Alpha & Omega

Tutto finisce e ricomincia

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  1. Jokerland
     
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    Kira

    La carne gli era stata strappata, il dolore l'aveva pervaso in un urlo straziante all'interno della sua testa che però all'esterno risultava come muto, si perchè non aveva avuto il tempo materiale di dare un tono al suo lamento, i fatti erano accaduti troppo infretta.
    Aveva sentito quegli artigli oscuri penetrargli dentro e stringersi attorno al suo cuore che ancora pulsava, ma non in maniera ritmica e calma, era pervaso dall'adrenalina che lo faceva battere all'impazzata pompando una grande quantità di sangue nelle sue vene, in quel momento l'albino si sentì in un modo che mai lo aveva sfiorato, aveva paura di morire.
    Anche se la sua crudeltà non sembra volergli dare poi troppi sentimenti comuni ad un sedicenne lui di fatto lo era, e come tale aveva paura che la sua vita si consumasse in un battito di ciglio, ma quando vide quegli occhi gialli sopra di lui ormai gli era chiaro quello che stava per accadere, avrebbe lasciato questo mondo per sempre.
    Il suo cuore venne avvolto dalle tenebre e divorato dalle stesse, il Neoshadow aveva vinto, e con lui la grande vastità di Heartless che si trovava nel Keyblade Graveyard, eppure qualcosa accadde.
    Gli occhi si spalancarono in maniera molto lenta, dubbioso sbattè le palpebre numerose volte focalizzandosi su quello che aveva tutta l'aria di essere un muro bianco e candido, un luogo che sembrava essere in un qualche modo finto.
    Lentamente provò a sentire il suo corpo, cercò di stringere i pugni e poi di allargare di nuovo le dita per capire se era davvero vivo. Lentamente cercò di alzarsi per poi rendersi conto di alcune piccole cose, si sentiva diverso, ma di certo questo non era poi così strano, era convinto di essere morto ed invece non era così.
    Le labbra si schiusero di scatto quasi ad appellarsi a qualcuno - E' stato tutto un sogno? - nessuno era all'interno di quel luogo, e quando Kira comprese di essere comunque in grado di muoversi e parlare concluse che doveva comprendere di più di quella faccenda.
    La testa si voltò in tutte le direzioni studiando il luogo, a parte le pareti bianche vi erano delle sorta di basilischi che nascevano dal biancore del muro che sembravano quasi fare parte dello stesso, all'apparenza non c'era nessuna porta da cui poter uscire.
    Presa a camminare ma all'improvviso si fermò, e rimase immobile.
    Di norma avrebbe provato una qualche forma di nervosismo o rabbia per quella situazione strana, ma non provava nulla, era perfettamente inemotivo, e questo di certo non era normale, ma per l'albino tutto questo ancora non era molto chiaro.
     
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    Il Buoi oltre la Siepe

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    Toushiro


    Quel castello era candido come la neve.

    Questa fu la prima impressione che l'intero del Castello dell'Oblio diede a Toushiro quando ne varcò i grossi portoni. Non era solo, ovviamente: artigliati alle sue spalle, uno su quella destra, l'altro sulla sinistra, c'erano due dei suoi gatti.
    Il primo era Andrea, dal quale era praticamente inseparabile, e l'altra una gattina trovata pochissimo tempo prima di nome Ecila. In realtà avrebbe voluto chiamarla in un'altra maniera, ma non era nata come gatto selvatico: una targhetta intorno al collo indicava un nome già esistente, l'unico con il quale riusciva a farla girare e a chiamarla.

    Sospirò: non sapeva esattamente cosa fosse venuto a fare lì. Fino ad ora se n'era tenuto alla larga: tutti i Nessuno che avevano cercato di evitare l'Organizzazione XIII e Xemnas sapevano che il suddetto gruppo aveva avuto una base proprio lì, proprio in quel mondo.
    Il Castello dell'Oblio. Un nome abbastanza indicativo e spiacevole, ma non era questo il punto.
    Forse, sperava di trovare informazioni per la Guerra? A cosa gli sarebbero servite? Lui era neutrale. Forse, semplice curiosità? Non la provava da anni, dubitava che avesse iniziato ora a sentirla.
    Salì le scale lentamente: non aveva alcun motivo per correre, in fondo.
    Fu quando raggiunse il terzo piano che una figura gli si mostrò davanti.
    Per un attimo, Toushiro avrebbe potuto fingere di essere scioccato dalla sua visione e sarebbe risultato credibile: era convinto che il Castello fosse disabitato, dopotutto.
    Il ragazzo era giovane, più giovane di lui senza dubbio (anche se non sembrava), con capelli bianchi esattamente come lui. Era più alto - e quando mai -, ma non riuscì ad estrapolare alcuna informazione in più dalla sua visione.
    Non disse una parola: si bloccò, mentre il volto assumeva un'espressione confusa, impossibile da stabilire se fosse una menzogna creata da un ricordo od un'emozione vera.
    Ecila si mise sull'attenti, alzando anche un po' il pelo, ma Andrea lo ignorò del tutto, sistemandosi meglio sulla spalla di Toushiro e non guardandolo nemmeno.
     
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  3. Jokerland
     
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    In quel tacito silenzio era possibile sentiere qualcosa, un rumore che gli ricordava qualcosa, qualcuno stava salendo delle scale, il rumore giungeva da un punto poco distante, il tutto però era confuso dall'eccessivo silenzio che portava a vari fenomini del suono che lo distorcevano, rendendo quasi impossibile indentificare l'origine.
    Gli occhi argentei un tempo di colore castano si voltarono nel punto da dove percepiva rumore, e ad un tratto lo vide, un ragazzino più basso di lui con due gatti sulle spalle, il primo si voltò contro di lui rizzando il pelo mentre il secondo gli fu totalmente indifferente, ma quello che lo colpì maggiormente fu l'espressione di Toushiro.
    In un attimo le sue labbra si spalancarono e rivolsero alcune parole al nuovo arrivato - Chi sei tu e cos'è questo posto? - avrebbe voluto metterci rabbia in quelle parole, ma uscirono stranamente tranquille e pacata, perfettamente atone, come se fosse un automa cibernetico quello che stava parlando.
    Lo sguardo si assottiglio e si fisso verso Ecilia, che sembra stuzzicare il suo fastidio, infatti subito cercò di spaventarla con uno sguardo, cosa che di per se non era poi così tanto complicata, era decisamente un tipo strano in quel luogo.
    Mentre la conversazione prendeva piede Kira si accorse di qualcosa, era più alto del solito, con un corpo più tonico ma non era solo questo, i suoi capelli bianchi come quando era nato erano stranamente più lunghi del normale tanto da cadere sulle sue spalle.
    Ancora una volta la scoperta di qualcosa lo portò a parlare - Cosa mi è successo? - domandò piatto, non si era però accorto che dietro la sua schiena spieccava un tatuaggio di grandi dimensioni raffigurante il simbolo dei Nessuno, ma questo perchè era vestito e non aveva a portata di mano uno specchio. Le scoperte erano solo all'inizio.
     
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    Il Buoi oltre la Siepe

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    Una reazione decisamente piatta per un ragazzo che si poneva certe domande. Il giovane davanti a lui si interrogò sull'identità di Toushiro, e sul luogo in cui si trovava.
    Era arrivato lì attraverso un varco oscuro? O si era schiantato con una Gummiship?
    Quel mondo non era molto conosciuto: il ragazzo poteva star semplicemente chiedendo informazioni su dove fosse atterrato.
    "Sei al Castello dell'Oblio." Rispose, disinteressato, Toushiro, incrociando le braccia. Notò come il ragazzo cominciò a fissare Ecila, per un motivo a lui ignoto. La gatta continuò a restare nervosa, ma fu Toushiro a reagire, lanciando un'occhiataccia al giovane.
    Non si presentò, tuttavia: non ne aveva alcun motivo.

    Tuttavia, la domanda successiva lo incuriosì. "Non so di cosa tu stia parlando." Disse, ed era vero: non sapeva di cosa stesse parlando, non lo conosceva prima di quel giorno, ergo non poteva in alcun modo notare differenze.
    Tuttavia, un pensiero veloce fece capolino nella sua testa, incoraggiato dalla voce atona del giovane, dalla sua espressione, e dal luogo in cui si trovavano. Lo squadrò attentamente, dal basso verso l'alto ma con sguardo attento e preciso.

    Forse... è come me?
     
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3 replies since 16/11/2014, 15:12   140 views
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