.” Sarebbe stata lesta a rispondere, cercando una convincente naturalezza. Arcanine stava di nuovo scodinzolando. “Non vedo perché no, dopotutto siamo qui.”
     
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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino

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    Risa, curiosa come un gatto, non perse un altro istante prima di premere il bottoncino della sfera, lasciando che la creatura al suo interno fuoriuscisse e si piazzasse anch'essa sul prato, poco più avanti. Si stava immaginando creature piccole, bene o male tutte a quattro zampe, ma non appena dovette alzare lo sguardo per non fissargli troppo a lungo i piedi, rimase per un attimo a bocca semi aperta nel constatare l'altezza di questa creatura. Viso volpino, lunga chioma rossastra con ciocche nere, legati in fondo in una coda. Ricambiò quasi subito il piegamento da un lato della testa, andando sul lato opposto rispetto la "volpe" e studiandone anche lei le fattezze. E non appena ghignò, Risa fece molta fatica a trattenere la sua risata, incredibilmente divertita.
    "Zoroark...? E' il tuo nome?" Gli chiese, gli occhi che le brillavano di curiosità mentre apprendeva appieno le sue fattezze nella sua interezza. Prese fuori il cel... Ah no, il Rotomofono, certa che se questo sarebbe stato d'ora in poi il loro strumento di comunicazione, da qualche parte doveva pur avere un modo di effettuare foto! E infatti, non appena comprese come accendere la fotocamera, vedendo velocemente la figura di Zoroark rispecchiata sullo schermo, avrebbe sollevato il Rotomofono, sporgendosi giusto appena oltre lo schermo per scambiare con la creatura un'ultima occhiata.
    "Ti dispiace? Anche se a giudicare dal tuo petto gonfio, essere al centro dell'attenzione non ti mette affatto a disagio..." Avrebbe poi fatto velocemente lo scatto, sorridendo mentre il viso di Kurama si sovrapponeva a quello di Zoroark, concedendosi una risata soffocata e voltandosi verso gli altri.
    "Irina, tu che hai avuto modo di conoscere Kurama." Le indicò subito dopo il suo Pokémon in tutta la sua interezza, lasciando poi che fosse la ragazza a dedurre cosa intendesse. Era veramente strano, che forse i professori avessero avuto accesso anche a parte dei loro ricordi e avessero appena creato quelle creature ad hoc per ognuno di loro? Il cane di Irina, Arcanine, manteneva uno sguardo e una posa tremendamente simile alla sua padrona, stessa cosa la poteva dire per la creatura simil cotone di Blake, leggiadra e sfuggente. Merruin doveva ancora inquadrarlo meglio, finora non aveva parlato troppo a differenza di Irina.
    Sollevò entrambe le sopracciglia alla descrizione del Rotomofono, annuendo tacitamente e lasciando che questo, infine, tornasse nella sua rispettiva tasca. Esplorando meglio il marsupio che aveva legato ai fianchi a mo' di cintura, aprendo una delle zip ci trovò all'interno un cappellino. Il cielo era più che sereno e il sole, malgrado si trattasse di un mondo virtuale, sembrava veramente le stesse insistentemente picchiando sopra la testa. Motivo per cui decise di indossarlo, così da mischiarsi meglio qua su Paldea e affiancandosi agli altri mentre i professori continuavano a dare indicazioni sul funzionamento delle tecniche dei loro Pokémon. Stava già per premere lo schermo alla ricerca di questo fatidico "Pokédex", quando una voce squillante della ragazza che avevano notato poco prima attirò l'attenzione di tutti quanti, bloccando qualsiasi cosa stessero spiegando i professori e interrompendo immediatamente le comunicazioni. Se, come dicevano loro, dovevano effettivamente mischiarsi con la folla, farsi già beccare a spiegare il funzionamento dei Pokémon e di Paldea in generale di sicuro non sarebbe risultato efficiente. Specie se, da come poteva vedere dalla reazione della ragazza, per la popolazione lì era più che normale possedere Pokémon.
    Zoroark, di fronte a tutti quei complimenti, prese di nuovo a gonfiare visibilmente il petto, indicandosi con fare orgoglioso. Risa sosopirò, negando leggermente col capo. Sì, sì, lo aveva complimentato...
    "Ti... Ringraziamo. Sì, confermo quanto detto dalla mia compagna. Siamo arrivati da poco e una guida sarebbe più che gradita." Diede una leggerissima gomitata a Irina, superandola velocemente e incrociando brevemente il suo sguardo. Rigida com'era dubitava che sarebbe riuscita a mantenere ancora a lungo quella maschera così fragile! Non poteva certo comprendere la rigidità di quella ragazza, ma se c'era una cosa che aveva imparato grazie al suo mestiere, era mantenere la copertura al meglio possibile quando si doveva agire di soppiatto, o mischiarsi tra la gente come in quel caso.
    "Io sono Risa comunque, piacere. Mentre ci avviamo, se vuoi, puoi avvicinarti di più a Zoroark." Le indicò il suo Pokémon, affiancandosi infine a Ketsu mentre proseguivano per la loro strada. "Il tuo Pokémon invece quale è? Non ho potuto fare a meno di sentire Arceus?" Totalmente ignara che, molto probabilmente, poteva trattarsi di una loro divinità, ma su questo avrebbe improvvisato immediatamente.
    Del resto, finché si trattava di ergere una maschera e risultare più "cordiale" e amichevole rispetto al suo solito, era brava ad arginare tutto quanto e fingere di non avere più problemi inerenti il suo burrascoso passato.

    Edited by Tomori_16 - 22/3/2024, 11:23
     
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    Tutta quella situazione dei Pokémon faceva sentire Blake… profondamente a disagio.
    Se erano creature digitali, questo voleva forse dire che non fossero reali…? Poteva quindi smettere di preoccuparsi di loro e della loro incolumità? Eppure i Professori stessi li stavano invitando a vederli in un certo senso come compagni, come amici. E nella testa del ragazzo, questo li metteva sullo stesso piano delle altre creature che aveva salvato negli altri mondi ed accudito personalmente: erano tutti animali, per quanto fantastici, che in qualche modo come lui non avevano altro posto in cui vivere, magari perché orfani, menomati, non in grado magari di sostentare in maniera autonoma la propria sopravvivenza. Se erano semplicemente feriti, Blake li curava per il tempo necessario per rimetterli in sesto e poi liberarli nel punto in cui li aveva trovati. In rari casi, giunto quel momento, gli animali ormai a lui affezionati decidevano da sé di rimanere… Per Blake, quello era quasi un modo per restituire all’universo il bene che gli era stato fatto, visto che lui per primo non aveva nessuno ed era stato accolto nell’orfanotrofio dove si erano presi cura di lui e gli avevano donato indirettamente la cosa più preziosa di tutte: una famiglia.
    A pensare ai Pokémon come altre creature viventi e consenzienti, quindi, il giovane ragazzo di New Orleans si sentiva smuovere nel profondo da una sconcertante angoscia. Già Merruin, accanto a lui, aveva fatto notare come quelle sfere metalliche fossero troppo leggere per contenere un essere vivente al suo interno.
    - N-N-Non s-stanno male a… a v-vivere in uno s-spazio così… p-p-piccolo…?- balbettò a fatica, esprimendo al ragazzo forse suo coetaneo i propri dubbi a sua volta. C’era un sincero dispiacere nel suo volto preoccupato, in quell’istante. Forse gli altri l’avrebbero preso per stupido, forse per un “mollaccione sentimentalista” per preoccuparsi così tanto di qualcosa che alla fine non era reale ma solo un ammasso di dati, eppure lui non riusciva a non pensarci… Anche il fatto di accettare che questi acquisissero le loro abilità e combattessero al posto proprio, ferendosi e provando dolore nel mentre, gli sembrava così crudele ed egoista. Si domandò se le persone del posto fossero d’accordo con questa visione del mondo, se fossero desensibilizzate a tal punto… Era come se non gli entrasse in testa in alcun modo che quel mondo fosse fasullo, e le sue persone al suo interno dei falsi doppioni a propria volta.

    Nonostante ciò, quando tutti i presenti evocarono i rispettivi Pokémon, gli occhi di Blake si riempirono di meraviglia.
    Il suo in particolare uscì dalla sfera avvolto ancora di un bagliore biancastro, per poi volare rapido verso il cielo. Sembrò farsi un bagno beato nella piscina di nuvole, avvolgendosi con esse come con uno scialle, così credeva almeno, visto che in quel momento era così distante da essere difficile da distinguere ad occhio nudo. Poteva però udire il suo cinguettio fin da laggiù: una sensazione di quiete e serenità inondò il suo cuore, calmando tutti i dubbi e le paure provate fino ad allora.
    Il volatile scese in picchiata, fermandosi a poco da lui, dopodiché atterrò del tutto e iniziò a strusciarsi dolcemente contro la sua gamba. Anche lui si piegò per poter ricambiare le coccole con più felicità. Il suo manto —le sue ali?— erano così soffici da ricordare davvero quelle di una nuvola. In effetti, visto che la propria maledizione non poteva seguirlo in quel mondo, sembrava che quel Pokémon fosse una valida alternativa. Di gran lunga migliore, avrebbe aggiunto Blake, felice della creatura che era stata scelta per lui.
    La spiegazione fornita da quella specie di telefoni parlanti venne presto interrotta dall’arrivo di una ragazza sconosciuta. L’orfano si appuntò mentalmente di ricordarsi di non fare passi falsi e rispettare la storia che si erano costruiti in precedenza, sul fatto di venire da un’altra Regione… Per fortuna Irina rispose al posto proprio, mentre lui si rialzava in piedi, con il pennuto nuvola sulla propria testa quasi a farci il nido. Dalla distanza, visto che anche i suoi capelli ricci erano bianchi, sarebbe sembrato che Blake avesse avuto un mega afro sulla testa.
    Gli altri accettarono l’invito dell’allenatrice che sembrava così interessata ai loro Pokémon. Magari voleva essere solo gentile con loro, una sorta di premura verso degli sconosciuti… Tuttavia Blake non poteva fare a meno di sentirsi profondamente agitato. Il telefono aveva intimato loro di comportarsi in maniera naturale ed assecondare le richieste degli abitanti, e se questa era la verità forse allora non avevano nulla da temere, dopotutto perché mai i Professori avrebbero dovuto inserire volontariamente dei malviventi nel loro mondo digitale? Eppure non riusciva a non essere inquieto, forse a torto. Dopotutto, forse erano solo i suoi eccessivi traumi a parlare, ma per esperienza personale sapeva cosa gli succedesse ogni qualvolta si fidava degli sconosciuti… Non voleva abbassare la guardia di nuovo, non voleva essere ferito ancora da una persona fidata…
    Mentre Irina e Risa si occupavano della ragazza presentatasi come Ketsu, Blake si accostò a Merruin, sussurrando in sua direzione.
    - T-Teniamola d’occhio… N-Non m-mi f-fido…- disse semplicemente, preoccupato, tenendosi a distanza di sicurezza dalle altre tre. Forse non c’era davvero nulla da temere, e quella sconosciuta così “interessata” ai loro Pokémon poteva rivelarsi solo una appassionata di quelle creature, e non una malvivente intenzionata a ferirli, oppure chissà, rubare i loro Pokémon… Però il ragazzo, specialmente dopo tutte le pessime esperienze del proprio passato, era diventato fin troppo diffidente nei confronti degli estranei. Preferiva essere al sicuro e scusarsi in un secondo momento, che venir pugnalato di nuovo alle spalle. Oltretutto, se qualcosa di brutto fosse davvero successo, avrebbe dovuto fare affidamento davvero sul proprio Pokémon: lui era estremamente debole di costituzione, e nemmeno con la magia se la cavava granché, al punto da non essere nemmeno in grado di usarla senza i propri strumenti a dargli sostegno… e questo a prescindere dal fatto che al momento non potesse usare le proprie abilità in ogni caso, rinchiuso in quel mondo artificiale. A malincuore, avrebbe dovuto far combattere il Pokémon al suo posto, se questo fosse significato proteggere la propria incolumità e quella degli altri.
     
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    "Ah, come immaginavo...." Mormorò con molta semplicità il giovane Merruin. La risposta di Olim fu quella che lo stregone si aspettò di ricevere- Ma nonostante ciò, mostrò il suo lieve disappunto sulla questione con un inclino della testa e chiudendo gli occhi, l'espressione sul suo volto adesso tramutata in un leggero broncio. La magia non era qualcosa che lo aveva accompagnato per tutta la vita, ma la considerava comunque come un qualcosa che teneva a cuore- Ed esserne negato l'utilizzo sarebbe stato motivo di tragedia...Ma, per fortuna, quelle stesse abilità erano state trasferite nel suo Pokémon, quindi in un certo senso era come se le aveva ancora disponibili, anche se sotto una forma diversa.

    E riguardo ai Pokémon, Merruin venne ben presto alla conoscenza del suo, il quale si manifestò mentre il mago stesso veniva circondato da diversi lampi elettrici. Guardando la figura di Luxray, Merruin non sapeva bene se definirlo come qualche tipo di gatto o leone, ma dal modo quasi maestoso in cui si stava atteggiando, il mago pensò che definirlo un leone era più appropriato. Perciò, Merruin avrebbe ricambiato il chino di capo di Luxray- Dopotutto, se era una parte del suo cuore, meritava di essere trattato con rispetto, non come una specie di mostro.

    Dopodiché, il mago decise di osservare i "Pocket Monsters" dei suoi alleati, incuriosito dalle creature che stava osservando. Rimase anche alquanto confuso dalla risata di Risa, ma oltre a quello sembrava abbastanza chiaro che tutti loro erano contenti dei loro compagni di viaggio- E quella stessa gioia fu apparentemente condivisa dalla persona nelle loro vicinanze, il quale si avvicinò a loro con tanto entusiasmo, introducendosi come "Ketsu" e offrendosi come guida verso Leudapoli, la quale era (presumibilmente) la città nelle vicinanze.

    Prima che potesse aggiungersi al coro di voci iniziato da Irina e Risa, Merruin notò il movimento di Blake, seguito subito dopo dalle sue parole. Il mago incrociò le braccia per un momento, pensando alle sue parole. Da una parte, gli sembrava un commento fin troppo preoccupato- Ma dall'altra, era vero che il mondo di Paldea, in un modo o nell'altro, stava succedendo qualcosa di strano. Non ne sapeva molto della tecnologia utilizzata dentro il mondo, ma la diffidenza di Blake sollevava un pensiero nella testa del mago di Camelot- Era possibile che uno degli "NPC" di questo mondo era responsabile per tutto ciò? E se fosse così, era possibile che avrebbe potuto influire sugli altri "NPC"?

    Al momento, per un ragazzo come Merruin, il discorso era fin troppo complicato. Perciò, decise di leggermente scuotere la sua testa, come per scacciare (o conservare) quel pensiero. "Dubito che abbiamo motivo di preoccuparci...Ma va bene." Sussurrò Merruin in risposta a Blake, rivolgendo a quest'ultimo un pollice in su, come per tentare di rassicurarlo. Nonostante le sue parole, però, il mago si fece comunque avanti, prendendo di nuovo il suo cappello e portandolo al petto, inclinando il corpo in avanti come per inchinarsi, seppur leggermente.

    "Beh, le mie compagne hanno già detto o chiesto tutto al momento, quindi...Puoi chiamarmi Merruin!" Commentò con abbastanza semplicità il giovane durante il gesto, mostrando un leggero sorriso. Se doveva tenerlo d'occhio per confermare i loro dubbi (o, perlomeno, alleviare la diffidenza di Blake), Merruin lo avrebbe fatto- Ma, perlomeno, gli sembrava giusto introdursi: Dopotutto, dubitava che in questo mondo poteva definirsi come un "mago", quindi utilizzare il suo nome, per quanto strano, sembrava l'opzione migliore.

    Merruin entra in Paldea e libera il suo Pokèmon.
    Merruin Magir
    Mago / Supporto

    Magie utilizzate, con costo: ///
    Tecniche utilizzate, con costo: ///
    Slot Azione utilizzati: ///

    Salute: Illeso.
    Mana: 340/340
    Stamina: 60/60

    Abilità Passive
    ///

    Equipaggiamento
    Grimorio: Il Grimorio del Merruin precedente. Non ha nessuna funzione combattiva, però può riempirsi automaticamente di informazioni sui mondi dell'Universo che Merruin esplorerà. In più, dopo che Merruin affronta una tipologia di Heartless/Nessuno/Unversed, il Grimorio se la ricorderà ed annoterà tutti i punti forti e deboli di essa.
    Dopo aver ricevuto una sovracopertina da un Moguri in un mondo innevato, il Grimorio di Merruin ha ottenuto un'abilità:
    Vera Conoscenza: Adesso, il Grimorio di Merruin può dargli automaticamente informazioni su un avversario che ha davanti, fornendogli a inizio combattimento un suo punto debole e una sua resistenza, aiutandolo quindi a poter combattere contro avversari anche sconosciuti. In più, se portato con sé, il Grimorio dona a Merruin il doppio degli MP base (+110 Mana).

    Extra
    Tecniche disponibili
    ♦ Focus

    ♦ Dodge Roll
    ♦ Glide

    ♦ Double Shot

    Magie disponibili:
    Fire
    Blizzard, Blizzara
    Thunder, Thundara
    Aero
    Energia
    Magnete
    Stop
    Reflex

    Lux
    Haste
    Protect
    Shell
    Esna
    Rigene
    Reiz

    Borsa oggetti:
    -x2 Granpozioni
    -x1 Etere

    Evocazioni:
    Kirin:
    - Agile e veloce, ma anche sorprendentemente resistente.
    - Può essere cavalcato, se il suo evocatore gli ispira abbastanza fiducia.
    - Può aprire e attraversare varchi oscuri a piacimento.
    - Lancia potenti magie del Tuono di secondo e terzo livello.
    - Se subisce troppi danni, si ritira nuovamente nel libro di Merruin e non può più essere evocato per il resto del combattimento.
     
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    A volte ci si dimentica quanto semplice sia fare amicizia. Spesso si crede che soltanto determinati comportamenti possano aiutare a poter parlare con qualcuno o che si debba fingere naturalezza per risultare i più sinceri possibili. In verità, bastano i piccoli gesti, cortesia e reale naturalezza a permettere di poter stringere un rapporto sincero con chi si trova davanti. Fu forse per quel motivo che creare un legame con i loro Pokémon non risultò difficile per nessuno di loro.
    Arcanine, osservando la mano di Irina avvicinarsi, si mise con la testa al di sotto di essa, in modo tale potesse accarezzarlo come più volesse. Il suo morbido pelo sarebbe parso caldo al tatto, lasciando che una tiepida e dolce sensazione permeasse tutta la sua pelle.
    Zoroark annuì, facendo così capire che comprendevano bene la loro lingua, mettendosi in posa per la foto che la ragazza voleva scattare. A giudicare dalla posa, era un tipo di Pokémon che amava stare sotto i riflettori. Chissà se anche Kurama fosse così? Risa avrebbe avuto molto su cui ridere in quella giornata.
    Luxray osservò Merruin inchinarsi a propria volta ed il ragazzo non avrebbe avuto difficoltà a notare come il simil leone avesse una luce differente negli occhi, quasi come se il reciproco segno di rispetto fosse stato molto apprezzato. Quasi a voler premiare ciò, il Pokémon si mise al suo fianco, riposando al suolo al suo fianco e guardandolo docilmente: rispetto allo sguardo iniziale, sembrava aver completamente guadagnato la sua fiducia.
    Altaria, una volta sulla testa di Blake, si mise semplicemente a riposare, chiudendo gli occhi. Era molto calma rispetto ai suoi compagni.


    Gli occhi di Ketsu si illuminarono nel sentire le parole di Irina e diventarono ancora più grandi nel sentirsi autorizzata da Risa a potersi avvicinare a Zoroark.
    Oh cavoli, cavoli! Che cosa fantastica! Non avevo mai conosciuto persone provenire da altre regioni! Certo, Hoenn e Kanto le ho sentite spesso nominare, ma difficilmente venivano visitatori qua a Paldea da tanto!” Si avvicinò al Pokémon Volpe, sorridendogli. “Ma che bello Zoroark che hai! Natura…” Di tutta risposta, l’altro si mise a sghignazzare divertito. “Allegra. Decisamente!” Rise anche lei, mettendosi una mano davanti alla bocca.
    Alla domanda di Risa, la ragazza strabuzzò gli occhi, iniziando a scuotere le mani davanti a sè.
    Arceus?! Oh, no, no! Non potrei mai avere Arceus! In realtà non ho nemmeno Pokémon con me, se non…
    Da sotto il proprio cappello, una voce timida smosse l’accessorio, facendo sbucare la testa di un Pokémon che avevano già visto dai video dei professori, un topino giallo dal viso timido e le piccole gote rosse.
    Lei. Lei è la mia Pikachu… O meglio, sarebbe mia se potessi usare una Pokéball!” La piccola Pikachu scese dalla sua spalla, avvicinandosi timidamente agli altri Pokémon. Altaria aprì gli occhi, inclinando il capo per osservarla. Ketsu rise appena, un po’ amareggiata. “Purtroppo non posso diventare un’Allenatrice per diversi motivi. Ma lei è rimasta sempre al mio fianco ed è diventata la mia compagna di viaggio!
    Sentendo Blake agitarsi e con la vicinanza della Pikachu, Altaria scese dalla sua testa, strusciandosi nuovamente sulla gamba del proprio padrone. Se il ragazzo si fosse voltato a guardarla, il Pokémon Nuvola si sarebbe messa a canticchiare una dolce melodia, intento a calmarlo. Non poteva saperlo, ma Altaria avrebbe fatto di tutto per farlo sentire a suo agio.
    Comunque il piacere è tutto mio, Merruin e Risa!Ketsu tornò nuovamente allegra. “Mi sono sfuggiti i vostri nomi, ammetto…” Disse, rivolgendosi agli altri due ragazzi.


    Il gruppo si sarebbe incamminato oltre il piccolo ponte in legno, guidati da Ketsu come capofila. Attorno a loro poterono notare la città animarsi, riempirsi di diverse persone e Pokémon di vario tipo. Giunti all’ingresso della città, avrebbero potuto notare una fila davanti ad una piccola struttura dal tetto rosso ed un logo bianco molto simile a quello della loro Pokéball. Un cartello di fianco ad esso avrebbe chiarito, in parte, cosa fosse.
    Centro Pokémon di Leudapoli: I vostri Pokémon saranno in forze in un batter d’occhio!
    La città di Leudapoli era ricca di palazzi e schermi, indicando la presenza di numerosi prodotti da poter comprare o di eventi che si sarebbero tenuti durante la settimana. Ciò che attirava maggiormente l’attenzione erano forse quelle persone che, a bordo di un Pokémon a forma di lucertola, correvano fra le strade senza problemi.
    Benvenuti a Leudapoli, Città Portuale dell’Area 2 Est! Qui si trova la Palestra Elettro di Kissara, la Streamer!” Ketsu sorrise con entusiasmo, camminando all’indietro per indicare vari punti di interesse ai suoi nuovi compagni. “Non so se ne avete sentito parlare, ma qui è molto famosa! I suoi streaming in parte consistono nelle Lotte per la Medaglia per accedere alla Lega! Magari saremo fortunati ad assisterne una!
    Per quel che potevano vedere, nulla sembrava essere fuori posto fino a quel momento: la “normalità” di quella città non appariva compromessa, quanto meno non ai livelli di quel che avevano visto dalle registrazioni dei professori Olim e Turum. Difatti il Rotomofono sembrava tranquillo in quel momento.
    Ketsu sembrò restare senza fiato, notando un dettaglio dietro di loro mentre camminavano per la città. Se il gruppo si fosse girato, avrebbero visto una stramba ragazza dai lunghi capelli raccolti in due code, una bluette e l’altra rosa, con una larga giacca le cui maniche coprivano completamente le mani. Di fianco a lei, una ragazza dalla carnagione abbronzata e dai lunghi capelli neri raccolti da una coda alta, con una singola ciocca verde, affiancava un ragazzo tremendamente simile a Pepe... per non dire identico! Sembrava letteralmente un suo doppione.
    Ma chi è, ma chi sarà? Esatto, sono io, Kissara!” Annunciò la ragazza, guardando una serie di Rotomofoni davanti al trio. “Buenos day, elettrini ed elettrine! Che giornata entusiasmante ci aspetta oggi?!” I vari telefoni seguirono il movimento della ragazza, che si mise fra i due giovani. “Oggi mi hanno fatto visita due figure molto importanti qui a Paldea!!! La Super Campionessa Nemi ed il Ricercatore Pepe!!! Un applauso in chat per questi fantastici ragazzi!
    Oh. Mio. Arceus.” Squittì la giovane, osservandoli. Rendendosi conto della presenza del “doppelganger”, Ketsu si bloccò un attimo, indietreggiando appena.
    Allora, cosa vi porta qui a Leudapoli, miei amati elettrini? Immagino che la Super Campionessa Nemi volesse trovare qualche nuovo sfidante da affrontare!
    La giovane Campionessa rise, mettendosi una mano davanti alla bocca.
    Mi lusinghi! In verità, no! So che può sembrare assurdo, ma siamo qui per conto del Preside Clavell!” I Rotomofoni la inquadrarono per bene. “Viste le recenti catastrofi innaturali qui a Paldea, ha mandato me e Pepe a cercare la fonte di queste problematiche.
    Che spirito nobile! Che grande cuore!” La streamer finse un drammatico svenimento. “Ma dicci la verità… Un po’ vorresti del tempo per battere qualcuno, eh?
    Nemi arrossì appena, iniziando a guardare il suolo e borbottare qualcosa di incomprensibile.
    Pepe, dici che potremmo…?
    Il ragazzo sospirò, scuotendo il capo. Nel riaprire gli occhi, il giovane vide il gruppo, ma notò in particolar modo la ragazza fra loro, iniziando a salutarla. Ketsu, di tutta risposta, sobbalzò, ricambiando timidamente il saluto.
    Oh! Forse abbiamo trovato degli sfidanti!Kissara saltellò davanti a loro, seguita dai Rotomofoni. “Buenos day a tutti! Wow, ma guarda che bei Pokémon!!!
    Zoroark non poté far a meno di provare a mettersi in mostra, gonfiando nuovamente il petto.
    Oh, sì, vi prego!” Anche Nemi balzò davanti a loro, chiudendo le mani a preghiera. “I vostri Pokèmon sembrano così forti! Vi prego, vi prego, vi prego!
    Nemi, non disturbare così dei passanti!Pepe si avvicinò, borbottando indignato. “Scusateci, Nemi purtroppo ha una passione eterna per le lotte. Ciao Ketsu!
    Ciao Pepe…” Biascicò balbettante la ragazza, iniziando appena ad arrossire.
    Sono tuoi amici? Scusate ancora! Io sono Pepe, un Ricercatore dell’Accademia. Avete visto per caso qualche anomalia mentre venivate qui?
    AHM AHM!Kissara lo interruppe. “Scusate ancoraaa, lo so che posso suonare fastidiosa, ma vi andrebbe una lotta Pokémon?” Poi iniziò a sussurrare per non farsi sentire dalle telecamera. “Fatelo per il content, vi prego!
    I Rotomofoni squillarono e, se avessero risposto, avrebbero potuto sentire la voce del professor Turum.
    Scusate l’intrusione. Visto che stanno anche loro procedendo con delle ricerche sulle anomalie, potrebbe risultare ottimale sentire che cosa hanno scoperto. Procedete in questa direzione, magari ponendolo come premio.
    Appena arrivati e già iniziavano le prime assurdità.



    Al primo assenso alla lotta, inizierà la sfida con relativa scadenza!
     
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    In un altro mondo, nello stesso momento...
    - Etciù! -
    ...Una certa volpe finisce per starnutire, sebbene non faccia particolarmente freddo al momento. Ha la vaga sensazione che qualcuno, o più di qualcuno, stia parlando o pensando a Kurama al momento, cosa che finisce tanto per incuriosirlo quanto per confonderlo, ma finirà per fare spallucce senza pensarci troppo, proseguendo per la sua strada.
    - Oh well. I should catch Risa again uno di questi giorni, Meeh Meeh Meeh! -
     
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    Gli dispiaceva in realtà, lui odiava quella parte di sé, così diffidente e sospettosa, che non riusciva a fidarsi degli estranei ed era sempre sull'attenti in cerca di possibili segni di minaccia… Certo, non conosceva bene nemmeno Merruin, Irina, ed in un certo senso nemmeno Risa, e perciò non riusciva ad abbassare la guardia completamente nemmeno con loro. Tuttavia, in quel momento, quella che più la spaventava era proprio quella allenatrice sconosciuta che li aveva approcciati dal nulla attirata dai loro Pokémon. Blake non poté fare a meno di pensare che quest'ultima potesse avere secondi fini o cattive intenzioni… E sperò vivamente di essere solo particolarmente paranoico, visto tutte le esperienze traumatiche del passato.
    Merruin per fortuna fu abbastanza gentile da ascoltarlo e rassicurarlo, pur non sminuendo le sue paure. E così il mago suo coetaneo si andò a presentare a sua volta, al quale fece seguito pure l'orfano di New Orleans che mormorò a sua volta una presentazione, pur rimanendo a debita distanza come un animale impaurito.
    - M-Mi c-chiamo B-B-Blake…- balbettò lui a fatica, e con crescente disagio per la situazione. Anche perché la ragazza in questione, Ketsu, per il momento sembrava essere sincera nel suo interesse innocuo verso i loro Pokémon, il che fece sentire parzialmente in colpa il giovane orfano, anche se non riusciva in alcun modo a spegnere quella vocina dentro la propria testa che continuava a ripetergli che prima o poi tutti lo avrebbero tradito e pugnalato alle spalle… Decise di almeno provare a fidarsi, per quanto difficile. Dopotutto anche lei aveva un Pokémon, anche se non capì perché non potesse usare una Pokéball… Chissà quali regole c'erano in quel mondo e di cui lui era ancora all'oscuro. Forse si trattava semplicemente di motivazioni personali, magari legate alla sua famiglia, così almeno ipotizzava lui senza conoscere i reali retroscena della faccenda.
    Nel vedere però la Pikachu altrui avvicinarsi, Blake arretrò istintivamente di un passo, la mano che cercava un oggetto che in quel momento era assente. "Nessuno ti vuole fare del male.", provò a ripetersi ma era dura crederci fino in fondo. Percependo forse il suo nervosismo, Altaria scese dalla propria testa per poi strusciarsi di nuovo contro la sua gamba. Il contatto soffice con il suo manto simile ad un batuffolo di nuvola funzionò come metodo per riportare la propria mente alla realtà, e il suo canto melodioso lo aiutò ulteriormente a calmarsi. - G-Grazie…- disse annuendo al Pokémon, ed inginocchiandosi poi per accarezzarla. Altaria andò a riposizionarsi sulla propria testa, e Blake decise di provare a concentrarsi su quel morbido contatto da lì in poi, come rimedio momentaneo alle proprie preoccupazioni. Non voleva che la propria paura e le esperienze del passato finissero per compromettere pure i suoi rapporti futuri…

    Fecero quindi un giro della cittadina, osservando una moltitudine di cose che il ragazzo faticava a comprendere e che lo mandavano solo più in confusione, ma non per questo meno interessanti e meravigliose. E camminarono finché non incontrarono una certa Kissara… Una streamer…? Blake era sempre più confuso, per lui stavano tutti parlando un'altra lingua. Con lei però c'era anche Pepe, cioè non il vero Pepe ma la sua versione che era stata digitalizzata in quel mondo. Anche lui era alla ricerca dell'origine dei problemi che si erano verificati a Paldea, che loro definivano come "catastrofi naturali". Insieme a loro c'era anche Nemi, una campionessa…? Campionessa di cosa nello specifico? Che si riferissero ai duelli Pokémon di cui avevano fatto menzione? In effetti sia lei che Kissara sembravano inclini al combattimento, forse più la prima… E il Professore per qualche motivo sembrava volesse spingerli ad assecondarli. Se però Nemi era una campionessa, questo significava fosse estremamente forte, no?
    - N-No, non a-abbiamo n-n-notato n-nulla…- rispose cortese a Pepe, facendo un passo avanti verso di loro ma rimanendo comunque abbastanza vicino a Merruim, quasi temesse di affrontare quella situazione completamente da solo… Tuttavia lui non era mai davvero solo, nemmeno ora, non era forse vero? Portò le mani sopra alla testa per poi prendere in braccio Altaria e guardarla negli occhi. - T-Tu t-te la s-senti…?- avrebbe chiesto, preoccupato, al proprio Pokémon.
    L'idea di un duello in cui era costretto a far combattere la creatura al posto proprio gli era sempre sembrato fin dall'inizio un gioco così crudele… Eppure non riusciva a togliersi dalla testa quel pensiero che, attraverso i loro Pokémon, loro tutti sarebbero potuto diventare più forti. E Blake voleva diventarlo, con tutto sé stesso. Non si trattava di pura forza fisica o magica, quella che interessava al ragazzo, quanto più qualcosa di astratto. Desiderava la forza interiore, e con essa una maggiore sicurezza in sé stesso, così come la capacità di aprirsi di nuovo agli altri e fidarsi senza temere nulla. Avrebbe voluto possedere una determinazione che a lui mancava… e di cui curiosamente Altaria sembrava in possesso. Forse era lui il primo ad essere in torto nel sottovalutarla, e chissà, forse proprio grazie a quel combattimento avrebbe potuto scoprire di più su di lei così come su se stesso.
    Se anche Altaria fosse stata convinta ed avesse annuito alla propria domanda, Blake l'avrebbe finalmente posata a terra, annuendo poi con fare affermativo verso Nemi e Kissara per far loro capire che avrebbe accettato la sfida.

    Edited by Ged~ - 29/3/2024, 10:34
     
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    Lottare era un termine che spesso poteva confondere chi lo ascoltava. In un mondo come quello di Paldea, in fin dei conti, era quasi abusato, nonostante indicasse una pratica oramai di uso comune paragonabile al gioco. Ed in fin dei conti, quello era per tutti loro: giocare, far divertire i propri Pokémon ed allenarli ad essere sempre più forti, diventare i migliori in quel mondo che li circondava. Non era forse un caso che i professori avessero scelto di creare un mondo sotto quelle regole: in fin dei conti, come si trattava un Pokémon era parallelo al come si trattava il proprio Cuore.
    Se si voleva diventare più forti, bisognava capire prima di dover amare sé stessi. Se si voleva essere più coraggiosi, si doveva avere prima fiducia in sé stessi. Consigli, che in fin dei conti, si riunivano in un’unica frase: “Tratta gli altri come tratteresti te stesso”.
    Blake prese in braccio Altaria, timoroso sulle azioni da prendere, ma, inconsciamente, dimostrando come il proprio Cuore fosse ciò che più importasse in contesti del genere. Il Pokèmon Canto osservò il proprio Allenatore, inclinando la testa ed ascoltando attentamente le sue parole: i due piccoli occhietti riflettevano la luce di quelli di Blake, mostrando quanto attenta fosse in un momento del genere. Percepiva tutte le sue emozioni, i suoi dubbi, la sua insicurezza e la piccola non potè far a meno di cinguettare allegra, muovendosi emozionata all’idea di dimostrare quanto forte potesse essere. Annuì vigorosamente, stando ben attenta a non beccarlo erroneamente, voltandosi poi verso i suoi compagni.
    Zoroark si mise a dare pugnetti veloci all’aria, dimostrando a Risa quanta voglia avesse di mettersi in gioco. Arcanine si mise semplicemente a guardare Irina, scodinzolando poderosamente, sollevando un polverone che finì tutto in faccia a Zoroark. La volpe rispose semplicemente spostandosi e fulminandolo con lo sguardo. Luxray sembrò emettere uno sbuffo seccato, ma si limitò a guardare sottecchi Merruin: forse aveva più voglia di combattere di quel che pensasse…?
    Allora è deciso!Kissara girò su sè stessa, smuovendo le lunghe maniche verso l’altro. “Una bella lotta, sei Pokèmon contro quattro! Potremmo fare una lotta in doppio per lasciare poi solo due Pokémon alla fine!
    Non sarebbe meglio fare due alla volta …?” Suggerì Pepe, ma la calamità conosciuta come Nemi ebbe la meglio.
    Un metodo non convenzionale per lottare! Fantastico, non vedo l’ora! Caspita non so che Team usare! Potrei usare Tyranitar… no, Noisevern! Caspita, caspita, caspita!” Gli occhi a stella lasciavano intuire quanto fosse entusiasta della cosa.

    Il gruppo si spostò verso una piccola piazza, un’ampia area rotonda sorretta da diversi pilastri che davano direttamente sul mare. Una piccola folla iniziò a formarsi attorno all’arena, iniziando a parlare ed osservare incuriositi il gruppo che si muoveva verso l’area.
    Ketsu, durante il viaggio, si mantenne vicina al quartetto, borbottando sottovoce che ci fossero troppe persone e che c’era il rischio di fare tanto casino. Una volta giunti lì, Pepe e Nemi si posizionarono ad una delle estremità dell’area.

    Buona fortuna, divertitevi!” Fu l’augurio di Ketsu. Rimase ferma per un attimo, osservando tutti loro. La Pikachu che l’accompagnava si mise a tirarle la manica e fu solo in quel momento che si allontanò.
    BUONGIORNO, LEUDAPOLI!” La voce di Kissara risuonò nella piazza, accompagnata da un piccolo motivetto musicale. “Quest’oggi, ci troviamo davanti ad una sfida fra ben sei allenatori! Alla mia sinistra, la Campionessa Nemi ed il Ricercatore Pepe! Alla mia destra, quattro nuovi Allenatori giunti da lontano! Guardate che fierezza, guardate che gruppo!
    La folla gridò in visibilio, incoraggiando tutti loro e battendo le mani a ritmo di musica.
    Ok, team deciso.” Annuì Nemi, voltandosi verso il suo compagno. Pepe non sembrava tanto entusiasta. “Tutto ok?
    Facciamo… in fretta. Un’anomalia potrebbe apparire da un momento all’altro, no?
    Pessimista. Magari se riusciamo a batterli…
    Ma il discorso venne troncato a metà dalle grida di gioia dei presenti, rendendo molto difficili da sentirli a causa della distanza. Due Allenatori si misero alle altre estremità del campo, come fossero dei guardalinee in uno stadio. Poterono solo notare i due annuire, alzando poi il braccio verso Kissara, ora su un palchetto dove poteva vedere tutti quanti, per dare il via libera.
    Tutto pronto! Gli sfidanti scambino il proprio messaggio di ingresso!
    Grazie per aver accettato!” Gridò Nemi, facendo capire che fosse un’onorificenza quella che Kissara aveva appena chiesto di eseguire. “Non vedo l’ora di vedere i vostri Pokémon in azione!
    Sono sicuro che impareremo a conoscerci meglio, in questo modo.” Chiuse Pepe, prendendo la propria sfera Pokè.
    I due si misero sull’attenti, flettendo le gambe, in attesa del via libera.
    Kissara alzò il braccio verso il cielo, ghignando contenta, e lo abbassò di colpo.


    PARTE LA SFIDA CONTRO NEMI E PEPE, ALLENATORI, E MERRUIN, RISA, IRINA E BLAKE, ALLENATORI LUCENTI!



    I due avversari lanciarono quattro sfere in aria, liberando quattro diversi tipi di creature differenti: una di esse appariva come un piccolo lupo dal manto color nocciola e crema, un altro una pelosa unione arancione tra un orsetto ed un topolino, in piedi su due zampe. Gli altri due, mandati in campo da Pepe, apparivano come un alto golem formato da diverse rocce di varie sfumature e colori raccolte in una piramide di pietre bianche e l’altro come ramo di peperoncini, i cui frutti apparivano con due visi malevoli e pieni di rabbia.
    Pawmot usa Attacco Rapido! Lycanroc, vai di Levitoroccia!
    Pawmot, il roditore arancione, si sarebbe mosso rapidamente verso Altaria, apparendo e scomparendo dal campo fino ad apparire sopra di lei, pronto a colpirla in picchiata, mentre Lycanroc, il lupo, si mosse a metà campo, facendo apparire attorno ad Arcanine una vasta coltre di pietre fluttuanti che, a primo impatto, non sembravano essere dirette verso di lui per colpirlo, ma rimasero a fluttuare a mezz’aria.
    Garganacl, Terremoto! Mentre tu, Scovillain, usa Fuocobomba!
    Il golem di pietra, che avevano capito chiamarsi Garganacl emise un verso simile allo stridio di due rocce, battendo il proprio piede al suolo. Dal punto di impatto, una ferita si sarebbe aperta sul terreno, scorrendo rapidamente verso Zoroark. Gli effetti sembravano devastanti. Scovillain, l’ultimo Pokèmon rimasto, mantenne una distanza di sicurezza, aprendo la propria bocca per generare una stella infuocata di grandi dimensioni, dirigendola verso Luxray, con crescente velocità.
    Il mondo dei Pokémon aveva appena iniziato a dimostrare le proprie meraviglie!


    Scadenza il 7 Aprile!


    Edited by Il Conte Chris - 29/3/2024, 16:18
     
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    (Not) Kurama sembrò comprendere piuttosto bene il suo linguaggio, senza bisogno di ulteriori specifiche indicandogli il cellulare o facendogli intendere cosa volesse fare, concedendo, di conseguenza, un ottimo scatto per Risa. Sorrise sommessamente nel vederlo mettersi subito in posa, approfittandone e facendogli lo scatto senza neanche troppo impegno, lasciando che il cellulare svolazzasse nuovamente nella sua tasca e voltandosi verso gli altri. Chi più chi meno, tutti quanto stavano già cercando di formare un legame col proprio Pokémon, come se fossero indirettamente stati un'estensione dei loro cuori. Il che le fece pensare alle varie analisi che i professori avevano effettuato su di loro prima di farli collegare.
    E quanto detto riguardo il collegamento col loro cuore.
    ... Forse ora, aveva tutto un po' più senso.

    Lasciò che Ketsu si avvicinasse al suo Pokémon, mentre Zoroark sembrò tutt'altro che restio dal rinunciare a tutte quelle belle attenzioni. Sbuffò nel sentire sia lui sghignazzare che la ragazza ridere di gusto, per poi inarcare un sopracciglio alla sua reazione di fronte la domanda di Risa. Leggermente confusa, non comprese immediatamente un tale stupore, aggiungendo che non possedesse nemmeno un Pokémon. Strano, aveva capito che tutti i membri di Paldea avessero almeno un Pokémon a portata di mano, forse aveva compreso male? Ma ecco che, una volta sollevato il suo cappello, un topo giallo un po' cresciuto sbucò da oltre la visiera. Lo riconosceva, infondo era lo stesso che i professori gli avevano mostrato a titolo informativo durante la spiegazione del loro mondo.
    Ancora un po' stranita dalla risposta della ragazza, annuì in segno di assenso alle sue parole, cercando comunque di mantenere la facciata da "turista di una terra lontana". Lasciò che anche gli altri suoi compagni potessero presentarsi mentre iniziavano ad incamminarsi, non troppo interessata ad approfondire il motivo per cui Ketsu non fosse un'allenatrice malgrado la sua profonda passione per queste creature. Forse perché ancora un po' in difficoltà nelle interazioni, o forse perché semplicemente le risultava difficile empatizzare con una persona che altro non era che un accumulo di dati riprodotti all'interno di un mondo virtuale. Era giusto che si mischiassero con le persone lì presenti, vero, ma la missione era e rimaneva comunque una sola.
    Uno sguardo di riguardo verso le "retrovie", soffermandosi soprattutto su Blake, forse il più incerto dei quattro. Sembrava ancora essere guardingo e relativamente restio dall'approcciare Ketsu, forse ancora non fidandosi di quella persona? Non le era dato saperlo, e non era nemmeno intenzionata a chiederglielo con così tanta nonchalance. Avevano avuto modo di conoscersi a Symphony, vero, ma non erano altro che poco più di due conoscenti. Sapeva il suo nome e ricordava si trattasse di una persona alquanto insicura delle proprie capacità, ma soprattutto diffidente.

    Paldea era una vera e propria Metropoli a tutti gli effetti. Alti palazzi e schermi in ogni dove, con diverse pubblicità che mostravano diverse tipologie di prodotti. Alla vista di lucertole che venivano utilizzate come mezzi di trasporto, Risa dedusse che la vita in simbiosi coi Pokémon per loro doveva essere la normalità, tra cui anche l'utilizzo di quella specie di lucertola come mezzo di trasporto. Un mondo piuttosto bizzarro, ma dopo essere stata a Symphony e Halloween Town, di strambezze oramai ne aveva viste un bel po'.
    "Hmm non credo, veniamo da molto lontano." Finse, in risposta alla descrizione di questa fantomatica Kissara. Che nome strano, ma del resto pochi istanti prima avevano conosciuto un ragazzo di nome Pepe... Non poteva commentare oltre.
    Annuì alle parole di Ketsu, fingendo interesse mentre, con la scusa di essere incuriosita da quella città, ne approfittò per guardarsi intorno alla ricerca di eventuali anomalie, sempre guardinga e sull'attenti. Finora sembrava tutto apparentemente tranquillo, ma non si poteva mai essere abbastanza sicuri.
    Destino volle, comunque, che dopo un po' di tempo che si erano ritrovati a camminare per quelle strade, proprio quella fatidica streamer fece il suo glorioso ingresso. Una serie indefinita di Rotomofoni le ruotavano tutt'attorno, riprendendola da praticamente ogni angolazione possibile. In compagnia di altre due figure, sembravano impegnate in una specie di intervista, ma lo sguardo di Risa si soffermò sopratuttto sul ragazzo. Il viso e l'aspetto erano proprio quelli di Pepe, non c'era dubbio! Che si trattasse della sua copia allora? O era forse entrato anche lui in un qualche modo all'interno di Paldea? Del resto, malgrado lo avessero visto allontanarsi subito dai laboratori dei suoi genitori, nulla poteva vietargli di essere ritornato ed essersi anche lui collegato. Motivo per cui, pur non chiedendoglielo ad alta voce, cercò di osservarlo con maggiore attenzione. I suoi occhi avrebbero comunicato una sola cosa, affinché Pepe, se si trattava effettivamente del Pepe che avevano avuto modo di conoscere poc'anzi, potesse in un qualche modo comprendere. Altrimenti, avrebbe semplicemente fatto la figura di quella strana che si fissava su di una sola persona anziché l'intero quartetto.
    E non che gliene fregasse più di tanto. Del resto, quello era e rimaneva un mondo virtuale.
    "Sfidanti? Cosa-" Ma Turum, nell'attimo in cui Risa sembrò dimostrarsi restia dall'accettare un simile invito, gli chiese invece di agire in tutt'altro modo. Vero, quei due ragazzi sembravano star indagando sulle anomalie per conto di un certo Preside, ma era veramente necessario mettersi già così velocemente sotto i riflettori e accettare un apparente inutile combattimento? Blake fu ben più veloce a rispondere, chiedendo prima il permesso alla sua Altaria, accettando di conseguenza lo scontro. Risa, al che, si limitò ad annuire con un lungo sospiro.
    "Va bene, ma a una condizione." Forse, tra i due, quello più interessato al premio in palio sarebbe stato Pepe, piuttosto che la sua collega. Li aveva sentiti parlottare prima, eccome se li aveva sentiti, e qualsiasi informazione a poteva risultare a loro vantaggio. "Se vinciamo noi, ci raccontate qualcosa in più riguardo le anomalie di cui avete borbottato poco fa. Se vincete voi... A voi la scelta, a questo punto." Aggiunse velocemente, dando un'occhiata ai suoi compagni, sperando fossero d'accordo.

    Zoroark sembrava più carico del previsto, iniziando già a tirare pugni all'aria per riscaldamento, ovviamente più che carico di esibirsi in una simile lotta. Come poteva, del resto, ritirarsi da uno scontro così all'aperto, seppur amichevole? E di fronte al pubblico di quella streamer, per giunta! Trattenne una risata alla vista del polverone alzato dal codone di Arcanine, aiutando velocemente la volpe bipede a ripulirsi se glielo avesse concesso, per poi voltarsi verso gli sfidanti.
    D'istinto, le sue mani volarono alla sua cintura, il cuore che perse un battito nel sentire la totale assenza delle sue pistole, ricordandosi subito dopo che le aveva lasciate in laboratorio, e ovviamente non erano state riportate in quel mondo.
    ... Effettivamente, a giudicare dall'indole pacifica di questa gente, presentarsi sparando una pallottola in testa a un Pokémon forse non era l'ideale.
    Zoroark sembrò comprendere cosa sarebbe avvenuto di lì a breve, ponendosi di fronte la ragazza, e Risa percepì improvvisamente come quel Pokémon, per quanto assurdo, fosse effettivamente legato a lei. Come sentiva di avere un legame particolare con Aura Lion, lo stesso poteva dire, al momento, con Zoroark.
    Un breve cenno di intesa, una sistemata all'indietro della visiera del cappello per avere ampia visuale della piccola e improvvisata arena, e anche Risa fu pronta all'attacco.
    Nell'attimo in cui Kissara diede il via allo scontro, Pepe e Nemi aprirono immediatamente le danze sfoggiando i loro Pokémon. Come se Zoroark fosse effettivamente un'estensione della sua padrona, lo sguardo della creatura volpina, se prima era brillante e giocoso, si sarebbe fatto improvvisamente serio, come a voler imitare il perenne broncio della ragazza.
    Garganacl, nell'attimo in cui venne estratto dalla Pokéball, sembrò subito voler dimostrare l'elemento in cui eccelleva, aprendo uno squarcio a terra che saettò verso Zoroark.
    "Sa-salta?" La volpe, forse colto anche lui un po' di sprovvista dalla... Semplicità di tale ordine, diede un'occhiata leggermente titubante verso la sua padrona, la quale in risposta sollevò velocemente le spalle. Di sicuro non era una che si sentiva a suo agio nell'urlare le tecniche, ma almeno ci stava provando!
    Zoroark, forse un po' comprendendo la confusione di Risa, decise sì di fare come aveva proposto lei... ma aggiungendoci un po' del suo tocco. Zoroark, di conseguenza, poco prima che la crepa raggiungesse i suoi piedi, avrebbe cercato di compiere un grosso balzo in avanti, verso l'alto.
    "Attac- uhm, Ombrartigli?" Disse ad alta voce, consultando brevemente quello che le suggeriva il Rotomofono aperto poco sotto i suoi occhi, mentre leggeva le abilità del suo Pokémon. Zoroark, stavolta, comprese perfettamente quello che voleva la sua padrona. Un piccolo ghigno gli si dipinse in volto, mentre scendendo in picchiata, avrebbe sfoggiato i suoi lunghi ed affilati artigli. Zoroark, quindi, avrebbe cercato di fiondarsi contro Garganacl dall'alto, puntando al viso del Pokémon roccia con due artigliate pregne di Oscurità.

    Risa comunica a Zoroark prima di schivare (sì slot) e poi lanciarsi dall'alto con Ombrartigli (2 Slot)


    Risa Ackerman
    Bonus Tiratore - Lottatore

    Magie utilizzate: ///
    Tecniche utilizzate: Ombrartigli (15 Stamina)

    Salute: Illesa
    Mana: 105/105
    Stamina: 225/225
    Slot: [3/5]

    Abilità Passive
    Sprint - Aumenta perennemente di 100 la Stamina base del personaggio.

    Equipaggiamento
    Jumeaux II - Una versione più potente delle pistole di Risa. Hanno un caricatore da 10 colpi ciascuna e, ogni cinque colpi, possono lanciare un proiettile che fa il triplo dei danni, con effetti devastanti sulla maggior parte dei nemici. Quando si scaricano, Risa può spendere 20 Stamina per ricaricarle senza usare il Turno di attesa che dovrebbe spendere altrimenti. Usando questa opzione, il colpo speciale è immediatamente disponibile.

    Accessori
    Monochrome Watch - Un orologio che potenzia le tue abilità fisiche: indossarlo aggiunge 30 Stamina alla tua resistenza fisica.

    Tecniche

    Movimento:
    - Dodge Roll
    - Teletrasporto
    - Glide, Superglide
    - Scatto Aereo
    - Carica Scivolata
    - Impatto Sonico

    Distanza:
    - Colpo Perfetto
    - Flak Bullet
    - Dusk Shot
    - Sting
    - Blazing Cannon
    - Dusk Shot

    Corpo a corpo:
    - Shield Blast
    - Channeling
    - Onda Sonica

    Magie
    - Tutte le magie di primo livello
    - Dark, Darkra, Darkga, Antima
    - Energia, Energira
    - Magnete, Magnetera
    - Quake, Quaira
    - Reflex, Reflera
    - Haste

    Borsa consumabili: Pozione x0, Etere x2, Granpozione x1

    Extra
    ///
     
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    Fingere non faceva parte di lei, non era suo modo riuscire ad immaginarsi storie di facciata ed inventare di sana pianta elementi che avrebbe invece detto chiaramente senza pensarci due volte. Più che onestà era una sua incapacità nel non saper mentire, sua madre riusciva sempre a scoprirla quando diceva bugie se aveva dimenticato di fare qualcosa o fatto cadere un vaso o barattolo che fosse. Mantenne l’ennesimo sospiro alla vista dei ricordi, Arcanine da animale intelligente che era sembrava averlo capito da come aveva piegato il capo, incuriosito e forse empatico.
    Alla mano che aveva offerto il Pokemon rispose ponendosi col capo sotto di essa, il suo pelo morbido emanava un piacere tepore che non riusciva a farle staccare la mano, sfregolandolo come e dove poteva dopo un delicato e timido inizio la sua mano aveva cominciato ad andare da sé.

    “Ma che bel patatone che sei! Ma chi è un bel patatone? Sei tu!” La parole uscirono da se, senza fare il giro della sua vorticosa e analitica mente per quanto bello avere Arcanine vicino a se, si faceva permettere di fare tutto e non sembrava affatto disdegnare la sua mano che gli accarezzava energicamente la testa. Tornò alla realtà una volta accortasi di quanto stesse accadendo attorno a se, gli altri sembravano star familiarizzando con i loro Pokemon.

    “Ora che me lo fai notare…” Avrebbe fatto in risposta a Risa per quanto riguardava lo Zoroark, ed effettivamente le somiglianze con la volpe lanciere c’erano ma non a sufficienza per dire che paresse effettivamente Kurama. Questo almeno finche il Pokemon non emise alcuni particolare e familiare suoni che appartenevano alla volpe con cui aveva affrontato Pitioss e Sephiroth. “D’accordo, ora sembra decisamente Kurama Rainfell.”
    Per tornare in tanto alla questione di Paldea, l’NPC Ketsu sembrava essere super eccitata dalla visita di quei nuovi allenatori da regioni lontane e più che ansiosa di mostrare loro la città sottostante. Di nuovo la questione dell’inventarsi qualcosa in modo creare una storia credibile tornava con prepotenza con l’unica consolazione che quella persona, quell’erba e quei Pokemon non fossero parte della loro realtà

    “Irina.” Avrebbe risposto a Ketsu in un tono nuovamente spento pensando subito ad Arcanine che era riuscito a fare subito breccia nel muro della sua tristezza e al quale avrebbe dovuto neanche dire addio ma vederlo scomparire dietro un muro di dati e immagini in dissolvenza. Questi, nuovamente notato il suo disagio, cominciò a girarle in cerchio accarezzandole le gambe e subito dopo avrebbe abbasto le zampe verso terra ed esposto il dorso come ad invitarla.

    “Vuoi che ti…cavalchi?” Si avvicinò lentamente verso di lui, con una cautela nata dal gesto improvviso del poco. In risposta Arcanine produsse un gentile latrato, come a dare la sua conferma e Irina si sarebbe accomodata a cavallo del Pokemon con una certa delicatezza, il tepore che emanava dal pelo morbido la pervadeva come il focolare di una fredda mattina. Era un bene che camminasse per la natura come un sovrano incontrastato, chissà quanto soffriva nel rimanere ristretto in quella piccola sfera.
    Si muoveva con una grazia che solo lui poteva avere, attraversò il ponte di legno che conduceva a Leudapoli come se fosse un piccola regina verso il suo regno. Un piccolo sogno ad occhi aperti che si permise prima delle luci della città.
    Era un mondo completamente moderno, come ne aveva già visti colmi di luci elettroniche e suoni, panelli passavano in rassegna immagini di tutti i tipi. Una città normale con l’unico appunto che quegli abitanti, che quella società sembrava vivere in una perfetta simbiosi con quelle creature. Il giro non durò molto visto che un due abbastanza movimentato arrivò da loro con un’esplosiva entrata -almeno per una parte di loro. Riassumendo quanto accadde in poche parole, la campionessa Nemi ed il Pepe di quella realtà stavano anche loro svolgendo ricerche riguardo quelle anomalie, che loro avevano nominato come catastrofi naturali. Alzò vistosamente un sopracciglio, oltre che reagire alla versione virtuale di chi avevano incontrato poco prima reagì all’idea che dovessero lottare con i loro Pokemon contro degli altri. Osservò Arcanine che muoveva la coda allegramente, probabilmente felice dell’idea mentre lei non era altrettanto, perché mai quelle creature tanto regali e tanto stravaganti aveva bisogno di combattere fra di loro.
    Sospirò seccata, c’era da tenere quella recita in ordine ed anche i professori erano della stessa idea e quindi non poteva fare altro che soprassedere.
    Si spostarono in quella che sembrava un’arena con tanto di pubblico urlante che assisteva allo spettacolo. Si tenne vicina ad Arcanine accarezzandogli la testa fino a quando i Pokemon avversari non vennero scatenati, su di lei ed Arcanine si scatenò un Pokemon in grado di manipolare la terra e sollevando attorno delle rocce fluttuanti. Non attaccò direttamente ma non poteva mancare poco, a lei quindi andava il primo attacco sempre se avesse capito come dover affrontare la cosa, era un scontro fra creature quindi supponeva di dover dare ordini ma cosa fare nel suo caso era veramente un grosso dubbio.
    Sarebbe stato Arcanine a fare la prima mossa in autonomia esibendosi in un furente ruggito che si sarebbe espanso per tutta l’arena, una sensazione rinvigorente sarebbe stata avvertita da tutti gli altri suoi compagni e con questo Irina realizzò cosa potevano essere in grado di fare quelle creature.

    “Capisco…” Avrebbe fatto riflessiva per poi puntare il dito contro Lycanroc. “Arcanine, protezione!” Ed un muro di luco brillante si sarebbe materializzato attorno al Pokemon in modo da proteggerlo quando quelle pietre fluttuanti sarebbero calate.
    Arcanine utilizza Gridodilotta per potenziare se stesso e gli alleati e poi utilizza Protezione (Reflex) su se stesso


    Irina Wintersbreath

    Mago/Supporto

    Magie Utilizzate: Gridodilotta (15), Protezione (20)
    Tecniche utilizzate
    Slot utilizzati: 3
    Salute:Illeso
    Mana: 235/235=200
    Stamina: 60

    Abilità Passive
    Focus


    Arcanine
    Lanciafiamme (Fire - Fira): Un getto di fuoco lineare il cui raggio ed ampiezza varia in base alla magia sostituita. (1 o 2 Slot Azione, 10 o 20 Mana)
    Fuocobomba (Firaga - Fire LV.4): Una stella infuocata che si abbatte sul proprio avversario ed esplode con gran fragore, travolgendo tutto ciò che si staglia nel suo cammino. Sostituisce Firaga (3 Slot Azione, 30 Mana)
    Agilità (Haste): L’utilizzatore inizia ad aumentare la propria velocità, apparendo più elusivo ai suoi avversari. Permette di percorrere grandi distanze, ma anche di facilitare le schivate. Sostituisce Haste (2 Slot Azione, 20 Mana)
    Protezione (Reflex - Reflera): Uno schermo di specchi appare davanti all’utilizzatore, proteggendolo dagli attacchi di un Pokèmon avversario. Sostituendo Reflera, essa può essere propagata fino ad altri due Pokèmon a propria scelta.
    Oltraggio (Antima): L’utilizzatore libera tutta la propria energia interiore, iniziando a diffondere una forte ondata di Oscurità per tutto il campo di battaglia. A causa della potenza dell’attacco, il Pokèmon rimarrà Confuso il turno successivo. Sostituisce Antima.
    SchermoLuce (Shell): L’utilizzatore si irradia di un manto lucente che brilla di luce propria. Questa mossa segue il proprio utilizzatore e, per il costo di 1 Slot e 15 Mana in più, può essere ripetuta su un altro Pokèmon alleato.
    Morso (Dark): L’utilizzatore si accanisce contro un nemico, mordendolo con i propri denti irradiati di Oscurità. Questa mossa sostituisce Dark. Ha una bassa probabilità di Tentennare il Pokèmon avversario.
    Gridodilotta: L’utilizzatore ruggisce, fomentando i propri alleati. Aumenta la potenza delle Magie usate da tutti quanti. (15 Mana, 2 Slot)
    - Rabbia Bruciante: L’utilizzatore si irradia di fiamme, assalendo un avversario con una furia incontrollabile. Ogni attacco fisico inferto in questo stato aggiungerà danni da Fira. Gli attacchi hanno potenza maggiore se nel turno precedente l’utilizzatore non è riuscito a colpire nessuno. (20 Mana, 3 Slot, dura tre turni. L’effetto vale anche per il turno prima che venga attivato.)

    Abilità
    Fuocardore: Se colpito da una mossa di tipo Fuoco, non prende danno ed aumenta la potenza delle stesse per tre turni.

    Equipaggiamento


    Extra
    Sword of the Wise (2 Slot Azione) - Ogni qualvolta che viene utilizzata, quest'Arma Antica è in grado di riconoscere automaticamente i punti deboli di un avversario; qualsiasi attacco fisico lanciato con questa spada infliggerà ad un nemico danni dell'elemento a cui è debole, aumentati se Irina ha una corrispettiva magia di alto livello.
    Borsa oggetti (potenziamento etere) - All'acquisto, il personaggio ottiene la possibilità di portare fino a tre oggetti consumabili in missione. Di base, lo Slot permette solo l'utilizzo di Pozioni, ma può essere potenziato! Il Personaggio può accedere alla Borsa come preferisce (una borsa, gli compare in mano una Pozione, etc.); al termine della missione, gli oggetti vengono ripristinati in automatico. La Borsa può contenere non più di tre oggetti, che possono essere di qualsiasi tipo (2 Pozioni e un Etere, 3 Pozioni, 3 Etere e via dicendo). Se necessario, gli oggetti possono essere dati anche ad altri Personaggi.
     
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    Le parole di Ketsu furono decisamente curiose per il giovane mago: Lo trovava strano che in un "mondo" come questo, in cui il legame con questi "Pokémon" era praticamente vitale per le scoperte dei due professori, ci fosse una persona che "non poteva" accedere a quello stesso legame. Si chiedeva se c'erano ragioni particolari, ma chiederle all'aperto sarebbe soltanto andato contro i suggerimenti dati da Olim e Turum- Per non parlare di come sarebbe stato scostumato da parte sua, soprattutto dopo aver sentito che Ketsu non voleva parlarne. Quindi, per il momento, il ragazzo di Camelot avrebbe mantenuto quella domanda nella propria testa- Come, beh, valeva per molte altre domande.

    Il viaggio non fu così lungo, permettendo al gruppo di raggiungere ben presto la città di Leudapoli. I dintorni furono abbastanza abbaglianti per Merruin, in più di un senso: Non era ancora completamente abituato a visitare delle città moderne, quindi il tutto gli sembrava così alieno e confusionario. Si chiedeva se, in un futuro incredibilmente distante, anche Camelot sarebbe arrivata al punto di avere palazzi così avanzati, o schermi così grandi...Ma, prima di quel genere di domande, si chiese se Camelot sarebbe, effettivamente, arrivata a quel punto.

    Il mago sospirò brevemente, distogliendo giusto per un secondo l'attenzione dalla città e dalle persone intorno a lui per concentrarsi su quel pensiero- Un pensiero che sarebbe stato rapidamente scacciato con la spiegazione entusiasta di Ketsu. "La, uh, Steemer?" Mormorò con confusione Merruin, portandosi una mano alla bocca, sia come per indicare che stesse pensando a quel termine, sia per nascondere l'imbarazzo ed il fastidio provato dalla sua (seppur giustificata) ignoranza. In questi mondi moderni, era spesso a fare quel gesto: Ogni volta che sentiva un nuovo termine, era come se fosse a distanza di secoli dal capirli, anche quando gli venivano spiegati in faccia. Come poteva non dargli fastidio?

    L'espressione senza fiato della loro guida, naturalmente, attirò l'attenzione di Merruin, portandolo a girarsi per notare tre persone. Sorvolando, per il momento, sulle figure di Kissara e Nemi, Merruin si concentrò su quella di Pepe. Come prima, le domande continuarono ad apparire nella testa del giovane, domande che fu costretto a sotterrare nella sua mente a causa della situazione peculiare in cui si erano ritrovati. Per un momento, assottigliò gli occhi nel sentire le parole della "Super Campionessa": Davvero le persone in questo mondo erano così disposte a combattere? Perlomeno, Pepe- o meglio, "l'altro" Pepe- Sembrava più calmo e meno disposto a trascinarli in un combattimento...

    Ma anche se avesse voluto evitare del tutto, notò lo squillo del suo Rotomofono, ascoltando il suggerimento del professor Turum. Merruin sospirò per l'ennesima volta: E' vero che si era presentato a questa missione con l'intento di combattere, ma si aspettava gli Heartless, non altre persone. Nonostante ciò, l'avrebbe fatto: Non solo perché il suo Luxray sembrava già disposto a combattere (per quanto non lo volesse dimostrare apertamente, lo capiva bene), ma anche a causa delle condizioni poste da Risa: In tutta risposta, il mago mormorò un "oh, bella idea", anche se era quasi inudibile con la voce di Kissara che annunciava la lotta e la musica che la accompagnava.

    "Allenatori Lucenti?" Mormorò per l'ennesima volta il giovane di Camelot, rimanendo stranito da tutto quel spettacolo. Nonostante ciò, all'uscita del Pokémon di Nemi e Pepe, rimase ben disposto a combattere- Per poi ricordarsi che lui non poteva combattere, ma soltanto Luxray avrebbe potuto farlo. "Oh, diamine-" Aggiunse rapidamente il mago, affrettandosi ad attivare quell'applicazione chiamata Pokédex. Non c'era il bisogno di dire che, con la sua mancata esperienza in quelli che poteva definire come "macchinari infernali", ci mise un po' più di un secondo ad accedere a quella stessa applicazione.

    Scorrendo la lista delle mosse, Merruin non tardò a notare la stella infuocata che stava venendo lanciata verso Luxray- Cosa che portò a fargli scorrere la lista più velocemente "Uhhhhhh- LuxrayusaSchermoLuceperfavore-" Disse tutto d'un fiato il giovane mago, estendendo rapidamente una mano in avanti come per incitare il Pokémon. In tutta risposta, come per fidarsi delle proprie capacità e le (per quanto esitanti) indicazioni del proprio allenatore, Luxray sarebbe rimasto fermo, provando a creare una barriera lucente che avrebbe ricoperto il proprio corpo, in modo da proteggerlo contro quell'attacco infuocato.

    Nel caso di riuscita o meno, però, Luxray avrebbe provato a rimanere equilibrato- Per poi guardare il proprio allenatore, come aspettando il prossimo ordine. "Va bene, allora, uh...Luxray, usa Iper Raggio!" Avrebbe aggiunto il mago, estendendo la mano verso Scovillain, come per indicarlo come bersaglio. Dopodiché, il Pokémon avrebbe provato ad eseguire gli ordini: Infatti, cercando di direzionarsi verso il Pokémon di Pepe, Luxray avrebbe provato a caricare un'energia lucente nella propria bocca, per infine rilasciarla con un possente grido sotto la forma di un intenso raggio di luce, provando a mirare al corpo dello Scovillain.

    Merruin incita a Luxray di utilizzare SchermoLuce su sé stesso, seguito da un Iper Raggio.
    Merruin Magir & Luxray
    Mago / Supporto

    Mosse utilizzate, con costo: SchermoLuce, 30 Mana; Iper Raggio, 40 Mana.
    Slot Azione utilizzati: 2 (SchermoLuce) + 3 (Iper Raggio) = 5 Slot.

    Salute: Illeso.
    Mana: 340-70 = 270/340
    Stamina: 60/60


    Luxray
    Mosse disponibili
    Tuono (Thunder - Thundara),
    Gelodenti (Blizzard - Blizzara),
    Agilità (Haste): L’utilizzatore inizia ad aumentare la propria velocità, apparendo più elusivo ai suoi avversari. Permette di percorrere grandi distanze, ma anche di facilitare le schivate. Sostituisce Haste (2 Slot Azione, 20 Mana)
    Iper Raggio (Lux): L'utilizzatore concentra tutte le proprie energie, esplodendo in un potente raggio di luce capace di stordire anche i Pokèmon più forti. Durante il turno successivo, a causa del rincolpo, non potrà essere nuovamente utilizzata e l'utilizzatore avrà a disposizione solo 3 Slot Azione (Nonostante Merruin abbia solo Lux, questa vale come LUXGA),
    Campo Elettrico: Sostituisce Rigene. Aumenta la potenza delle magie di Tuono, creando un campo elettrico maggiorato per 3 turni. (Costo equivale a Rigene)
    SchermoLuce (Shell): L’utilizzatore si irradia di un manto lucente che brilla di luce propria. Questa mossa segue il proprio utilizzatore e, per il costo di 1 Slot e 15 Mana in più, può essere ripetuta su un altro Pokèmon alleato.
    Rafforzatore (Protect): L’utilizzatore si irradia di un manto dai colori dell'acciaio, aumentando la propria difesa fisica. (Costo equivale a Protect)
    Preghiera Vitale (Reiz): L'utilizzatore richiama con una preghiera le forze vitali di un Pokèmon Alleato.
    Locomovolt: (2 Slot Azione - 15 Mana, Luxray si irrora di energia elettrica, iniziando a prendere velocità e schiantarsi contro un avversario. Fa danni Thundara. Il colpo ha alta probabilità di paralizzare il nemico),
    Sgranocchio: Luxray assale un avversario, iniziando a morderlo senza pietà. Questa mossa diminuisce le difese magiche di un avversario, rimuovendo, se riesce, una delle sue resistenze. ( 20 Stamina - 3 Slot Azione)

    Abilità:
    Dentistretti: Quando Luxray si trova in stato di Gravemente Ferito, aumenta prepotentemente il suo attacco e la sua velocità, rendendolo più difficile da colpire.)


    Borsa oggetti:
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    Forse aveva agito senza rifletterci troppo. Quasi si dispiacque di aver trascinato gli altri in quella faccenda senza nemmeno chiedere loro il permesso… A conti fatti, però, forse non era stata una scelta così stupida. I Professori stessi avevano consigliato loro di stare al gioco ed accettare il duello, ponendo in palio le informazioni di cui gli altri erano in possesso, cosa che per fortuna Risa si occupò in fretta di stabilire visto che lui se ne era personalmente già scordato ad essere sincero…
    Blake in effetti non aveva accettato quella sfida per secondi fini come era stato consigliato loro… E nemmeno lo aveva fatto per il puro piacere della lotta. Quale gioia avrebbe potuto trarre dalla vista di due creature che si facevano male l’un l’altra? Era una scena che al sol pensarci considerava ancora crudele, egoistica, sadica.
    No… Lo stava facendo più per sé stesso, e per Altaria. Era frustrato per via delle proprie reazioni istintive su cui non aveva controllo, odiava ciò che gli avevano fatto le persone in passato, la versione di sé che con le loro azioni avevano creato… Non era nella sua natura essere così diffidente, paranoico e spaventato… Si sentiva come se, tramite le ferite che questi gli avevano inferto, la loro corruzione si fosse propagata al resto del proprio corpo fino a contaminare il proprio stesso animo.
    Eppure… Altaria non ne sembrava affetta. A quel che aveva capito, quelle creature, quei Pokémon, erano stati creati sulla base delle informazioni del proprio Cuore, giusto? Non che ne capisse granché, ma era facile ipotizzare che fossero in qualche modo collegati a loro non solo per abilità, ma anche per carattere…? Ed Altaria sembrava così forte. Era così tranquilla, sicura di sé, sembrava non temere nulla al punto da potersi appisolare sulla sua testa come se nessuna minaccia intorno a lei potesse impensierirla. Era così elegante e libera, mentre volava nei cieli. E riusciva comunque ad essere un punto di riferimento per gli altri, così gentile ed empatica da percepire il proprio nervosismo ed occuparsi personalmente di tranquillizzarlo con il proprio canto. In un certo senso, le ricordava alla lontana la figura di Tiana, che Blake tanto ammirava… E se Altaria veniva davvero dal proprio Cuore, forse quella stessa forza si trovava già dentro di sé, in attesa di essere solo scoperta e portata alla luce…
    Il Pokémon annuì ricolma di determinazione, e pronta e quasi emozionata all’idea di entrare in azione.

    Il gruppo si spostò verso una piccola piazza, un’ampia area rotonda sorretta da diversi pilastri che davano direttamente sul mare. Una piccola folla iniziò a formarsi attorno all’arena, iniziando a parlare ed osservare incuriositi il gruppo che si muoveva verso l’area. Blake osservò le persone di sfuggita, sentendosi un po’ in imbarazzo e percependo la pressione derivata dal pubblico, forse per paura di un giudizio altrui in caso si fosse dimostrato ancora una volta inadatto alla situazione… No, doveva credere in Altaria.
    Prendendo spuntò da Risa, anche lui tirò fuori il “Rotomofono” —così era stato chiamato quella sorta di telefono animato, che fosse a sua volta un Pokémon?— e cercò di leggere le mosse di Altaria… cioè, non che sapesse nemmeno cosa toccare sullo schermo di quella diavoleria tecnologica per farlo funzionare, quindi cercando di non dare troppo nell’occhio avrebbe semplicemente avvicinato il telefono al viso e sussurrato: - M-M-Mi p-puoi… p-per favore… d-dirmi come c-c-combattere…?- balbettando imbarazzato e cercando di non dare troppo a vedere la propria mancanza di sicurezza di fronte al pubblico, che sicuramente avrebbe capito lui non fosse un vero allenatore…
    Lo scontro iniziò, e l’allenatrice ordinò a Pawmot, il roditore arancione, di usare Attacco Rapido: il Pokémon si mosse rapidamente verso Altaria, apparendo e scomparendo dal campo fino ad apparire sopra di lei, pronto a colpirla in picchiata.
    Blake venne colto alla sprovvista dalla velocità del suo avversario, e tutto ciò che riuscì a pensare fu: - P-P-Pro-…!- ma parlare per lui era difficile per via del suo problema di balbuzie, ed in contesti in cui era necessaria una parlata rapida e la pressione era più alta, diventava praticamente impossibile per lui formare una parola di senso compiuto. Per fortuna, per Altaria anche solo l’inizio del comando era più che abbastanza: avrebbe cercato anche lei di schermarsi dietro una protezione simile a quella per Blake rappresentata dalla barriera magica che avvolgeva la superficie del proprio ombrello. Allo stesso modo il Pokémon avrebbe gonfiato le proprie piume a forma di nuvola e ritratto la testa dentro esse, in modo che l’avversario andasse a scontrarsi con la superficie che al momento si era fatta dura e resistente, al contrario del suo aspetto soffice.
    - V-V-Volo…!- riuscì a pronunciare solo perché la parola era abbastanza corta e priva di consonanti difficili. E come ordinato, proprio come durante il loro primo incontro avvenuto poco prima, Altaria sarebbe partita verso il cielo.


    Altaria usa Protezione (Reflera) (2) e poi usa Volo (1) per scattare verso il cielo. [3/5]

    Blake
    Mago Supporto

    Mosse Utilizzate: Protezione (30 Mana), Volo (10 Stamina)

    Mana: 230-30= 200/230
    Stamina: 60-10= 50/60


    Altaria



    Mosse:
    - Geloraggio (Blizzard-Blizzara)
    - Protezione (Reflex,Reflera),
    - Pioggiadanza (Mossa di stato che potenzia tutte le magie/tecniche di tipo Idro/Blizzard/Thunder. Dura tre turni (Costo 2 Slot - 15 Mana))
    - Volo (Glide/SuperGlide, Permette di essere usata nuovamente per schiantarsi contro un nemico (1 Slot attivazione, 1 altro slot se schianta - 10 Stamina + 10 Stamina)),
    - Palla Clima (Idro/Idrora),
    - VastoImpatto (Combinabile con Glide/Volo - Altaria si schianta contro gli avversari, probabilmente causando stordimento - 20 Stamina)

    Abilità:
    - Alternacura (Altaria, una volta ogni tre turni, può curare un problema di stato dei suoi compagni.)
     
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