Una piccola lama

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    Eren Jaeger, Jean Kirschtein

    Era l'ultimo posto dove mi aspettavo di poter tornare, vista la disastrosa operazione dell'ultima volta. Tuttavia, il nostro Comandante (e non Gallaway... be', era abbastanza complicato) pensava che un po' di allenamento non ci avrebbe fatto male, senza contare che quel mondo aveva qualcosa di parecchio strano, abbastanza da desiderare di indagarci. Personalmente non avrei più rimesso piede, senza la minima esitazione; Jean c'era quasi morto e qualcuno o qualcosa aveva disabilitato le nostre Gummiship, costringendoci a ripararle mentre ci difendevamo da bestie colossali dagli occhi gialli che avrebbero potuto ammazzarci in un colpo solo. Per quanto non mi dispiacesse menar le mani ogni tanto, l'idea di morire così, in un posto sperduto e dimenticato da Dio, non mi andava per niente a genio, ma forse era per quello che ero riuscito a sopravvivere difendendo anche Annie. E nonostante tutte le mie proteste e rimostranze, nonostante volessi trovarmi solo un posto tranquillo e magari continuare a fare il corriere mentre pensavo a come rovesciare il dominio di un maledetto dittatore, eccomi di nuovo in questo mondo strano, oscuro, privo di qualsivoglia forma di vita. Persino la strada sembrava minacciare di inghiottirmi, i palazzi continuavano a muoversi come se il mondo minacciasse costanti conati di vomito, e il cielo era così nero da immergermi nella disperazione. A nulla serviva il conto di Heartless e altre bestiacce uccisi, non mi risollevavano il morale, poiché la mia testa era troppo immersa nei pensieri. C'era talmente tanto da sistemare e capire che ormai mi ero arreso all'idea di essere inadeguato, meglio lasciar fare a chi se ne intendeva molto più di me su cose come la strategia e la pianificazione delle operazioni. Mi dispiaceva lasciare tutto nelle mani di Hanji, ma era meglio che se ne occupasse lei piuttosto che rischiare di affidarmi compiti che avrei fallito. Dopotutto, era anche il motivo per cui alla fine avevo ascoltato Mikasa e non ero andato con lei, preferendo che fossero Sasha e Annie a proporsi per seguirla. Hanji aveva esitato molto prima di accettare la loro proposta, mandandole a "2D" Danville per sondare il terreno e capire se ci fosse un modo di attaccare il dittatore, dopo oltre un anno dalla nostra scomparsa.

    Purtroppo, non ero solo. La partenza di Mikasa aveva messo Jean così di malumore che, come ai vecchi tempi, avevamo preso a litigare per ogni minima cosa: non potevamo incontrarsi per un istante senza finire a lanciarci addosso insulti, seppur entrambi (almeno speravo) comprendessimo la futile stupidità della cosa. Jean sembrava incredibilmente teso e suscettibile, di recente; era come se ogni cosa lo portasse ad una rabbia inspiegabile, che imbruttiva ulteriormente la sua faccia da cavallo. Mi chiedevo se c'entrasse Mikasa, ma forse non era solo quello. Ricordavo bene i giorni dell'addestramento e, soprattutto, la spada sinistra di cui Jean si prendeva grandissima cura. C'era un'incisione, sull'elsa... ed era di Marco. Dopo un anno dalla nostra fuga da Danville, credevo che il lutto per lui fosse passato almeno in parte, invece sembrava più vivo e tangibile che mai. Non osavo immaginare cosa provasse, ma avrei voluto quantomeno che mi lasciasse in pace e provasse a condividere con me il dolore che forse provava, invece di sfogarlo su di me come se fossi la causa di tutti i suoi mali. La cosa divertente era che io venivo preso per testa calda!
    Le spade di Jean saettarono su un Heartless, dividendolo a metà con precisione chirurgica. Per essere così alto e dinoccolato, dovevo ammettere che dimostrava un'incredibile agilità e flessibilità, con un equilibrio secondo solo a quello di Mikasa; sapeva sempre come e dove colpire, e usava il 3DMG con una certa eleganza, quando io, purtroppo, a volte rischiavo di andare a sbattere contro i muri come un idiota anche dopo tutti i mesi di pratica che facevo. Forse era davvero una questione di "talento naturale", di possibilità che alcuni avevano e altri no.
    - A quanti sei arrivato? - domandò Jean, controllando le lame. Atterrò con un gran tintinnio del 3DMG, guardandosi intorno. - Questo era il trentesimo solo in quest'area. Non capisco il motivo di mandarci qua ad ammazzare mostri a caso - aggiunse, con uno sbuffo infastidito. Lo fulminai con un'occhiataccia quando vidi che cercava di prendere il pacchetto di sigarette. Mi aveva deluso scoprire che aveva ripreso.
    - Una decina - dissi, non guardandolo. - Un paio di grossa taglia, ci ho messo un po' -
    - E hai già rotto metà delle lame - notò, facendomi irrigidire per il fastidio. - Per fortuna ne abbiamo portate un bel po' -
    - Tutto qua? - mi sfuggì, con un'alzata di sopracciglia. - Niente ramanzine? -
    - Ho di meglio da fare che insegnarti come prenderti cura della tua roba - soffiò Jean, accendendosi una sigaretta con disinteresse. - E anche dell'uccidere mostri -

    Io sapevo che Hanji ci aveva mandato qui perché riprendessimo a lavorare in squadra, come se fossimo due bambini litigiosi. Non avevamo problemi a collaborare, in realtà; il mio problema con Jean era il suo carattere.
    Troppo simile al mio.

    Privata.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    Garfunkel Flügelfrei

    Su uno dei tetti dei vari grattacieli del Mondo che non Esiste, un ragazzo si stava lentamente risvegliando dal suo breve torpore. Aprì i suoi occhi, o meglio il suo occhio, sbattendo le palpebre più volte, per poi alzare il capo e, insieme ad esso, il suo corpo, notando dove si trovava.

    "Dove-"

    Il ragazzo pensò, ma poco dopo, le memorie tornarono rapidamente a galla, come se la sua vita gli stesse passando davanti. E, subito dopo, si sentì male, distrutto ed in colpa.

    "Ah..."

    Il ragazzo, Garfunkel, sussultò, ricordandosi cosa era successo chissà quanti secondi, minuti, o ore fa.
    Era stato scoperto. Lui, ed altri membri della Resistenza. Non ricordava il come, ed ora che ci pensava, non ricordava molti dettagli, ma era come se delle immagini particolari fossero rimaste impresse nella sua testa: Sangue che provenivano dai suoi compagni morti; piccole esplosioni causate dai pochissimi Normbot che venivano distrutti; ed, infine, un portale oscuro, che lo portò nel luogo in cui si risvegliò. Non ricordava se era stato lui stesso ad aprirlo, oppure era stato il puro caso a decidere che se ne sarebbe andato dalla morte certa, ma non importava. Quello che importava, ora, era che si trovava in un luogo sconosciuto.
    Lentamente, stringendo la sua spada a due mani, la "Zweigunder", ed usandola come appoggio, si alzò, analizzando l'area in cui si trovava.
    Si ritrovava su un tetto. Mettendo in considerazione l'altezza, Garfunkel capì immediatamente che si trovava sul tetto di un grattacielo, affiancato a sua volta da altri grattacieli. Da quello che notava, non c'era, a quanto pare, un modo per scendere. Subito dopo, Garfunkel controllò le sue varie tasche, la Zweigunder stessa ed il revolver. Notò come rimanevano ancora ben quattro colpi su sei in quest'ultima, e come aveva anche dodici proiettili, in totale, nelle sue tasche, quindi decise di metterne due nella revolver. Riguardo alla Zweigunder, invece, aveva anche un colpo dentro di essa, ma sfortunatamente, aveva di scorta solo quattro dei proiettili speciali che servivano a far funzionare la meccanica particolare dell'arma.
    Dopodiché, il soldato trasse un profondo respiro, chiudendo momentaneamente il suo occhio, per poi aprirlo, determinato. Subito dopo, iniziò a correre, saltando sugli altri tetti con leggera agilità, cercando un modo scendere.
    questo è per ricordarmi i proiettili che ha, don't mind me u.u
    Zweigunder: 1/1(4 colpi extra)
    Revolver: 6/6(10 colpi extra)


    Edited by TadekIta - 28/5/2020, 17:45
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    In realtà, il piano di Hanji era un fallimento. Punto. Non c'era altro modo di definire la tristezza di quel... pomeriggio? Sera? Be', qualsiasi periodo del giorno fosse in quel mondo dimenticato dall'universo, era desolante e deprimente oltre misura. Non bastava quanto i miei pensieri stessero andando alla deriva, tra la preoccupazione per Mikasa, Sasha ed Annie e l'incertezza sul come comportarmi ora che più o meno attivamente eravamo parte dell'esercito di Sora. Uccidere Heartless senza un Keyblade non aveva un briciolo di senso, men che meno in una maniera tanto casuale e in un mondo in cui erano più forti del normale. Jean era probabilmente dello stesso parere, ma preferiva farsi i fatti suoi e non dire nulla piuttosto che instaurare un discorso con me. Se questo era il massimo che potevamo fare per imparare a collaborare, eravamo persi ancor prima di arrivare alle basi di un lavoro di squadra - cosa che in ogni caso non ci mancava mica. Lo dimostravamo, però, quando era necessario, ossia quando dovevamo lottare tra la vita e la morte contro mostri e nemici vari davvero pericolosi. Altrimenti, la nostra competizione degenerava soltanto nell'ennesima rivalità alla quale, in tutta onestà, non avevo neppure voglia di pensare.

    - PIANTALA DI LASCIARMI INDIETRO, CAZZO! - lo richiamai urlando, tra un balzo e l'altro del 3DMG. Jean era troppo bravo e troppo veloce per me, ma mentre sopportavo che Mikasa fosse praticamente la migliore in tutto perché lo si poteva considerare come qualcosa di assodato, il fatto che Jean fosse quello più vicino alla sua abilità mi faceva imbestialire. Non volevo essere così indietro, non volevo sentirmi talmente incapace, ma Jean riusciva a farmi sentire esattamente in quel modo nonostante tutti i miei sforzi di migliorarmi. Di solito mi limitavo a prendere la cosa come una sfida ulteriore, ma in quel momento, forzati a restare nello stesso posto a fare il nulla, ero molto più insofferente del solito. Ed ero sicuro che lo stronzo ne fosse consapevole. Era sempre cosciente di quanto potesse darmi sui nervi. - JEAN! - lo richiamai, mentre con una piroetta si dava una spinta e svaniva dietro l'angolo di un edificio. Dannato imbecille. Accelerai nel tentativo di raggiungerlo e, d'un tratto, mi fu addosso da un'altra parte; aveva fatto il giro? All'improvviso, precipitammo sul tetto di un palazzo vicino. Sganciai il 3DMG per non danneggiarlo, e rotolai goffamente sulle piastrelle di cemento con un grugnito. Ovviamente, lui atterrò in piedi.

    - Ti è andato in fumo quel poco di cervello?! - sbottai, rialzandomi. Mi bruciavano le braccia e un gamba, ma niente di rotto perlomeno. - Che cazzo volevi fare?! -
    - Mettere alla prova i tuoi riflessi - disse Jean, con tono di superiorità. - Che fanno schifo, ovviamente. Non ti guardi neppure alle spalle mentre voli, tiri dritto e lasci che qualsiasi cosa ti colpisca in faccia. Che pena - sbuffò, scuotendo la testa. - Così non arrivi da nessuna parte, Eren. Ti farai solo ammazzare -
    - Fottiti - borbottai, sistemandomi la divisa. - E piantala di cercare scuse di darmi fastidio. Siamo qui per il motivo opposto, nel caso te ne fossi dimenticato - dovevo cercare di mantenere una razionalità. Non che Jean dicesse cose sbagliate, a ben vedere. Era il modo in cui le diceva a farmi infuriare.
    - Collaborazione, certo - Jean sospirò. - Cosa, facciamo gli sgambetti agli Shadow? - intanto, mi rimisi il 3DMG alla vita. - Aspetta! Guarda che casino che stai facendo con le cinghie! - digrignai i denti, e mi feci aiutare a sistemare l'imbracatura. - Impiastro -

    - E falla finita! - lo spintonai. - Non sono bravo come te, va bene. Piantala di farmelo pesare! - esclamai, paonazzo di rabbia e imbarazzo. - Non mi piace farmi aiutare, che credi? - Jean mi guardò in un modo che non avrei saputo spiegare. Sembrava quasi amichevole.
    - Guarda che è normale. Sistemare il 3DMG è un lavoro delicato. Nei primi tempi Marco mi aiutava sempre - diede una stretta alle cinghie del suo dispositivo. - Per come lo stavi mettendo, saresti morto alla prima curva. Almeno ringraziami -
    - Grazie - borbottai, guardando da un'altra parte. Ora, era anche più odioso di prima. - Uh? - sussultai, guardando verso un palazzo.
    - Che succede? - domandò Jean, guardando nella mia direzione. - Non capisco -
    - C'è... qualcosa - presi il binocolo. - Qualcuno sta correndo a piedi tra i palazzi. E... oh, no - gemetti. - C'è un Gigashadow -

    Garfunkel si trova inseguito, a sua insaputa, da un Gigashadow che lo segue bruciando le distanze. XD
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    La figura del soldato della Resistenza sfrecciava il più velocemente che poteva da tetto a tetto, con minima difficoltà nonostante l'arma pesante che portava. Analizzando il luogo in cui si trovava, lo trovava troppo innaturale: Il mondo sembrava essere unicamente composto da grattacieli, oscuri come la notte stessa, il che rendeva il luogo, in qualche modo, ancora più minaccioso e spaventoso del mondo nativo di Garfunkel.
    Ed, improvvisamente, sentì dei passi.
    Erano veloci, però sembravano provenire da un singolo essere. Non osò girarsi, spaventato al pensiero di scoprire di cosa lo stava inseguendo. Ma, dopo un salto sull'ennesimo tetto, ebbe il coraggio di girarsi, velocemente, impugnando altrettanto rapidamente la spada. Mentre si girava, notava come il tetto sembrava abbastanza spazioso per un combattimento.
    Il soldato, però, non fu più sicuro sul fatto di poter schivare, notando il suo avversario. No, il mostro che aveva davanti.
    Sembrava essere, all'occhio di Garf almeno, un bambino gigante, coperto dall'oscurità, con innaturali occhi gialli e con, infine, delle antennine che penzolavano dalla testa. Appena vedendo le dimensioni del mostro, una goccia di sudore scese dalla fronte del ragazzo, nervoso al pensiero di poter affrontare un nemico del genere: Nel caso peggiore, sarebbe stato schiacciato con un singolo attacco...E nel caso migliore, forse, appena il soldato lo avrebbe ucciso, sarebbe stato assalito da un altro di quei mostri.
    In ogni caso, il soldato si preparò ad affrontare il mostro, schivando se fosse stato necessario. Dubitava che lo avrebbe fatto cadere facilmente...
    Ma ormai non poteva più scappare, visto che, neanche notandolo, il tetto su cui era Garfunkel non permetteva di passare su altri tetti. Era isolato.

    Edited by TadekIta - 28/5/2020, 17:47
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    - Più veloce, Eren! -
    Per una volta, non avevo nulla da dire contro Jean, perché aveva ragione. Dovevamo essere più veloci, se volevamo raggiungere quel ragazzo sul tetto. Tra l'altro, già da lì potevo vedere che non avesse uscite o altri modi per poterlo lasciare; se quel mostro si fosse avventato sul ragazzo, lo avrebbe fatto a pezzi, e avevo già visto a Radiant Garden quanto fossero inaspettatamente forti quelle creature.
    Diedi più gas col 3DMG, e in uno sprazzo di fumo biancastro Jean mi superò, sfrecciando verso l'edificio, affusolandosi in volo come una freccia, le lame rivolte all'indietro e uno sguardo più che mai determinato e battagliero; nel giro di un attimo, il mio compagno di squadra fu già davanti a me, il fumo si avviluppò in una spirale alle sue spalle, e riuscii solo a distinguere un suo volteggio, mentre apriva le braccia e puntava le lame in avanti.
    Istintivamente, mi portai verso il basso.

    Il ragazzo avrebbe visto Jean spostare le gambe verso il basso, frenando la propria aerodinamica, con le lame puntate; con la spinta ancora fortissima del suo volo accelerato, Jean avrebbe conficcato entrambe le lame negli occhi della creatura. Intanto, il ragazzo avrebbe visto me aggirarlo, mentre mi dirigevo alle gambe della creatura, così esili e filiformi; stesi le lame e colpii le tibie della creatura, o almeno, quelle che dovevano essere le tibie. Questo avrebbe sbilanciato la creatura, permettendo a Jean di finirla agilmente.
    Jean non perse tempo; ancor prima che arrivassi, mise i piedi sulla faccia inespressiva del Gigashadow e saltò verso l'alto. Aveva lasciato le lame negli occhi del mostro, e dopo una veloce capriola, notai che aveva già cambiato di nuovo le lame. Io mi spostai, temendo di essere di troppo in una situazione simile. Jean roteò a mezz'aria, colpendo con un doppio fendente la faccia dell'Heartless, che iniziò già a barcollare.
    - Tutto bene? - chiesi al ragazzo, avvicinandomi. - Sei ferito? -
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    Prima che il mostro e Garfunkel potessero muoversi, un qualcosa sfrecciò verso il mostro. L'unica cosa che il giovane soldato riuscì a capire da quel movimento troppo complicato da seguire completamente era che un ragazzo, con qualche strano marchingegno, stava attaccando il mostro, specificamente agli occhi. Successivamente, si unì un'altra persona, dai movimenti sicuramente più lenti(o meglio, veloci, ma più lenti rispetto all'altro ragazzo). Entrambi si coordinarono per far fuori il coso oscuro gigante.
    Nonostante i loro sforzi combinati, però, sembrava essere ancora vivo. In quanto a Garfunkel, invece, era rimasto...Sorpreso, ma piacevolmente. Era stato fortunato che due guerrieri, anche apparentemente abili, erano arrivati al suo soccorso.

    "Eh? Leggermente, ma non a causa sua-"

    Rispose il soldato: Infatti, i suoi vestiti erano leggermente rovinati, tagliati e sporchi in varie parti, come se fosse appena uscito da un combattimento. In ogni caso, Garfunkel si fermò, notando immediatamente l'emblema sulla giacca del ragazzo meno abile: L'emblema delle Ali della Libertà.
    Garf sembrò stupito: Che razza di coincidenza, che razza di allineamento planetare aveva permesso a quel semplice soldato di incontrare dei membri delle leggendarie Ali della Libertà, in un mondo apparentemente dimenticato da ogni forma di vita?

    "Forse è meglio, se...Parliamo in un luogo più sicuro?"

    Aggiunse il soldato, notando di nuovo come l'Heartless sembrò essere ancora vivo...Anche se, sicuramente, non per molto.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    Potevo lasciare la situazione a Jean; era abbastanza abile da far fuori quel coso, anche perché con le gambe ferite a quel modo dubitavo che potesse nuocere più del dovuto. Piuttosto, concentrai la mia attenzione sul ragazzo, che diceva di star bene. Aveva l'aria un po' malconcia, ma se in effetti quell'Heartless fosse riuscito ad attaccarlo, dubitavo che si sarebbe potuto mettere a correre e saltare da un tetto all'altro. Tuttavia era palese che avesse affrontato qualche situazione difficile; e solo in un secondo momento mi balenò agli occhi che gli abiti del ragazzo sembravano molto simili ai miei.
    - Cosa... - mi lasciai sfuggire; ma scossi subito la testa. Aveva ragione, non era proprio il momento di mettersi a discutere mentre quell'affare rischiava di saltarci addosso. - Giusto. Meglio allontanarci da qui. Aspetta solo un secondo... - aggiunsi, indicando davanti a noi; c'era solo vuoto che portava alla strada, ma rimasi in fiduciosa attesa. Avevo iniziato a capire come funzionasse quel mondo strambo e sconclusionato, dopo esserci stato per ben due volte.
    E io e Jean avevamo fatto una gara di parkour, ma non era necessario che Hanji lo sapesse.

    - E... - dissi con sospensione, flettendo le gambe. - Ora! - esclamai; corsi verso il cornicione e saltai, e se il ragazzo mi avesse seguito, avrebbe potuto notare un altro palazzo appena sorto dal nulla, proprio accanto a quello dove ci trovavamo. - Bel trucco, eh? - dissi con un sorrisetto allegro. - Questo mondo ne è pieno. Salta! - lo invitai. - il palazzo di fronte è abbastanza isolato, lì potremo parlare tranquilli. Non preoccuparti per Jean - aggiunsi, facendo spallucce. Si sentì un gran tonfo; doveva essere riuscito a gettarlo giù dal palazzo, alla fine. - Ci raggiungerà in un attimo. E si vanterà tutto il giorno - roteai gli occhi con disinteresse.
    Avrei dunque atteso che il ragazzo mi raggiungesse; dopo qualche altro minuto, il tetto dove ci trovavamo si sarebbe alzato ancora, permettendoci di saltare agilmente sul palazzo che avevo indicato. Una volta che fossimo saliti lì sopra, saremmo finalmente stati su un terreno solidamente immobile; e anche piuttosto isolato rispetto agli altri, come avevo detto. Lì si trovava anche il campo base eretto da me e Jean; si potevano vedere le casse con lame e gas dentro, nonché il minifrigo che ci eravamo portati. Nemmeno fosse una scampagnata...
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    Il soldato guardò come il ragazzo di fronte a lui sembrò aver notato, con sorpresa, i suoi vestiti. Non che ne fosse confuso Garfunkel: Sapeva perfettamente che i vestiti che teneva addosso (oltre alla felpa ed alla maglia, ovviamente) facevano parte della comune divisa delle Ali della Libertà. Quindi il fatto che un vero e proprio membro delle Ali fosse confuso dal vedere una divisa di un membro che, probabilmente, non avevano mai visto prima era ragionevole.

    "E...?"

    Commentò Garfunkel, guardando alla posa di Eren, confuso da come sembrava che stesse per scattare verso-
    Senza perdere tempo, il soldato della Resistenza si mise a correre all'inseguimento del membro delle Ali: Non sapeva perché si stava buttando, ma il minimo che poteva fare era salvarlo...Ma a quanto pare, non c'è ne fu il bisogno: Fermandosi al cornicione, Garfunkel notò come, dal nulla, un palazzo era appena sorto.

    "Okkkk, va bene..."

    Mormorò tra sé e sé Garfunkel. Subito dopo, incitato da Eren, prese nuovamente la rincorsa e saltò, arrivando sul palazzo in cui era posizionato Eren.

    "Mh, capisco. Fai strada, allora."

    Rispose il ragazzo con un solo occhio, facendo un lieve cenno con tanto di sorriso, anche esso lieve. Dopo un breve "cammino" (Garfunkel stesso non sapeva se definirlo cammino, visto lo strano modo in cui i palazzi di quel mondo funzionavano), notò come sembrò esserci una specie di campo, anche se non sembrava tanto militaresco.
    Mentre camminava sul tetto stesso, Garfunkel prese un taccuino da una delle tasche interne della giacca, apparentemente guardando verso l'orizzonte e scrivendo (oppure disegnando) qualcosa, per poi chiuderlo e guardare Eren.

    "Grazie per avermi salvato, non credo di aver mai visto una cosa del genere nella Tri-State-Area...Immagino che siete rimasti in questo posto per molto tempo."

    Si limitò a dire il soldato, guardando con curiosità i palazzi circostanti e aspettando la risposta di Eren. Si sarebbe introdotto soltanto all'arrivo di Jean: Introdursi due volte era un po' fiato sprecato e sarebbe stato meglio parlare con entrambi i membri delle Ali.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    Immaginavo che per qualcuno che non era mai venuto in quel postaccio fosse tutto molto strano. Anche per me (a quanto pareva, per Jean un po' meno) era stato davvero assurdo vedere palazzi di così tanti piani fare su e giù dalla strada come se le fondamenta poggiassero su delle molle e ci avevo messo un bel po' ad adattarmi a fare determinate acrobazie. Anche usare il 3DMG era pericoloso in quel contesto; mettere un rampino su un palazzo, magari mentre quello andava giù, era il modo migliore di finire per strada e dilaniato da tutti quei maledetti Heartless. In effetti, per quanti ne uccidessimo, altri arrivavano in tutta fretta. Che casino.
    Il nuovo arrivato non ci mise tanto ad adattarsi, comunque; riusciva a seguire il mio passo e aveva già capito come muoversi, anche se magari non era qualcosa che si potesse dire da un singolo salto... quel che mi incuriosiva era comunque il fatto che avesse la mia stessa divisa e non era una cosa da poco. Veniva da Danville? Aveva rubato quell'uniforme a qualcuno? Non sapevo neppure se fosse un Heartless, magari quell'inseguimento era tutta una pagliacciata!
    Ma magari pensavo troppo. Non poteva essere una cosa tanto complicata.

    Arrivati al campo, potemmo tirare un sospiro di sollievo. Il tetto su cui lo avevamo allestito era uno dei pochi a rimanere completamente immobile, anche se a volte qualche altro palazzo ci oscillava troppo vicino per i miei gusti; soprattutto odiavo quello che stava dall'altra parte della strada, era già la seconda volta che sembrava sul punto di caderci addosso. Tuttavia, tornava sempre indietro. Lo fissai in cagnesco per qualche istante, mentre il misterioso individuo arrivava a sua volta e prendeva la parola. Gli rivolsi un sorriso incoraggiante, tenendo a mente le sue parole.
    - Non c'è di che! - dissi allegramente. Lo vidi prendere appunti su un taccuino, ma per ora non volevo indagare al riguardo. - E... - sollevai le sopracciglia. - Hai detto Tri-State Area? Vieni da Danville, quindi? - mi avvicinai a lui di un paio di passi, facendo abbastanza fatica a contenere il mio tono speranzoso. Non ero Hanji. - Quale Danville? 2D? E la Resistenza? - la domanda balenò nella mia mente come un campanello d'allarme, la preoccupazione era ben evidente sul mio viso. Se veniva da 2D, poteva essere accaduto qualche altro evento catastrofico che aveva portato alla sparizione di altre persone.

    Non sapevo se essere felice o meno di aver trovato un concittadino. Non sapevamo in che condizioni versasse la Resistenza, se Doofenschmirtz avesse inferto il colpo finale mentre non c'eravamo, quali sviluppi ci fossero stati... quel ragazzo poteva essere la risposta a molte domande, e non credevo di essere la persona più indicata per farle. Hanji aveva nominato Jean come suo vice in mancanza di meglio - ma appunto, mancava di meglio. Jean era abile con il 3DMG, ma per il resto non sembrava particolarmente capace come capitano.
    - Scusa, sono solo un po' confuso - dissi grattandomi la nuca con un po' di nervosismo. - E' la prima volta che vedo qualcuno con la nostra divisa, ma soprattutto... non ti conosco. Noi delle Ali della Libertà eravamo in sette, ora un po' meno, ma tu hai la nostra divisa. Come l'hai trovata? Magari partiamo da lì -
    - Piacerebbe saperlo anche a me - disse Jean al proprio atterraggio. Scivolò leggermente sul tetto, controllando la frenata puntellandosi con i piedi. - Chi sei e come hai trovato quella divisa? -
    Roteai gli occhi infastidito. Avevo già fatto io quella domanda.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    Il ragazzo si ritrovò a conficcare la sua enorme spada meccanica con abbastanza noncuranza mentre Eren parlava: Nonostante sembrava pesantissima come arma, a giudicare da come l'aveva appena maneggiata, Garfunkel doveva essere abile con essa, e molto...Il che, tutto sommato, era una cosa che anche Garfunkel stesso trovava strana: Dopotutto, in quanti sarebbero abbastanza pazzi da affrontare i Normbot con le armi ravvicinate, e soprattutto con un'arma così grande?
    Garfunkel voltò il suo sguardo verso Eren, avendo tutta la sua attenzione su di lui, con un'espressione attenta, come se stesse cercando di capire cosa intendesse con quelle parole...Ma la risposta alla preoccupazione del ragazzo davanti a Garfunkel era ovvia, forse anche troppo, a causa dell'emblema che aveva sulla sua giacca: Era un membro delle Ali della Libertà, uno dei gruppi più forti della Resistenza (o almeno, era quello che sentiva dopo che si avviava la solita discussione sul perché aveva i vestiti di quel gruppo) ed uno dei gruppi che sparì, apparentemente, nel nulla più totale. A causa della loro "fama", dubitava che aveva mai rimesso piede nel suo mondo...Ed ora che ci pensava, Garfunkel si trovava in una situazione simile: Colto alla sprovvista insieme a tanti altri e sperduto in un mondo che non conosceva.

    "Esatto, la 2D. La Resistenza a Danville vive ancora, ma come potresti immaginare, siamo ancora in una situazione brutta. Oltre a questo, però, non saprei come definire la situazione in un modo più preciso...Scusa."

    Disse pacatamente il giovane soldato, avendo un tono altrettanto tranquillo, ma con un'espressione seria sul volto. Era come se accettasse la situazione disperata del loro mondo come una cosa normale. La realtà era, però, che riusciva a nascondere molto bene il suo stato d'animo più irascibile.
    Poco dopo aver ascoltato l'ennesima domanda di Eren, si unì a loro l'altro soldato che l'aveva salvato dalla morte certa (oppure, con fortuna, da ferite gravi), Jean. Ora che erano entrambi qui, forse era meglio introdursi. Con un cenno verso entrambi, il ragazzo si schiarì la gola, rimanendo nella sua posa pacata.

    "Prima di tutto, come avreste già potuto intuire, sono un membro della Resistenza, Garfunkel Flügelfrei. Il motivo per cui ho la vostra divisa era che, semplicemente, non...Vivevo nelle condizioni migliori prima di entrare a far parte di essa. A causa di questo, appena mi accolsero nella Resistenza, mi hanno dato dei nuovi vestiti. Tutto qua."

    Rispose Garfunkel con un tono leggermente divertito e imbarazzato per quanto suonava stupida la storia: Era stato completamente sincero, ma dubitava che tutti e due gli avrebbero creduto ciecamente per quanto sembrava ridicola la situazione. Il giovane soldato, però, si sarebbe poi ricomposto, ritornando ad essere serio.

    "Per quanto riguarda il perché mi ritrovo qui...Uno di quei portali mi ha portato qua dopo che sono stato aggredito dai Normbot, insieme ad altri membri della Resistenza. Al momento, non ricordo nei minimi dettagli la situazione, ma eravamo stati presi alla sprovvista."

    Aggiunse, poco dopo, Garfunkel, continuando ad essere sincero...Certo, se la situazione attuale fosse invertita, sicuramente non avrebbe creduto alla persona che occupava il suo ruolo attuale: Ritrovarsi in un mondo dopo un combattimento di cui, convenientemente, non si ricorda molto, con la stessa giacca delle Ali della Libertà e, per qualche allineamento planetare, ritrovandosi faccia a faccia con le suddette Ali della Libertà sarebbe stata una coincidenza troppo precisa per i suoi gusti...Ma, in questa situazione, doveva ammettere che questo tipo di coincidenze esistevano, per quanto improbabili.

    "In ogni caso, il resto lo sapete. Vi ringrazio ancora per avermi salvato, quel...Coso non sembrava molto amichevole."

    Concluse finalmente il soldato della Resistenza, con un brevissimo inchino per esprimere il suo ringraziamento. Dopodiché, però, gli avrebbe fatti parlare, e rispondere anche alle loro domande, nel caso in cui ne avessero altre.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    La Resistenza viveva ancora... una di quelle cose che potevo dare per scontate, ma di cui era fin troppo bello ricevere una conferma. Non potevo mentire a me stesso, ero preoccupato a morte per molti di quei ragazzi, di quei bambini, che si trovavano a combattere contro Doofenschmirtz perché erano gli unici in grado di farlo. Avevo paura di tornare a Danville e scoprire che erano stati tutti catturati o addirittura uccisi, scovati alla fine da quel mostro che cercavamo di sconfiggere da troppo tempo perché altri bambini non dovessero patire ciò che avevamo sofferto noi.
    Sapere che, per quanto brutta fosse la situazione, la Resistenza c'era ancora, mi riempiva di una speranza che stavo dimenticando. Ci stavamo tutti abituando alle nostre nuove vite, per quanto non lo volessimo ammettere; trovavamo lavori, ci stabilivamo in una nuova casa, parlavamo ogni tanto. Ma ci piaceva vivere lontano da Danville. Ci piaceva andare a dormire la notte senza dover tenere i sensi in allerta, nel caso in cui gli agenti del nemico fossero riusciti a trovarci. Per la prima volta dopo anni, avevo dormito nel mio letto senza tenere la pistola accanto. Era stato confortante.

    Ma tutto questo era solamente una farsa, alla fine. Stavamo solo procrastinando, sperando silenziosamente di non dover mai tornare a Danville a fronteggiare quel dittatore. Speravamo che la situazione si risolvesse anche senza di noi, osservavamo da dietro un angolo, titubando all'idea di scendere di nuovo in campo. Magari qualcuno di noi pensava anche di aver dato abbastanza ormai, che essere caduti in quei portali oscuri fosse stato un modo per ricominciare, per trovare la vita che ci era stata preclusa quando eravamo a Danville... ma la verità era diversa, almeno per me.
    Doofenschmirtz era un mostro, non c'era niente che potesse nascondere un simile fatto. Il male che aveva fatto a intere famiglie non poteva essere dimenticato, la Resistenza era nata per questo. La Resistenza, composta da persone che secondo la sua idea attendevano solo di venir piazzate nel mondo che aveva creato, era nata da quello stesso futuro che cercava di incatenare. Se i nostri genitori non potevano combattere per assicurarcelo, quel futuro, ce lo saremmo preso noi. Avevo creduto in questo, quando mi ero unito alle Ali e avevo sopportato quell'addestramento tremendo.
    Quelle persone meritavano di essere libere. Ognuno di noi, che fosse a Danville o in qualsiasi altra parte del nostro Sistema, nasceva libero. Libero di viaggiare, di sognare, di trovare il lavoro dei propri sogni. Libero di amare, di farsi una famiglia, o di vivere da solo il resto dei propri giorni. Di lottare per un ideale, sperare in qualcosa o di non credere in nulla. Quella libertà, Doofenschmirtz ce l'aveva tolta. Aveva plasmato il mondo a propria immagine, ci aveva tolto le nostre famiglie pensando che non avremmo avuto la forza di combattere essendo solo un branco di stupidi ragazzini.

    Si sbagliava. E la Resistenza, nonostante i suoi sforzi, continuava a divampare.

    "Per il momento sei al sicuro, Garfunkel." dissi con un sorriso gentile al ragazzo "Scusa se abbiamo dubitato di te. Per quanto ne sappiamo Doof ci crede ancora morti, e per il momento è meglio che sia così."
    "Finché non troveremo un piano d'azione, almeno." sospirò Jean rinfoderando le lame. "A parte quel coso troppo amichevole gli altri si sono dileguati, Eren. Per il momento non ci sono altre minacce in agguato."
    "Ottimo..." mi afflosciai quasi vicino al nostro bivacco. "Stiamo campeggiando qui, per ora. Il Caposquadra Hanji ci ha detto di far fuori qualche Heartless, immagino come modo per legare un po'. Io questo scemo con la faccia da cavallo abbiamo sempre qualche motivo per discutere." sbuffò, facendo spallucce.
    "L'invidia è una brutta bestia, Eren." ghignò Jean. "Non hai il coraggio di guardar male anche Mikasa perché sai che ti farebbe il culo." si aprì una lattina di birra, guardando poi il nuovo arrivato con una faccia pensierosa. "Ce l'hai l'età per bere, sì? Sennò ti do una cola."
    "Ti assicuro che non tutti i mondi sono così." dissi a Garfunkel. "Se hai qualche domanda chiedi pure."
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    Mentre il soldato della Resistenza aspettava una risposta, gli venne l'istinto di analizzare gli strani aggeggi che Jean ed Eren avevano intorno ai fianchi. Se ricordava bene quello che aveva sentito delle Ali della Libertà, quelle strane scatole dovevano essere parte del "Dispositivo per la manovra tridimensionale". Era un "gadget", se si poteva definire così, veramente interessante dal punto di vista di Garfunkel: Delle impugnature in cui potevano essere inserite delle spade segmentate (forse si potevano rompere facilmente?), connesse a delle scatole che, a quanto pare, fungevano come contenitori per spade extra e-

    Prima che Garfunkel potesse continuare la sua analisi mentale di quel meccanismo tanto complicato, sia Eren che Jean gli risposero, e quindi spostò la sua intera attenzione su di loro e sulle loro parole. Fece un cenno quando Eren affermò che Doofenschmirtz li credeva ancora morti, ed era meglio se rimaneva così per ora: Così, quando avrebbero avuto un piano d'azione, avrebbero potuto danneggiare il regno del dittatore quando meno se l'aspettava.

    "Ah, nonostante abbia l'età adatta, preferirei comunque una cola, grazie."

    Rispose Garfunkel, annuendo leggermente verso Jean per poi sedersi da qualche parte sul tetto. Nonostante non si intromise molto tra le felici frecciatine (?) tra Eren e Jean, riuscì comunque a sentire varie parole, ed implicazioni, molto curiose. Ora che ci pensava, anche lui stesso aveva risposto, per istinto, che veniva dalla "2D Tri-State Area", ma non aveva mai pensato perché Eren avesse chiesto se veniva dalla "2D".

    "Se ho capito bene, quelle creature oscure si chiamano Heartless, e cercano di...Direi divorare gli umani per qualcosa, ed immagino quel qualcosa sia legato ai cuori, dal nome che hanno In più, ci ritroviamo in un altro mondo, ed immagino quella cosa che avevo attraversato era un portale che andava dalla...Danville 2D a questo luogo, anche se ci sono modi diversi per viaggiare tra i mondi..."

    Mentre, inizialmente, stava rivolgendo le sue parole verso Eren, man mano che parlava, il giovane soldato della Resistenza iniziò a mormorare tra sé e sé, come se stesse seguendo un filo logico, creato soltanto da un paio di parole dette da Eren e Jean. Da come ne stava parlando, sembrava che non avesse mai sentito parlare di mondi diversi e mostri come gli Heartless. Forse, visto che aveva capito quello che intendevano da un paio di parole, era un tipo intelligente? Forse si, forse no: Dopotutto, secondo il punto di vista di Garfunkel, con po' di sforzo chiunque avrebbe potuto capire quello che ha capito adesso.

    "Devo dire che l'esistenza di altri mondi sembra una cosa veramente impossibile da anche pensare...Ma dopo il nostro incontro, direi che non è più cose impossibile."

    Aggiunse poco dopo il soldato, ridendo molto leggermente poco dopo. Nonostante avesse scoperto ora l'esistenza di altri mondi, non sembrava esserne così sorpreso. Al massimo, sembrò incuriosito, il che sembrava la reazione giusta per una persona che sembrava così stranamente calma.

    "In ogni caso, cosa avete intenzione di fare, ora? Immagino che andrete a far fuori altri Heartless, ma chiedo comunque."

    Concluse Garfunkel, bevendo un sorso dalla cola presa da Jean, mentre aspettava un'altra risposta dal duo delle Ali.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Il Guardiano della Luce.


    Group
    Keyblader
    Posts
    6,344

    Status
    Anonymous
    La scoperta di altri mondi poteva essere interessante o assolutamente traumatica; per me era stata la seconda, più per il modo, mentre Jean, tutto sommato, se l'era cavata con meno. Una situazione abbastanza strana, questo era uguale per entrambi. Trovarci di fronte a culture diverse, persone diverse, addirittura epoche del tutto differenti le une dalle altre era stato davvero qualcosa che non ci saremmo mai aspettati neppure nelle nostre più remote fantasie, eppure eccoci in un mondo con grattacieli semoventi e mostri giganteschi mangiacuori. Se ci fossimo spostati dove viveva Jean avremmo trovato una ridente cittadina; se fossimo andati a Traverse Town, una città divisa in settori e assediata dai mostri.
    Il nostro universo era incredibilmente diversificato e finora mi sembrava di aver solo visto la punta dell'iceberg. Mi andava bene, perché sin da quando ero rimasto intrappolato in quei sotterranei, solo e disperso fra i tunnel sotto quella città che ormai non era più né mia né di nessun altro all'infuori di quel bastardo maledetto di Doofenschmirtz, guardavo attraverso le grate in cerca del cielo. Sognavo di essere libero di volar via da Danville e raggiungere chissà quali altri posti fantastici. Una volta mi era sembrato di vedere un aereo e immaginavo di esservi sopra, con le braccia spalancate a toccare le nuvole.
    Quello era uno dei casi in cui la realtà superava la fantasia. Non ero ancora stato su un aereo a braccia spalancate, ma eravamo liberi.
    "Aspetta di vedere gli altri mondi." dissi a Garfunkel, incoraggiante. "Ce ne sono alcuni davvero stupendi. Altri fanno un po' schifo." feci spallucce. "Ce n'è addirittura uno che è identico alla nostra Danville, ma in una situazione completamente diversa. Esatto, non c'è la minima traccia di quello stronzo di Doofenschmirtz lì. Poi ce n'è uno con un deserto grandissimo, e uno dove nevica e fa freddo la maggior parte dell'anno! Non ricordo nemmeno com'è fatta la neve..."
    "Ora non fare il sentimentalone." disse Jean, sorseggiando la sua birra. "Anche se non ti posso dare torto. Da quando siamo finiti in altri mondi ho visto cose che avrei pensato completamente fuori di testa. E adesso voliamo in giro ad affettare mostri giganti, pensa un po'. Il massimo di cui dovevamo preoccuparci una volta erano quei dannati Normbot."
    "Non so cosa preferisco." sbuffai.
    Garfunkel fece una domanda parecchio importante. Soprattutto perché ci stavamo pensando anche noi; eravamo lì da un bel po', avevamo quasi finito le provviste e non avevamo diminuito di un grammo la presenza di Heartless nell'universo. Direi che era sufficiente.

    "Non penso che rimarremo ancora qui." dissi sedendomi a gambe incrociate. Stappai una birra e la mandai giù per metà con un sospiro soddisfatto. Di solito non bevevo, specie se dovevamo combattere visto che purtroppo non reggevo minimamente l'alcol, ma non avevo intenzione di continuare ad affettare Heartless per oggi. "Dovresti venire con noi! Hanji sarebbe felice di sapere che in giro c'è qualcun altro della resistenza."
    "E poi hai già la nostra divisa, magari ti addestrerebbe anche con il 3DMG. Ci fa sempre comodo qualche lama in più." rispose Jean. "Sempre che tu voglia farlo, chiaro. Non è che possiamo chiedere a tutti di mettersi questo arnese alla vita e volare in giro, non è sempre divertente come sembra." aggiunse con una smorfia, e non potevo che concordare. Non solo a volte quell'affare sembrava volermi spezzare la schiena a metà se legavo male una cinghia, ma dovevo anche dosare costantemente la forza e la tensione dei muscoli per evitare che l'uso delle lame mi portasse inevitabilmente a spezzarmi o lussarmi un braccio o un polso.
    "Anche gli altri saranno felici di vederti." cercai di portare l'attenzione sulle cose buone di quell'incontro. "Diciamo che ti chiederei se vuoi venire con noi, ma non penso tu voglia rimanere qui." aggiunsi, guardandolo in tralice.
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Keyblader
    Posts
    900

    Status
    Anonymous
    "Una Danville senza Doofenschmirtz..." Fu l'unico commento da parte di Garfunkel, sorprendendosi da quelle parole dette in un modo così casuale, quasi come se fosse conoscenza comune. Per un ragazzo come lui, il quale non aveva passato la vita migliore sotto il dominio di Doofenschmirtz, questa notizia gli sembrava qualcosa di impossibile. Un mondo senza Doofenschmirtz, o persone come lui, poteva accettarlo: Dopotutto, se c'era un vero e proprio universo là fuori, aveva senso che non tutti i mondi erano gli stessi. Per questo stesso motivo, riusciva a credere riguardo a questi mondi con deserti giganteschi e neve e freddo a non finire, nonostante non aveva mai visto le suddette cose in vita sua. Ma un'altra Danville senza Doofenschmirtz? Lo stesso mondo, ma con quell'importante differenza? Quello si che gli sembrava impossibile.

    Per il ragazzo della Resistenza, ci volle molto tempo per processare quella rivelazione nella sua piccola mente. Per quanto voleva essere felice per questa informazione...Non sapeva se esserlo veramente. Se era lo stesso mondo, questo significava che c'era una versione alternativa di sé stesso? Considerando le parole di Eren, non credeva, ma se c'era quella possibilità...Allora doveva essere felice riguardo al fatto che era nato nella Danville "sbagliata", mentre una sua altra versione stava vivendo nella "versione" giusta? Era difficile dirlo, soprattutto considerando la mancanza di informazioni attuali. E anche se quelle risposte erano disponibili da parte di Eren e Jean...Il soldato non sapeva se, veramente, voleva saperle. Almeno adesso.

    "Mh..." Mormorò Garfunkel, prendendosi un altro sorso dalla cola dopo essersi tolto i pensieri precedenti. "Ritornare a Danville, in effetti, sarebbe impossibile adesso...Immediatamente, intendo. Sarei soltanto d'intralcio alla Resistenza, ora che mi hanno scoperto." Rispose l'ex membro della Resistenza, alzando le spalle per un momento. "Perché no? Sarei felici di unirmi a voi...E se muoversi in quell'aggeggio è così difficile, allora accetto la sfida." Aggiunse il ragazzo di Danville, sorridendo leggermente come se fosse contento dell'offerta. O della sfida che aveva appena menzionato.

    "...E, soprattutto, vorrei aiutare nella realizzazione di quel piano d'azione di cui avete parlato. Non voglio abbandonare il mio mondo...Anche se la nostra situazione non sembra la migliore." Concluse Garfunkel, prendendo un'ulteriore dalla sua bibita, passando dal sorridere alla sua solita espressione calma e neutrale. Nonostante ciò, si poteva capire che c'era una certa serietà nei suoi occhi, soprattutto dopo aver sentito le cose che Eren ha avuto da dire riguardo agli altri mondi: Se c'era una Danville senza Doofenschmirtz e (immaginava) priva di qualunque problema, allora non voleva arrendersi. Voleva dimostrare che anche il loro mondo poteva essere libero dal conflitto...E se aiutare le Ali avrebbe potuto portare allo svolgimento di questo obiettivo, allora era meglio unirsi a loro.

    ...Non che, come aveva inteso Eren, aveva altre opzioni. Ma tanto meglio accettare che chiedere soltanto per un passaggio, no?
     
    Top
    .
13 replies since 7/4/2018, 15:09   402 views
  Share  
.