Paladini dei Giusti

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    È stata decisamente una scelta sbagliata


    Inerme, non può far altro che osservare quella tecnica svolgersi e rivelare la sua natura, ben peggiore di quanto mai si potesse aspettare: il tempo viene riavvolto e lo sguardo scorge numerose sagome nascoste nell'ombra, le LORO sagome, le quali si allontanano dal Giovane Xehanort per rispedire al mittente le stesse tecniche con cui è stato ferito in precedenza.
    <roooar> il dolore è tanto, un violento ruggito di sofferenza esplode a pieni polmoni, il corpo percorso da scariche intense che ne avvolgono le carni e le gambe si piegano deboli ed infine cedono, crollando al suolo in un ruggito che persiste per diversi secoli, incapace di sostenere nei primi secondi un assalto simile. Ogni attimo è una nuova scarica di dolore.

    Riprovare?


    Un pensiero riecheggia nella sua mente, una parola carica di significato, un desiderio che cresce sempre di più ed una fiamma che divampa nel suo petto nonostante il violento colpo appena subito. La mano sinistra si muove a fatica per per poggiare al suolo la punta della Gunblade con la lama in verticale e le dita stringono con quanta più forza possibile, il ginocchio sinistro struscia in avanti e la mano sinistra scarica il peso sullo scudo a terra, la zampa destra prova invece a piantarsi sul terreno ed infine l'intero corpo cerca di sollevarsi come può, senza ancora portarsi in piedi ma per ora restando in ginocchio.

    Ogni movimento è sofferenza, ma deve resistere.
    Non deve cedere per un solo errore
    Deve salvarli.


    In quella posizione, raccoglie il suo potere magico, flussi di arcana essenza che percorrono il suo corpo dalla punta della coda fino alla schiena, lungo la colonna vertebrale a percorrere in ultimo gli arti, una magia diversa dalle altre... sebbene abbia imparato ad usarla, è la prima volta che si ritrova ad averne bisogno. Lo avvolge una luce bianca con sfumature azzurrine, mista a scariche elettriche che turbinano attorno alla sua figura e pian piano si rigettano nelle carni, mirando alle ferite: è quella la loro destinazione, procedendo pian piano a riempirle così da stimolarne la rapida rigenerazione e cancellarle, come se non fossero mai state lì, restituendo al felino la completa libertà di movimento. Fa così leva sulle zampe per portarsi infine in piedi, schiena dritta e braccio sinistro che subito si innalza per puntar la Gunblade in direzione di Xehanort.
    "LAOZILLO!" lo richiama a gran voce
    "Fai attenzione, ti assisto appena posso" ritrovarsi ad un passo dalla morte lo ha aiutato ad affinare i suoi sensi... ora sa quello che deve fare. Il Keeba Tiger si posiziona alla sinistra del Mago ancora ferito, pronto a difenderlo da qualsiasi attacco e supportarlo. Allo stesso modo, l'Halbird raggiunge Kairi per portarsi anch'esso alla sua sinistra per coprire il suo punto cieco, come ha appena fatto l'altro spirito con Laozillo
    "Kairi... l'importante è fare il meglio che si può... insieme possiamo farcela" è anche un modo per chiedere scusa, a lei come a tutti gli altri, per quel momento di debolezza, un errore che li ha portati subito in una posizione di svantaggio. Poteva decisamente evitarlo e non se lo perdonerà mai: un errore, un'importante lezione che non deve dimenticare.
    Ritira di scatto il braccio sinistro, portandolo disteso verso l'esterno ed inclinato verso il basso, in diagonale, ed ancora una volta il potere viene richiamato dalla punta della coda e saranno due gli eventi che avranno luogo in contemporanea: se da un lato un nuovo flusso di potere elettrico andrà a percorrere il suo corpo per raggiungere il braccio sinistro, infondendo la lama della Gunblade con nuove intense scariche elettriche, dall'altro il quinto arto andrà a scattare verso la borsa per recuperare una flacone e portarlo alle fauci, salvo poi stapparlo con le zanne e tracannarlo rapidamente.

    Rilassa i muscoli, il muso resta puntato in direzione di Xehanort ma lo sguardo scarlatto ora fugge in direzione del Pegaslick, il quale subito gli si avvicina per atterrare direttamente alla sua destra, con il muso ruotato a favore del felino. La mandritta si solleva verso la creatura ed i polpastrelli delle cinque dita si muovono delicati sul collo dello Spirito, percorrendo dalla linea mandibolare fino alla spalla e viceversa... una singola volta, un solo gesto di affetto
    "Ho bisogno del tuo potere" un sussurro e la creatura spalanca le ali, scaricando tutto il peso sulle zampe posteriori per sollevare quelle anteriori in una posa combattiva: scalcia l'aria ed un bagliore elettrico lo avvolge, scomparendo in un fascio di energia che investe il felino e ne copre interamente la figura per una manciata di secondi. Ha bisogno di un approccio completamente diverso, diretto e deciso, e non si fermerà questa volta.
    Quando la luce si dirada, il suo aspetto risulta ancora una volta cambiato: il ventre è di colore azzurro, stessa colorazione della prima metà degli arti, mentre la parte inferiore è di un giallo intenso simile all'oro, mani e zampe sono invece di un blu marcato con piccole alette di pochi centimetri gialle e blu su caviglie e polsi; sia collo che testa hanno una colorazione di un giallo pallido, la linea del sterno è rosea come i suoi occhi, il ciuffo si presenta verde con le punte blu; in ultimo, dietro le ali non c'è solo il simbolo dei Dream Eater, ma anche un paio di grandi ali piumate azzurre.

    Non c'è bisogno di parlare, ma lo sguardo rosato osserva Yami con un sorrisetto di approvazione, ora studiandone i movimenti alla ricerca del giusto momento per agire: approfitta di quegli istanti per stringere con forza la Gunblade nella mandritta ed i fulmini che la pervadono ora aumentano di volume, ne percorrono il metallo con una tale irruenza da riscaldarlo. Le zampe vanno adesso a flettersi e le ali a spalancarsi, il felino attende paziente prima di darsi un poderoso slancio in avanti, percorrendo dapprima una linea retta in direzione di Xehanort per raggiungerlo nel minor tempo possibile. Non vuole gettarsi su di lui, bensì approfittare della attacchi di Yami per fermarsi d'improvviso e darsi un secondo slancio, un balzo verso l'alto con cui mira a raggiungere i tre metri di altezza, ricorrendo anche alle ali per rendere quei movimenti più celeri. Rimane ad alta quota grazie a poderosi battiti d'ali, la mano destra s'innalza oltre il capo e la Gunblade sprigiona tutto il potere elettrico finora raccolto
    "Lighting Beast Hammer!" un ruggito e si scaglia verso di lui, come un fulmine che si abbatte sulla sua preda, provando a confondersi nel bagliore creato dalla magia di Yami nella speranza di prendere alla sprovvista Xehanort con un affondo diretto al suo petto. Che riesca o meno a colpirlo, la lama andrà a rilasciare poi una violenta esplosione elettrica con cui mira a travolgerlo.

    Dremurr usa Energira su di sé per tornare Illeso, dunque infonde la Gunblade con Thundaga ed usa un Etere per recuperare le energie, dunque effettua la fusione Thunderstorm con il Pegaslick.
    L'Halbird supporta Kairi ed il Keeba Tiger assiste Laozillo.
    Dremurr attende l'Idrora lanciato da Yami ed attacca YX con Sonic Impaler (Thundaga), "nascondendosi" nel Thundaga di Yami.

    Elemento Thunder potenziato da Chesterfield Coat

    Infusione Thundaga Gunblade: turno 1/3
    Fusione Thunderstorm: turno 1/3
    CD Etere: 1/3


    Dremurr Felinyahs

    Ruolo: Guardian (Bonus Combattente)

    Salute: da Gravemente Ferito a Illeso
    Mana: 85/145 (spesa 40, recupero 50)
    Stamina: 185/225 (spesa 10, recupero 50)

    Tecniche/Magie utilizzate
    Energira: 30 Mana, 3 slot
    Infusione Thunder: 10 Mana, 0 slot
    Etere: 1 slot
    Fusione Thunderstorm: ??
    Sonic Impaler: 30 Stamina, 1 slot

    Equipaggiamento
    Spada Calante (Gunblade)
    Knight Shield
    Katar

    Accessori
    Nuraka Rucksack (+2 slot)
    Chesterfield Coat (potenziamento magie e tecniche thunder)

    Extra
    Borsa Oggetti: Etere x5

    Spiriti

    Keeba Tiger
    Halbird
    Pegaslick

    Tecniche
    Aerocolpo
    Dodge Roll
    Glide
    Link Block
    Quick Blitz
    Scatto Aereo
    Shield Blast
    Shield of the Just
    Sonic Impaler
    Teletrasporto
    Unità Protettiva (effetto reflex)
    Zantetsuken

    Abilità passive
    Sprint
    Turbine Volante

    Magie
    Aero
    Arcana Magis Lv2
    Blizzard
    Dark
    Darkra
    Energia
    Energira
    Energiga
    Fire
    Magnete
    Reiz
    Scan
    Stop
    Stopra
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    Thundaga
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    Il Guardiano della Luce.


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    Sentiva un'emozione indescrivibile, paragonabile a quella di un bambino che venisse catapultato nelle sue storie preferite, a combattere al fianco dei suoi eroi contro il malvagio di cui aveva sempre letto la fine. Sarebbe già stato soddisfatto di poter aiutare Sora a mandare a segno il proprio attacco, di vederlo sconfiggere Xigbar ancora una volta; ma quando se lo trovò accanto, Aliseo sguainato tra loro e puntato sul nemico, il suo cuore traboccò di un nuovo coraggio. Si sentì più fiducioso e spavaldo che mai, non poté esimersi dal sorridergli, sicuro di sé come in pochi momenti della propria vita, e strinse Aliseo e la mano di Sora.
    Era un racconto familiare, anche se non l'aveva mai visto. Le storie di Riku e Sora contro Xemnas erano note a tutti, la loro eroica resistenza contro il signore dei Nessuno, la battaglia nel castello per salvare Kairi. Tutto quello che avevano potuto raccontare, lo conosceva bene; e su tutti, il momento in cui Riku e Sora, insieme, avevano impugnato lo stesso Keyblade e avevano trafitto Xemnas con un raggio di luce. Stava vivendo un momento del genere, era diventato parte di una simile storia? Sarebbe bastato per dare coraggio anche al più spaurito e irrecuperabile dei vigliacchi!
    La luce di Radiant Spear li avvolse. Entrambi si lanciarono come falchi in picchiata, l'ancora di Aliseo aveva le ali spalancate, un rombo rutilò per il labirinto; e in mezzo a quel mare luminoso, la bussola li guidò verso il cuore del nemico con millimetrica precisione.

    Quando la luce si diradò, Aliseo era ancora saldamente conficcato nel petto di Xigbar. Sora lo estrasse con un colpo secco. Era ben poco il sangue che usciva da una simile ferita, e Xigbar era ancora vivo; il fatto che avesse incassato Radiant Spear alla fine di tutte le batoste che gli avevano inferto lo impensierì abbastanza da farlo piazzare di nuovo davanti a Sora e fargli schermo con un braccio.
    C'era qualcosa in quella situazione che non lo convinceva affatto, ed era l'esperienza stessa a dirglielo: il loro nemico gli pareva tutt'altro che sconfitto. Non sentiva di aver vinto, né di avere la situazione di nuovo sotto controllo. E anche se Sora avesse insistito per farsi avanti, non glielo avrebbe permesso. Tenne l'arma salda nella propria mano, puntata verso il loro avversario, lo sguardo attento ad ogni sua mossa e anche al circondario, qualora altri proiettili arrivassero a tradimento.
    Di Xigbar sapeva solo le poche cose che gli avevano detto. Buon pistolero, abile a manipolare lo spazio, con un carattere ridanciano e strafottente. Nessuno sapeva che fine avesse fatto, dopo la sconfitta del suo signore; sembrava solo onnipresente, apparentemente indistruttibile. Se Sora lo aveva sconfitto più volte, come faceva a tornare in continuazione? La cosa era solo esasperata in quell'universo, visto che dopo un attacco di quelle proporzioni era ancora vivo. Cosa ci voleva per sconfiggerlo definitivamente?

    A peggiorare le cose, Demarqueur si rifece vivo.

    "Chi non muore si rivede." Commentò, senza la minima gioia negli occhi. Per quanto fossero momentaneamente alleati, il fatto che un Keyblader sconosciuto, proveniente addirittura dall'Era delle Favole (che di Favole aveva ben poco) e che era riuscito a tenere testa a Kairi senza nemmeno scomporsi, fosse ancora a piede libero lo metteva a disagio più di quanto volesse ammettere.
    Demarqueur si presentò davanti a Xigbar, e la prima cosa che fece fu canzonarlo rimproverandogli una sceneggiata poco credibile. Anche Evan aveva temuto che non fosse bastato, ma non fu quello a spiazzarlo; fu il plurale usato dal generale di Fastus, usato in modo molto poco casuale. E mentre la ferita di Xigbar si rimarginava come se non gli avessero davvero fatto nulla, i pensieri gli si misero in moto come una locomotiva impazzita. Aveva davvero detto ucciderci, e persino il loro avversario parve realizzare chi avesse davanti con un secondo di ritardo di troppo, rimanendo sconvolto dal suo aspetto, da qualcosa di mostruoso che aveva fatto e che li aveva resi profondamente diversi.
    Demarqueur e Xigbar erano la stessa persona?
    A giudicare da come si stavano rimbeccando, un reciproco rimprovero delle leggerezze l'uno dell'altro, doveva essere così. Evan li fissava con attenzione e intanto si spostò davanti a Sora, facendogli schermo con la propria figura, attento ad ogni loro movimento. Xigbar poteva essere ancora al pieno delle forze, e Demarqueur... per quanto gli riguardava era completamente inaffidabile.
    Dal canto suo, il generale di Fastus rimproverava al suo corrispettivo di un altro universo di aver sacrificato un occhio e di essersi prestato al gioco di Xehanort, e tutto solo per avere un 'pezzo di ferraglia'; ciò che rispose Xigbar era per lui del tutto incomprensibile. Parlava di una natura, di un maestro, che nel loro universo era stato ucciso da Demarqueur stesso. Discernere la loro conversazione e capire come collocarla era già sufficiente a fargli pulsare la testa, ma cercò di rimanere attento. A cosa si riferiva Demarqueur? Cosa stava cercando l'altro, da arrivare a sacrificare un occhio e prestarsi ai piani folli di Xehanort? Ferraglia, dicevano.

    E se Demarqueur e Xigbar erano davvero la stessa persona, c'era una specifica ferraglia che mancava all'appello.

    "Il Keyblade?" Disse, azzardandosi a unirsi alla discussione. Si sentiva come un topo che cercasse di introdursi in una lotta tra linci, ma non si sarebbe tirato indietro. "In effetti, se siete la stessa persona, perché Xigbar non può..."
    Come un fulmine a ciel sereno, l'immagine del Keyblade di Xehanort, in mano al suo vecchio e mefistofelico padrone, si palesò con prepotenza nella sua mente. L'occhio gli cadde su Sora. Tutto ruotava intorno a lui anche stavolta, indirettamente era stato, nel loro universo, l'artefice di quel bizzarro paradosso che avevano davanti. Perché se Sora era lì, l'esame da Maestro doveva essere andato in qualche modo a buon fine.

    Ma da loro era nato Fastus.

    "Tu eri lì." Disse Evan a Demarqueur. "Hai finto di morire e hai preso il Keyblade dal cadavere del tuo vecchio padrone! La nascita di Fastus è stata davvero fortuita per te..." Gli puntò Ultima Weapon contro. "Cosa cerchi di-" Solo l'improvviso capogiro dolorante di Sora lo distolse dall'incalzare Demarqueur di ulteriori domande. Si mise subito accanto a lui, mettendogli una mano sulla spalla per sorreggerlo, per niente confortato dalle parole del generale di Fastus.

    Lo irritava, tutto questo.

    Lo irritava non sapere, essere vittima degli eventi. Sballottati tra un pazzo e l'altro, sottoposti ai deliri di figure che non assaggiavano lo straccio di un vero problema da millenni e si atteggiavano a grandi demiurghi quando intorno a loro il mondo bruciava, preda della loro indifferenza. Lui e gli altri si trovavano sempre ad essere naufraghi che navigavano controvento, mai una volta capaci di cavalcare la corrente. Quanto tempo ancora doveva andare così? Come spesso accadeva, risvegliarsi e scoprire l'oscurità dietro le storie che ascoltava da bambino era profondamente disturbante.
    "Mi chiedo quale sia il vostro obiettivo." La sua voce era poco più di uno stanco sospiro. "Distruzione? Rifare il mondo? Ottenere il potere assoluto? Lui si è unito al gioco di Xehanort, tu a quello di Fastus. Entrambi potreste fermare questa follia in qualsiasi momento, ma preferite mandare avanti giochetti e sotterfugi. Vorrei sapere cosa ne ricaviate. In che modo la gente innocente dei nostri universi dovrebbe trarre giovamento da... qualsiasi cosa sia questo." Chiese, indicando il labirinto con un generico gesto del braccio. "Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se vi foste fermati ad aiutare gli altri? Se aveste aiutato Sora almeno una volta?"
    Sospirò. Cinse Sora con un braccio, per portarlo via. "Parleremo di nuovo, Demarqueur. E sarà meglio che tu abbia delle risposte sincere. Aver coinvolto una ragazzina nei tuoi giochetti di potere non ti fa partire da una base migliore degli inetti che hanno portato alla Guerra del Keyblade, spero che tu lo sappia."
    Se Sora glielo avesse concesso, lo avrebbe condotto lontano da quei due. Il braccio intorno alla sua spalla serviva da protezione, perché era già pronto a difenderlo da qualsiasi attacco a tradimento.

    Guardandosi intorno fino a che non sembrarono essere fuori pericolo, Evan avrebbe cercato di sincerarsi delle condizioni di Sora. Cosa si doveva fare quando i legami impazzivano in quel modo? Non poteva saperlo. Avrebbero avuto bisogno di Yen Sid o di Merlino, e nessuno di loro doveva essere reperibile al momento.
    "Come ti senti?" Gli chiese. "Posso aiutarti in qualche modo? Non me ne intendo di legami. Ingenuamente, se i Cuori che hai dentro vogliono liberarsi, ti direi di lasciarli andare... ma non saprei come."
     
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    Ianua!

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    Qualcosa era andato storto. Laozillo non riusciva a capire completamente cosa fosse successo a causa del vorticoso quantitativo di danni che si era sprigionato sul suo corpo, o per meglio dire, dentro di lui. Vedeva delle figure e percepiva delle entità che non poteva definire completamente ostili, ma che indubbiamente lo stavano bersagliando. La cosa più strana, però, era che riusciva in un certo senso a riconoscere le figure e a identificarsi in una di esse. Era bizzarro, singolare e, francamente, anche inopportuno.

    Quel borioso di Xehanort aveva un'ampia gamma di mosse più o meno ortodosse su cui fare affidamento, ma non era riuscito a mettere fuori gioco nessuno dei guerrieri presenti.

    Lao sbatté le palpebre e serrò i denti. Non avrebbe mai dato la soddisfazione al keyblader, no, non sarebbe mai caduto ai suoi piedi.

    Stabilizzò in qualche modo il respiro e fece una rapida conta dei danni. Purtroppo non eccelleva nelle magie curative, tuttavia, per fortuna, aveva fatto incetta di oggetti, in modo da sopperire a tale mancanza.

    Trangugiò un intruglio che, secondo il negoziante, avrebbe dovuto rimetterlo in sesto dalle ferite più gravi. Con suo stupore, si accorse dell'effetto praticamente immediato di tale cura.

    Guardò annoiato l'albino mentre sfoggiava nuovamente il suo caratteraccio. Gli lanciò uno sguardo tagliente, silenzioso, ma tremendamente espressivo. Una parte di sé avrebbe voluto rispondere con pari arroganza, un'altra avrebbe voluto insultarlo. Entrambi concordavano, però, che farlo tacere con un bello schiaffo fosse la scelta più adeguata.

    Laozillo si limitò a guardarlo, in un misto di indifferenza e sdegno. Gli aveva fatto male, questo era certo, ma i suoi attacchi non erano brutali come quelli di Sephiroth. Aveva visto di peggio.

    "È strano," mormorò. "Poteva cogliere l'attimo ed eliminare almeno uno di noi, ma non l'ha fatto. Questo tipo di attacco deve essere parecchio impegnativo o perlomeno lo deve rallentare momentaneamente."

    Quasi non si accorse dei suoi pensieri che vociò ai propri compagni.

    Detto questo, la calma apparente di Lao fu travolta dall'estro di Yami.

    Il giovane mago alzò un sopracciglio sorpreso della capacità del proprio amico. Non aveva idea di quanto fosse affine alle magie d'acqua e qualcosa suggeriva anche un potere arcano ben più potente del normale.

    Sorrise di buon gusto decidendo di premere ancora di più sull'acceleratore, volendo dargli manforte.

    Ma i suoi pensieri furono bruscamente interrotti da Dremurr, questo, infatti, lo chiamò a gran voce.
    Quasi imbarazzato e senza una chiara idea su come rispondere a un grido assimilabile a un vero e proprio ruggito, esclamò un
    "Uè"
    come a testimoniare che il felino aveva la sua attenzione. Dopo uno scambio di battute, Lao ringraziò Dremur, poiché per suo merito per il momento non doveva neanche preoccuparsi troppo di eventuali ripercussioni.

    Squadrò bene la creatura assegnatagli e cercò di posizionarsi al meglio al fine di facilitare il suo lavoro di guardiano.

    Nel mentre si ricordò anche dei suoi compagni in difficoltà; lanciò una pozione a Paperino per rimetterlo in sesto, probabilmente si poteva curare benissimo da solo ma era meglio avere un mago così più sull'offesa che sulla difesa

    Infine, cercando di prendere bene il tempismo tra i vari attacchi magici di Yami e quelli corpo a corpo di Drem, Lao provò a inserirsi nel modo più fastidioso possibile. Avrebbe aspettato una manciata di secondi per vedere come gli attacchi dei due si sarebbero svolti. Se avesse trovato uno spiraglio, avrebbe scagliato un Thundaga di rinforzo ma solo nel caso in cui il giovane Xehanort non fosse riuscito a divincolarsi. Nel caso contrario Lao si sarebbe impegnato a prevedere un suo movimento, in modo da non lasciare alcuno spazio di manovra al keyblader. In tal senso, avrebbe sprigionato la sua magia rincalzando Xehanort, evitando di dargli ulteriore respiro.

    Laozillo beve una granpozione, ne da una a Paperino e usa thundaga



    Laozillo Aun'Va
    Mago

    Mana: 165/300
    Stamina: 80/80
    Stato: Illeso
    Tecniche Utilizzate: /
    Magie Utilizzate: Stopga
    Slot Azione Usati: 5/5

    Magie Apprese:

    -Fire
    -Blizzard; Blizzara
    -Thunder; Thundara; Thundaga
    -Aero
    -Quake
    -Idro
    -Dark; Darkra; Darkga
    -Energia
    -Reflex
    -Stop; Stopra; Stopga
    -Antima
    -Haste

    Tecniche:
    -Double Shot
    -Dodge Roll
    -Focus
    -Glide
    -Teletrasporto
    -SuperGlide
    -Scatto Aereo
    -Spark Drive
    -Flame Burst
    -Esplosione
    -Velo del Tornado
    -Frostbite

    Accessori:
    - Compagno
    "Un cappello molto elegante dal tessuto protettivo: indossarlo impedisce il sanguinamento"
    - Denaro e Potere
    "Un orologio elegante che potenzia le tue abilità magiche: indossarlo aggiunge 30 Mana alla tua riserva magica."
    - Buckle Sleeve Shirt
    "Una maglietta che aiuta a sprigionare la potenza magica dentro di te: indossarlo potenzia l'uso di tutte le magie e tecniche di elemento Dark."
    - Naraka Rucksack
    "Uno zaino sportivo, che sostituisce la Borsa consumabili: indossarlo aggiunge due slot oggetti a quest'ultima."

    Consumabili:

    -31x Granpozioni
    -2x Etere

    Armi:

    Onya - Un bastone magico creato dalle mani del padre ed infuso col mana di Laozillo. La pietra violacea è uno strano minerale ottenuto in ricompensa per i servigi prestati a Disney Town
    (Sotto per vedere gli effetti in game)

    Replicatore:
    Un bastone dalla singolare capacità di replicare l'ultima magia lanciata dal suo possessore durante quel Turno, senza nessun costo, sia essa di Guarigione o Attacco. Quando l'utilizzatore lancia della magie con Double Shot, quest'abilità permette di usare direttamente Trio Magico.)


    - Frammento di Cristallo Se impugnato potenzia i danni della magia Thunder di Laozillo.

    - THORN RING - Un Accessorio che si lega stretto al dito di Laozillo. Le spine appuntite di questo anello infilzano chi lo indossa, potenziandone però le capacità magiche. Al costo di un Livello Salute (Indenne->Ferite Lievi ad esempio), Laozillo potrà generare una magia di secondo livello Elementale a propria scelta. Questa magia non può essere replicata con il Replicatore. Le magie Idro e Blizzard sono potenziate quando indossato.



    Mace of the Fierce: (3 Slot Azione) - Quando quest'Arma Antica viene attivata e compare nelle mani di Laozillo, il mago può tirare un potente colpo contro un nemico, scatenando un'esplosione di danni oscuri simile a un'Antima, ma con danno da Darkra, che sbalza via buona parte dei nemici. Utilizzabile 2 volte per combattimento.


    Edited by Jace - 11/4/2024, 18:20
     
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    Si sentiva bene. La concentrazione era massima, il cuore batteva con foga, c’era preoccupazione per l’intera battaglia, per Honoka, Riku, Dremurr e tutti gli altri chiaramente, e si stava impegnando al massimo delle proprie capacità. Ma… se riusciva ancora a sorridere, ad avere un’espressione addirittura divertita e positiva sul muso, era perché si ritrovava nel proprio elemento. Si sentiva dannatamente vivo, contro nemici che riuscivano a stare al suo passo senza eccedere da una parte o dall’altra. Non era una sfida banale, ne impossibile… e la vicinanza con alleati come la ragazza stava dando una nuova via, un nuovo significato al suo apparente eterno peregrinare. Poteva forse riuscire a far combinare davvero quelle due cose insieme, la sfrontatezza della sua esistenza unita al dovere che aveva promesso di mantenere, calandosi nei panni di protetto e protettore al tempo stesso. Un delicato equilibrio, su cui si reggeva su un filo dannatamente sottile. E gli andava bene così, non poteva chiedere di meglio.

    I suoi assalti furono precisi e letali, dunque. Muovere le Tessitrici come parte del proprio corpo era una splendida sensazione, al punto da sentirle effettivamente come ali, pronte a far spiccare il volo al loro padrone. O a colpire duramente, come sia accingevano a fare da li a pochi momenti, ma venne in piccola parte distratto da ben due avvenimento importanti,due novità che non poteva prevedere… e che resero quella battaglia ancor più incredibile di quanto già non fosse.
    - HEEEY! Little bitch! Dove pensi di… oooh fu- ! -
    Poco tempo per insultare Larxene, che avrebbe più che volentieri continuano a picchiare sonoramente, dovendo invece portare l’attenzione su… su… qualunque cosa avesse evocato Marluxia. Una sorta di… trono semovente e gigante? Con tanto di falce e petali al seguito? Ai suoi occhi appariva più come una Mantide invero. O per meglio dire, un Drago Mantide ovviamente! Ne rimase genuinamente colpito e sorpreso, era davvero qualcosa di eccezionale e per un momento, ebbe lo stesso brivido di difficoltà estrema provata durante lo scontro con Phoenix. Forse il Protoss era comunque più grande e pericoloso, ma l’unione con il Khajiit rendeva ogni battaglia possibile. Ed intendeva fare lo stesso con Honoka ora, dandole un fugace sguardo d’intesa per capire come muoversi in tandem con lei.
    - Well! Questo sarà… very fun, I think! -

    L’intesa istintiva era tutto ciò che avevano a disposizione. E sarebbe bastata! In quel momento, la replica e il sicario avrebbero scatenato non pochi problemi, chi ravvicinati chi a distanza. Il potere del vento forse non sarebbe stato sufficiente questa volta, ne poteva permettersi di rallentare… per questo optò per una soluzione drastica, che di norma risparmiava solo in casi estremi come quello. Se non altro, perché rischiava di fargli finire le forze, a lungo andare! Dunque, tutto ciò che il clone avrebbe potuto vedere fu… una linguaccia, giocosa e di scherno, e poi più nulla! Un bagliore lucente fugace, nato e svanito in uno spiraglio di vento, che portò la volpe a teletrasportarsi via da li, in una posizione sopraelevata rispetto a tutti. Diversi metri nel vuoto, precisamente sopra Marluxia, non troppi da farlo inesorabilmente schiantare a terra ma adatti ad un Dragoon come lui. Ha solo anticipato la fase di salto per salvarsi la pelliccia, praticamente!
    E da li, tentò dunque di scoccar un colpo di coda a mo’ di frusta, uno schiocco nel vuoto dalla cui punta partì una duplice sfera d’acqua. Un semplice e doppio incanto di Idro, che avrebbero viaggiato come proiettili in direzione di Repliku, volendo tanto ferirlo quanto bagnarlo completamente. Sapeva che la potenza non era elevata, ma usare l’acqua era la sua seconda specialità, dopo l’Aero… tutto per essere perfettamente in comunione con Dremurr e i suoi fulmini; col ghiaccio sarebbe forse stato lo stesso!
    Ma il grosso della sua offensiva, potenziata ancor una volta dalla giovane alleata, era diretta sul Falciatore. In picchiata direttamente su di lui, in un tentativo palese di scalzarlo dal suo appariscente trono! E non si risparmiò più adesso, non con le Tessitrici che iniziarono a vorticare come veri tornado, una ad una… ricoperti dalle folgori a cui oramai era tanto affezionato.
    - I salute and respect your strength! Ma è tempo di concludere ora. GARUDA’S DANCE! -
    Lo sforzo era notevole. Controllare così tante emanazioni con così tanto potere non era cosa da tutti i giorni. Ma anche così, tutte le armi di Kurama concentrarono la loro forza in un unico punto, atti a tranciare, fulminare e letteralmente distruggere ogni parte di Marluxia, investendone tanto lui quanto la sommità della sua creatura. Un tentativo di far male, molto, molto male, in un momento dove il suo stesso Keyblade brillava di magia e potere puro. Quella era la sua via, la sua risposta definitiva al male del Mondo!


    Con un Teletrasporto (2) per eludere gli attacchi e portarsi in alto, lancia di coda un Double Idro su Repliku (3) ed infine scaglia un Garuda's Dance in picchiata ed Elettrificato su Marluxia e la mantide. (5)


    Kurama Rainfell
    Bonus Keyblader

    Soffio del Drago: 0/3
    Magie Utilizzate: Double Shot Idro (10 Mana, 1 Slot), Infusione Aero (10 Mana)
    Tecniche utilizzate: Teleport (30 Stamina, 2 Slot), Garuda's Dance (30 Stamina, 2 Slot)
    Oggetti utilizzati: //

    Salute: Illeso
    Mana: 190/290
    Stamina: 120/235

    Abilità attive:
    - Sprint, Focus, Nitris

    Equipaggiamento:
    - Dragon's Claw - Lancia Dragoon.
    - Wings of Memory - Keyblade.
    - Soffio del Drago - Un nastro rosso legato all'attaccatura del bastone e della lama. Con questo, Kurama può parare fino a tre Magie di Primo e Secondo Livello per combattimento, i cui effetti verranno annullati; le Magie verranno assorbite e immagazzinate nella lancia. Una volta esaurite le tre cariche, il Dragoon può lanciare un potente affondo che fa danni di elemento Fuoco in un cono lungo tre metri e largo cinque.
    - Pendente Azzurro - Nastro che rimane sempre affiancato al Soffio del Drago. Permette di sparare un raggio d'energia di 5x1 metri di lunghezza, che fa danni Non-Elementali pari a una magia di Secondo Livello. Due turni di Ricarica.
    - Grim Cardigan - Magia Aero potenziate
    - Off-The-Shoulder Top - Attacchi Fisici potenziati
    - White Jeans - Magia Lux potenziati
    - Violet-Ebony Floxglove - Schivate potenziate
    - Amore e Desiderio - 30 Mana aggiuntivi
    - Hip Pack - Contiene 4 Eteri

    Extra: Coda e Artigli

    Oggetti&Equip Usati: //
     
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    Il cavaliere della luce

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    Quella era la prima volta che Gilbert riusciva ad utilizzare un attacco di una simile potenza. Probabilmente non l'avrebbe nemmeno usato di nuovo tanto presto, visto le condizioni per generare una potenza simile. Senza contare che doveva ringraziare anche Basil, per il supporto all'ultimo secondo...anzi no a ripensarci. Quello era il minimo che poteva fare, dopo essersi fatto colpire di proposito, approfittando della tecnica che gli aveva lanciato. Comunque, aveva funzionato e questo era l'importante. Fu naturale però per il Keyblader, pensare che doveva trovare un modo più efficiente per accumulare e generare quell'energia. In fondo Maram poteva essere incredibilmente utile, soprattutto per difendere i propri alleati, ma doveva fare anche molta attenzione a come utilizzava quella tecnica e soprattutto con chi. In fondo nel momento stesso in cui si faceva carico delle ferite dei suoi compagni, lui per primo si metteva in pericolo e in tutta onesta, non voleva fare la parte del martire. In fondo voleva tornare a casa dai suoi figli, senza contare che aveva finalmente ritrovato Yuki. In effetti si chiedeva se anche lei stava bene. Sapeva che era forte, ma dopo quello che era successo, era normale essere tanto preoccupati. Lo era particolarmente per Yuki, come lo era anche per Eileen che era sparita nel nulla ovviamente. Solo a pensarci si stava un po' agitando, ma non aveva il tempo per pensare a questo. Doveva infatti preoccuparsi dell'avversario che aveva di fronte.
    Saix dopo che fu colpito dalla magia di Gilber, era finito a terra. La potente magia di luce l'aveva investito distruggendo la sua guardi, le sue mazze infatti erano state tutte distrutte fatta eccezione per una, in più anche la sua ira era stata interrotta. Era stato veramente un colpo molto potente quello, probabilmente qualsiasi altro nemico sarebbe morto appena ne sarebbe stato colpito. Non Saix però, che anche se sconfitto e inerme, era ancora vivo. In quel momento Gilbert fece un passo verso di lui, freddo e pacato con l'intento di dargli il colpo di grazia. Non era una cosa tanto strana alla fine per lui. Era solo l'ennesimo nemico da eliminare, una creatura oscura, un Nessuno anche di elevata potenza. Aveva già eliminato dei suoi simili in passo, ovviamente meno potenti, come aveva eliminato una quantità enorme di Heartless e in piccola parte anche dei somebody. Eppure ancora prima di notare lo sguardo perso di Saix e anche se solo per un attimo il sollievo nei occhi di Axel, Gilbert fermo subito la sua avanzata. Kovu che lo stava seguendo in quel momento, si fermo a sua volta, non capendo le intenzioni del suo evocatore. Il perché della sua indecisione, indecisione che lo stesso cavaliere non sapeva spiegarsi. Era un guerriero, era abituato ad eliminare i suoi nemici, certo con cognizione di causa per i Somebody specificatamente. Eppure in quel momento esitava, esitava ad eliminare un Nessuno che aveva provato ad eliminare lui e i suoi compagni. Perché? A pensarci gli veniva solo alla mente Howell. In fondo anche lui era un Nessuno come Saix, e ripensare a come si comportava e prendeva decisioni il Generale...non poteva non pensare che le scelte che aveva preso Saix, in quel piano allucinante pensato da quel vecchio pazzo di Xehanort, potevano esserci state decisioni prese alla leggera e soprattutto mutate anche dalla sua natura. Non sapeva gli altri che stavano con quel vecchio Keyblader, ma penso che forse dare il colpo di grazia a Saix non era la scelta giusta alla fine. Questo suo pensiero gli fu rafforzato nel vedere il sollievo nei occhi di Axel, ma anche nel vedere lo sguardo perso del nemico. Saix infatti si era risvegliato dalla sua furia, sembrando spaesato agli occhi del Keyblader, che aveva deciso alla fine di non continuare il suo attacco. Pensando che forse le cose ora, potevano risolversi senza spargere sangue. Gli occhi del Nessuno sembrarono cambiare colore per un attimo, sembrando davvero vivo. Aveva cercato di dire qualcosa ad Axel, che chiamo Lea e guardo Gilbert come se era la prima volta che si vedevano. Le parole di Saix però vennero interrotte all'improvviso da una nuova figura incappucciata. Una donna dai capelli dorati e occhi del medesimo colore, che fece tornare immediatamente su la guardia di Gilbert, come quella di Kovu che si mise subito a ringhiare contro la donna.
    E questa chi diavolo è? - Aveva detto impugnando saldamente il Keyblade con entrambe le mani verso la figura, mentre la sua domanda riceveva presto una risposta. Ovviamente non ci voleva un genio per capire che era un altro del gruppo di Xehanort, visto anche com'era vestita. Sembrava però che il nome fosse Larxene. In quel momento Gilbert noto anche una cosa, tra i seguaci (e Ex seguaci) del vecchio Keyblader, c'era una certa propensione ad avere nomi con la X. Non ci aveva fatto molto caso finora, ma doveva ammettere che quella era veramente un informazione inutile. Era meglio concentrarsi sulla nuova arrivata e sulla "marionetta" cioè colei che stava combattendo contro Basil, e che sembrava legato anche ad Axel. Sembrava che lo scontro di Basil fu vinto, senza combattere...per modo di dire. In quel momento la misteriosa figura rivelo il suo volto, mostrando il viso di una bella ragazza dai capelli corti e occhi azzurri, in quel momento rossi per le lacrime.
    - Ovviamente...- Borbotto un attimo Gilbert abbastanza impassibile guardando Basil, con uno sguardo indecifrabile e che non avrebbe avuto spiegazione. Il Cavaliere della luce sospiro semplicemente, pensando bene di non dover dire nulla di Maram in presenza della ragazza che si rivelo essere Xion. Gilbert non aveva la più pallida idea di chi fosse, ma qualcosa si smosse dentro di lui. Non sembrava però un emozione sua, ma non sapeva dire bene il perché. In quel momento noto che la gemma in cima al suo Keyblade, inizio ad emanare una lieve luce, ma non ebbe tempo per pensarci troppo su visto quello che stava succedendo.
    - Axel! - Aveva detto Gilbert vedendo il la magia di Larxene colpire il ragazzo con i capelli rossi, cosi rapidamente che non potte fare nulla per difenderlo. Strinse i denti in quel momento pronto a scattare per attaccare la Nessuno del fulmine, che si stava rivolendo a Saix e prendendo apparentemente il controllo di lui. Questo infatti venne contro di loro e in quel momento, Gilbert senti una voce. Una voce che parlava direttamente al suo cuore.

    Gilbert.

    Per favore.

    Ho bisogno di te.

    Ho bisogno di un ponte, di una legame...

    Non ti conosco, ma tu conosci me.

    Siamo connessi.

    Prestami il tuo potere, il tuo cuore.



    Gilbert sussulto nel sentire quella voce che gli sembrava tanto familiare, ma nello stesso tempo vide Saix teletrasportarsi e finire alle spalle di Basil e Xion. Il Keyblade si mosse rapidamente.

    Aiutami a proteggerli.



    Il Keyblade venne puntato verso il cielo mentre la gemma in cima alla lama brillava intensamente, un raggio di luce apparve dal Keyblade verso il cielo, facendo apparire una nuova colonna di luce sopra Saix. Questo si schianto contro il Nessuno che aveva nuovamente perso il controllo, sbalzandolo via e facendo apparire una nuova figura in campo. Gilbert guardo la colonna di lice stringendo solo un po' gli occhi, merito anche della visiera del suo elmo un po' danneggiato. Sorrise in quel momento vedendo chi era arrivato in campo, ad aiutarli in quel momento. Una nuova figura incappucciata era arrivata, ma che dalla voce e dai due Keyblade che impugnava, Gilbert riconobbe subito. Roxas era arrivato per proteggere i suoi amici, come aveva anche detto e sembrava anche parecchio determinato.
    La battaglia non era ancora finita. Era solo iniziata una nuova fase. Gilbert si rese conte che molte delle due carte migliori erano già state usate, ma aveva ancora energia e trucchi da usare. In ogni caso era più che pronto a continuare a combattere. Penso che poteva lasciare benissimo Saix a Roxas, mentre lui e Basil si sarebbe potuto occupare di Larxene. Però Gilbert voleva un attimo combattere al fianco di Roxas, anche se non era quello del suo universo e perché voleva dargli qualche dritta su Saix. Non perché pensava che avrebbe avuto problemi contro di lui, anzi proprio il contrario. Voleva raccomandargli di andarci piano. Non poteva dire al momento lo stesso di Larxene, che sembrava una semplice stronza. Però quando Galahad aveva colpito Saix e vide il suo spaesamento, qualcosa non gli tornava soprattutto per il modo in cui si era comportato all'inizio e per come si era rivolto a Larxene. Aveva pensato che forse lo potevano salvare, farlo passare dalla loro parte, sempre meglio di eliminarlo come per un attimo aveva pensato di fare. Una soluzione migliore.
    - Basil! Tu occupati di Larxene! Non posso più aiutarti come prima, quindi fai attenzione! Kovu vai con lui! Ah Basil...non provare a cavalcarlo come ho fatto io...non è una cosa che gli piace. - Aveva detto a Basil avvicinandosi a lui e spiegandogli un paio di cose utili, oltre che chiedere a Kovu di supportare il ragazzo in battaglia più tosto che lui. Ovviamente preciso la cosa del cavalcare il giovane leone. In fondo Kovu lo permetteva a Gilbert solo perché ormai avevano legato, ma solo in caso di necessità durante una battaglia non era di certo la sua cavalcatura. Come aveva fatto quando avevano combattuto contro Garland per fare un esempio. Non permetteva a nessun'altro di farlo e non solo per via del loro legame, ma anche perché di base gli dava fastidio anche. Infatti Kovu alla spiegazione di Gilbert guardo Basil ringhiandogli contro, come ad avvertirlo che se lo avrebbe fatto l'avrebbe sbranato. Nonostante questo però si avvicino a Stitch e prendendolo delicatamente con la bocca, come facevano i gatti con i propri cuccioli, lo lancio subito dopo in aria facendolo finire nella sua groppa. In fondo Stitch era leggero e poi l'avevano fatto anche poco prima con Gilbert. Quest'ultimo nel mentre si era avvicinato a Roxas per combattere al suo fianco.
    - Ti spiace se ti do una mano? Non so cosa gli abbia fatto Larxene, ma poco fa sembrava essersi come risvegliato. Forse possiamo salvarlo...magari non colpiamolo troppo duramente ecco...- Aveva detto a Roxas con voce seria e concentrata sul loro avversario, impugnando il Keyblade un po' in difficolta. Questo perché nonostante le sue parole, non sapeva bene come farlo. Era un Nessuno quindi era particolarmente resistente, il dolore non doveva quasi sentirlo nemmeno troppo. Questo lo pensava anche per via di Howell che per quante ne prendeva, non sembrava subire davvero dei danni. Gli venne in mente già solo quella volta che aveva perso il braccio e nonostante tutto sembrava abbastanza tranquillo. Comunque si aspettava una qualche risposta da parte di Roxas e l'avrebbe ascoltato, per poi seguirlo appena si sarebbe mosso contro Saix.
    Gilbert avrebbe usato una vecchia mossa, che aveva usato già in passato contro Evan durante quel finto scontro, poco prima dell'arrivo di Pitioss ai confini della creazione. Infatti cercando di non essere d'intralcio a Roxas, Gilbert si sarebbe mosso rapidamente verso Saix grazie a Carica Scivolata. Però prima di arrivare faccia a faccia con il Nessuno, avrebbe piantato la spada nel terreno e sfruttando la velocità di spostamento della tecnica, avrebbe fatto leva con la sua arma come un atleta che fa salto con l'asta, per alzarsi in aria con rapidità e agilità. Se fosse riuscito in quest'azione, Gilbert si sarebbe dato un potente slancio grazie alla forza delle sue braccia e ad una magia del fuoco usata per darsi una propulsione, per saltare cosi in avanti sopra Saix e superarlo finendogli alle spalle. Arrivato però proprio sopra di lui, Gilbert avrebbe menato dei rapidi fetenti infusi di luce grazie a taglio orizzontale, per poi atterrare alle spalle del Nessuno. Successivamente si allontana grazie ad un agile capriola all'indietro.

    Gilbert usa Carica Scivolata (5 Stamina/1 Slot Azione) per poi piantare il Keyblade nel terreno, fare leva e grazie alla forza delle braccia oltre che di una magia Fire (10 mana/1 Slot azione) per darsi un aiuto grazie alla propulsione per il salto, che dovrebbe portarlo sopra Saix e superarlo per finire alle sue spalle. Arrivato sopra di lui però Gilbert usa Taglio Orizzontale infuso con la magia di luce (10 Stamina e Mana/ 2 Slot Azione), cosi da colpire Saix con i primi due fetenti dall'alto e i due finali alle spalle. Gilbert successivamente si sposta grazie a Dodge Roll (5 stamina/1 Slot azione) che usa come un agile capriola all'indietro.


    Gilbert Walker

    Bonus: Combattente/Keyblader

    Magie Utilizzate: Fire (10 Mana/1 Slot azione), Infusione (10 Mana/0 Slot azione)
    Tecniche utilizzate: Carica Scivolata (5 Stamina/1 Slot Azione), Taglio Orizzontale (10 Stamina/2 Slot Azione), Dodge Roll (5 Stamina/1 Slot azione)
    Oggetti usati:

    Stato: Ferito
    Mana: 245/280 (- 20=225)
    Stamina: 180/255 (-20= 160)
    Slot azione: 7/7
    Armatura: 70


    Abilità Passive

    Sprint: + 100 stamina.

    Focus: + 100 il mana

    FreeSancta: Due volte per role, Key potrà usare un Sancta senza sprecare alcuna statistica e senza bisogno di conoscere la magia. (-1)

    Guerriero d'Assalto: Parare o schivare con successo un attacco nemico permette a Gilbert di lanciare un attacco fisico potenziato con danni magici non-elementali contro il suo aggressore o un qualsiasi altro nemico; se lo desidera può ulteriormente infondere l'attacco con una magia a scelta. L'abilità ha 1 Turno di ricarica.

    Lucente: (Resistenza base allineamento) Il Keyblader è più protetto dalle magie (Dark, Darkra e Darkga) o dalle tecniche di tipo oscuro. Qualsiasi attacco infuso dall'oscurità farà un quarto del danno che avrebbe dovuto fare.

    Spazzatore: Impugnare il Keyblade per combattere da un bonus di difesa e uno di attacco contro gli Heartless. Il bonus è doppio contro le creature (Shadow, Cavalieri, Boss oscuri non umanoidi) e i PNG e normale contro i PG oscuri.

    Tecniche e Magie speciali:

    Maram - 0 Slot, 5 Mana per alleato ogni Turno, 3 Turni di durata massima

    Gilbert lega la propria energia vitale a quella degli alleati, assorbendo qualsiasi danno possano prendere al posto loro, purché quell'attacco che ricevono sia a bersaglio singolo. Per tutto il tempo in cui la tecnica è attiva, Gilbert può combattere senza impedimenti. Quando Gilbert arriva In Fin di Vita, tutto il danno accumulato si libera in un potente attacco a sua scelta, capace di ferire seriamente anche nemici molto forti. Se non ci sono nemici nelle vicinanze, Gilbert subirà tutto il danno e sarà ridotto In Fin di Vita. Prima del prossimo utilizzo devono passare 2 Turni almeno.

    Equipaggiamento
    BlackIron: Uno Spadone fatto di un peculiare acciaio nero, lungo compressivamente un metro e sessanta. L'ha BlackIron originale si è spezzata, questa è infatti una versione potenziata ottenuta al primo Natale del Forum.

    Everlight: In origine la sua forma e il suo nome erano diversi. Questo è successo dopo gli eventi di The Edge of Creation, in particolare dopo che è resistito all'influenza di Pitioss e superato in parte il suo trauma, il Keyblade ha mutato forma diventando quello che è ora.

    Blade of the Mystic (1 Slot Azione) - Se qualcuno intorno a Gilbert lancia una magia almeno di secondo livello, il potere di quest'Arma Antica si attiva: al costo di un singolo Slot Azione in più, la successiva magia lanciata da Gilbert infliggerà il doppio dei danni. Utilizzabile 3 volte per combattimento (una solta volta per Turno).

    Amuleto della Rivalsa:Quando Key è a rischio di morte, l'Amuleto può attivarsi guarendolo da ferite letali e circondandolo con uno scudo di livello Reflera per un turno. Dopo l'attivazione (ad opera del giocatore), esso rimarrà inerte per il resto della role o quest. L'Amuleto può essere ceduto a qualcuno, ma i suoi effetti saranno largamente ridotti. Ha la forma di una testa di leone che ruggisce.



    Extra

    Borsa oggetti:

    Magie:

    ~Livello 1 - Tutte, Lux
    ~Livello 2 - Fira, Luxera, Aerora, Energira, Stopra.
    ~Livello 3 - Luxga, Firaga, Aeroga, Stopga.
    ~ Supreme - Sancta
    Magie speciali: Haste, Reiz, Esna.

    Tecniche: Dodge Roll, Aerocolpo, Shield Blast, Focus, Sprint, Double Shot, Taglio Orizzontale, Salvation, Teletrasporto, Glide, Superglide, Scatto Aereo, Carica Scivolata, Colpo Tornado, Furia Ardente, Ciclone.


    I28EmxV

    Vitalità: 100%
    Energia: 100% (- 30% Energia)
    Abilità Utilizzate: Dreadful Roar (30% Energia)

    Kovu: è un leone nobile delle Terre del Branco che ha vissuto una vita da reietto. Innamoratosi della figlia di Simba, Kiara, ha affrontato assieme a lei numerose peripezie e si è guadagnato il rispetto di Simba, che ha permesso ad entrambi di coronare il loro sogno d'amore. Per la vita che ha vissuto e gli ostacoli che ha dovuto affrontare, Kovu è orgoglioso e diffidente, ma se l'Evocatore riesce a guadagnarsi il suo rispetto, Kovu si dimostra una forza inarrestabile, capace di bloccare i nemici col suo ruggito e travolgerli sotto i suoi artigli.


    Abilità:
    Dreadful Roar (30% Energia) - Kovu lancia un possente ruggito, rallentando i nemici più potenti e stordendo per la paura quelli più deboli per un turno. Oltre a questo effetto abbassa considerevolmente le loro difese, facendo loro prendere più danni da tutti gli attaccanti.
    Relentless Claw (30% Energia) - Kovu snuda gli artigli, facendo danni doppi a tutti i nemici per due Turni. Per la durata dell'abilità, Kovu è immune a rallentamenti e immobilizzazioni.
    Debolezze: Attacca con furia selvaggia, obbligando l'Evocatore a richiamarlo alla calma in alcune occasioni. Impiega molto tempo a fidarsi delle decisioni del suo Evocatore e non tollera venir trattato come un animale da compagnia, o venir sottovalutato.
     
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    ᛏᚿᚴᚱᛐ

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    Kyros aveva evocato ancora una volta il suo scudo, ed altri si erano uniti al suo incantesimo... Tuttavia, al di là di aver attutito parte del danno Cronoturgico, non avevano concluso molto altro.
    Il mago di Città di Mezzo digrignò i denti, mentre le sue ossa venivano sconquassate fin dentro al midollo dalla magia arcana.
    Era chiaro che per superare la tempesta, era necessario passarci attraverso piuttosto che semplicemente limitarsi a trovare riparo; in più, il Keyblader dai capelli argentati li aveva pure provocati.
    Kyros fece ruotare la spada runica nella mano che tagliò l'aria intonando una singola flebile nota. Il filo della lama venne incantata di candida luce.
    – Tutte le volte che vorrai, ragazzino rispose.
    Raffiche di vento si raccolsero attorno alla sua figura. Kyros schizzò in avanti, la spada pronta a scendere dall'alto sull'incavo tra la spalla ed il collo del nemico.


    Riassunto Tecnico
    Kyros riacquista 20 Stamina come conseguenza del fatto che Protect (-30 Mana) è stato infranto nel precedente turno. Dunque, incanta la Whispering Runeblade con Lux III (-10 Mana, 0 Slot) e dunque carica Young Xehanort con Colpo Tornado (Aerora) (-20 Stamina, -2 SA).


    Kyros Anushirvan
    Somebody della Luce / Mago
    Magie Utilizzate: Lux (III) (-10 Mana, 0 Slot)
    Tecniche utilizzate: Colpo Tornado (-20 Stamina, -2 SA)

    Salute: Illeso
    Mana: 115/235
    Stamina: 75/95
    Slot Azione: 2/5

    Arma Principale:
    Whispering Runeblade (Chargeblade)
    Gli attacchi di questa spada reagiscono con particolare efficacia alle Infusioni: esse durano 3 Turni invece che uno solo. Se un nemico muore durante il periodo di Infusione, essa viene prolungata di 1 Turno. Si ripete fino a 3 volte, ma solo una volta per turno. L'infusione scelta non può essere cambiata fino alla fine dell'effetto.
    Tecnica Intrinseca: Sweeper, 2 Slot - Nel turno dell'Infusione, o nel turno immediatamente successivo, l'utilizzatore può lanciare un fendente a mezzaluna dell'ampiezza di 3 metri, investendo i nemici con un'onda elementale del livello della Magia di cui è infusa la lama.
    Se si usa Sweeper, la Chargeblade non può essere più infusa per il resto del combattimento.

    Restrizioni: Combattente (anche Multiclasse)

    Equipaggiamento
    Monochrome Watch - Un orologio che potenzia le tue abilità fisiche: indossarlo aggiunge 30 Stamina alla tua resistenza fisica.

    Slips-ons (Nere) - Aumento riuscita schivata e movimento

    Onore - Il sopra di un completo molto elegante, dal materiale estremamente resistente: indossarlo mitiga molto il danno ricevuto da magie e tecniche di elemento Dark.

    Magie Apprese:
    Fire;
    Blizzard;
    Thunder;
    Aero, Aerora;
    Idro;
    Magnete;
    Energia;
    Stop;
    Reflex;
    Lux, Luxra, Luxga


    Tecniche: Dodge Roll, Explosion, Double Shot, Dazzling Strike, Shield Blast, Colpo Tornado, Protect, Shattering Destruction, Sweeper.

    Borsa Consumabili
    3/3 ETERE (Dietilico così lo beve e muore)
     
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    Il Buoi oltre la Siepe

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    Alle parole di Evan, Demarquer sospirò. "Xigbar sbagliato." Lo rimbeccò. "Ma posso capire come sembri la situazione. Ti do un suggerimento, però, Comandante: evita di giudicare cose che non conosci. Io non ho mai servito Xehanort, e la mia alleanza con Fastus..." Si lasciò sfuggire un sorrisetto. "Non hai ancora parlato con Kairi, vero? Poco importa. Adesso hai faccende più gravi a cui pensare."
    "Hey, non credere che io li lasci andare via così facilmente!" Esclamò Xigbar, evocando e tirando su con un movimento veloce una delle sue pistole. "Figuriamoci! Questa battaglia..."
    "...Finisce qui." Terminò Demarquer deciso, puntandogli più minacciosamente il Keyblade davanti. Xigbar esitò, e il generale di Fastus lanciò un'ultima occhiata a Evan e Sora. "Oh parleremo di certo, Evan Gallaway. Forse non subito, ma verrò a cercarti, ma ora la tua priorità è Sora. Lui..." Il ragazzo esitò.
    "Oh, non riesco a crederci! Ti sei affezionato al marmocchio?" Lo canzonò Xigbar, il Nessuno quasi disprezzante nel suo tono di voce. "Grandi notizie, strano me: non è Gula. Nostro fratello è morto. Quindi puoi anche abbandonare il teatrino da zietto affezionato."
    "No, su questo hai assolutamente ragione." Affermò lui. "Sora è Sora, e non ha bisogno di essere nessun'altro." Lasciò che Evan portasse via Sora, continuando a tenere sotto mira Xigbar.


    E Sora si lasciò portar via. Gli si quasi affidò, fino a quando non si lasciò cadere a terra, in ginocchio, una mano ancora contro il petto, ma abbastanza lontani dallo scontro per concedersi un attimo di riposo.
    "Roxas... Roxas è..." Mormorò Sora. "E anche... non so cosa sia successo. So solo che Roxas implorava di essere liberato. E... è sempre stato il mio scopo, ma prima... non riuscivo, non sapevo come fare. Deve essere successo qualcosa, probabilmente c'entrate voi."
    Inspirò forte, alzò lo sguardo al cielo, come a voler riprendere le forze. "Sto bene!" Mentì, un sorrisone sul volto. "Noi... dovremmo tornare indietro a fermare Xigbar, no? Oh, però dobbiamo anche trovare gli altri e... non ci sto capendo niente di tutta questa storia! So solo..."
    Il suo sguardo incrociò quello di Evan, e sembrò quasi sgonfiarsi. Le spalle gli si abbassarono, portò gli occhi sulle sue mani incrociate, dove stava giocherellando nervosamente con le dita.
    "Inutile nasconderlo ulteriormente." Mormorò, sconfitto. "Evan... tu... sei mai morto?" Chiese, ma non aspettò risposta prima di continuare. Continuava a non guardarlo.
    "Non mi interessava morire." Confessò. "Sono stato messo in pericolo così tante volte nel corso di questi anni... ma sempre per un motivo. Se morire fosse servito a sconfiggere i miei nemici, a salvare tutti... ben venga. Ma questa volta... Io ero l'unico che, che in qualche modo... non potevo accettarlo. Così ho usato il potere del risveglio... come mai avrei dovuto. Sono tornato indietro e ci ho riportati in vita, ancora, ed ancora, ed ancora ma non funzionava mai. Ho provato così tante volte." Si mise le mani nei capelli. "Continuavamo a morire in quel maledetto cimitero, continuavano. E io riprovavo ed ero... così solo. Volevo i miei amici e... io, non so come... vi ho chiamati." Sospirò. "Non volevo trascinare nessun innocente in questa situazione, non l'ho fatto apposta. So solo che... quando siete arrivati, sono riuscito a sconfiggere quegli Heartless. Tutti i miei amici erano vivi, al sicuro... non sarei dovuto tornare indietro. Ma adesso siete bloccati qui e... ed è tutta colpa mia."
    Spostò il suo sguardo a incrociare quello di Evan - stava cercando di trattenere le lacrime, di non mostrarsi triste. In fondo, Sora era Sora. Lui doveva sorridere, doveva essere sempre felice, coraggioso, un eroe. Ma proprio... proprio non ci riusciva. Era così stanco. "Mi dispiace così tanto-"







    Più la giovane indietreggiava, più Basil cercava di avvicinarsi a lei. La ragazza arretrava di un passo, lui avanzava: voleva raggiungerla, voleva riuscire ad entrare in contatto con lei, a superare quell'armatura di tristezza e dolore di cui si era circondata e che teneva tutti all'esterno. Aveva percepito il suo dolore, aveva percepito la suo solitudine, e per quanto non sapesse quale fosse stato il motivo della sua scomparsa, poteva solo immaginare che se davvero era legata così da vicino a Sora, ne potesse magari condividere i sentimenti. Forse si era sacrificata allo stesso modo, pur di proteggere i propri amici, esattamente come aveva fatto lui… Esattamente come aveva fatto Basil.
    Solitaria sapeva essere la vita di un eroe, così aveva pensato l’ultima volta che aveva visto Safira. Erano così impegnati a salvare gli altri da smarrire loro stessi nel processo. Ed in mezzo a tutto quel dolore, chi avrebbe salvato invece loro?
    Non dovevo portare tutto quel peso sulle mie spalle da solo. Era ironico come avesse rivolto quelle parole ad Evan al tempo, quando lui era un Keyblader e Basil ancora un comune ragazzino. Aveva finito per dimenticarsi lui stesso di quella lezione e ripercorrere quelle stesse orme. Eppure anche gli eroi avevano bisogno di qualcuno che si preoccupasse per loro, di un legame. Non sei solo, e sei più amato di quel che credi.
    Poteva non sapere cosa la ragazza avesse passato, né come risolvere quello strano fenomeno che alleggiava intorno a lei, per cui tutti si erano dimenticati della sua esistenza… però di una cosa Basil era certo: aveva bisogno di qualcuno che la ascoltasse, che la vedesse, che sentisse il suo dolore, qualcuno che desse valore alla sua esistenza. Perché era questo che aveva aiutato lui a sua volta.
    La ragazza scoppiò a piangere, cadendo in ginocchio, e Basil si chinò su di lei: posò un ginocchio a terra, ancora tra le lacrime, e provò a confortarla, a consolarla. "Va tutto bene. Sei al sicuro. Va tutto bene."
    Xion, era il suo nome. Il petto di Basil si fece più leggero, nonostante le emozioni rimasero, quel carico che ancora pesava. Il mondo intorno a loro scomparve: poté vedere solo il suo volto, gli occhi arrossati, le guance percosse dalle lacrime. Incredibilmente, inspiegabilmente, l'aveva ritrovata. Tese una mano verso di lei, non sapeva nemmeno per far cosa, quando i rumori della battaglia esplosero in sottofondo, e Saix fu lì su di loro.
    Non lo aveva visto arrivare, troppo distratto dall'aver ritrovato Xion, dal suo pianto, e il suo corpo era ancora appesantito dalle emozioni e dalla fatica dello scontro, seppur non ferito grazie all'aiuto del compagno. Basil vide quasi a rallentatore il Nessuno arrivare alle loro spalle e alzare la mazza, e non poté far altro che cercare di proteggere la giovane, abbracciandola di scatto, pregando di riuscire a prendere il colpo al posto suo.
    Poi un lampo di luce giunse dal cielo, e con lui Roxas.
    Basil si staccò, guardando la scena fra lo scioccato ed il sollevato. Si affrettò ad asciugare le lacrime col braccio, veloce, tirando su col naso. Pochi attimi dopo si voltò verso Xion, cercando di sorriderle incoraggiante.
    "Te l'avevo detto, no? Puoi contare sui tuoi amici!" Disse. "Non sei sola, e sei più amata di quello che credi." Cercò di rialzarsi, barcollò un attimo per la fatica, ma riuscì a rimettersi in piedi: le gambe lo reggevano ancora, avrebbe dovuto ringraziare a profusione Gilbert una volta usciti da quello scontro. Si voltò, porgendo la mano a Xion per rialzarsi. "Forza, i tuoi amici ti stanno aspettando." Le sorrise a trentadue denti... beh, trentadue un po' meno denti.
    Dal canto suo, Xion sembrava... non riuscire nemmeno a capire cosa stesse succedendo. Era sopraffatta dalle emozioni che quel ragazzo sconosciuto aveva provocato in lei, dall'aver riavuto la sua autonomia, dall'aver rivisto Axel, e adesso era anche arrivato Roxas... si ritrovò semplicemente ad avere la bocca aperta dalla sorpresa, a non riuscire a parlare. Afferrò silenziosamente la mano del ragazzo, di "Basil", facendosi aiutare a sollevare in piedi, mentre la testa ancora le doleva ma questa volta per i motivi giusti, per... perché tutto stava andando bene. Perché lei era tornata, perché Roxas era tornato, e perché questo ragazzo... l'aveva salvata. Non sapeva nemmeno come fosse possibile, ma era riuscito a spezzare ciò che Xehanort aveva posto su di lei, quel controllo così potente che le aveva impedito di riconoscere chi avesse davanti.
    "Gra...grazie-" Si ritrovò semplicemente a mormorare, ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa al suo salvatore, o a Roxas, un verso stridulo simile a un urletto si levò da Larxene, costringendo Xion a distogliere lo sguardo da Basil e puntarlo verso la donna.
    Larxene fissava la scena scioccata, gli occhi spalancati dalla sorpresa, la pelle del volto pallida, sbiancata. "Come... cosa-" Com'era possibile? Da dove era uscito fuori lui? Come poteva la mammoletta essere lì?
    Mammoletta... forse un tempo. Se lo ricordava, agli inizi, gli unici giorni che avevano passato insieme prima che Larxene fosse mandata al Castello dell'Oblio: un piccolo zombie che parlava a malapena, che guardava tutti con occhi appannati e sfocati, che muoveva il Keyblade solo automaticamente perché ordinato. Era stata proprio lei all'epoca a insegnargli la magia, a far da maestra a riguardo e per quanto i suoi modi potevano essere criticati, per quanto Larxene non avesse ovviamente mostrato nessun segno di ciò alla fine della "lezione", era stata quasi orgogliosa dei progressi del marmocchio. Quasi.
    Ma erano stati avvertiti, da Xemnas in persona, al loro ritorno nell'Organizzazione: l'unico Roxas accettabile era un loro compagno, non un loro avversario, perché Roxas era diventato forte. Molto più forte persino del cosiddetto "eroe del Keyblade".
    E ora era qui davanti a loro, inspiegabilmente ritornato, vivo e vegeto, e sopratutto furioso.
    "Come è possibile che tu sia vivo!?"
    Roxas annuì a Gilbert, lasciando che lo precedesse contro Saix: gli istinti ferini del Nessuno lo spinsero a concentrarsi su Gilbert, a parare con le spade i suoi colpi, ma essi spostavano le spade e allargavano la sua guardia; quando però Saix passò al contrattacco, non trovò il Keyblader, che era riuscito ad allontanarsi per tempo. Saix mandò un ruggito frustrato.
    Roxas avanzò verso la battaglia con passo sicuro, lo sguardo fisso sui nemici che aveva di fronte con una nuova determinazione, più forte che mai. Gli era stata data una seconda occasione, e stavolta non li avrebbe lasciati andare.
    "Certi legami non possono essere spezzati." Disse, serio, i Keyblade irrorati di un'aura bianca e folgorante. Sul suo volto si formò un sorrisetto. "Non ti dovrei chiedere lo stesso? A differenza tua, però... stavolta so da che parte stare. E non è quella di un vecchio pazzo megalomane."
    Larxene si circondò di archi elettrici, flettendo le gambe. "Meriti davvero una lezione, marmocchio. E ti farà molto male."
    "Fatti sotto!" Esclamò Roxas.
    Saix fu più veloce, e si frappose tra loro; era di nuovo spinto a lottare contro Roxas, e le sue spade vorticarono intorno a lui, i suoi occhi bianchi sfavillavano di collera e di una rabbia senza pari. Roxas grugnì di sorpresa e roteò i Keyblade, deflettendo le spade, piroettò in mezzo ad esse mirando dritto ad un affondo al petto, e lame di luce lo protessero quando le spade di Saix tentarono di chiuderlo in una morsa.
    Le spade furono di nuovo spinte per aria; ma Larxene non ebbe il tempo di intromettersi. I proiettili di Stitch insieme al fuoco lanciato da Axel la bersagliarono e dovette impegnarsi per schivarli, poco prima che arrivassero anche gli attacchi del suo irritante amichetto. Cercò di incontrare il Keyblade di Basil, ma quello non la raggiunse mai; i suoi kunai colpirono l'aria. Temendo un'imboscata, li lanciò a terra pronta a lanciare una cupola di fulmini...

    BONK

    Il rumore riecheggiò tra le mura come una cannonata. Il ritorno del dizionario di Latino e Greco di Basil avvenne con uno schianto poco elegante sulla testa di Larxene, che accusò il colpo, intontita e sbigottita dall'assurdità dell'attacco: persino Roxas, persino Saix, rimasero immobili per un istante a fissare la scena.
    E Roxas, seguito da Axel e da Xion, sbuffò una risatina. "Bel colpo. Improvvisare funziona sempre! Visto?"
    Xion annuì, la sua espressione piena di emozioni indecifrabili.
    Il momento di ilarità fu infranto da Saix che tornava all'attacco; benché Roxas sembrasse capace di tenergli testa, la sua espressione era spazientita e sconvolta dall'urgenza. "Dammi una mano, Gilbert!" Esclamò. Impegnato a parare le spade che lo attaccavano, Roxas non vide che Saix si spostava di lato, pronto a colpirlo reggendo la spada principale con entrambe le mani, deciso a tagliarlo in due con un singolo colpo. Se ne accorse all'ultimo, ma Gilbert avrebbe avuto molte più possibilità di aiutarlo.
    Intanto, Larxene si riprese dalla botta improvvisa e quando si voltò verso Basil, lo fece più furiosa che mai. "Adesso ti apro in due come una noce, pezzo di-" Qualsiasi altra sua parola fu inghiottita da un fragore elettrico, mentre si lanciava contro Basil. Certo, lui era resistente al tuono: ma questo non le impediva di scagliarsi su di lui con una pioggia di kunai caricati a Thundaga, un diversivo mentre, con nient'altro che le mani inguantate, avrebbe cercato di riempirgli quella faccia da scemo di cazzotti.









    Kairi si sentì incoraggiata dalle parole che le rivolgevano, e le tenne a mente, anche dopo il feroce contrattacco del giovane Xehanort. Ma proprio quella situazione mise in moto i suoi pensieri. Riprese in mano il Keyblade, che ormai era pronto ad essere di nuovo afferrato.
    "E' sempre l'arroganza a farvi cadere. E tu non fai eccezione." Disse soltanto.
    Anche Paperino si stava riprendendo, e alzò immediatamente lo scettro: una potente magia curativa si abbatté su tutto il gruppo, risanando in parte le loro ferite, anche se non del tutto - forse perché il mago voleva conservare il mana, oppure perché aveva già esaurito parte di quel potere magico.
    Xehanort sorrise beffardo alle parole di Kairi, e stava per rispondergli, quando Yami intervenne... e la sua furia fu distruttiva ma soprattutto inaspettata.
    Il giovane Xehanort non riuscì a muoversi, aveva sottovalutato troppo quel gruppo di guerrieri davanti a lui e in questo caso, soprattutto, il giovane mago che fino a quel momento sembrava essere stato troppo debole da mettergli i bastoni fra le ruote: ma la benedizione della dea agì in maniere misteriose. Il tentacolo d'acqua afferrarono Xehanort e l'uomo non riuscì a liberarsene, nonostante quanto cercò di agitarsi e di tirarsi via dalla presa: venne invece scaraventato e bloccato a terra. Le magie d'elettricità del gruppo si abbatterono su di lui senza che potesse scappare, anche il teletrasporto per qualche motivo sembrava essere stato "annullato", impedendogli di fuggire via. Kairi lanciò in attacco, subito dopo Dremurr, cercando di colpirlo più volte, e venne raggiunta da Kyros: i tre si abbatterono su Xehanort che non poté fare nulla per fermarli.
    "Maledetti..." L'uomo subì gli attacchi, e la lama di Kyros si conficcò in particolare nella sua spalla. Xehanort si lasciò sfuggire un pesante verso di dolore. "...insetti!"
    Li respinse con un feroce attacco ad area, un'energia che non li ferì ma li sbalzò all'indietro. Kyros perse la presa dell'arma, che rimase conficcata nel corpo di Xehanort.
    "Voi..." L'uomo si rialzò a fatica, l'effetto della magia dell'acqua di Yami ormai svanito. Si portò una mano alla lama di Kyros e la staccò con un rumore disgustoso dal suo corpo, lanciandola via, portandosi poi la mano guantata a frenare l'emorragia alla spalla. La spada sarebbe crollata a terra con un tonfo sordo, e il suo possessore avrebbe potuto velocemente recuperarla.
    "Voi non siete altro che..." Gli occhi di Xehanort si illuminarono, e l'oscurità li avvolse tutti. Paperino sussultò, guardandosi intorno, mentre si portava davanti a Laozillo e Yami. "...noiosissime pulci!"
    La figura di Xehanort sembrò sfarfallare, e da essa si staccarono nuovamente delle copie. Ma queste non erano più incappucciate, dei cloni dell'originale: avevano aspetti diversi. Erano sei ragazzi, col volto in ombra, vestiti provenienti da un'epoca lontana, lo sguardo abbassato al terreno. Fantocci, mere figure del passato, ma comunque estremamente pericolosi, ed ognuno di loro con in mano un Keyblade.
    La giovane dai capelli bianchi legati in un'alta coda si teletrasportò via, cercò di apparire alle spalle di Laozillo: la sua intenzione era attaccarlo dall'alto con la spada, in un fendente che lo avrebbe preso alla schiena e falciato.
    L'altra ragazzina, la più piccola, sembrò concentrarsi, e una pozza oscura si materializzò ai piedi di Yami, quasi a voler ricambiare il favore di prima.
    Il giovane più alto e dai capelli scuri corse verso Kairi e Paperino, la lama del Keyblade che si avvolgeva di un'energia oscura.
    Il ragazzo dai capelli rossicci puntò il Keyblade verso Dremurr, e sparò da esso tre proiettili completamente oscuri.
    Infine, il ragazzo con la coda si lanciò velocemente verso Kyros, con l'intenzione di pugnalarlo al petto.
    Un ultima figura, un ragazzo dai capelli candidi, rimaneva accanto a Xehanort, come a fargli da guardia.


    Young Xehanort - Il Viaggiatore del Tempo
    - Si può sdoppiare
    - Può cambiare armi
    - Debole all'elemento Elettro (Sbloccato dallo Scan di Yami)
    - Affine all'elemento Tempo (Sbloccato dallo Scan di Yami)
    - Diventa Invisibile
    - Riavvolge il tempo e annulla i suoi danni, riflettendoli sui suoi nemici
    - Le sue copie sembrano diverse da prima.


    Kyros Anushirvan: Ferito lievemente
    Dremurr Felinyahs: Ferito lievemente
    Yami Ayazaki: Ferito lievemente
    Laozillo Aun'va: Ferito
    Paperino: Ferito
    Kairi Sinclair: Ferita Lievemente






    L'illusione si avvicinò a Fate, ghignando nel vederlo sprofondare nell'Oscurità. Sembrava gioire delle sue sofferenze, e non lo nascondeva. "Credi di essere meglio di così, vero? Allora lascia che ti ricordi una cosa. Lascia che ti ricordi di quel ragazzino nell'arena..."
    Le mani di Fate grondarono improvvisamente di sangue, appiccicoso e caldo: gli scivolava giù dalle dita e gocciolava a terra con un rumore fastidioso. Il falso Tobio batté forte le sue mani.
    "'Meno uno!' E' questo che hai pensato, vero? Un ostacolo! Dopotutto era solo questo: un ostacolo fra te e i tuoi obiettivi. Questa è una guerra, Fate. In guerra le persone muoiono. Che differenza fa se muoiono per mano tua?"
    Il ragazzino... nell'arena? Era morto davvero? No, Fate ricordava che... lo aveva solo ferito... o forse ricordava male? Non riusciva a pensare, l'agonia lo tormentava, si dimenava debolmente dalla presa di quell'oscurità ma non riusciva a liberarsene. "No, io... io ho attaccato... per non uccidere... se no, se no avrei vinto-" E invece l'unico motivo per cui aveva perso era proprio perché si era lasciato sopraffare da quel principio, perché aveva ceduto. Aveva ceduto proprio davanti a quel ragazzino che aveva ferito. Lo... aveva solo... ferito... vero...?
    "Ne sei sicuro?" Il falso Tobio gli sollevò il mento col Keyblade. Fate rimase immobile a fissarlo, quasi terrorizzato dalla possibile risposta. "Sei sicuro di aver mantenuto una simile lucidità, quando nemmeno gente migliore di te ci riesce?"
    "Io..."
    "Hai combattuto per uccidere. Tu volevi uccidere! Il tuo vero volto è quello di un pazzo ricoperto di sangue, Fate!" Allargò le braccia, sbottando una risata. Era fredda, da raggelare il sangue. "Tutti sono convinti che tu sia una brava persona. Tutti si ostinano a vedere solo il bene, in te. Ed è così..." I suoi occhi vuoti, lacrimanti oscurità, si addolcirono in un'espressione comprensiva. "Snervante. Non è vero? Tutta questa aspettativa. Tutta questa responsabilità! Per questo hai coinvolto Ailani! Vigliacco, egoista... e solo. Nonostante tutto, sei il più solo e inutile dei Keyblader... e lo sai. Perché continuare questa farsa?"
    Sentì qualcosa stringergli il petto, attanagliarlo dall'interno. Le parole di quel Tobio, di quella creatura, forse un'illusione, forse vera, lo colpivano dritto al cuore e cercavano di scavare dentro di esso, di trascinarlo in un abisso da cui era riuscito a scappare per miracolo. Fate strinse gli occhi, distolse lo sguardo, e sentì l'illusione ridere. Perché quello che diceva...
    No, quello che diceva...
    Come poteva essere la verità...?
    "Tutti...?"
    Fate si lasciò scappare una risata amara, stringendo i pugni. Quasi non sentiva più l'oscurità che gli si stringeva ai polsi. "Tutti... chi? I miei amici, ora... sanno benissimo chi sono." Disse. "Eileen ha visto direttamente dal vivo il mio 'tradimento', e su quella nave l'ho ammesso davanti a tutti... non sanno i dettagli, no, quello no... o meglio, non ancora." Deglutì, nervoso. "L'unico delle persone per me importanti a non sapere nulla è Kenma... per ora. E lo saprà presto comunque. Tutti gli altri? Le persone che incontro? Come se la voce del Keyblader "amichetto di Ailani" non fosse già girata! La Stiria non ha aiutato per niente. E in questa guerra quello è per quasi tutti molto peggiore che voler uccidere qualcuno!"
    Riaprì gli occhi, fissò rabbioso sopra di sé. "E' vero, volevo uccidere Kirito, ma Kirito era una cattiva persona. Che differenza c'è dal voler uccidere Morene? O Fastus? O questi membri dell'Organizzazione? Cos'è questa ipocrisia? Io... non la accetto! Non voglio che nessuno muoia... di innocente! Di redimibile. Se si potesse avere la pace, risparmierei pure Fastus, ma altrimenti non avrei problemi a strangolarlo con le mie stesse mani! E so che anche molti dei miei amici pensano la stessa cosa! Evan stesso vorrebbe negoziare la pace, ma non avrebbe remore a uccidere Fastus! Perché io dovrei essere diverso??" Tirò forte con i polsi, sentendo l'oscurità indebolirsi. "Perché sono IO il mostro?!"
    I filamenti oscuri cominciarono a spezzarsi, ma vennero quasi subito sostituiti da altri, che continuaronoo a strattonarlo per farlo inghiottire dall'oscurità. L'illusione non cedeva, ma lo guardava sprezzante dall'alto in basso.
    "Perché difendere Ailani, allora? Non ha nulla di innocente. Non può più essere redento dopo tutto il male che ha fatto! E come ciliegina sulla torta ti ha pure mentito, eppure lo hai difeso strenuamente. Potevi porre fine a questa guerra e non l'hai fatto. Li hai traditi, Fate! E l'hai fatto solo per il tuo tornaconto. Per questo tu meriti di essere definito un mostro."

    Fate non seppe cosa rispondere.


    Tobio? - L'Oscurità
    - Si nutre dei dubbi di Fate.
    - ???
    - ???

    Fate: 40% di cedimento.



    Terra continuava a guardare verso il basso, perso in qualcosa che Yuki non poteva vedere. Rimpianti? Ricordi? Disperazione? I suoi amici, ormai lontani, impossibili da raggiungere? "Un... giorno..." Stava continuando a ripetere.
    Ma poi, la voce di Yuki arrivò alle sue orecchie.
    Il ragazzo sussultò, spalancò gli occhi e sollevò lo sguardo - e per quanto questo fosse ancora perso, ancora vacuo, si puntò comunque sulla ragazza. "Tu... Aqua?" Chiese, ma poi scosse impercettibilmente la testa. "No, chi... chi sei? Perché sei... nel mio cuore?"
    Sollevò le mani, se le guardò. "Io... non ho modo di liberarmi. La mia volontà è vuota. I miei amici, per colpa mia... il mio maestro... Quel giorno... non potrà mai arrivare."
    Improvvisamente, l'Heartless guardiano sbucò alle spalle di Terra, minaccioso ed imponente. Ma la creatura non fece nulla. Non attaccò il ragazzo. Non attaccò Yuki.
    Rimase a fissare la ragazza da sopra le spalle di Terra, come in attesa di qualcosa.
    In sua attesa.
    "Rimediare... ormai è impossibile." L'oscurità sembrò quasi incresparsi intorno a Terra. Come se la sua luce stesse per spegnersi. "Sono perso."
    Dietro l'Heartless, dietro Terra, l'oscurità si squarciò: mostrò il cimitero che Yuki aveva abbandonato, come se la ragazza stesse guardando attraverso una finestra nel cuore di Terra, avvenimenti che non poteva ancora raggiungere. Ma poteva vederlo: il falso Terra stava combattendo contro un ragazzo in armatura, e nonostante l'elmo sul suo volto Yuki avrebbe potuto capire immediatamente di chi si trattava.
    Nekibi aveva attaccato alle spalle il falso Terra, che aveva tentato di pararsi dai suoi colpi: ma se il primo ed il secondo vennero intercettati, non fu così per gli ultimi. Terra scivolò sul terreno sabbioso, e puntò il Keyblade a terra, fortemente, quasi conficcandocelo dentro: il terreno tutto intorno a loro cominciò a tremare, ed una spaccatura nel terreno avanzò verso Nekibi velocemente, come a volerlo inghiottire. "Torna dall'abisso da cui sei venuto!" Urlò il falso Terra, quasi delirante, chiaramente colpito dalla visione che aveva davanti.
    Il vero Terra si voltò, confuso, e anche lui assistette alla scena. "Loro..." Si voltò verso Yuki. "Tu...? Perché... siete qui? Perché sei qui?"


    ???:
    - In grado di fondersi con l'oscurità
    - Ha mosse molto simili a quelle di Yuki
    - Sembra non voler continuare a combattere...

    Yuki: Illesa


    Terranort - L'Impostore
    - Molto resistente
    - Può usare la magia di tipo terra (duh)

    Nekibi Kudounen: Illeso - Potenziato . Tutte le sue magie e le sue tecniche costano la metà di Mana/Stamina. Ha accesso a 7 Slot. Armatura da Keyblader attiva: 100%



    Aqua non si aspettava di certo di venir scambiata con Antonio, ma mostrò le sue capacità da Maestra senza problemi reagendo velocemente, parandosi dall'attacco ora rivolto a lei con un veloce incantesimo mentre quello su Antonio si scontrava sull'armatura evocata dal ragazzo: il giovane Keyblader ne subì pochi danni, mentre essi si riversarono verso "Ventus" senza che quest'ultimo potesse fare qualcosa per fermarli. "Dannazione!" Esclamò, dopo aver subito l'impatto della magia che tornava indietro. "Sei pieno di trucchetti... Aspetta, cosa-!?"
    Alla chiamata di Antonio, una spada piovve dal cielo con un sibilo, e si schiantò a terra con fragore, seminando intorno a sé una macchia rossa, fluente come seta. La macchia si innalzò, vorticò su se stessa fino a formare una sagoma umana, molto più alta di loro. Un guerriero con una vecchia armatura scalfita dai drappi rossi, senza un braccio, afferrò la spada e la puntò verso il ragazzo posseduto.
    "Antonio Kimyo." Disse Gilgamesh. "Mi batterò al tuo fianco."
    Si scagliò contro il loro avversario, le lame si scontrarono.
    "Incredibile..." Disse Aqua, affiancandosi velocemente ad Antonio e curandolo con la sua magia. "Sento la potenza di quel guerriero..."
    "Dietro chi continuate a nascondervi!? Adesso avete bisogno pure di rinforzi?!" Esclamò il ragazzo posseduto, mentre parava un attacco di Gilgamesh prima di teletrasportarsi via, il più lontano possibile - ma il guerriero continuò a seguirlo. "Avete troppa paura di affrontarmi da soli?! Argh!" La spada di Gilgamesh lo raggiunse al petto, lo sbalzò via. Aqua sussultò preoccupata, mentre il ragazzo rotolava a terra. Il giovane si portò una mano al petto ferito, ansimando, e li guardò con odio puro: un altro teletrasporto, questa volta finì sopra di loro, il Keyblade pronto a piombare dall'alto, mentre tutto intorno a loro si materializzava quella che sembrava essere una grossa gabbia di elettricità.


    Fate? Ventus? - Il Sostituto
    -Può usare sia le tecniche di Fate, che quelle di Ventus
    - Immune al tipo di magia temporale
    - ???


    Antonio Kimyo: Illeso Gilgamesh in campo.
    Aqua: Ferita






    La furia dell'attacco di Xemnas, così feroce, così apparentemente impossibile da bloccare, venne arginata da Nekochan, che bloccò anche l'ultimo dei suoi colpi: quando essi si diradarono infine, Pippo e Topolino accorsero al fianco di Nekochan, per controllare come stesse, ma era evidente che il loro intervento non era servito.
    "C-Complimenti!" Esclamò il Re, quasi meravigliato.
    "Sono d'accordo." Disse Xemnas, stranamente pacato di fronte al fallimento del suo attacco. Non sembrava star volendo attaccare ulteriormente, ma rimaneva immobile a fissare il gatto. "Il tuo potenziale è illimitato, giovane guerriero. Ed il tuo cuore... è puro." L'uomo sembrò squadrarlo. "E' chiaro che dove ti manca l'esperienza, si fa strada la tua volontà. La potenza del tuo cuore sarebbe utile ad un altro scopo più nobile; alla creazione di un nuovo mondo, ove regnerà la pace."
    "Un mondo creato con il sangue non potrà mai essere davvero pacifico, Xemnas!" Esclamò il Re, mettendo il Keyblade davanti a sé. "Non se quella pace sarà solo un sinonimo di soppressione sugli innocenti!"
    "Ah, ma noi abbiamo già parlato abbastanza, vostra maestà. Al momento sto dialogando con qualcun altro, e vi prego di non intromettervi dunque." Disse Xemnas. "Ti offrirò una via, Nekochan: vieni con me. Ti farò solamente vedere qual è il nostro scopo. Sarai poi libero di decidere che strada intraprendere." Un varco oscuro si aprì alle spalle di Xemnas.
    "Gawrsh, a me sembra solo una trappola." Mormorò Pippo. "Non dovresti ascoltarlo."
    "Non deve ascoltare me." Spiegò il Nessuno. "Deve solo fare ciò che tanto amate: 'seguire il suo cuore'. Dovrebbe essere estremamente semplice per voi Somebody..."


    Xemnas - Il Superiore del Mezzo
    -In grado di usare filamenti di nulla come estensioni di sé stesso
    - Abile spadaccino


    Nekochan: Lievemente Ferito
    Re Topolino: Lievemente Ferito
    Pippo: Ferito




    Kouichi si ritrovò a singhiozzare sorpreso, quando sentì le sue ferite venir curate, le forze tornargli leggermente, e spalancò gli occhi fissando Vanitas. Rimase però in silenzio, quasi per paura di infrangere quel momento, quell'attimo così delicato. Poi, a fatica, si staccò leggermente anche lui, rimanendo però sempre attaccato a Vanitas, una mano che si intrecciava a quella dell'altro ragazzo che non aveva in mano il Keyblade. Lasciò che il giovane gli puntasse l'arma dritta al cuore: non si scostò, non fece nulla. Lo guardò e basta, dritto all'altezza di dove, sotto la maschera, ci sarebbero stati i suoi occhi. "Fai... fai quello che ti serve." Gli disse, sincero.
    La punta del Keyblade di Vanitas irradiò una luce calda, bluastra, che pervase il petto del Keyblader come un fuoco ristoratore. Un flebile legame si formò tra di loro, e Kouichi sentì la presenza del ragazzo aggirarsi nel suo Cuore, nella sua mente, in cerca di ricordi, toccando le corde del legame con il suo sosia di un altro universo. Dietro la sua maschera era impossibile capire cosa stesse provando, o pensando. Era immobile, come una statua. A malapena respirava.

    Vanitas vide la propria armatura. Era percorsa da una ragnatela di linee bianche invece che rosse; attaccò Kouichi in riva ad un lago. Kouichi si difese, lottò con tutte le proprie forze. La sconfisse. Un bambino uscì dalla tuta, e Vanitas sentì tutta l'esitazione di Kouichi.

    Esteriormente si irrigidì. Kouichi non poté vederlo stringere gli occhi, ma il legame tra loro vibrò di paura al pensiero che potesse colpire quel piccolo così simile a lui. Ironico che ci si riconoscesse, perché lui bambino non era mai stato.

    Ma così non fu. Kouichi accolse 'Vani' nella sua vita e lo portò tra le montagne di Camelot, un mondo che non aveva mai visto, in un posto chiamato Galleria delle Ombre.
    Lì, il piccolo 'Vani' fu accolto da tante persone: alcune avevano paura di lui, ma durava poco, una volta che capivano come non volesse fare del male a nessuno.
    Vide Revan aiutare Kouichi a insegnargli a leggere e a scrivere. Era uomo imponente, di mezz'età. Le sue mani erano callose, abituate a combattere. Ma quando gli scompigliava i capelli c'era gentilezza, quando si complimentava con lui era sincero. Gli scaldava il cuore, come una calda bevanda in una fredda sera.
    Vide Eldurinn, guardingo, che però si assicurava che non si metta nei guai quando girano nel bosco. Sentiva il suo odio, il suo sospetto. Eppure, quando un male improvviso lo aveva colto, nello sguardo di Eldurinn c'era solo... affetto. Preoccupazione.


    Intorno a loro erano comparsi decine di Unversed, silenziosi, che li fissavano senza muoversi né minacciarli. Kouichi non ebbe reazioni a loro, lasciò che li circondassero. Gli importava solo di Vanitas.

    E più di tutto il resto, vide Kouichi, Kouichi che si prendeva cura di lui, che lo abbracciava, che gli raccontava storie. Kouichi che lo proteggeva, che arrivava fino allo sprofondo dell'universo per aiutarlo. Vide se stesso, la sofferenza del piccolo Vani che risuonava fin troppo bene, con una musica che conosceva, che lacerava il suo cuore come artigli di bestia.
    Non consuetudine. Eccezione.

    Era così...

    Da Revan, Eldurinn, Basil, Kouji... e, più di tutti, Kouichi.

    Era...

    Così...


    Il Keyblade cadde con fragore, la mano venne lasciata. Un grosso Unversed pose un braccio di fronte a Kouichi, ma non c'era minaccia in quel gesto. Vanitas indietreggiò, il petto scosso e tremante.
    Cadde in ginocchio, mentre la sua maschera si dissolveva come se prendesse fuoco. Gli scompigliati capelli neri si affacciarono alla luce; solo un lampo dei suoi occhi dorati fu visibile, prima che si portasse le mani al volto e, rumorosamente, singhiozzando senza posa, Vanitas scoppiasse a piangere.
    Kouichi sussultò, e si lasciò cadere in ginocchio accanto a lui, gli Unversed lo lasciarono agire. Questa volta non si impose, il momento era molto più delicato, ma tese comunque una mano. "Posso... posso abbracciarti?" Sussurrò in un soffio.
    Vanitas non reagì subito alla sua domanda; le lacrime scendevano tra le venature dei guanti, rendendole lucide, seminando piccoli granelli salini sulla nera superficie.
    Quando le mani gli scivolarono dal viso, dalle gote arrossate e gli occhi gonfi, si rivolse finalmente al Keyblader. Era identico a Sora, in tutto e per tutto, a parte per il colore di occhi e capelli; ma a guardarlo bene, quelle somiglianze si affievolivano. Simili, ma meno identici di quanto sembrassero.
    Esitò, esitò molto, prima di rispondergli. "No..." La sua voce uscì in un rantolo. "Ma... rimani." Si schiarì la voce. Gli Unversed intorno a loro si ritirarono lentamente nel terreno fino a sparire, e lasciarli di nuovo da soli. "Perché rischiare due volte in questo modo?" Chiese. "Non capisco."
    Kouichi chiuse gli occhi. "Perché sei importante. Perché... sei tu. Rischierei anche altre cento volte." Gli rispose, deciso.
    "Non sapevi chi fosse, la prima volta. La sua voce... la mia voce... era nel tuo Tuffo, ma non potevi sapere di non avere davanti un nemico. Poteva essere una trappola. Potevi morire."
    "E' vero, però ne è valsa la pena. Ne varrà sempre la pena, Vanitas. Finché sei felice, finché sarai al sicuro... ne varrà la pena. Sarà abbastanza per me."
    Lo sguardo di Vanitas gli cadde sulle mani, lasciate ricadute sulle ginocchia. Le sue spalle si rilassarono, al punto che sembrò quasi piegarsi su se stesso. Le parole di Kouichi erano come un balsamo su ferite aperte. "Vani... è fortunato." Disse, e con un debole sorriso, lo guardo di nuovo in volto. "Ma non durerà, lo sai anche tu. Ho sentito la tua disperazione. Lui..." Si portò una mano al petto, le dita stritolarono la tuta. "Ha fatto in modo che io non potessi mai abbandonarlo. Una parte di lui vive in me, pensava che non me ne accorgessi, ma ho generato abbastanza Unversed da riconoscere la mia Oscurità."
    La sua voce tremò di rabbia, ma anche di paura. "Vani ha combattuto a Shibuya per aiutarti, ma per farlo, ha fatto un patto con quella parte di Xehanort. Per questo è malato, perché lo sta combattendo con tutte le sue forze. Dovrai affrontarlo, nel suo Cuore. O lo perderai per sempre."
    Kouichi riaprì gli occhi, spalancandoli. Questa era la situazione? Tutto quello che aveva cercato, e alla fine... era ancora quell'uomo. Era ancora quel mostro, che continuava a far del male a suo figlio, ora come allora. "Xehanort..." Mormorò, rabbioso.
    "Interessante."
    La voce di Xehanort li fece sobbalzare entrambi; qualsiasi rilassatezza fosse presente in Vanitas si dissipò come cenere al vento. L'Unversed scattò in piedi, Keyblade alla mano. "Questo apre le porte a possibilità che non avevo immaginato."







    Il falso Riku schivò facilmente gli attacchi magici di Honoka, venendo ferito di striscio da quelli di Kurama, ma continuò con la sua avanzata. Le parole della ragazza, tuttavia, sembrarono farlo esitare - si fermò nella sua corsa, la guardò per un attimo incredulo, poi rabbioso. "Io sono me stesso!" Urlò. "E nessun altro!"
    "Tu..." Mormorò il vero Riku, rialzandosi grazie alle cure di Honoka: la ragazza lo aveva quasi del tutto risanato dall'attacco subito dalla Nessuno ormai andata. "Possibile che invece di essere me, tu sia..."
    "Io sono Riku." Insistette il loro nemico, portando la spada davanti a sé. "Io sono Riku, io sono Riku-" Continuò a dire, quasi sulle difensive.
    "Questo castello di illusioni cade più velocemente del previsto." Disse Marluxia, quasi pensieroso. L'attacco di Kurama lo aveva ferito, ma sembrava ancora perfettamente in sé, e continuava a sostare sul suo trono con tutta la calma del mondo. "Perché ti sei fermato? Hai forse paura della verità?"
    "Io non...! Ma lei-" Il giovane Riku si voltò prima verso Honoka, poi verso Marluxia, e poi di nuovo verso Honoka. Sembrava quasi esitare. Sembrava quasi spaventato. Eppure, Honoka non aveva detto nulla di particolare... o forse era quello che non aveva detto. Come se fosse riuscito ad ascoltare i dubbi del suo cuore.
    "Che delusione." Commentò Marluxia, alzando una mano in avanti. "Larxene aveva ragione, allora. Non sei altro che un fantoccio, nemmeno lontanamente paragonabile all'originale. Ma rallegrati: avrai comunque uno scopo."
    "Cosa... AH!" L'altro Riku urlò di dolore, portandosi le mani alla testa. Il falso Keyblade cadde a terra con un sonoro tonfo, e fu seguito velocemente dalle ginocchia del ragazzo, mentre l'oscurità si radunava intorno a lui: essa vorticò, danzò, lo avvolse e poi lo abbandonò, andando velocemente a confluirsi dentro Marluxia ed il suo trono. Quando raggiunse la sua mano, sembrò aumentare, e il vero Riku si mise davanti ad Honoka d'istinto, come a volerla difendere, mentre Marluxia si staccava leggiadro dal suo trono ed esso cambiava. L'oscurità si trasformò in luce, poi in un'altra energia indefinita, forse il nulla, forse altro, e la cambiò: e pian piano, alle spalle del loro nemico, si innalzò un Nessuno mastodontico, una figura alata che aveva in mano la stessa falce del suo padrone, le enormi ali estese a prendere quasi tutta l'arena.
    "Hai ragione, giovane guerriero." Disse Marluxia, sorridendo. "E' tempo di concludere."

    L'altro Riku giaceva a terra, si lamentava debolmente muovendo di poco gli arti. Chinato su di lui c'era un fantasma, che Marluxia ed il vero Riku non sembrarono minimamente notare, come se non potessero vederlo: una ragazza dai capelli biondi e l'abito candido come la neve, che aveva una mano poggiata delicatamente su quella abbandonata a terra del ragazzo. Il suo sguardo, vacuo, fissava Kurama.


    [SPOILER]Marluxia, Il Leggiadro Sicario
    - La sua falce è estremamente veloce.
    - Un eco passato lo rende più potente.
    - La sua voce può essere una sentenza - che può essere interrotta ferendolo fisicamente.
    - Dietro di sé si cela un pericolo.



    Riku?
    -In grado di teletrasportarsi
    -Usa l'oscurità
    - Al momento fuori combattimento

    Honoka Yukishiro: Illesa
    Kurama Rainfell: Illeso
    Riku Novak: Illeso












    Klaus si chinò sulla figura a terra, lo sollevò fra le sue braccia, lo strinse a sé. L'energia pervase il suo corpo, per poi trasferirsi nell'altro, curando le sue ferite - e il giovane aprì gli occhi lentamente. "A...ah..." Mormorò, dolorante. "Tu... tu chi...?"
    "Ti hanno ridotto proprio male, Aedan. Oh...!" Lo vide sussultare, e sospirò. "E' vero, tu non mi conosci ancora... ma io conosco te. Ci incontriamo qui. Buffo, me lo avevi raccontato vagamente ma non immaginavo che fosse questa l'occasione. Stavo cercando di raggiungere Kyla ma non sono andato abbastanza indietro... o forse è completamente irraggiungibile?"
    "..Quanto... quanto parli.." Mormorò il ragazzo ferito, prima di guardarlo meglio in faccia. "Oh." Batté le palpebre, sorpreso. "Tu... tu sei come me."
    Klaus gli sorrise. Gli portò le mani al volto, e la luce verde lo avvolse nuovamente. "Chi ti ha ridotto così? Non me lo hai mai detto precisamente."
    "...Un ladro. Mi ha rubato il volto, e... e il Keyblade." Mormorò Aedan. "Ero troppo debole dopo il rituale."
    "Mh." Klaus si ritrovò ad accarezzargli i capelli, anche se sapeva che il gesto sarebbe stato strano per il ragazzo, dato che dal suo punto di vista lui era uno sconosciuto. "Li riavrai." Disse, semplicemente. "Adesso pensiamo a rimetterti in sesto e risolvere questa situazione. Io sono Klaus....








    "Se tu non hai collaborato con Xehanort, chi è lo "Xigbar" che quel Gallaway ha riconosciuto?"
    "Un'Ombra. Un ladro di volti che ha cercato di impossessarsi dei miei poteri, ma è stato sopraffatto dai nostri ricordi. L'ho lasciato girare per un po' perché era più comodo così, ma ha avuto vita breve."
    "Ed ora hai il Keyblade, ma non hai la scatola. Che cosa ne hai fatto?"
    "Prova a indovinare."
    "Tu...! Hai detto... hai detto di aver ucciso il Maestro. Sei un traditore. Sei diventato quello che lui stava cercando di combattere!"
    "Diventato? Menti non solo a me, ma anche a te stesso. Lo siamo sempre stati. Il suo scopo-"
    "Il suo scopo è nobile!"
    "Il suo scopo era folle. E guarda in cosa ti ha ridotto. In cosa ci ha ridotto."
    "Abbracciando la tua natura, hai abbandonato tutti i nostri fratelli."
    "Ma sei stato tu, quello a tradirli."
    "Questione di punti di vista, immagino."
    Il retso del loro dialogo fu portato via dal vento, mentre le loro lame si scontravano fra la polvere del cimitero.

    Edited by Evan Gallaway - 26/4/2024, 16:15
     
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    Una forza interiore, capace di spezzare i muri della mente. La fonte di ogni sogno e speranza, qualcosa in cui non aveva creduto per tanto tempo. Quel giorno in Stiria, qualcosa dentro Yami era cambiato. Nel momento più rischioso della sua vita, aveva scommesso ogni cosa sulle sue sole forze. Le stesse su cui aveva dubitato a lungo, le stesse che aveva temuto sotto quella tempesta di neve. Eppure, c’era riuscito, era sopravvissuto ed aveva aiutato i propri alleati fino alla fine di quella terribile battaglia.
    D’altronde non era la sola forza ad essere necessaria per poter sconfiggere un avversario: da sola essa poteva espandersi e distruggere tutto ciò che incontrava, come un cavallo a briglie sciolte. I suoi studi gli avevano permesso di idealizzare quelle forze che aveva studiato, la sua logica aveva contribuito a creare un veloce piano per sfuggire alle grinfie di Morene.
    In quel momento, la situazione non era così differente. Si era preso gioco di lui e dei suoi amici, aveva lasciato che la propria superbia gli desse la sicurezza che li avrebbe sconfitti tutti. Si era addirittura fermato dall’infierire ulteriormente, solamente per poter sbeffeggiare le loro azioni, con quel ghigno che oramai aveva imparato ad odiare.
    Volete riprovare?
    Non doveva riprovare. Doveva solo liberarsi dalle grinfie della paura. Vedere ancora una volta i propri compagni riversare in quello stato…
    Non lo avrebbe sopportato. Non voleva sopportarlo. Il suo corpo divenne di nuovo catalizzatore della propria energia, le antiche rune della Dea richiamavano un nuovo nome, un nuovo simbolo che li avrebbe portati a trionfare.
    E' sempre l'arroganza a farvi cadere. E tu non fai eccezione.” Aveva detto Kairi e - per gli Eoni! - eccome se concordava.
    Vedere quel sorriso beffardo venir spezzato e la propria magia d’acqua finalmente vincere quella presa di forza gli diede rinnovata energia. Ramuh, Eone dei Fulmini, aveva letto essere incredibilmente saggio. Non avevano solamente bisogno di forza in quel momento: dovevano sconfiggerlo anche moralmente. Tutte le saette impattarono, i propri compagni si lanciarono in un trionfante assalto di attacchi fisici, e, quando il giovane mago fu coi piedi per terra, con le rune che pian piano sbiadivano, sorrise.
    Che c’è, copia di Xehanort? Niente applausi per l’esibizione? Vuoi un bis, arrogante serpe?!” Rise divertito. Poi si bloccò, sgranando gli occhi e guardando Laozillo di fianco a lui. “Oh per la miseria, sto diventando come Hikari! E’ proprio vero che il potere dà alla testa.
    Non era ancora finita. Nonostante i colpi brutali, nonostante l’unione delle loro forze, il Keyblader era ancora in piedi. Si chiese quanta forza potesse ancora avere, dopo simili attacchi: su un normale Somebody colpi del genere l’avrebbero completamente spaziato. Possibile che fosse anche merito dell’arma che possedesse? Tante domande che non trovavano tempo, ironicamente. La sua furia era ora evidente, il ghigno aveva lasciato posto ad una rabbiosa espressione dolorante. Gli venne naturale deglutire a sentire il marcio rumore della lama di Kyros che veniva estratta dalla sua spalla. Eppure le sorprese non erano ancora finite.
    Voi non siete altro che… Noiosissime pulci!"
    L’oscurità avvolse tutti loro e rimase il più vicino possibile ai suoi compagni: di quali altre meccanizzazioni era capace il giovane Xehanort?! La risposta non tardò ad arrivare e presto nuove figure emersero davanti a loro: si aspettava delle copie, come prima, ma queste erano uniche fra loro. Figure di riferimento del suo passato? Tutti loro avevano in mano un Keyblade: che fossero molto più diffusi un tempo rispetto al loro presente? Li contò, sei oltre al Keyblader. Era ancora abbastanza forte da poter comandare così tante persone? L’esito del loro scontro era ancora da decidere, dunque.
    Oh, no, no, no!” Esclamò, nel vedere che una di loro ce l’aveva particolarmente con lui: quella pozza di oscurità non faceva presagire nulla di buono. “Col cavolo che ricado dentro robe tetre ed assolutamente inquietanti!
    La situazione era complicata: ciascuno di loro aveva il proprio avversario da dover affrontare, non avrebbe trovato il tempo di poter aiutare tutti! La natura di quelle copie non gli era ancora chiara, ma fu facile notare come una di esse fosse rimasta a difesa di Xehanort: si aspettava che lo attaccassero? Di sicuro dovevano prima liberarsi velocemente di quelle copie!
    Avrebbe mosso una mano verso il suolo, inclinandola verso il terreno in modo tale che non fosse esattamente perpendicolare. Un getto di acqua sarebbe partito da sotto i suoi piedi in modo tale da spingerlo in avanti, verso la sua attaccante, così che potesse chiudere le distanze. Se era rimasta bloccata per quella magia, probabilmente richiedeva che fosse particolarmente concentrata. Approfittando quindi del volo e della chiusura delle distanze, avrebbe portato entrambe le mani davanti a sé, all’altezza del petto della ragazza. Un lungo stiletto di ghiaccio sarebbe partito in sua direzione, provando a trafiggerla da parte a parte, mentre un altro, di simil fattura, si sarebbe spostato a mezz’aria, ora partendo in direzione del Giovane Xehanort: un attacco a sorpresa che gli avrebbe permesso di studiare le reazioni del fantoccio di fianco a lui. Per impedire, infine, di schiantarsi per davvero contro la sua avversaria, avrebbe invocato una magia di venti attorno a sé, lasciando che creassero un moto opposto per poter fermare la propria avanzata, lasciandolo atterrare dolcemente a terra.

    Yami usa Idro per spostarsi (fanculo Fire ed Aero), Double Shot Blizzara uno verso Franca ed uno contro YX. Infine per fermarsi usa Aero.


    Yami Ayazaki
    Mago Elementale & Supporto
    Magie Utilizzate: Idro, Aero, Blizzara (Double Shot)
    Tecniche utilizzate: //
    Slot Azione Utilizzati: Idro (1) + Double Shot Blizzara (3) + Aero (1) = 5/5

    Salute: Ferite lievi
    Mana:10/230 (Idro - 10 Mana, Double Shot Blizzara - 30 Mana, Aero - 10 Mana)
    Stamina: 60/60

    Equipaggiamento:
    Gaengsaeng, uno scettro a torre con una gemma violacea racchiuso fra due vene di metallo.
    Pigliatutto
    Borsa dei Consumabili: Etere x3

    Magie Apprese (escluse magie iniziali):
    - Darkra
    - Reflera
    - Blizzara
    - Idrora
    - Antima
    - Shell
    - Protect



    Tecniche:
    - Dodge Roll
    - Double Shot
    - Focus
    - Frostbite

    Sigillo del Mistico - Una grande Dea è dotata di un potere immenso. Due volte per role, Yami può utilizzare una magia a sua scelta del livello -ga senza spendere alcun mana o slot. La magia -ga può essere unita ad altre magie castate (queste con normale costo) senza problemi.
    Benedizione di Leviathan: Tutte le magie di tipo Ghiaccio sono ora più forti.
     
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