Peccati mondani

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    PG: Bastien
    Role privata per Shyron


    Mesdames et Messieurs, Ladies and Gentlemen, Signore e Signori. Sfidate i vostri occhi. Rimanete di stucco! Ammirate la maestria del Tricheur nel manipolare la realtà a proprio piacimento! Donne tenete a bada i sospiri! Uomini assistete ad uno spettacolo unico nella sua natura. Non c'è trucco, non c'è inganno, solo l'abilità di Bastien!

    Un Bambino, dalla voce acuta ed ancora priva delle inferenze della pubertà, gridava a squarciagola per attirare quanta più attenzione possibile. Il molo di New Orleans era un viavai ininterrotto di anime. Un nutrito gruppo di individui poteva essere scorto nel mezzo di compiti più disparati. Da semplici lavoratori di porto intenti alla loro routine giornaliera a fieri armatori in frac pronti a sfoggiare la loro fortuna galvanizzati dagli ultimi buoni affari. In questo squarcio di realtà un giovane prestigiatore, dagli abiti scintillanti, si mise comodo aspettando l'arrivo di spettatori e potenziali giocatori.

    Va bene così Timothy. Non c'è bisogno che ti consumi la voce per farmi pubblicità, ormai volente o nolente mi sono fatto un nome nel circondario. Non ci vorrà molto prima che arrivi qualche interessato.

    Ma Bastien...

    Disse il pargolo rivolgendo i propri occhi ambrati al ragazzo.

    Già ti prendi cura di noi senza chiedere nulla in cambio, cerchi di proteggere persino le bambine. Non possiamo non sdebitarci, dopotutto ormai sei uno di noi, anzi sei molto di più. Prima eravamo degli orfani sbandati senza meta e col rischio di venir presi a bastonate, ora abbiamo un ritrovo e un posto da chiamare casa. Se solo potessimo aiutarti con i nostri modi potremmo aiutarti in modo concreto.

    A quest'ultima affermazione l'Occitano alzò un sopracciglio a cui seguì un profondo sospiro.

    No. Ve l'ho già ripetuto non so quante volte. Voi non dovete più rubare, certo qualche taccheggio indisturbato è ammesso, ma abbiamo chiarito bene quale è la differenza. Non ho intenzione di fare l'ennesima lavata di capo. Questa volta la mia volontà è indiscutibile. O facciamo le cose secondo il mio modo di vedere, o dovremmo proseguire per strade separate. Non posso accumunare il mio nome con dei furfanti, siano essi dei discoletti in cerca solo di un tozzo di pane.

    A questa affermazione Timothy replicò

    Ma...Ma... Bastien, non puoi dire così! E poi scusa non è la stessa cosa di quando usi i tuoi mazzi di carte o i tuoi dadi contro certe persone?

    Visibilmente imbarazzato il rampollo della casata Desmari proseguì.

    A-ehm. Innanzitutto, grande spirito di osservazione, coltiva questo talento. Servirà molto in futuro. In seconda istanza la differenza è quella rimarcata precedentemente tra taccheggio e furto. Non sto ingannando nessuno, se qualcuno, immerso nella propria superbia, vuole giocare ai miei giochi con le mie regole, tronfi della propria abilità o forse immersi semplicemente nell'incoscienza... beh non è un mio problema. Per come la vedo io sono molto più onesto di banchieri o legiferatori. Quelli sì che sono i veri furfanti!

    Sarà...

    Finì il giovane Timothy poco convinto.

    Dopo essersi congedato con quello che poteva considerare il suo fratello maggiore il bambino si infilò in un vicolo cittadino pronto anche lui per la sua giornata.

    Rimasto da solo il Tricheur finalmente rilassò il proprio corpo perdendo quella detestabile tensione che si era accumulata negli ultimi minuti.

    Con un volto decisamente sornione e con in mano un mazzo di carte il giovane iniziò a riscaldarsi le mani procedendo con dei trick di manualità.
    Le carte parevano danzare sulle sue mani finemente rivestite in un guanto di pelle nera.
    Il giovane lasciò sfidare le leggi della fisica a questi semplici pezzi di carta colorata. Se un estraneo fosse capitato in quel momento non avrebbe potuto credere ai suoi occhi.
    Non era magia era solo una grande destrezza e gioco di mano, qualità che erano grande motivo di vanto per Bastien.

    All'improvviso, Bastien fece volare le proprie carte, le quali caddero sulla sua bancarella in un perfetto ordine di scala. Un occhio attento avrebbe notato però un particolare, in quello dispiegamento mancava qualcosa: il Jolly.
    Questa carta infatti anziché posarsi delicatamente insieme alle altre finì sull'indice della mano destra dell'Occitano. Era il suo modo di iniziare la giornata, per dire che i giochi erano aperti e che lui: un jolly, non sarebbe mai stato dietro le regole del gioco, avrebbe sempre cercato la propria strada.

    Avanti Signori, si va in scena, c'è qualche coraggioso che vuole giocare?
     
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    Kurama


    Kurama Rainfell


    “Agli sguardi d'odio e diffidenza, rispondi sempre con un sorriso; alla paura per ciò che è sconosciuto e misterioso, dona sempre una parola gentile e rassicurante. E se dovessero farti del male solo perché sono ancora cuccioli che non conoscono realmente il nostro Mare di stelle, fai loro capire come stiano attaccando niente più che un loro pari, un Burmesiano che gioisce, soffre e nelle cui vene scorre rosso sangue proprio come loro.”

    Ci vuole un forte spirito ed una salda filosofia per per avventurarsi nei mondi dalla mentalità ancora chiusa ed un poco retrograda, specialmente se non si è affatto umani come gli abitanti locali del posto. Le parole di Cynder risuonavano ben limpide, in quella realtà dove tecnologie e prodezze del futuro raramente vanno a braccetto con la loro evoluzione collettiva e culturale... e questo Kurama lo sa molto bene. Sarà proprio con un'estrema curiosità ed una assoluta fermezza d'animo che il giovane Burmesiano ha deciso di esplorare quel peculiare mondo musicale, attratto dalle sue esotiche melodie, dalle storie su una strana forma di magia locale e, beh... dalla sua semplice volontà di peregrinare e di conoscere ciò che è nuovo e sconosciuto per lui!

    Se lui andava incontro alle novità con un enorme ghigno ed un grande entusiasmo misto a sete di conoscenza, lo stesso però non si poteva dire per molti, tantissimi cittadini di New Orleans: quella che per molti appariva come una bizzarra volpe umanoide generava un po' di timore e sospetto dopotutto, misto a puro scetticismo per chi credeva invece che si trattasse esclusivamente di qualche esaltato mascherato e nulla più... per quest'ultimi però, bastava muovere un po' la coda, le orecchie o il muso per farli rapidamente ricredere, di solito. Oltre a ciò, il suo aspetto apparteneva ovviamente ad un'altra epoca a sua volta, con quell'esotica veste rossa da viaggio che poteva, al più, essere ricollegata a quella dei monaci religiosi di quel mondo, forse. Non appariva armato, ne in alcun modo pericoloso... per quanto ebbe inizialmente una più o meno accesa discussione direttamente con una “automobile”, credendo per pochi momenti che fosse una sorta di animale imbizzarrito del posto! Ma no, era solo... una grezza gummiship non in grado di volare e per persone piuttosto pigre a muoversi, almeno ai suoi occhi.

    Tutto sommato, comunque, non ebbe chissà quale problema a passeggiare tranquillamente per le vie della città, avendo in mano uno dei particolari manicaretti da mangiare che ha comprato ad uno dei rivenditori sulla strada: un sandwich piuttosto gustoso, con varie salse un poco familiari da Traverse Town ma... con una base del tutto nuova e piuttosto gradita, a base di uno strano volatile di nome “tacchino”. Magari potrebbe cacciarne uno lui personalmente, uno di quei giorni! Il suo passo ferino appariva anche leggero, a volte danzante a ritmo con la sporadica musica blues che poteva udire in giro, al punto che non fece caso di finir ben presto vicino ad una delle bancarelle da gioco del posto, fermandosi ad osservarla dopo una singola e finale piroetta su se stesso. - Uuuhm? Hey! You're a mage, non è vero? - Ha visto di sfuggita il trucco delle carte, ma qualcuno che le muoveva in quel modo doveva per forza conoscere qualche tipo di incantesimi, no? - Hehe... stavo giusto cercando qualcuno a cui chiedere qualcosina a riguardo. Puoi aiutarmi? -

    Semplice, gentile, cortese e sopratutto sorridente, come al solito. Ma del tutto ignaro del “gioco” che vuole compiere il giovane Bastien, a quanto pare.
     
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    La giornata si era aperta con una spiccata nota di monotonia, il ritmo della quotidianità era difficile da spezzare, tuttavia fintanto che questa quotidianità poteva permettere una vita senza stenti chi era lui per negarsela?
    Ad un tratto questa giornata normale si arricchì prepotentemente di una anormalità fuori dal comune. Quella creatura o qualsiasi cosa fosse, comparsa senza un invito, cosa diamine era? Non era certamente un abituale del posto, Bastien aveva imparato a conoscere ogni bazzicatore di quel molo, dal più eccentrico al più riservato e qualcosa del genere, per sfuggire ai suoi archivi mentali doveva essere veramente particolare. Ne aveva visto di gente strana nella sua vita pertanto l'unica cosa che il giovane fece fu quella di alzare un sopracciglio.

    Umpf, non sono nessuno per giudicare, trucco in faccia, iridi eterocrome dalle lenti, insomma ne ho anche io un bel campionario di stranezze. Certo che quel costume è così realistico da incutere timore, chissà di che materiale è fatto e poi quegli abiti? Sembra provenga dall'oriente... che sia uno stravagante aristocratico asiatico? Parrebbe di sì.
    Oh beh, magari è la volta buona che posso permettermi una bella bottiglia di vino! Da troppi mesi le mie labbra non poggiano sul delicato nettare degli dei, ma tempo al tempo Bastien. Speriamo che la nostra stravaganza comune incuriosisca questa persona.


    Con estrema freddezza l'occitano continuò a manipolare il mazzo di carte mostrando sempre più enfasi e maestria. Con un occhio saldamente sulla strada davanti a lui ed un altro discretamente poggiato su questo bislacco elemento egli notò con piacere di aver fatto centro.

    Un perfido sorriso nacque sulla sua faccia e come esso repentinamente nacque altrettanto velocemente morì per lasciar spazio ad una espressione priva di emozioni.

    Uuuhm? Hey! You're a mage, non è vero?

    Bastien si fermò immobile. Alzando lentamente lo sguardo squadrò da capo a piedi... e coda, il suo interlocutore, l'aristocratico asiatico che catturò il suo interesse.
    Non disse nulla per pochi secondi, si limitò a osservarlo

    Hehe... stavo giusto cercando qualcuno a cui chiedere qualcosina a riguardo. Puoi aiutarmi?

    Il ragazzo poggiò il mazzo di carte. Dopodiché mosse una delle mani coperta da fini guanti in pelle nera per portarla al mento:

    Buongiorno anche a lei.

    Disse in modo canzonatorio.

    Mi hanno chiamato in tanti modi in vita mia. "Mago" è anche uno di questi appellativi.

    Affermò mimando un inchino.

    Per le informazioni, ahimé nonostante le malelingue affermino il contrario non ho ancora il dono di leggere la mente, almeno per ora, mi serve un po' più di precisione, ma intanto.
    Facciamo un gioco.


    Dichiarò in tono solenne.
    I suoi occhi sferzanti, uno di color castano ed il secondo giallo ocra, fissavano intensamente il muso dell'essere in costume.


    Dopotutto sei davanti alla mia bancarella in cerca di informazioni. Io ho poche regole, la più importante è che ogni cosa ha un prezzo e se vuoi parlare di un tema che va oltre al chiacchiericcio sterile bisogna vincere. Semplice nevvero?
    Ma non sono un pescecane, la prima manche è offerta dalla casa, non farci l'abitudine chéri, solo questa volta. Non posso fare favoritismi.


    Terminò con un caldo sorriso.

    Dimmi di più.
    Che... tipo di informazione cerchi? Questa è una città molto grande e da come ti presenti mi sembra proprio tu sia un forestiero. Ti offro gratuitamente un consiglio, fintanto che sei nel molo, con i musicisti con insomma sicuramente non la crema di queste contrade, non ha di che preoccuparti su come sei conciato. Onestamente devo fare i complimenti al costumista, non ho mai visto qualcosa di simile, non fosse per alcuni tratti fini sembri una bestia bipede in carne ed ossa.


    Durante il suo discorso le mani del Tricheur continuarono a muoversi senza sosta come se fossero animate da vita propria. In modo acrobatico Bastien continuava a mescolare le carte ed una volta terminato ciò che aveva da dire schiacciò in modo secco il mazzo sulla bancarella. Dopodiché con un gesto che sfidava l'occhio umano le carte vennero disposte in una linea orizzontale.

    Avanti! Prendi una carta. Le regole sono semplici: Nomina tre carte, a tua completa discrezione, se vuoi prima puoi guardarle, puoi anche cambiarle di posto ed addirittura se vuoi rendermi la vita proprio difficile chéri rimescolare il mazzo e rimetterle come vedi adesso.

    Ovviamente io rimarrò in stoico silenzio, bendato se preferisci, ad aspettare che tu abbia finito. Una volta fatta la tua scelta passerò la mano su tutte le carte e mi fermerò a girare solo quelle che tu hai nominato. Se anche una sola di quelle che giro non è una tra quelle nominate tu vinci ed io perdo. In caso contrario la vittoria è mia.
    Ti sta bene chéri?


    Disse queste ultime parole poggiando i gomiti sul tavolo e posizionando la testa sulle nocche delle proprie mani messe a mo di ponte.
    Il malcelato sguardo sornione ed incalzante del Tricheur guardava avidamente il suo interlocutore, chissà quante ricchezze avrebbe potuto privare questa eccentrica figura. Anche se al momento privo di denaro sonante quel costume e quegli abiti potevano valere una settimana di pasti luculliani.
     
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    Con assoluta nonchalance e semplicità, come se fosse la cosa più normale del mondo, Kurama non ebbe il benché minimo problema o freno all'avvicinarsi al giovane prestigiatore di strada, completamente incurante delle stranite occhiate degli altri passanti o anche dell'apparente impassibilità altrui. Il Burmesiano appariva completamente estraneo ed alieno alla realtà di quel mondo anche per come si stava ponendo al giovane, oltre che per l'aspetto inusuale e ricercato ovviamente: era estroverso, aperto, sorridente e dal tono incredibilmente vivace ed allegro, esibendo un ghigno ferino degno di nota e ben affilato, come di norma per specie predatrici come la sua. Appariva davvero come una Volpe umanoide, lungi da qualunque costume o artificio ad opera di una mano umana... persino la coda si muoveva per conto suo dopotutto, così come le orecchie di tanto in tanto guizzavano attente alle sue parole, non volendo perdersi nulla.

    - Oh right, Good morning! - Anche il mondo in cui alternava così fluidamente quelle due lingue era l'ennesimo dettaglio bizzarro del Rainfell, come se per lui facessero parte semplicemente dello stesso vocabolario univoco ed indistinguibile. - Allora avevo ragione, sei un mago! - Alla sua conferma, poi, ridacchiò di gusto senza interromperlo ulteriormente, dato che il prestigiatore si è guadagnato tutta la sua attenzione innanzi al gioco che ha proposto al viaggiatore.
    Vincere una scommessa per ottenere informazioni utili? Questa era del tutto nuova al Burmesiano, che era anche abituato alle richieste dirette di denaro pur di ottenere alcune nozioni, ma era la prima volta che qualcuno richiedesse un “prezzo” del genere. E non sapeva bene come reagire... se non puntualizzando un piccolo dettaglio ed accontentando la sua richiesta.
    - Ahm... Beh la veste l'ho scelta molto scrupolosamente. E la ricucio sempre quando si taglia o sfilaccia. - Insomma... la manualità di base per non ritrovarsi nudo a causa degli assalti degli Heartless durante i suoi viaggi, ecco. - Ma, uh... “Bestia” è un po' offensivo, my dear! I'm a Burmecian! Ed un Dragoon, per la precisione. Anche qui non avete sentito parlare del mio mondo, eh... ouff. Non fa niente. - Per come l'ha presa Kurama, sta considerando le sue parole come semplice inesperienza nei riguardi della sua specie e nulla più. Dopotutto, anche New Orleans aveva aperto le porte per i Mondi del Sistema, con tanto di una piccola zona dedicata alle Gummiship, no? Non aveva motivo di intuire o pensare che l'altro fosse completamente all'oscuro dell'esistenza di razze all'infuori di quella umana.
    - Oh well... I was just curious about the local magic, that's all. Penso si chiami, uuuuh... Vo... Vooduo? Qualcosa di simile, ecco. Vorrei vederla! -

    Ebbene si: la sua perenne curiosità lo stava portando ad impicciarsi anche per quella strana forma di magia, volendo conoscerla o addirittura... impararne ad utilizzare qualche trucchetto specifico? È sempre stato molto ricettivo nell'utilizzo degli incanti, dopotutto. Non vorrà comunque perdersi il suo strano gioco di mano che lo porterà ad esibire completamente le carte sul tavolo, volendo davvero sfidare la Volpe in quella strana manche: invero non è la primissima volta che incontra un artista di strada come lui ovviamente, ce ne sono alcuni persino a Burmesia. Ma con le sue intenzioni ed il suo modo di fare è effettivamente una novità, anche per un viaggiatore pratico come lui. - If you really want to do this, then... va bene. Ti avviso, non ho moltissimo e probabilmente posso permettermi solo una manche dopo questa tua gentilissima offerta. Devo mangiare pure io eh! - Purtroppo per lui non ci sta nemmeno pensando a denudarsi regalandogli la veste... anche perché, per quanto bella d'aspetto e peculiare, è “solo” una tunica in canapa resistente ed adatta ai viaggi più disparati ed inusuali, secondo lui. No, non ha ancora ben capito che i prodotti fatti a mano come quello sono rari e piuttosto preziosi nei mondi più industrializzati e tecnologici, a differenza di quelli più tradizionali come il proprio di provenienza. In ogni caso, non si tirerà indietro dalla sfida e osserverà meglio le varie carte coperte, avendo ben notato come sembra che nemmeno lui le abbia viste effettivamente: si aspetta una qualche forma di chiaroveggenza probabilmente, ma intanto sta al suo gioco e... per prima cosa, deciderà di non vederle nemmeno lui. Sia mai che abbia modo di osservarle da un punto di vista differente!

    - Let's see... Sette. Di cuori, di quadri e di fiori. È un bel numero, no? - Uno stranamente vicino alla sua natura di Luce, ma non saprebbe dire perché: è solo una sensazione.
     
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    Bastien riuscì a far abboccare la sua papabile preda, a quanto pare era una vera e propria creatura senziente. Sensazionale.

    Oh, excuse moi, chéri, ho pensato fossi qualche nobile annoiato abituato a sfoggiare la propria ricchezza. Oh beh, paese che vai, usanze che trovi. Tu dunque sei una creatura delle stelle nevvero? Un abitante al di fuori?

    Esordì in modo deluso il giovane.

    Beh allora devo ammettere che le carte in tavola cambiano, magari puoi darmi tu qualche informazione utile. Dunque tranquillo, possiamo rendere la posta in gioco molto più interessante della venale pecunia. Di certo qua puoi trovare molte informazioni sul Voodoo, dunque anche fuori di questa cittadina è famoso quel branco di cialtroni? Non fraintendermi, rispetto i venerabili maghi.

    Chiuse con un ghigno più denigratorio che altro.

    Ma tornando al nostro gioco...

    Gli occhi aguzzi iniziarono a squadrare le carte e come un rapace individua il proprio bersaglio la mano del Tricheur si mosse rapida verso la prima carta della fila.

    Cominciamo? Triplo sette giusto? Scelta particolare, qualche gruppo musicale l'ha usato in più occasioni, ma sto divagando.

    In una sinuosa danza tra il fine cuoio dei guanti e il mazzo distribuito con ordine in una finale Bastien riuscì senza difficoltà ad individuare le carte nominate.
    Con grande sicurezza il volto del giovane venne invaso da un sorriso colmo di soddisfazione e piacere.

    A quanto pare chèri, il banco vince. Dunque che vogliamo fare? Sai è una giornata tipica questa, fin troppo tipica, non vedo molto movimento e tu al momento sei qualcosa di mooolto interessante. Vuoi fare una seconda manche? fare un altro gioco? Dimmi sono tutto orecchi.

    Durante il suo discorso Bastien flemmaticamente raccolse le carte per poi abbandonarsi a movenze automatiche. Tra le sue mani vi erano più semplice pezzi di carta, parevano quasi creature vive data la frenesia del movimento e la precisione con cui ogni carta combaciava con la propria gemella.

    Solo una fra esse fuoriuscì dall'ordine delle cose, il jolly, dopo aver compiuto un piccolo balzo esso atterrò in piedi sopra il cilindro del giovane, come se volesse inserirsi nella discussione da interlocutore non invitato.

    Va da sé che non posso rivelarti quanto hai chiesto, però...

    Continuò a bassa voce muovendosi verso il corpo del burmesiano

    Posso rivelarti un segreto a riguardo...

    Proseguì in modo solenne ed officioso.

    Non ne so un beneamato accidente!

    Chiuse con una risata sorniona e ritirandosi all'indietro di colpo. Il joker sulla sua tempia roteava su sè stesso a causa del brusco movimento effettuato, in una romantica interpretazione pareva quasi che stesse ridendo a crepapelle.

    Ok lo ammetto.

    Passò un dito sul proprio occhio sinistro.

    Non è stato qualcosa di carino.
    Non mi sono neanche presentato, che razza di maleducato!
    Bastien Desmari. Amichevolmente chiamato "Le Tricheur"
     
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    Creature delle stelle. Viaggiatore dell'esterno. O... venerabile mago? Sono appellativi che ogni volta gli strappavano un ghigno incerto sul muso, non abituato ad essere considerato una “rarità” di tal calibro. Dal suo canto, era solo un Burmesiano curiosone che voleva impicciarsi sulla natura del Voodoo e nulla più, ma nel frattempo colse anche altre sfaccettature da lui, come... scetticismo. Ironia. Ed una velata poca confidenza nella magia in sé?
    Era sicuramente una cosa normale, per un mondo apparentemente quieto e “normale” come quello, dove la tecnologia stava facendo il suo corso al posto degli incanti. Dopotutto, a cosa serviva saper lanciare una palla di fuoco, se per accendere un camino bastava un po' di gas o un accendino? Si: New Orleans era decisamente uno dei luoghi in cui più si sentiva fuori posto fra tutti.

    Eppure non demordeva, rimaneva li a rimirar il trucco di prestigio del giovane fin a rivelare la tripletta di Sette dei simboli da lui richiesti, senza una singola imprecisione da parte sua. - Well, now... Not bad at all! - La sorpresa era genuina! Così come lo erano lo stupore e quei lunghi secondi passati a fissare le carte, passando poi allo stesso Jolly che sembrava giocare fra di loro. Poteva essere istintivo e a volte ingenuo Kurama, ma persino lui poteva facilmente capire come... qualcosa avesse aiutato il prestigiatore, di natura magica o artificiale. Ma cosa? - Hai vinto, fair enough. Vuoi farmi fare un'altra sessione, o...? - Probabilmente doveva rispettare i suoi termini, ma ben presto le cose cambiarono, dato che l'altro decise di non punzecchiare troppo la volpe per far calare subito la messa in scena, rivelando la sua ignoranza in campo arcano! - E-eh!? Oh c'mon! Mi ci hai fatto credere! Aaah... -

    Sbuffò un po' sonoramente, scuotendo il capo ma facendo poco dopo spallucce, senza rimanerci eccessivamente male per la cosa. Almeno accettò la sua presentazione con un lieve ridacchiare, proseguendo con un proprio, lieve inchinar del capo per farla anche da parte sua, con la tipica galanteria e modi ricercati di un Cavaliere Dragoon come lui! - In this case, è un piacere conoscerti signor Desmari. My name is... Kurama Rainfell. Dragoon di Burmesia! - Completò la cosa con uno sfiorar della mano sul proprio petto, ma ben presto tale estremità si portò fra di loro, a palmo aperto verso l'alto mentre lo sguardo azzurro si portò su quello altrui, intenso e vivido. - So. Maybe... possiamo fare qualcosina di diverso, allora. Anche se non ne sai nulla della vostra magia locale... you could help me a trovare qualcuno che sappia usarla! Ed in cambio, beh... posso rispondere a qualunque domanda tu voglia. Sui mondi esterni. Sulle altre razze. Sull'immensità di tutto ciò che sta sopra le vostre teste, nel cielo notturno. -

    Si, sta parlando... come se stesse raccontando una delle sue carissime fiabe, gli stessi racconti che in un certo senso lo guidano anche al giorno d'oggi. Ma non finirebbe li, dato che... un leggero rossore inizierebbe a formarsi dalle dita, concentrandosi molto lentamente verso il centro dell'estremità. - Oh, and by the way... Posso anche aiutarti a farti, come dire... credere un po' di più ai ciarlatani di questo e degli altri mondi. Because, you see... Non so che trucchetto tu abbia usato con le carte, but, well... Magic is real, my dear. - Con una voce particolarmente convinta, quasi sussurrante... una vera e propria fiamma nacque dal nulla poco distante dal proprio palmo, fluttuante nel vuoto e calda come un vero fuoco selvaggio e naturale. Perfettamente controlla ed innocua, ma molto importante nel suo tentativo di chieder aiuto a Bastien, sperando in cuor suo di far ricredere almeno lui sulle vere capacità miracolose della loro realtà.
     
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    Bastien rise di gusto al comportamento del Dragoon. Non cercava neanche di nascondere la sua condotta irrispettosa nei confronti di Kurama.
    Era un tipo strano questo "Burmesiano" così si era definito.
    Ne aveva sentito di storielle eccentriche, ma questa... questa poteva essere davvero succosa. Non sapeva esattamente ancora come ottenerne un profitto, ma il suo fiuto lo stimolava ad interagire ancora con quella creatura. Quella fiamma poi.
    Gli occhi del Tricheur erano allenati, sapeva riconoscere un saltimbanco lontano un miglio, se questa entità era davvero in grado di usare la magia, forse avrebbe potuto acquisire una conoscenza preziosa. L'esperienza astrale al di là del cielo doveva pur avere un prezzo nella venale terra al di qua.

    Sai.
    Non so quanta verità ci sia nelle tue parole. La mia stessa verità è preziosa, penso sia la merca più rara che io venda.
    Difficilmente dico la verità o meglio, vendo la mia verità.
    Un fenomeno da baraccone è anche un sempiterno bacino di informazioni.
    Ammetto, in genere i viandanti sono i miei clienti preferiti, poche domande, ma precise e tanta pecunia da alimentare la loro curiosità. Di tutti i peregrini che ho incontrato, nessuno ha però avuto l'ambizione di essere camminatore delle stelle.
    Tu però. Sarebbe difficile credere tu sia qualcosa dentro un costume. Nonostante, confesso, questa possibilità non si sia totalmente dissipata dalla mia mente, voglio fare uno sforzo.
    Sì dai, voglio credere a quanto detto.
    Dunque chéri , spero il mio tono non sia troppo informale, altrimenti dimmi pure come rivolgermi ad un... Dragoon hai detto? Titolo bizzarro, gli unici dragoni che conosco sono solitamente dei soldati a cavallo muniti di carabina.

    Contornò le ultime parole con occhiate bonarie e sornione.

    Sistemò le carte davanti a sé con un rapido gioco di mano riponendole accuratamente in un piccolo forziere di perla con motivi floreali.

    Sarebbe divertente continuare a jouer con te. Anzi, MOLTO divertente.

    Sospiro amareggiato

    Verrò al dunque.
    Sì, la Vera magia, esiste.
    In qualche modo posso dirlo di averlo sperimentato sulla mia pelle, non nel modo migliore in tutta onestà, all'opposto ne avrei fatto volentieri a meno, ma c'èst la vie che ci puoi fare? Un giorno vivi felice con i tuoi e domani raccogli i denti caduti in un vicolo buio perché a quanto pare a certa gente non piace perdere


    Terminò stizzito.

    Oh, ma per fortuna erano solo denti da latte. Da lì in avanti ti assicuro ho sempre avuto una dentatura perfetta!

    Sdrammatizzò pigramente.

    Ti faccio una proposta:
    Oggi ho fatto un bel gruzzoletto, sufficiente per mantenere me e quei piccoli discoli parassiti che mi porto appresso.
    Possiamo indagare insieme, nel mentre mi racconti un po' come è la vita... Fuori.
    Non credo francamente alle storielle vendute sul Vodoo o come accidenti la chiamano i loro adepti, ma vediamo, magari imparo qualcosa di nuovo.
     
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    Lo sguardo, intenso seppur non troppo invasivo, rimaneva fisso e stabile sul giovane, osservandone e rimirandone sia i modi, che le intenzioni. Aveva già chiaramente spiegato la curiosità nei riguardi della “magia locale”, ma non poteva nascondere anche quella che aveva, per così dire, verso il giovane: non riusciva a capire se volesse davvero aiutare il Burmesiano, se volesse proseguire con i suoi inusuali giochi o se stesse solamente cercando un modo per affiancare una novità aliena come lui. Un dubbio che lo portò a rimanere silenzioso per qualche secondo in più, anche al termine del suo discorso... ma non ne voleva sapere di cambiare idea, o di rinunciare alla propria sete di conoscenza, per cui...
    -You know... Le informazioni sono un'ottima valuta di scambio, è vero. Sopratutto con i “turisti” come me, isn't it? - Non era la prima volta che doveva metaforicamente sbattere il muso su questo specifico muro, ma al tempo stesso sembrava voler provare a sua volta qualcosa di differente, assieme alla proposta di seguir il giovane alla ricerca di della “vera magia”. - However, tendono anche ad essere, come dire... fugaci. Short-lived. E non sempre vere. Anzi, ben spesso sono imbellite e fin troppo fantasiose, come storie e racconti che the elders raccontano ai cuccioli. - Fiabe e favole, insomma! - Quindi... ti piace davvero guadagnare soldi in questo modo? Personally, preferisco dar direttamente una mano dove serve, con un'azione decisa. You see, il tipo di Dragoon che sono io... è quello d'un guerriero viandante! Hehe! -

    Non un cavaliere dunque e nemmeno un fuciliere, bensì un vero e proprio ramingo come se ne possono trovare in alcune delle fiabe più classiche. Ma se non si fosse già capito dal suo modo di fare, Kurama adora e ha sempre desiderato calzar tale identità fin da piccolo, a prescindere dalle difficoltà o dalle conseguenze delle sue scelte. Era la stessa indole che, invero, sembrava portarlo ad aiutare persino Desmari, se solo lo avesse permesso al Burmesiano. - Well... you could learn some magic per difenderti e... aiutare gli altri, oltre che per giocare a carte allora. Perchè sai... non esiste solo quella che ti fa cadere i denti, ma anche quella che ti fa star... bene. - Dalla stessa mano che aveva emesso la fiamma, la volpe provò ad allungarla, molto lentamente e cautamente, verso il ragazzo. Di suo, voleva quasi appoggiarla sulla sua spalla, con estrema delicatezza... ma gli sarebbe bastato un qualunque contatto fisico con lui, anche minimo, fra cui il giovane che provasse a bloccargli il polso con una sua salda preda: qualunque contatto avrebbe generato una piacevole e flebile luce verde acqua, che avrebbe fatto sentir lievemente meglio e più in forze l'umano. Una piccola forma di Energia, insomma! - They call this one... Energia. La fiamma di prima, Fire. E ce ne sono molte altre! -

    Oltre alle proposte, aveva iniziato a seguirlo e stava anche spiegando alcune cose della vita “fuori” presentando la magia in quel modo specifico e chiaro. Nessun arcano impossibile da scoprire o comprendere, quanto una normalità quasi giornalieri per lui. - So. Dove andiamo? E... dove vuoi che inizi? Vuoi sapere di tutte le razze che popolano i cieli? Ti posso anticipare già che la mia non è la più inusuale! - Questo dettaglio sorprese anche lui, anni e anni fa e dall'entusiasmo ritrovato nella voce, sembra anche felice di poter essere lui a poter raccontare cose ora! - Or, ah... do you want to know about il problema principale che affligge tutti i mondi? Hai mai visto dei... mostriciattoli neri particolarmente violenti e aggressivi? - Si riferisce ovviamente agli Heartless nella loro forma base, aspettandosene di trovarne anche altri di sembianze inusuali ed uniche in realtà. - ...Intanto posso dirti che questa città... è abbastanza unica del suo genere. Sono pochi i mondi in possesso di macchinari come... quelli, dopotutto. La mia casa utilizza ancora carri e carovane! - Con un cenno del capo, fa riferimento alle automobili, del tutto assenti a Burmesia. Ma omise volontariamente dettagli come la presenza dei grandi Draghi e della Magitek: dettagli per il futuro, probabilmente.
     
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